Parole Sono ancora in cerca di un'ancora e senza essenza m'inoltro oltre me ascoltando i lamenti della mente. Bisogno di sogno, separo le parole se son dette male, maledette. Non ci sono versi di aversi se diversi, ma per altri versi trovarsi, travolti e sfiniti tra volti infiniti. Saper soffrire e sapersi offrire in certi amori incerti che si perdono nel perdono. So trarre il meglio senza sottrarre il peggio in sentimenti in cui senti e menti. Odio e amore o Dio è amore o amore è addio. Dirsi amore e non darsi amore, scegliersi e sciogliersi, poi lasciarsi e non lasciare scie. Sentirsi soltanto tanto soli in un mondo immondo tra vaghi svaghi, invaghiti e svagati. Dubbioso oso aver dubbi, dimenticando discordie e mendicando ricordi, partendo e portando con me una parte importante. Dovere vedere dove dare, flettere e poi riflettere, perdersi per dire ai sordi. Sonni travagliati tra veglie insonni in mere camere ad inseguir chimere, a sassi assassinar pensieri. Raggi di sole bruciano miraggi d'isole chi ama chiama, chi va schiva, giorni di visi divisi da fili. Se anche poco mi danno, io per loro mi danno, poi mi accorgo che è un danno. Ballare e poi sballare, farsi e rifarsi, rifare farse forse forzate. Non c'è stata mai estate, ma un eterno inverno d'inferno per chi vive ai margini della vita. Parole, parole, parole, le paro, le apro, le rubo, le aggiusto, le gusto, le guasto, le prendo, le perdo, le spengo. Parole, miliardi di parole, sulle quali naviga la caravella che trasporta la carcassa, ogni giorno più stanca, della nostra esistenza. Catello Mosca |