Eravamo circa una cinquantina, o al massimo qualche decina di più, noi Clabber ad assistere alle prove di Claudio al Palaoregon di Cucciago, in provincia di Como, il 29 gennaio. Per noi fans comaschi rimane sempre un grande onore ospitarlo in queste rare occasioni in quanto rimane indelebile nel nostro cuore la delusione e la brutta figura fatta dalla città nel 1992, quando venne annullato all’ultimo momento allo stadio Senigaglia di Como per una bega fra la Questura e il Comune: temiamo che anche Claudio non potrà mai dimenticarlo.

Entriamo verso le 18.30 e Claudio sale sul palco circa dieci minuti più tardi. E’ infreddolito e leggermente raffreddato. Ha ragione a farlo notare, il Palasport è davvero troppo gelido, anche se noi lo accogliamo con calore. I musicisti stanno già provando, Claudio ispeziona con cura il palco e poi chiede la chitarra, assieme ad un tazzone fumante di caffè o tè.

Prova cantando “Sono io” “Signora delle ore scure” “Questo Piccolo…..” e alla fine ci delizia con “Il mattino si è svegliato”. Purtroppo non è molto soddisfatto del suono, di come gli ritorna la voce. Ci spiega che in questo Palasport siamo come in una scatola di latta (infatti è tutto in lamiera e non in muratura), dove la musica continua a scontrarsi da una parte all’altra, creando un effetto metallico. Ci dice anche che, tempo permettendo, al problema si sarebbe potuto ovviare con un rivestimento in stoffa. Prima delle 19.30 si avvia negli spogliatoi, salutandoci senza fermarsi per autografi e strette di mano, anche perché l’organizzazione preme per far entrare il pubblico che fuori dal palazzetto sta letteralmente congelando.

A parte qualche posto libero nel parterre, il palazzetto era al completo (tiene circa 4500 posti).

Il pubblico eterogeneo per età, disciplinato, ha risposto con grande calore lasciandosi progressivamente coinvolgere dall’atmosfera, dal ritmo incalzante e incessante dello spettacolo che è stato bellissimo, fluido, allegro e nel quale Claudio ci ha come sempre incantati con la sua meravigliosa voce e bravura. Tutto è filato per il meglio, il pubblico ha risposto in maniera particolarmente calorosa cantando in sintonia perfetta le sue canzoni più classiche  fino dopo la mezzanotte.

Secondo me ottima è la scelta del repertorio, con molte delle sue canzoni più famose, che lascia tutti contenti anche coloro che lo seguono meno assiduamente. E’ magico davvero come tante vecchie canzoni che hanno dieci, venti o trent’anni contengano sia l’antico “sapore di allora” sia la nuova “impronta” di adesso. Comunque l’esecuzione dal vivo di tutte le canzoni dell’ultimo album è davvero straordinaria.

Dopo aver visto alcuni degli ultimi concerti, ritengo che spicca anche in questo Tour la voce la sicurezza e la serenità di Claudio che ormai non deve dimostrare più nulla a nessuno ma che continua a stupirci, che ci lascia ogni volta stanchi ed appagati, pieni di energia positiva e col desiderio di incontrarlo ancora.

 

Antonella di Como