Ti amo in tutte le lingue del mondo
Dopo la bellezza del primo film “I Laureati”, la grande fortuna de 'Il ciclone' e di quelli seguiti immediatamente dopo, per Leonardo Pieraccioni è iniziato uno di quei periodi da cui è difficilissimo uscire: i film hanno sempre fatto registrare un certo successo al botteghino ma non hanno più sfondato, mentre la critica si è fatta man mano più pesante e meno propensa a perdonare le incertezze dell'istrionico attore e regista toscano. Un circolo vizioso da cui Pieraccioni sembra essere uscito con questa sua ultima fatica, 'Ti amo in tutte le lingue del mondo', scritta ancora una volta a quattro mani con l'amico e collega Giovanni Veronesi.
Pieraccioni riesce a divertire grazie anche al cast che ha scelto. Oltre alle efficaci Maria Giulia Gorietti e Marjo Berasategui ha reso Panariello praticamente irriconoscibile ottenendo da lui un personaggio che non si riduce solo a una macchietta. Si è divertito poi un mondo a tramutare Francesco Guccini in una delle figure più istituzionali che ci siano: il preside. E Guccini lo ha ricambiato cucendosi addosso un personaggio che fa del sospetto la sua arma più potente e consentendo a Leonardo di dar vita alla doppia anima che alberga in questo film e forse nel suo carattere. Gilberto ha quarant'anni e lo ripete più volte ma... davanti al Preside è sempre come un ragazzino che deve dare spiegazioni dei suoi comportamenti. Sicuramente è uno tra i migliori film di Pieraccioni, da vedere per ridere a crepapelle…e finalmente Ceccherini non dice una marea di parolacce riuscendo ad essere ugualmente comico…
by Anna Clabber 3616 |