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16 Marzo 2004
BAGLIONI SHOW: «LA MIA FORZA? È IL
PUBBLICO»
Recensione - ieri al Mazda Palace
di Renato Tortarolo
Genova. Al 44° concerto di un tour ch'è
un esame di architettura, con la scenografia che sale e scende come il
montacarichi di una casa in costruzione, Claudio Baglioni è tornato a
Genova. E 5 mila persone, che sono molto più di fans, quasi una
confraternita allegra e romantica, lo hanno accolto ieri al Mazda
Palace. Una coreografia che, prima o poi, dovrà finire nei manuali del
pop: età diverse, ma una fede incrollabile in questo 50 enne ch'è un
po' un fratello maggiore, quello bravo che ce l'ha fatta. Nero come un
cantante country, ma più elegante, Baglioni comincia a raccontare la
storia di 35 anni passati a immaginare vita e miracoli di un'Italia
trepida nelle emozioni, tranquilla nelle scelte. Eppure, in questa
replica genovese, dopo la data di novembre, le stesse premesse che
ispirano questo "Crescendo" vengono amplificate da un gusto più
raffinato per la musica, che sin dall'inizio, quando Baglioni si
immagina in una cantina a pompare rock e suona in "Noi no" e "Dagli il
via".Ora immaginate la mamma-impiegata, 40 anni portati leggeri, che
di Baglioni sa tutto. Conosce le canzoni e la vita privata, sa cose
che solo il tam tam del fan club riescono a interpretare, naviga su
Internet, nelle pause d'ufficio, e scopre ormai da anni un mondo
virtuale che cambia mappa, fisionomia, popolazione. Si chiama Papatàn,
e ci trovi l'altra faccia del successo di Baglioni. Da una parte le
canzoni, che nello show accompagnano l'ascesa ai piani alti di una
casa ch'è la metafora del mestiere, e dall'altra l'adesione a un mondo
che non spaventa né turba, ma invece rassicura. Raccolti in file
ordinate intorno al palco-cubo che si popola di interni di salotto,
cucina, sino al tetto del finale, i fans di Baglioni hanno imparato a
ignorare lo snobismo di chi non ha mai accettato il Pianeta
Sentimento. Solo che, col tempo, Baglioni ha intagliato i margini di
quel mondo, per inserire le fasi inevitabili del distacco, dell'addio,
del rimpianto e del ricordo. Questo pensiero è l'intelaiatura dello
show, che procede per storie esemplari: "Quanto ti voglio", "Ragazze
dell'Est", "Mai più come te", "Domani mai", "Avrai" e "Solo". Questo
per la parte dell'ascesa nella casa parabola sulla vita. Il finale,
invece, è lo show del Baglioni promosso a divo: "Strada facendo",
"Cuore di aliante", "Mille giorni di te e di me", "Io sono qui" e "La
vita è adesso".Baglioni riconosce: «E' come essere in famiglia, dopo
tanti anni insieme, lo show lo fa anche il pubblico, lo fanno i due
contabili che mi raggiungono sul palco, e i ragazzi della sicurezza, i
trasportatori. Io sono quello che racconta le storie, ma la ragione di
tutto è nei sogni che io e il pubblico condividiamo».
16 Marzo 2004
BAGLIONI STREGATO DALLE IMMERSIONI «FARÒ
PUBBLICITÀ AL VOSTRO SALONE»
di Renato Tortarolo
Claudio Baglioni si è innamorato di
Genova. Lo aveva già scritto in un articolo per il Secolo XIX,
pochi giorni fa, ma ieri, prima del suo concerto al Mazda Palace, il
cantautore ha scoperto che Genova, oltre che della canzone d'autore, è
anche la patria dei sub italiani. «È stata una sorpresa - spiega dopo
aver visitato l'Eudishow - questo sport affascinante è nato da queste
parti. Non mi sorprende, perché appassiona tante persone, a cominciare
da me, e riflette un po' il carattere dei genovesi e dei liguri.
Comunque, sono rimasto così favorevolmente colpito dall'Eudishow che
ho promesso al direttore del Salone, nel mio piccolo, di divulgare
questo vostro primato. E il fatto che siete sempre stati
all'avanguardia anche nell'industria subacquea». Nel suo «rapido
blitz» alla Fiera, Baglioni si è interessato anche «del ripristino e
dell'allargamento dell'area fieristica dedicata al mare. Continuo a
ripeterlo: Genova è forse l'unica città italiana con iniziative di
archittetura che non campano sull'antico, dal Medioevo al
Rinascimento». L'attenzione di Baglioni per le nuove opere della città
non è casuale: «Insieme agli ultimi concerti, ho terminato di dare gli
esami per la laurea in architettura. Ora mi rimane la tesi che, guarda
caso, è incentrata sul restauro architettonico e la riqualificazione
degli spazi per l'intrattenimento. Chissà che un giorno, Genova non mi
chiami per discutere proprio queste opportunità. E per una volta non
nelle vesti di cantautore e showman». Fra le grandi mostre del 2004,
Baglioni naturalmente è interessato ad "Arte & Architettura", l'evento
curato da Germano Celant sui rapporti fra arte contemporanea e
invenzione architettonica: «Ci verrò sicuramente, è un'occasione
imperdibile e va a toccare una passione così grande, rimasta intatta
da quando ero ragazzo, per la quale sono tornato a studiare e mi sto
persino laureando». Ancora sul mare, altra sua passione, Baglioni
confessa di «non possedere una barca, perché trovo che quelle degli
altri siano sempre più belle...». Però promette «di comprarne
presto uno, ma dev'essere romantica. Molto romantica».
