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Anche Lucera al 10°

“Raduno Clab” di Claudio Baglioni

Alcune immagini del 'Raduno Clab' svoltosi lo scorso 12 settembre a Viterbo

 
Pino Insegno, ospite della manifestazione, sul palco con Baglioni

 
Insegno mentre scherza con il pubblico

 

Domenica 12 settembre si è tenuto a Viterbo, presso il parco “Prato Giardino”, l’annuale appuntamento tra Claudio Baglioni e i suoi fans.
Si tratta del “Raduno Clab”, una grandissima manifestazione alla quale hanno partecipano migliaia di persone, circa quattromila, provenienti da tutta Italia, tutte accomunate dalla passione per il noto cantante romano.
Il “Raduno Clab” è uno straordinario evento fortemente voluto e curato da Claudio Baglioni in persona con l’aiuto del suo staff e organizzato al solo scopo di incontrare i tantissimi e fedelissimi fan.
Giunto alla decima edizione, quest’anno l’appuntamento ha visto la partecipazione di un ospite d’eccezione, l’attore e presentatore Pino Insegno, che durante lo spettacolo ha scherzato con il pubblico.
Due lucerini erano presenti al ritrovo e sono riusciti ad avvicinare il loro idolo e a parlargli.
La piccola “delegazione” lucerina ha incontrato l’artista nel backstage prima che iniziasse il “Raduno Clab” e ha avuto con Baglioni uno scambio di battute durato circa cinque minuti. Tra le altre cose, i due superfan hanno ricordato all’artista il concerto che ha tenuto a Lucera il 4 agosto scorso nell’ambito del suo Tour “Cercando”, e gli hanno porto le loro personali scuse per gli “intoppi” che ci sono stati prima della sua esibizione al Castello.
Chi era presente al concerto certo ricorderà le famose parole del cantante: “un’organizzazione davvero singolare”.
Baglioni, molto diplomaticamente, ha risposto che la colpa non è stata affatto del pubblico o della cittadinanza, pur facendo ben capire a chi fosse imputabile.
Domenica Baglioni non si è risparmiato sul palco cantando quasi ininterrottamente per cinque ore canzoni sue, ma anche di altri artisti, come Modugno, Battisti e Tenco, secondo le richieste dei fans.
Con le improvvisate di Pino Insegno e la musica da veri intenditori offerta al pubblico, sicuramente questo è stato il migliore “Raduno Clab” a detta di molti.
Un vero evento, insomma, per i nostri due concittadini, che dopo la foto di rito e la stretta di mano, sono stati congedati dal cantautore con un abbraccio e un “arrivederci a Lucera”.


O.P.

 

Il Messaggero - Viterbo 

Il week end con l'artista romano. Che ha fatto una promessa: «Nel 2005 verrò a vedere la Macchina di S.Rosa» Baglioni? Meglio del 3 settembre I fan club del cantautore hanno riempito per due giorni ristoranti e alberghi Claudio Baglioni meglio della Macchina di Santa Rosa. Pare proprio di sì, stando ai numeri sulle presenze a Viterbo di forestieri durante la due giorni - sabato e domenica scorsa - quando, in occasione del concerto aperto al pubblico e dell'incontro, il giorno dopo, riservato ai soli (erano in 5 mila) soci dei tantissimi fan club arrivati da tutta Italia. Soddisfatti gli operatori economici del settore, albergatori e ristoratori. Per due giorni il tutto esaurito in molti hotel della città. Stracolmi trattorie e pub nella serata di domenica quando, al termine della lunga maratona baglioniana, centinaia di fans, dopo aver fatto indigestione di musica, si sono dedicati anche ai piaceri della gola. Il cantautore romano domenica pomeriggio ha inoltre offerto un inedito duetto con il comico Pino Insegno. Poi ha parlato di Santa Rosa e della Macchina, dei suoi ricordi di bambino su Viterbo e del desiderio di assistere al Trasporto. «Il prossimo anno - ha promesso - ci sarò anch'io».

