La Stampa dall'Auditorium
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grazie a DANIELA di Procida per le foto nella STAMPA
Tutto esaurito al concerto dell’artista con la Royal Ensemble Orchestra. Spettatrice d’eccezione, Donna Franca Ciampi
Baglioni, sinfonia sulle note della solidarietà
di LAURA BOGLIOLO
Archi, violini e la
bacchetta del maestro Margherita Graczyk . Il silenzio assoluto non
appena le luci si spengono, qualche striscione sventolato timidamente e
l'emozione di un incontro tutto particolare tra la musica leggera di
Claudio Baglioni , che ha tracciato le vite in quasi quarant'anni di
storia, e gli arrangiamenti di un ensemble musicale travolgente, la
prestigiosa Royal Philarmonic Orchestra. Notte di sorprese. La prima,
una spettatrice d’eccezione: Franca Ciampi , arrivata con una sua amica.
Tutto esaurito ieri sera all'Auditorium Conciliazione per il concerto di
beneficenza a favore del Fai, il Fondo per l'Ambiente Italiano, la
principale fondazione no profit per la tutela, la salvaguardia e la cura
del patrimonio artistico e naturalistico del nostro Paese. Il cantautore
romano, che non ha mai nascosto la sua passione per la tutela dei beni
artistici e dell'ambiente, ancora una volta sembra aver vinto una
scommessa fatta con se stesso: far apprezzare i suoi grandi successi
confezionati, questa volta, in versione sinfonica. Da Io sono qui
, a Tutto in un abbraccio fino ad Avrai , scritta subito
dopo la nascita del figlio Giovanni (presente in sala), le note dei 67
professori d'orchestra hanno accompagnato il poeta della musica leggera
che non finisce mai di stupire. Giovedì notte ha indossato i panni del
cantante di strada. Accompagnato solo dalla sua chitarra ha regalato un
concerto a sorpresa di 45 minuti sulla scalinata di Trinità dei Monti e
una passeggiata per il Centro fino al megastore Messaggerie Musicali
dove ha autografato il suo nuovo triplo cd. Ieri sera Baglioni, in abito
scuro, è stato il protagonista di un concerto a metà tra un'opera
sinfonica e un'esibizione pop. Da menestrello che non dimentica le vie
della periferia di Centocelle, dove è cresciuto, a musicista di grande
livello, capace di coniugare il suo Cuore di aliante rock con i
violini della musica classica.
Milleottocento persone in sala. Ad applaudire Baglioni, Giulia Maria
Mozzoni Crespi , presidente del Fai, Susanna Agnelli , da sempre
impegnata nel sociale, Carla Fendi, presidente del gruppo omonimo,
Fulvio Conti , amministratore delegato di Enel, il presidente della
Regione Piero Marrazzo , Maurizio Gasparri, Luigi Abete , presidente
della Bnl, e Giovanni Malagò . Non manca l’incursione divertente di
Dario Ballantini nei panni di Gianni Morandi versione calciatore. Il
ricavato della serata verrà utilizzato per sostenere la gestione dei
beni posti sotto la tutela del Fai. Tra le sorprese più apprezzate e
applaudite della serata le canzoni Via e Strada facendo
riviste completamente in chiave sinfonica. Quasi un boato di applausi
per la storica Poster , la romanticissima Mille giorni di te e
di me e Tienimi con te e l'intramontabile La vita è adesso
. I fans, gli affezionati di ogni età, non hanno mai smesso di
sostenere il loro «mago» e di agitare lo striscione che riassume la
passione di tre generazioni di appassionati: «Claudio, Tienici con te!».
E anche dicembre vedrà Baglioni cantare: appuntamento il 3 per Natale
in Vaticano - Concerto per le Missioni d'Oriente .
E’ nato Christian primogenito di Francesco e Ilary Il saluto e i fiori di Veltroni Folla di giornalisti
«Il pupo? Mi somiglia»
Totti felice: mio figlio è bellissimo. Valanga di fiori dai tifosi
di SALVATORE TAVERNA
ROMA- Clinica assediata:
fotoreporter armati di cannoncini (teleobiettivi), cameramen
all’assalto, cronisti sul piede di guerra. Tutti, forzatamente ,
fuori dalla Quisisana, casa di cura che regna nel cuore dei Parioli. E’
nato il Pupino , figlio del Pupone , Francesco Totti e di
Ilary Blasi. Si chiama Christian, dorme molto e piange poco. Curiosità:
in giornata i fans arrivati si contano con le dita, solo cinque. Cosa
succede? Voce dal fondo di una bionda reporter: «Gli ammiratori del
gladiatore sono radio-tv dipendenti. E lo seguono volentieri sul
piccolo schermo. Dal Prenestino, dal Tuscolano, da Testaccio fino ai
Parioli..., rischiano di perdersi».
Accompagnato dal fido Agostino Spinella, la stessa guardia del corpo che
ha vigilato durante il matrimonio, Francesco Totti, che ha dormito in
clinica sul divano letto accanto a Ilary, all’ora di pranzo abbandona,
per un’ora, la sua bella show-girl. All’uscita dice: «Mio figlio è
bellissimo. Il bimbo ci somiglia molto». Si sparge la voce: «Arriva il
sindaco». E in pochi minuti le telegiornaliste si moltiplicano come nel
miracolo dei pani e dei pesci. Ragazze di tutti i colori, svettanti su
tacchi a spillo, impugnano il sacrale microfono. Ma Walter, con
il suo stile soffice, rimanda la chiacchierata all’uscita. Un mazzo di
fiori nella mano destra e un gran sorriso, il suo lasciapassare. Intanto
Totti, volato al ristorante, rientra in tempo per salutare il
sindaco, che all’uscita sostiene: «Christian è un bambino bellissimo,
come i suoi genitori. L’ho visto mentre dormiva tranquillo e pacioso».
