L’ultima trovata dei teen agers
STA PER ARRIVARE
LA MONOCICLOMANIA
Testo e foto di Emanuela Gambazza
In America è l’ultimo “must” tra
gli sport da strada, un passatempo capace di fare “branco” come i
roller o gli skate. Ma l’unicycling, o monociclo, ha
le caratteristiche per diventare un fenomeno mondiale, tanto che
anche in Europa già si organizzano i Campionati di specialità. In
Italia, ad avere la bicicletta senza manubrio, e a una sola ruota,
per ora sono in pochissimi: una ventina di ragazzi (in realtà, non
tutti teen agers). Ma tutti loro sono pronti a scommettere che la
moda, tra non molto, dilagherà anche da noi.
Tobias
Castelli, 17 anni, varesino, è il più giovane italiano a praticare
l’unicycling, e al tempo stesso il veterano di questa disciplina
sportiva. Pedala su una ruota da quando aveva 13 anni e, incuriosito
dal mondo circense, chiese alla madre di regalargli i trampoli e poi
il monociclo. <<Ho sempre avuto la passione per il circo>> racconta
<<Così, per i miei quattordici anni chiesi ai miei genitori di
regalarmi un attrezzo da equilibrista>>.
Detto fatto, Tobias ebbe in dono
quella bici “strana” che aveva solo lui, tra gli amici di scuola e
di quartiere. E imparò in breve tempo a starci in equilibrio. Poi
però l’abbandonò, come avviene per tante passioni che accendono
l’entusiasmo dei ragazzi per un breve periodo e poi si spengono di
colpo. <<Mi aveva annoiato>> dice con un sorriso. E intanto oscilla
avanti e indietro sui pedali del suo nuovo modello sportivo.
Qualcosa, dunque, deve essere successo.
<<Lo
scorso anno>>, racconta <<ho letto su Internet che esiste un vero
mondo di uniciclisti. Ho scoperto che vengono organizzati raduni e
gare, e addirittura i Campionati, Allora, sempre su Internet, mi
sono informato sulle caratteristiche dei modelli di monociclo in
commercio. Quello che avevo io, al confronto, era debole, permetteva
di fare poche cose. Infatti, lo distrussi nel giro di poco tempo.
Del resto era un modello da clown, mentre ne esistevano di adatti
per le discese in montagna e per le gare ad ostacoli>>.
Così, da circa un anno Tobias si
allena con l’ultimo modello di unicycling in commercio, la versione
sportiva brevettata dal danese Kris Holm, pioniere di questa
disciplina. <<E’ robusto, ha la gomma spessa, e anche il sellino ha
delle particolarità>>, spiega Tobias. <<Ha anche una maniglia che
puoi tenere quando fai i salti>>.
Unico
rappresentante italiano, ha partecipato al raduno e ai Campionati
Europei di Trial organizzati la scorsa estate in Danimarca, dove ha
ottenuto buoni piazzamenti. Ma questo è solo l’inizio. Perché
Tobias, da quando ha riscoperto la sua passione, non l’ha più
mollata. Anzi, ne ha fatto uno sport. Come tutti gli agonisti, si
allena tutti i giorni, seguendo un programma. Spesso a Milano, nelle
palestre di strada frequentate dal popolo degli skate, ma anche in
montagna, dove si cimenta nelle discese in velocità. Il prossimo
obiettivo sono i Mondiali, in programma in Svizzera l’estate
prossima. Punta su di lui il suo sponsor: l’azienda milanese Notcom,
specializzata in abbigliamento e attrezzatura metropolitana(www.notcom.it).
Emanuela Gambazza