Claudio
Baglioni è nato a Roma il 16 maggio del '51.
Figlio di Riccardo, un sottufficiale dei carabinieri e di Silvia
Saleppico, una casalinga, anche sarta per l'occasione, inizia a
muovere i primi passi nell'ambiente musicale partecipando a numerosi
concorsi per voci nuove. Il primo di questi, Voci nuove di
Centocelle, si svolge nel suo quartiere alla periferia di Roma.
Siamo nel '64 e
Claudio ha poco più di tredici anni. Per l'occasione propone
"Ogni volta" di Paul Anka. Ci riprova anche l'anno dopo
presentando questa volta "I tuoi anni più belli", la
canzone sanremese di quell'anno di Gene Pitney e Iva Zanicchi. E
questa volta arriva la vittoria. Il giovane Baglioni insiste,
percorrendo con caparbietà la strada dei concorsi riservati alle
voci nuove. Arrivano così i Ludi Canori, dove presenta in coppia a
un'altra aspirante cantante, Maria Pia Crostella, l'inedita
"Siamo due poveri ragazzi"; un primo Festival degli
Sconosciuti di Ariccia e, nel luglio '68 a Torvaianica nei pressi di
Roma, vince la selezione regionale di Fuori la voce, una rassegna
organizzata e condotta da Pippo Baudo
Nel frattempo, un
primo provino tenuto alla RCA non ha nessun seguito. Il
responso è quello di 'ripassare' fra qualche tempo Inizia, con un
maestro argentino, lo studio della chitarra e, dopo qualche altro
tentativo andato a vuoto, riesce a vincere il Festival degli
Sconosciuti, edizione '69, che si tiene in Svizzera, a
Lugano, dove si mette in luce interpretando il classico dei Beatles,
"Yesterday" alla maniera di Ray Charles, oltre a una sua
composizione dal titolo "Annabel Lee". Un altro dei suoi
brani, "Natale" (in seguito diverrà "Notte di
Natale") lo propone ai discografici della Ricordi. Qualche
promessa e una risposta che non arriverà mai.
Nel frattempo, il
ragazzo fonda insieme ad altri coetanei un gruppo artistico di
lavoro denominato Studio 10 dove, esibendosi in
piccoli cinema della periferia romana e sale parrocchiali, al
cospetto di pochi presenti, propone un misto di canzoni di protesta,
spaziando tra Beatles e Bertolt Brecht, le poesie di Pablo Neruda e
Cesare Pavese. Progetto che naufraga nell'arco di poco tempo.
Baglioni ha così modo di tornare a proporsi attraverso i provini
organizzati dalle case discografiche.
E' l'autunno del '69
quando il produttore Antonio Coggio per conto della RCA stipula con
Baglioni un primo contratto discografico che lo
porta a incidere il primo disco é un 45 giri che contiene "Una
favola blu" e "Signora Lia", quest'ultima composta
interamente dal giovane autore. Il primo brano partecipa alla gara
radio-televisiva Un Disco per l'Estate, edizione '70, dove però non
riesce a qualificarsi tra i ventiquattro che accedono alla finale.
"Signora mia", invece, conoscerà miglior
fortuna"attraverso il Festivalbar nella sezione giovani. A
settembre è alla Caravella dei Successi di Bari, poi tra gli
emergenti che si contendono la Gondola d'Argento alla Mostra
Internazionale di Musica Leggera che si tiene a Venezia, dove
propone la sua "Notte di Natale".
Anche in questa
occasione non viene però premiato dal verdetto della giuria. Dopo
un successivo singolo, "Io, una ragazza e la gente", la
pubblicazione del suo primo album omonimo (ritirato presto dal
mercato e riedito con il titolo "Un cantastorie dei giorni
nostri") e la partecipazione vocale alla colonna sonora del
film Fratello sole, sorella luna di Franco Zeffirelli, nasce il
progetto Questo piccolo grande amore, un concept-album in cui le
varie canzoni sono legate tra loro da un'unica storia. Musa
ispiratrice è Paola, una ragazza romana incontrata l'anno prima,
nel '71, quando il cantante muoveva i primi passi nell'ambiente
discografico.
