Cinderella man - Una ragione per lottare
Prima della Grande Depressione americana, James J. Braddock
era una promessa della boxe newyorkese nella categoria dei medio massimi.
Quando nel '29 la borsa di Wall Street subì il più disastroso crollo della
storia, anche la carriera del pugile, soprannominato il Bulldog di Bergen,
fece un profondo tonfo a causa di un infortunio alla mano destra. La
disoccupazione che colpì gli Stati Uniti non fu meno disastrosa per Jim
Braddock e a causa di questo la sua famiglia finisce in povertà. La voglia
di tenere la famiglia unita e il coraggio spingono Jim a tenere duro e
quando gli procurano un incontro di boxe fa il suo grande ritorno. Il suo
nuovo soprannome diventa "Cinderella Man".
Molte persone storceranno il naso per il carattere melenso del film,
tipicamente alla Ron Howard, ma è proprio nell'atteggiamento verso la vita
e la speranza che sta la grandezza di questo regista e "Cinderella Man" ne
è un pieno esempio.
Al di là della storia, che indubbiamente racconta di un grande uomo, il
film può essere visto come la rappresentazione del riscatto, della voglia
di riuscire a raggiungere i propri obiettivi nonostante le avversità siano
sempre dietro l'angolo.
Jim Braddock per i suoi concittadini è la personificazione
della speranza, di un futuro migliore in un periodo in cui si dovevano
mandare via i figli per il poco cibo. E Ron Howard riesce a trasmettere
bene il concetto. Non si può, infatti, non tifare per Jim Braddock quando
combatte il suo primo incontro del ritorno, e ancor di più ci sembra quasi
di unirci ai cittadini poveri di New York quando nei bar e persino in
chiesa ascoltano il match per il titolo di Campione del Mondo al Madison
Square Garden, e tifano per Jim, e ci sembra che i due minuti dell'ultimo
round durino un'infinità.
Il film è anche il ritratto di un epoca di estrema difficoltà, dove la
maggior parte dei cittadini americani perde il lavoro, l'estrema indigenza
colpisce gran parte della popolazione, la fame e il freddo uccidono tanti
bambini. Lo stesso Jim Braddock da pugile ricco in ascesa, è costretto ad
elemosinare qualche ora di lavoro al porto per portare a casa da mangiare,
e come lui il suo vicino che prima faceva l'agente di borsa.
Ma è anche il film dei valori, della famiglia e dell'onestà, perché se la
famiglia ti sta vicino puoi superare qualsiasi difficoltà, è l'onestà da
all'uomo dignità e coraggio. È simbolica dell'epoca la scena dei bambini
che cercano di ricavare l'acqua dal ghiaccio formatosi negli idranti che
si contrappone a quella, pochi fotogrammi dopo, dei bimbi escono da un
palazzo di lusso tenendo in mano dei coloratissimi lecca lecca
evidenziando il contrasto esistente in quell'epoca dove la maggior parte
della popolazione muore di fame e solo pochi non sono stati colpiti dal
crack economico, o almeno, non lo danno a vedere.
Ormai a suo agio nei panni di un eroe decaduto che riesce a risollevarsi,
Russell Crowe riesce a dare il meglio di se in "Cinderella Man",
offuscando gli altri protagonisti con un'interpretazione fresca e
commovente. Nel suo sguardo s'intravede la passione di un marito che trova
nella moglie la carica per andare avanti, la tenerezza e l'autorità di un
padre che adora i suoi figli, ma anche quello forte e agguerrito del
combattente. Anche l’interpretazione di Renée Zellweger di la moglie
devota e forte è molto dolce e commovente.
In conclusione è il film della speranza e dell'ottimismo, un film
biografico che racconta di un uomo che nonostante le avversità riesce a
trovare il coraggio e la forza per andare avanti, rimanendo fedele ai
propri principi, senza mai perdere la dignità.
Anna Clabber3616 |