IL PICCOLO DI TRIESTE - 3 Settembre

Musica: Il cantautore romano fa tappa oggi al Castello di Udine mentre
lunedì parla e canta a Trieste
Baglioni "ridisegna" il Porto Vecchio
"L'Expo è un'occasione da non perdere per riqualificare la zona"

Trieste - "Per questo tour estivo ho immaginato un doppio percorso. I concerti veri e propri in luoghi paesaggistici di una certa rilevanza e poi degli incontri in luoghi che serbano un antico valore, magari un po' sbiadito, dimesso, in cerca di una valorizzazione, di una rinascita. Incontri nei quali parlo, racconto delle cose, ma poi, visto che il mio
mestiere è quello, canto anche alcuni brani, magari fra quelli che non trovano spazio nei soliti concerti."
Parla Claudio Baglioni, il cui  "Cercando Tour 2004" fa tappa stasera alle 21 nel piazzale del Castello di Udine. E che lunedì pomeriggio ritorna in regione, stavolta anche in veste di neo-architetto, per un incontro spettacolo del ciclo "Spazi nuovi per uomini nuovi" nel Porto Vecchio triestino. Un ciclo di incontri dal quale verrà tratto un dvd, il cui
regista è tra l'altro proprio il triestino Andrea Sivini. "Sì, il titolo che ho scelto per gli incontri - dice il cantautore romano, classe 1951, da oltre trent'anni fra gli artisti più amati dal pubblico italiano - è sicuramente un po' immaginifico. Del resto sono convinto che sono i luoghi, i luoghi delle nostre città, quelli che viviamo a volte senza
nemmeno accorgecene, a creare suggestioni. I luoghi sono sempre decisivi nella vita delle persone, nelle loro storie". 

 

- Qui parla da artista o da architetto?

"In entrambe le vesti. Sì, come sapete a giugno ho finalmente ultimato i
miei studi di architettura   che avevo interrotto una trentina di anni fa,
discutendo una tesi in restauro architettonico e riqualificazione urbana
proprio nelle aree dimesse. Un modo per prestare attenzione alla memoria che
si portano appresso i luoghi e dunque le persone. In fondo, in tante canzoni
ho parlato spesso delle stesse cose."


- Il Porto Vecchio Triestino?
"Fra le tante segnalazioni, mi è arrivata anche quella sul vostro antico
porto. Ho visto una ricca documentazione e trovo sia un luogo davvero
splendido, incredibile, di notevoli attrattive, che potrebbe finalmente
diventare oggetto di una riqualificazione importante. Anche l'Expo 2008
potrebbe essere un'occasione da non perdere. Per il porto e per la città."


- Conosce Trieste?
"Sì, non solo per avervi cantato diverse volte nel corso di tutti questi
anni. Trovo sia una città che ha la qualifica, la statura, le
caratteristiche di città capitale. E questo per storia, per cultura, per
posizione geografica, per quel confine che fino a ieri c'era, ed era un
confine pesante, e oggi non c'è quasi più. Un confine di terra e di mare. E
attraverso il mare, si sa, sono sempre arrivate storie, culture suggestioni,
genti, razze diverse.


- Finora dove ha portato questi incontri?
"A Lecce, in una piazza di un quartiere degradato, dove realizzeranno un
luogo per spettacoli, un piccolo Circo Massimo, e dove ho anche proposto la
creazione di un museo di archeologia ferroviaria. E poi a Bari, a Palermo,
prossimamente andremo anche a Como, in una fabbrica dimessa, un'ex-seteria."


- Siete stati anche a Roma
"Sì, al gasometro, cui fra l'altro ho dedicato la tesi di laurea. Un luogo
che si riallaccia ai miei ricordi di bambino. La mia famiglia abitava in una
periferia opposta al Gasometro, e vi passavamo sempre dinnanzi quando
d'estate andavamo al mare. Allora chiedevo a mio padre cos'era quella grande
gabbia di acciaio e lui mi rispondeva semplicemente che c'era dentro il gas,
quello che serviva per gli usi domestici. Poi, visto che probabilmente anche
lui non ne sapeva molto, ma  aveva quella grande capacità che a volte hanno
le persone semplici di costruire e regalare dei piccoli sogni, mi diceva che
era un cilindro magico dal quale un giorno sarebbe venuta fuori una
sorpresa."


- Un figlio cantautore di successo?
"Chissà, o forse uno che a 53 anni si riscopre architetto."


- Le due passioni della sua vita?
"Forse sì. Chissà, se tanti anni fa un bel giorno non fosse arrivato il
successo probabilmente avrei ultimato gli studi in empi, diciamo così,
normali. E oggi farei un altro lavoro. In questi anni mi sono "tenuto in
allenamento" disegnando sempre da solo i palchi dei miei concerti. Ma sono
anche  convinto che in fondo musica e architettura non sono tanto diverse:
per scrivere una canzone bisogna misurare le strofe, le armonie, gli
equilibri."


- L'Italia è sempre il Belpaese?
"Lo è, e lo rimane senz'altro per il suo patrimonio storico, architettonico
e paesaggistico che costituisce la sua vera ricchezza. Ma nell'ultimo mezzo
secolo del nostro paese si è fatta poca architettura e molto abusivismo,
l'ambiente è stato consumato, senza pensare che si tratta di un bene
prezioso per il turismo, oltre che per far vivere bene noi italiani."


- E il concerto che arriva stasera a Udine?
"E' uno spettacolo che si articola in tre livelli: uno acustico, uno
elettrico e uno, per così dire, elettronico. Tre livelli che partono
separati ma che poi confluiscono in un'unica dimensione. Dopo il "Crescendo
Tour" avevo bisogno di nuovi stimoli, e li sto trovando in questo "Cercando
tour 2004". Da ogni tour, da ogni viaggio,nascono nuove idee, nuovo
materiale, in questo caso quello del disco al quale comincerò a lavorare
alla fine di quest'anno".
"Anche se vivo il disco - conclude Baglioni- sempre più come un obbligo e
credo invece molto di più nel concert, nel contatto dal vivo con il
pubblico."
Carlo Muscatello