Poco prima, Claudio
aveva conquistato un buon successo a un festival europeo, quello
della Canzone Internazionale tenuto in Polonia, a Sopot, nel quale
gli era stato assegnato il premio della critica. Esperienza che lo
sprona a continuare dopo le prime delusioni professionali. Qualche
settimana dopo la pubblicazione, Questo piccolo grande amore balza
al comando della Hit Parade, divenendo la canzone del momento.
Proprio mentre il 45 giri taglia il milione di copie vendute, esce
sul mercato il nuovo album dal titolo "Gira che ti rigira amore
bello". Ancora un disco a tema il cui brano pilota è la stessa
"Amore bello".Questa volta è un viaggio immaginario di
libertà di un ragazzo a bordo di una Citroen due cavalli di colore
giallo denominata Camilla, utilitaria che appartiene realmente al
cantante romano. Pur ottenendo un buon successo, il nuovo lavoro non
raggiunge gli stessi traguardi del precedente disco. Nell'agosto del
'73, Claudio sposa Paola Massari, con una cerimonia tenuta
segretissima. L'anno dopo, il musicista concretizza un altro dei
suoi ambiziosi progetti; quello di realizzare un
nuovo disco avvalendosi della presenza del musicista greco Vangelis.
"E tu" il nuovo album viene registrato a Parigi e
raggiunge quasi mezzo milione di copie vendute. Inoltre, si
aggiudica l'edizione '74 del Festivalbar quale brano più gettonato
dell'estate.
Sull'onda di questo
ennesimo successo, Baglioni compone le canzoni del successivo Sabato
pomeriggio, in cui affronta tematiche più profonde e meno scontate.
Esempio evidente è "Poster", una struggente canzone che
parla di un uomo che sogna di partire per la Tunisia dopo aver visto
un manifesto turistico affisso nella stazione della metropolitana.
Dopo una pausa di riflessione durata due anni, intervallata da
applauditissimi tour tenuti in Germania e in Sud America, decide di
scrollarsi definitivamente di dosso quel clichè intimista di
cantastorie dell'amore. Il suo obiettivo è introspezione verso
altre tematiche e una ricerca musicale più accurata. Su queste
premesse nasce Solo, un lavoro più riflessivo e maturo, che
indicherà a Baglioni quale sia la via da percorrere. Una strada che
lo porterà verso uno straordinario e definitivo successo
popolare.
Baglioni
cantato dagli altri
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All'inizio della
carriera Claudio Baglioni ha scritto numerosi pezzi destinati al
repertorio di altri interpreti, due in modo particolare: Mia Martini
e Rita Pavone. La prima, grazie ad Antonio Coggio, autore e
produttore di entrambi, incise per l'album d'esordio Oltre la
collina, ben cinque brani firmati Baglioni: "Lacrime di
marzo", "Gesù mio fratello", "Testamento",
"Amore, amore un corno" e la recitata "Oltre la
collina"; la Pavone incluse nel suo repertorio, "Se,
casomai", "La suggestione" e "L'amore è un poco
matto".
Gigi Proietti e Nada incisero invece "Me so' magnato er
fegato", Gilda Giuliani e il gruppo degli Showmen,
rispettivamente, "Io me ne andrei" e "Ci crederesti
se" oltre ad "A modo mio" interpretata inizialmente
da Gianni Nazzaro. Le canzoni di maggior successo dell'artista
romano hanno visto poi numerose versioni da parte di altri
interpreti, tra questi, Mina che ha ripreso tra le altre
"Questo piccolo grande amore" e "Poster",
quest'ultima incisa anche da Gianni Morandi e dai New Trolls.
Fiorella Mannoia si è occupata invece di "Amore bello",
Nada di "Chissà se mi pensi", il gruppo vocale della
Schola Cantorum ha ripreso "E tu", gli Ufo Piemontesi
hanno riproposto in una loro personale versione "Sabato
pomeriggio", mentre Miguel Bosè ha "importato" nella
sua Spagna la scanzonata "Mia libertà".