D'AVANTI
A UN FOGLIO BIANCO
Di Giorgio Giovanni Lai
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Non è sempre
facile, d'avanti a un foglio bianco, trovare un argomento per
parlare idealmente con chi leggerà. Non perchè questi manchino, ma
perchè non tutti possono interessare in maniera corale.
Non potendo
rinunciare per non andare incontro ad una "sconfitta", decido di
rischiare dedicandomi ad una riflessione su un particolarissimo
"foglio bianco": quello della vita.
Ovvio e banale
pensare che se nostro padre e nostra madre non si fossero
incontrati, noi, proprio noi, ognuno con la propria identità fisica
e intellettiva, non esisteremmo.
Partendo da
qui, occorre considerare che la nostra presenza ha un'importanza
fondamentale nell'intelaiatura dell'esistenza. Infatti, a nostra
volta, generiamo nuovi individui che con il loro vivere potrebbero
addirittura modificare il corso della storia. Non solo: ognuno di
noi, continuamente, sviluppa comportamenti ed azioni che
immediatamente si ripercuotono sulle azioni e sui comportamenti di
chi ci sta intorno, familiari e non. Una manovra in auto, per fare
un esempio, può innescare una reazione a catena con riflessi
inimmaginabili. A seguito di questa, infatti, si può morire. E la
morte modifica la vita di tutti noi, non solo quella dei familiari
di chi non c'è più. Anche le parole che pronunciamo, o scriviamo,
modificano l'azione ed il comportamento di chi le riceve.
Allora,
dovremmo stare sempre ben attenti ad indirizzare tutte le nostre
modalità verso il bene, non potendo neppure essere certi che il
risultato finale sia il suo raggiungimento. Raramente può succedere,
addirittura, che "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono
i fior".
La mente è
strutturata per analizzare continuamente quelle che possono essere
le conseguenze, per tutti, del nostro modo di interpretare la vita?
Direi di no.
La risultanze
stanno sotto gli occhi di tutti: non riusciamo a venir fuori dal
pantano delle piccole e grandi ingiustizie che ancora condizionano
il Genere Umano.
Giorgio Giovanni Lai