Nel
mio tempo c'è un nemico... il tempo stesso... non ne ho... lui mi ha
sopraffatto e rubato tutte le chiavi... mi distrugge non poter comandare i
miei bisogni... i miei sogni... per cui inizio a "gridare" per
spaventarlo... per fargli sentire che "io sono vivo e sono qui"...
anche se in ritardo... non eravamo molto lontani dalla bolgia... l'abbiamo
vista tutta spiaccicata alle porte dell'Auditorium... non l'abbiamo vissuta
corporalmente... ma i sentimenti e le emozioni ne hanno risentito come se in
quella massa fossimo noi stessi pigiati e a fatica fossimo riusciti a
respirare... il ritrovo di alcuni dei miei compagni di viaggio al bar
dell'Auditorium tra panini di melanzane... disegni e barzellette di un
cucciolo al nostro seguito... hanno avuto il potere di renderci forti
davanti al contagio di un virus pazzo... sempre vivo purtroppo nelle frange
di alcune persone... sono partita con il fiato sul collo di un ticchettare
frenetico e l'ansia che "tutto vada nel migliore dei modi"... ho
impedito che la prima scena che mi si è presentata davanti al ritiro dei
biglietti (peraltro senza alcun spintone e attesa) mi atterrasse nella realtà
più brutta... certo... vedere un addetto della security tutto sudato e
pallido... con gli occhi spaventati e fuori di testa... mentre sosteneva le
gambe a una ragazzina svenuta mi ha arrestato l'ansia e fatto partire il
solito "ma perchè?" poi aspettare da dietro i vetri del bar che
la macchia nera invada il teatro... e noi con calma entrare per cercare un
posticino che potesse essere ognuno accanto all'altro... così è stato...
senza grandi lotte e affanni... certo in alto.... ma ben centrali.. dove
tutto sommato si è sentito benissimo e visto altrettanto bene... la sala
dell'Auditorium è splendida... sembrava di stare dentro il nocciolo di una
ciliegia... mi sono accoccolata nel rosso della mia poltroncina... felice
che quelle accanto magicamente si andavano a occupare dai miei amici persi
di vista durante l'ingresso... certo non tutti... mi è spiaciuto non poter
avere accanto alcuni di loro... ma forse con quei presupposti d'entrata era
davvero improponibile sperare di meglio... dal mio posto il mio sguardo si
è messo a "pescare" nei dintorni visto che non ci si poteva
muovere liberamente... son riuscita ad abbracciare un po' di persone... e
son felice di averlo potuto fare... il tempo era poco e l'agitazione era
davvero palpabile... ci son stati momenti nei quali la gente fluiva nella
nostra galleria deviata dalla platea e dalle altre gallerie che risultavano
piene... tutti alla ricerca di un posto a sedere... che stavolta doveva
esserci... anche se non come era nei desideri di ognuno... poi la penombra
si è fatta più scura... e tutto è cominciato... conterto impeccabile...
Claudio ha "sbagliato" davvero poco... forse era tutto concentrato
nella presenza delle telecamere... devo dire che nella parte iniziale sono
rimasta un po' disturbata dalla presenza un po' troppo forte della batteria
di Gavin... non so se da altre parti l'audio era diverso... poi si è
aggiustato un po' tutto... e devo dire che nella nostra posizione proprio al
centro... anche se in alto... si è sentito bene... si percepiva benissimo
la calda presenza di ogni strumento... anche il colpo di vista della platea
bianco/nera sottostante che ondeggiava è stato un bel vedere... c'era un
coro caldo ad accompagnare i minuti che trascorrevano velocissimi...
Cercando nei ricordi di una casa senza soffitto rimarrà comunque aggrappata
a manti di stelle spersi in un velluto di morbido blu notte... ombre... luci
e colori che si stagliano su muri antichi di castelli e ville... sguardi e
mimiche su interpretazioni anche sofferte... non qui... qui ci sarà forse
la perfezione di una registrazione da tenere nello scaffale di casa assieme
alle altre parole e musica di Claudio... la sorpresa del dopoconcerto è
stato un ritorno di Claudio a una fase più acustica... l'aiuto di un
musicista "fuori campo" come Walter Savelli e canzoni che spremono
dal nostro cuore un bel succo di emozioni... (Puoi da brividi... Fratello
Sole e Sorella Luna bellissima... Io dal mare profonda come se
passeggiassimo su fondali di coralli... Cincinnato quasi sussurrato) forse
tutti avremmo voluto questo... solo questo... e ci sarebbe bastato... non
avremmo dovuto aspettarci nulla... arrivare a questo invito... spogli di
pretese inconsce... aperti a quella musica che tanto diciamo ci faccia
volare... forse abbiamo avuto troppo... troppo da non trovare più il tutto
in niente... poi la fine... l'uscita... il freddo che ti prende canaglia e
ti raggomitola nel giubbotto e cattura il tuo fiato... il cornetto di notte
per buttare nello stomaco qualcosa che fino ad allora non c'era stato tempo
di provvedere... l'albergo... e fiondarsi a letto per dormir come sassi...
la pioggia incessante del mattino... andare a prender la colazione e
accorgersi di esser senza voce per ordinare cornetti e cappuccino...
l'ilarità del barista che probabilmente ha trovato il metodo di vivere bene
il suo lavoro in un giorno di festa... la mia cara Millesoli ed io che ci
scambiamo tetre emozioni piano piano... quasi timorose di esprimerci
sinceramente quell'impressione di "freddo professionale" che ci
aveva invaso il cuore durante le prime tre ore... chiederci che cosa avesse
di "diverso" Claudio quella sera... qualcosa che suona molto
stonato... ma a cui non sappiamo dare spiegazione... nell'ultima ora
acustica una goccia di luce calda... queste più o meno le parole di Claudio
prima dell'esecuzione di "Le vie dei colori" "vi abbiamo
chiesto di indossare il bianco e nero... perchè in fondo i colori sono
dentro... i colori sono nei nostri occhi... nei nostri sogni...e in fondo
troviamo le strade fuori...dove poterli percorrere... e colorare...quello
che ancora non è colorato" ...ora con il senno di poi... sentire anche
altre parole... "Seguirà una lunga pausa... per questo abbiamo voluto
questo incontro"... sapere che le 10 tappe del tour sono state
annullate senza grosse "spiegazioni ufficiali"... litigare con le
mie sensazioni di "vista da lontano" e guardare nell'obiettivo del
mio zoom per capire di più... per cercare conforto in un'espressione che
non ho trovato... ho un po' di inquietudine... ma probabilmente sto vivendo
su un "piano di vita" mio personale che mi tende in questa
direzione... resta una pagina in più... ora... da archiviare nel libro
della memoria... anche questa con emozioni e conferme di un battito interno
che continua ad avere il sopravvento sul "rinunciando" continuando
a cercare... per sentirsi vivi...
Maria
Grazia - Trieste
(grace...)
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