Sotto il fuoco incrociato delle telecamere, conclude: «A Francesco
voglio veramente bene per com’è: un romano dal cuore generoso che non
dimentica chi soffre».
I tifosi non si vedono ma i mazzi di rose, gladioli, orchidee continuano
ad arrivare: dieci, venti, trenta. Un tipo che somiglia a Claudio
Baglioni viene circondato dai paparazzi: falso allarme. Nel pomeriggio,
dall’ingresso laterale appare Rosella Sensi, con piccolo-grande
pacco regalo. Si complimenta con Mamma, Pupone & Pupino . Quando
si fa sera, nel cielo, falce di luna. «Totti ha portato la sua Ilary in
questa clinica perchè gli ho salvato il ginocchio e lui è tornato il
gladiatore del pallone di sempre», ricorda l’ortopedico, professor
Alfredo Carfagni. «Francesco era ricoverato al piano di sotto, al primo.
Sono felice per lui».
Da non dimenticare: anche il presidente dell’Unicef Italia, Antonio
Sclavi, dà il benvenuto a Christian: «Un augurio speciale al nostro
ambasciatore Francesco e al suo tenero bambino».
di SIMONA CAPORILLI
«OGNUNO di noi ha un cuore, ognuno ha un proprio ritmo interiore che dà il via a ...
... una strana danza, la strana danza della vita», solo un assaggio di una delle frasi recitate ieri sera da Claudio Baglioni tra un brano e l’altro del concerto - che ha registrato il tutto esaurito - all’Auditorium in via della Conciliazione per la raccolta fondi in favore del Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano. A «Io sono qui» è stata affidata l’apertura del live di due ore, e non poteva essere altrimenti: due ore in mezzo alle quali c’è stato spazio per un’unica pausa, quanto basta a riprendere fiato e continuare a cantare sugli archi, eleganti, della Royal Philarmonic Orchestra. Oltre 120 minuti durante i quali il Baglioni è salito sul palco con i brani che gli hanno regalato il successo e che lo hanno consacrato a essere - in decenni e decenni passati tra salette prova e concerti improvvisati sulla scalinata di piazza di Spagna ("tutto è iniziato da lì, dirà quaranta anni dopo") - un cantastorie di sentimenti. In scaletta, tra le altre canzoni da intonare tutti insieme sotto un gioco di luci colorate ora soft, ora puntate sul protagonista (in completo nero) nei momenti di particolare pathos: «Tutto in un abbraccio», «Per incanto e per amore», «Cuore di aliante», «Poster», «Mai più come te», «Sono io», «Avrai» (insieme alla dedica, implicita nel testo, rivolta al figlio, per una canzone che, lo stesso Baglioni, decise di interpretare davanti al Santo Padre) e ancora «Mille giorni», «Medley», «Tienimi con te», «Strada facendo», «La vita è adesso» e «Via», a chiudere il live: a scaldare la platea e far alzare il pubblico ci ha pensato il testo «Io me ne andrei». E c’è stato spazio anche per una riflessione sull’arte, che non è niente altro che un abbraccio tra «musica, vita e bellezza, che a volte si incontrano. Io spero di essere tra i protagonisti di quell’abbraccio». Sold out, quindi, nella platea dell’Auditorium nei pressi della Basilica di San Pietro per un concerto suggestivo da condurre fianco a fianco con la Royal Philharmonic Orchestra: e sebbene non potesse essere definito un live «alla portata di tutte le tasche», il connubio tra tradizione classica e musica «pop», nel senso di popolare, è riuscito a perfezione. Sulla cresta dell’onda, se solo pochi giorni fa Baglioni era a Napoli per un live organizzato in occasione della Notte Bianca, fra poche settimane - precisamente il giorno di Natale - farà parte di quella rosa di nomi papabili per salire sul palco allestito in Vaticano. E non sembrano passati poi tanti anni da quando quel «cantastorie dei nostri giorni» decise di mettersi in gioco con «Questo piccolo grande amore», brano datato anni Settanta che - piaccia o meno per la semplicità del testo - spopolò eletta, come fu, a canzone italiana del secolo bollando, a torto o a ragione, Baglioni come cantore di storie d’amore romantico fino allo sfinimento sia per i testi che per le musiche, orecchiabili e commerciali nel senso che, adagiate su note ora lente, ora rock, hanno fatto ballare e, soprattutto, innamorare: anche quando Baglioni, lontano dai riflettori, rimase anni e anni in silenzio. Periodi di ripensamento, come quello che il cantautore ebbe nel 1981, per tre anni, poco prima la nascita del figlio o quello, più lungo, in conseguenza a un tour «poco fortunato». Il 2005 potrebbe essere considerato, per lo stesso motivo, l’anno del ripensamento: innanzitutto perché, solo pochi mesi fa, Baglioni ha pubblicato il libro «Senza musica», una raccolta di scritti-diaro intimo datato 1974 nelle pagine del quale, nero su bianco, Baglioni racconta una carriera trascorsa tra spartiti e parole per oltre quaranta anni. Sempre al 2005 risale la pubblicazione del cd «Tutto qui» all’interno del quale, allo stesso modo, vengono ripercorsi i brani che lo hanno reso celebre: da «Piccolo grande amore, appunto», a «Strada facendo». Accanto al concerto - visto l’evento organizzato dal Fai - anche la mondanità, e non potevano mancare ospiti illustri come Mariapia Fanfani, Susanna e Mario Pescante, Giulia Maria Mozzoni Crespi e Franca Ciampi, Susanna Agnelli, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo con la moglie Roberta, Carla Fendi, Pino Strabioli.