 

Il corriere di Viterbo - 13 settembre 2004 

Il cantautore a Pratogiardino si è esibito davanti a una folla strabocchevole BAGLIONI, TRIONFO TRA I SUOI FANS In ottomila al concerto di sabato e all'incontro di ieri Di Giuseppe Rescifina VITERBO - Bagno di folla, fantasmagoria arancione, giochi di luci e cori pomeridiani. Claudio Baglioni a Viterbo in due concerti, quello di sabato sera aperto al pubblico e quello di ieri riservato ai "Fans club" di tutt'Italia, ha toccato le ottomila presenze. Una folla incredibile, che ha gremito tribune e platea sistemate a Pratogiardino, ma che ha anche invaso la città con ristoranti stracolmi e alberghi pieni, ma anche con fans che hanno atteso l'appuntamento di ieri (dopo avere assistito al concerto di sabato sera) dormendo dentro l'auto. Un grande appuntamento, quello con Baglioni, voluto dalla Provincia (assessorato alla cultura) in collaborazione con il Comune di Viterbo (assessorato grandi eventi) e che è stato il momento più esaltante e "frequentato" del "Settembre viterbese". Lui, Claudio, camicia e pantaloni bianchi e gilet nero, illuminato da un faro bianco che faceva risaltare ancora di più la sua capigliatura argento, ha cantato ininterrottamente per tre ore sabato è oltre tre e mezzo ieri davanti ad un pubblico che lo ha applaudito per la sua ultima tappa del tour "Cercando", durante la quale ha compiuto un percorso artistico e umano narrato musicalmente senza risparmio. Ha dimostrato che a 53 anni e più in forma che mai e sa come toccare il cuore del pubblico multigenerazionale che accorre ai suoi incontri. Al concerto affollatissimo di Pratogiardino erano presenti giovani, signori di mezza età e oltre in una serata come ha detto lui - "sotto un cielo di stelle", straordinariamente placida. Baglioni ha cantato con voce quasi inesauribile il "mestiere di vivere" di noi italiani negli ultimi 35 anni, quelli di una camera, la sua, senza pause, alternando canzoni nazional-popolari e da classifica dei primi "Anni 70, come "Questo piccolo grande amore", "Amore bello", "E tu.", "Sabato pomeriggio", e altri quadri d'autore cesellati con grande raffinatezza e intelligenza. Una scaletta, quella di sabato, molto differente da quella proposta ieri pomeriggio, quando sul palco di Pratogiardino a fare da co-conduttore è apparso Pino Insegno. E' stato possibile ascoltare brani raramente eseguiti dal vivo, come "Signora delle ore scure", "Mal d'universo", "Viaggiatore sulla coda del tempo" e altri ancora. Il concerto ha visto l'artista romano coinvolgere il folto pubblico con interpretazioni ottime, vocalmente quasi incredibili. Baglioni non è uno showman (Insegno è stato prezioso nell'incontro con i fans), la forza del concerto sta sempre nelle canzoni, in un song-book ricco e variegato come pochi altri se ne ha livello italiano. In una sera di tardissima estate Baglioni, con le sue composizioni, ha saputo ancora una volta guardare dentro di se e comunicare con i presenti, ricevendo da essi un input d'affetto per dare sempre di più - "Claudio, bravissimo", "Claudio, ti amo" sono state le voci più ricorrenti. E a notte fonda, mentre Pratogiardino si svuotava, c'era ancora qualcuno con gli occhi fissi al palco vuoto. Emozioni che si sono ripetute ancora di più ieri pomeriggio con la coda dei fans fin dalle 11,30 davanti al cancello in attesa che venisse aperto alle 13. Poi, alle 15, lo spettacolo con un Baglioni ancora più in forma, eclettico, indomabile e con Insegno a fargli da spalla mentre la scaletta offriva ancora melodie, ma anche i brani più recenti del cantautore, spesso cantati dalla gente: cori e mille mani in aria, cuoricini fluttuanti e bandiere arancioni sventolanti. Per vederlo sono arrivati da Milano, Torino, Venezia, Mestre, Napoli. Pullman stracarichi. Ottima (come sempre nei concerti di Baglioni, dove nulla è lasciato mai al caso) la band, con Paolo Gianolio (chitarre, basse tastiere, banjo e voce), John Giblin (basso, contrabbassi ex violoncello), Gavin Harrison (batteria, percussioni e tastiere), Roberto Pagani (pianoforte, organo Hammond, vibrafono, fiati e fisarmonica) e Pio Spiriti (violino, chitarre, fisarmonica, mandolino e altro). Un happening indimenticabile di cui fino a tarda sera, ieri, s' avvertiva l'eco.

