Cari
lettori,
la porta sull’estate si è spalancata. Arrivano i profumi del
fieno appena tagliato e quello dei fiori della lavanda, le rondini sono
impegnate a costruirsi la casa e volano col becco pieno di paglia, una
coppia di merli ha portato il loro piccolo, ancora incapace di volare,
fino sotto le mie finestre. Li spio mentre lo imboccano coi vermi grassi
scavati nei vasi dei gerani e delle rose.
Ovunque straripa la vita. Ed è la prova di un disegno che continua
nonostante l’uomo faccia di tutto per rovinarlo.
Proprio una breve poesia che omaggia la vita vorrei segnalare, tra
quelle giunte in redazione. L’ha scritta Massimiliano Andreoni e porta
un titolo bellissimo: “L’incantesimo della vita”.
“Siamo qui perché ci è
stato fatto un dono” scrive Massimiliano nel primo verso,
sintetizzando in un’unica frase un mare di pensieri. E’ vero, l’uomo
riceve il dono del vivere e con esso la libertà di trasformarlo in un
inferno. Ma nella poesia di Massimiliano, la vita è magia, è “lampi,
bagliori”, è “fatine alate
spargono petali”. Ed è anche l’occasione di fare esperienza e di imparare. Il verso “l’alba, un giorno nuovo, un bagaglio più carico” è per me il più emozionante. Mi fa pensare che ad ogni giorno che passa, il peso del nostro zaino aumenta ma sta a noi decidere di cosa riempirlo: di sassi o di paglia, di grida o di risate, di spine o di fiori. |