15 Marzo 2004
QUESTA SERA IL CONCERTO A
GENOVA Baglioni canta al Mazda Palace
Genova. Arriva Claudio Baglioni e
stasera terrà il secondo concerto del tour "Crescendo" al Mazda
Palace. Il cantautore si era già esibito a ottobre, ma la richiesta
dei fans era stata così alta da proporre una replica. "Crescendo"è
una metafora del mestiere di cantautore. La scenografia è congegnata
in una serie di piani orizzontali che salgono e scendono sospesi in
aria, come interni ed esterni di una casa. Da stamane alle 11 sono
aperte anche le biglietterie del Mazda Palace. I cancelli apriranno
alle 10. Lo show inizierà alle 21.
14 Marzo 2004
Claudio Baglioni domani sera
al Mazda Palace di Fiumara,
per una replica del tour
"TORNO PER QUESTO PUBBLICO"
Nuovo concerto dopo la serata
con il palco "occupato"
Laureando con una tesi sulla
"riqualificazione degli spazi per gli intrattenimenti"
di Lucia Marchiò
"Torno per rispetto del mio pubblico, mi piace mantenere
le promesse". Detto fatto. Claudio Baglioni, nuovamente
sul palco del Mazda Palace domani sera nell´ambito del
"Crescendo Tour", dopo il caos andato in scena lo scorso
novembre a causa di una partita di biglietti il cui posto
a sedere era stato venduto due volte, lasciando molta
gente in piedi, ammette che sì, era molto arrabbiato (il
concerto iniziò dopo quasi un´ora di ritardo, con la gente
che non intendeva muoversi dal palco, ndr), ma che almeno
ha avuto il pretesto per tornare a cantare nella nostra
città.
"Mi sarebbe piaciuto anche invitare personalmente coloro
che giustamente reclamarono la loro postazione, spero di
vederli. Ma soprattutto, spero che fili tutto liscio e che
stavolta, quando attaccherò con Yesterday, non ci siano
fischi, ma solo il piacere di stare insieme sino a fine
spettacolo".
Non fu colpa sua.
"Certamente, però mi dispiace ancora di quanto accaduto.
Ho lavorato molto per eliminare le transenne a favore di
una piena visibilità e a favore dell´acustica, ritrovarsi
con cento persone sul palco senza posto a sedere. Ci sono
rimasto male. Avevano tutte le ragioni. Avrei voluto
sanare all´istante la cosa, avrei fatto pure il concerto
con la gente seduta ai lati, sopra, ma la struttura
particolare del palco, semovibile, non lo concedeva.
D´altronde lo spazio era nuovo e la mappatura forse non
era stata fatta al meglio, ma ricordo che al mattino ero
ancora seccato e minacciavo azioni legali. Per fortuna è
stato l´unico episodio increscioso di questa tournée,
caduta a parte. Un inizio tormentato, però spesso da
eventi del genere nascono tour fortunati, e infatti le
date si sono raddoppiate. Da 27 sono diventate 57, è la
tournée più lunga in spazi grandi mai fatta in Italia".
Una faticaccia, insomma.
"Lo sentissi come un lavoro magari sarei anche
assenteista, la verità è che è difficile resistere al
richiamo del palcoscenico. Quando iniziai non lo feci per
vocazione, bensì perché avevo 15 anni e ciò significava
avere addosso gli occhi delle ragazze e il rispetto dei
ragazzi. Era un modo per non sentirsi trasparenti nel
mondo. Via via la musica è diventata la mia passione più
grande e irrinunciabile, la casa della mia vita. Che poi a
casa non ci sono mai. Ho passato buona parte della mia
esistenza nei camerini, e con questa scenografia ho
trovato il modo di sentirmi comunque avvolto dalle quattro
mura".
E il calore del pubblico?
"Indescrivibile, è una forma di doping naturale che per
fortuna non lascia tracce a parte un po´ di adrenalina. Ci
sono delle energie sulle quali pensi di non poter contare,
e invece? Poi io penso di essere indistruttibile, anche
quando sono caduto dal palco e sanguinavo, mi hanno
portato via dal palco con la forza. Ed avevano ragione,
sembrava di essere sulla scena di un film dell´orrore. Ma
non mi do mai per vinto, ecco".
Lei è stato tra i primi a inaugurare
il Mazda Palace.