 

 

IL MESSAGGERO 14 Settembre 2004

Molto soddisfatti gli operatori del settore: «Affari d’oro». La voglia di vedere la Macchina di S.Rosa

Baglioni riempie alberghi e ristoranti

di MASSIMO CHIARAVALLI

Alla fine dei conti il duplice appuntamento con Claudio Baglioni ha fatto il botto. Nel senso che Pratogiardino per un paio di giorni ha rischiato di scoppiare. Numeri alla mano, tra sabato e domenica, nessuno trova spunti per lamentarsi: alberghi, ristoranti e tantomeno i fans, per un appuntamento - messo in piedi dall’assessorato ai Grandi eventi del Comune e da quello alla Cultura della Provincia, clou del cartellone del Settembre Viterbese - che per qualcuno quanto a ricaduta ha battuto nientemeno che il 3 settembre.
E l’accoppiata Palazzo dei Priori - Palazzo Gentili va. «Dal mio punto di vista - dice l’assessore Gianmaria Santucci - è andato tutto più che bene. E il merito va spartito anche con l’entourage dell’artista, il Comune e le forze dell’ordine». Ringraziamenti agli annali, è il momento di tirare le somme. «Circa 4.000 persone per il primo concerto aperto a tutti, quasi 5.000 per il secondo riservato ai fans club di tutta Italia. E in quest’ultimo caso arrivavano tutti da fuori, solo un centinaio erano di casa nostra».
Testimone oculare, in prima persona. «Ho parlato con ragazze di Pordenone, Catanzaro, gente dalla Sardegna, Sicilia, Puglia, insomma da tutta la penisola». E dopo il primo evento di sabato, all’uscita anche qualche sorpresa. «Alle 3 di notte - continua - fuori Pratogiardino c’era già gente che faceva la fila. Alle 7 di mattina erano in 300, tre ore dopo oltre 500. Tantissimi hanno dormito negli alberghi cittadini, così le strutture ricettive sono andate incontro al classico tutto esaurito».
Domenica i bis: quello del concerto, quello degli alberghi, quello dei ristoranti, e anche della Macchina di Santa Rosa. «Quando si è chiuso l’evento, verso le 20, erano ancora migliaia le persone rimaste». Per Baglioni la curiosità già espressa direttamente dal palco sul Campanile che cammina è stata riproposta in veste ufficiale. «Insieme al sindaco Giancarlo Gabbianelli abbiamo ricevuto la richiesta di poter vedere la Macchina il prossimo anno. Lo scorso 3 settembre era sul punto di farcela, alla fine ha dovuto disdire per un concerto. Ma per il 2005 sono alte le possibilità di vederlo a Viterbo». E non solo. «Vuole essere avvisato anche sul giorno in cui si svolgerà la prova della cassetta nella ex chiesa della Pace, a giugno».
Un Baglioni formato facchino? Dopo quello cantante, presentatore e cabarettista sul palco domenica insieme a Pino Insegno non ci sarebbe da stupirsi. Anche perchè ha già speso parole per la sua duplice visita nella città dei Papi. «Per lui - conclude Santucci - è stata la tappa migliore del tour, così come la festa migliore e il miglior raduno dei suoi fan club che abbia mai vissuto fino ad oggi. E questo, lo ha detto lui, sia per la bellezza del posto che per l’organizzazione e l’accoglienza ricevuta».

