Solo
e leggero (La
notte di Santa Lucia) Stasera sono solo e leggero. Sull’erba tengo la schiena e passa dentro di me il soffio dell’insetto amico e il
traspirar di terra accaldata, carezze dolci a suggerir riposo. Fili sottili di prato e punte di foglie perdute mi spingono in alto. Lèvito in nuvole che sono ombre, faccio parte del silenzio che sovrasta. In punta di piedi il vento muove campanelli delicati, portano
all’infanzia. Nell’attesa di Santa Lucia a
spasso per le strade di dicembre. Rapidi pensieri tra le braccia
grandi della nonna a far di
conto del mio operato: buono o
cattivo? La Santa verrà a visitarmi? Per me, sarà qualcosa sul
camino? In quell’istante di domande avevo tutto. Adesso che il tempo è rimasto indietro, punge il male della perdita che non
rimedia. Ricordo per tener viva la gente cara. E così m’alzo da terra a
contar le stelle chiamandole per nome. |