"Ha una buona acustica, Genova ne aveva bisogno. Ricordo i
concerti al palasport, uno strazio, c´erano dei riverberi
incredibili. Per quanto mi riguarda il fatto di avere il
palco al centro è capillare. Sto per laurearmi in
architettura, e la tesi tratta un po´ la storia del Mazda,
Restauro architettonico e riqualificazione degli spazi per
intrattenimenti. Ho individuato un area in quel di Roma
ove mi piacerebbe mettere in pratica questa cosa, magari
non ci riuscirò mai, ma l´idea è stimolante. Almeno per me
che non sto mai fermo, neanche con la testa".
14 Marzo 2004
«GENOVA PER ME? SEMPRE UNA
PRIMA»
di Claudio Baglioni
“C'è un legame importante,
molto più profondo di quanto non appaia, tra la mia vicenda
di uomo ed artista, questo fortunatissimo "Crescendo" e
questa città.
Un filo rosso. Doppio. Non
solo, infatti, proprio da qui partiva quella straordinaria
"nouvelle vogue" che dava - di fatto - origine alla canzone
d'autore italiana, ma il fatto stesso che io abbia deciso
d'imbracciare una chitarra e darmi a questo strano mestiere
ha in qualche modo a che fare con il desiderio di suonare le
canzoni di un certo Fabrizio - vostro indimenticabile
concittadino - dal quale ho ereditato il bisogno di
raccontare la vita, così come capita di scorgerla dalla prua
ondeggiante di una canzone.
Ecco perché per me, Genova
non è mai una replica, ma sempre una prima. Anche in questo
caso che di replica, effettivamente, si tratta, visto che a
distanza di pochi mesi torno, come si dice, sul "luogo del
delitto". Mi riferisco a quell'infortunio organizzativo che
cercò - peraltro senza riuscirvi - di rovinarci la festa lo
scorso ottobre.
Ma lunedì prossimo al Mazda
Palace non si tratterà tanto di saldare il debito contratto
quella sera con la passione (e la pazienza) della gente di
Genova, quanto di replicare un piacere e rinnovare
un’emozione. Il piacere e l'emozione di essere qui, in
questa che non è solo capitale europea della cultura ma
anche una vera capitale internazionale del fascino.
Qui tutto è poesia: dal
modo nel quale questo presepe metropolitano scende dalla
montagna alla battigia, dove fa ressa come una flotta sempre
sul punto di prendere il mare; all'incredibile paletta di
colori delle case di qui, che in tutto il mondo sono da
sempre sinonimo di Liguria, fino al suono spesso di una
lingua nelle cui parole la musica è di casa, come il
libeccio in questi carruggi, una lingua carica di una
struggente "melancolie" che, proprio come questa terra
rubata ai monti e al mare rapisce e non abbandona più. Per
questo le emozioni assumono una filigrana particolare quando
la casa di "Crescendo" può specchiarsi in questo mare e
aprire le sue porte a raccontare e ospitare storie.
Le storie di questi 35 anni
di musica molti dei quali trascorsi "Crescendo" insieme.
Trentacinque anni narrati attraverso questo insolito palco
che è allo stesso tempo scena e simbolo di un inedito
viaggio nella memoria, nel presente, e anche nel futuro. Un
viaggio che parte dalle emozioni ruvide e sgrammaticate
della "cantina" nella quale, con gli amici della prima ora,
provavamo a vedere se la musica poteva davvero essere il
passaporto per il futuro; che passa per il "soggiorno" della
maturità, dove si compie il lento e faticoso lavoro di
costruzione di un linguaggio più intenso, più intimo, più
personale; che sale fino alla "terrazza" sulla quale ci si
raccoglie ad ascoltare vibrare le incontenibili emozioni che
accompagnano ogni vigilia, come in un interminabile
capodanno; fino al palco vero e proprio sul quale - a quasi
due ore e mezza dall'inizio del concerto - va in scena lo
show: semplice e nudo come e semplici e nude sono spesso le
emozioni più grandi.
Un viaggio nel quale, sera
dopo sera, ti accorgi che la qualità più importante sono i
compagni di strada e l'emozione più forte è tutta nel magico
corto circuito che si crea quando la musica che scende dal
palco incontra quella che sale dal Palasport e ti accorgi
che attori e spettatori hanno unito la loro porzione di
sogno per dar vita ad un sogno più grande. E' questo il
cortocircuito al quale cercheremo di dar vita lunedì sera,
nella speranza di ricambiare a ciascuno di voi l'mozione e
la passione che ci donate e sentire che scambiandoci parole
note e pensieri stiamo ancora una volta ‘crescendo’.
Insieme.”
18/11/2003
Prove aperte per gli Associati Con riferimento all'oggetto si
comunica che per tutte le date del Tour "Crescendo"
2003/2004 di Claudio Baglioni, a tutti i soci in regola con
l'iscrizione all'Associazione Culturale ClaB, è riservata
l'entrata anticipata per assistere alle prove dei concerti.
Pertanto l'ingresso è previsto alle ore 17:00 presso i
cancelli contraddistinti dal cartello "Ingresso ClaB",
dove sarà necessario esibire la tessera ClaB, un documento
d'identità e il biglietto valido per il concerto in programma
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