
1Febbraio
2004
"Vi
racconto il viaggio dell'uomo che porta il mio nome"di Claudio
Baglioni.
Un sogno. Un desiderio universale al quale non vediamo l'ora di dare
forma, perchè possa ospitare gli amici, vecchi e nuovi, e tutte le
anime con cui sentiamo il bisogno di condividere un tratto di strada,
una nuova emozione, un'altra vigilia. E' casa. Lo spazio più intimo, più
intenso, più nostro. Quello che, meglio di ogni altro, parla per noi e
di noi. Sogni e bisogni; pensieri, paure, desideri e delusioni. Ciò che
abbiamo; ciò che ci manca. Ciò che è, ormai, dietro alle nostre
spalle e ciò che ancora attendiamo di incontrare. "Crescendo"
è esattamente questo: la casa di questi 35 anni di musica.
E mi dispiace che non sia stato possibile, ancora una volta,
"edificare"questa casa a Palermo, una città che mi ha rubato
il cuore già dal tour degli stadi del '98 ed al cui emozionante
abbraccio spero di potermi, al più presto, abbandonare di nuovo. Ma
sono felice che la Sicilia sia parte così importante di questo
"Crescendo" e che questo palco così particolare che, sera
dopo sera, ci tiene sempre più con il fiato sospeso e accresce il
proprio potere di sorprendere, si apra ad ospitare i compagni di viaggio
ad Acireale (al Palasport di il 7 e l'8 Febbraio) e a Marsala (al
palasport il 10 e l'11). Un palco che è, allo stesso tempo, simbolo e
teatro delle stagioni nelle quali questa storia va in scena:
dall'energia disordinata e graffiante della "cantina", in cui
rivive il sapore forte degli esordi; al "soggiorno" della
maturità, dove si sviluppa il lento lavoro di riflessione e costruzione
delle atmosfere; dalla "terrazza" dalla quale si va incontro
al tempo che viene, tra la tensione e i brividi che accompagnano ogni
vigilia, sino all'adrenalina pura dello show vero e proprio, che decolla
nel momento nel quale la casa di "Crescendo" si trasforma
definitivamente in palco.
In questa casa abita l'uomo che indossa il mio viso e risponde al mio
nome, circondato dalle note e dalle parole, che ha raccolto lungo la
strada e cucito insieme, con l'ambizione di regalare un pensiero,
un'emozione, un piccolo sogno. Ma "Crescendo" non è solo la
piccola storia della mia vicenda personale di uomo e musicista. E' la
storia di una crescita comune, nel magico cortocircuito che si crea
quando la musica che scende dal palco si fonde con quella che sale dal
pubblico.
Quando attori e spettatori si danno appuntamento per unire la loro parte
di sogno e dar vita un sogno più grande. Una febbre che non somiglia a
nient'altro; che rapisce, stordisce e non ci lascia mai così come ci
trova.
Una febbre che è emozione pura; la qualità più forte di questo
incontrarsi, scambiarsi voci e cuori e assaporare, insieme, il gusto
intenso e appassionante che solo certe cose fatte in casa sanno avere.
Per questo non vedo l'ora che le porte della casa di
"Crescendo" si aprano per far entrare la gente di questa
terra, madre e sposa di emozioni senza confini, con la speranza di
riuscire almeno a pareggiare il conto con quello che riceverò e felice
di vedere che questa febbre non ne vuole proprio sapere di passare. Ma
che, al contrario, sta ancora... Crescendo!
Claudio
Baglioni