 

IL MESSAGGERO 14 Settembre 2004

 E dopo lo show Claudio si rifocilla con l’Est Est Est

S’è ristorato l’ugola con dell’ottimo Est est est dopo il tour de force di sabato pomeriggio. Claudio Baglioni, infatti, sabato sera si è fermato a Viterbo, città che l’ha tanto colpito, anche per gustare la cucina locale. Ristorante scelto ”Il grottino” di via della Cava, locale che il cantautore aveva riservato per rifocillarsi in compagnia dei suoi più stretti collaboratori, alcuni amici e, la fan più accanita: sua madre. In tutto una ventina di persone con due body guard che hanno sorvegliato l’ingresso del ristorante per tenere lontana la ressa di ammiratori. «Un menù semplice - dicono Claudio Ercoli e Luciano Rubeca, titolari del Grottino - composto da un antipasto assortito, due passaggi di primi, gnocchi e tagliolini al pesto, e fantasia di dolci. Il tutto annaffiato con l’Est est est della cantina Puri».

IL MESSAGGERO 14 Settembre 2004

I NUMERI

I numeri parlano da sè: oltre quattromila persone sabato sera per il concerto aperto a tutti; cinquemila nel pomeriggio di domenica allorquando Pratogiardino è stato invaso dai fans club arrivati a Viterbo da ogni angolo d’Italia.
Una due giorni che ovviamente è stata un successo. Sotto ogni punto di vista. Sia per quanto riguarda la qualità e la quantità di musica proposta (tre ore filate sabato, cinque ore domenica) sia per il riscontro che l’iniziativa ha avuto per gli operatori economici delal città. «Tutto è andato bene - ha detto l’assessore Santucci - per merito della Provincia e del Comune ma anche per merito dello staff di Baglioni e delle forze dell’ordine»

 

 

IL MESSAGGERO 13 Settembre 2004

Per il raduno nazionale con i fedelissimi ricordi, battute e canzoni. E Francesca da Milano realizza il sogno: sul palco con il suo idolo.

Baglioni tra i fans: un po’ comico, un po’ attore

di FRANCESCA DELLA BONA


A Pratogiardino in tremila da tutta Italia. «Anche quest’anno ho perso Santa Rosa»

 

«Ho scelto Viterbo per il nostro decimo incontro per due motivi: perché l'idea di avere un palco già montato mi allettava e perché saranno almeno quarant'anni che non passo una domenica pomeriggio ai giardinetti». Esordisce così Claudio Baglioni alle 15 di ieri a Pratogiardino davanti ad una folla di oltre tremila fans accorsi da tutta Italia. «E questo è proprio il luogo giusto visto che Viterbo mi ricorda la mia infanzia - continua Baglioni - perché quando ero piccolo andavamo sempre a passare i fine settimana ad Orvieto e siccome all'epoca non esistevano le autostrade, da Roma per arrivare ad Orvieto si passava per Viterbo. Erano viaggi lunghissimi, papà andava a trenta all'ora, mamma stava attaccata al freno a mano perché diceva che correva troppo e tutte le volte, oh dico tutte le sante volte che arrivavamo qui davanti a Porta Fiorentina, papà diceva: "questa è Viterbo e qui c'è la Macchina di Santa Rosa". Per anni mi sono chiesto come fosse questa Macchina trasportata a spalle da cento uomini, ad un certo punto mi era anche venuta la voglia di provare ma mi hanno detto che non ho il fisico, comunque ho voglia di venire a vedere questa manifestazione, ma ancora non ci sono riuscito. E, anche quest'anno il 3 settembre è passato». Poi dopo una paio di canzoni tanto per riscaldare l'ambiente ecco che presenta la sua sorpresa, il suo consueto ospite che quest'anno è Pino Insegno il quale entra urlando «Baglioni ha scoperto il gerundio: Crescendo, Cercando, Improvvisando - la giornata di ieri con i claber si intitolava proprio improvvisando - io volevo entrà menando se non la smettevi di cantare». Nessun duetto canoro, dunque - se si esclude il discutibile accenno di "parole, parole" abbozzato con Pino - ma una inedita coppia di comici divertente e affiatata, e chissà se stavano proprio improvvisando? Prima qualche aneddoto sugli esordi dell'artista come quel matrimonio a Palo Laziale, poi una serrata raffica di botta e risposta, tanto che alla fine l'attore è costretto a chiudere il match sbottando «Aooo il comico sono io, tu sei il cantante». E il tempo passa, piacevolmente tra interventi di Insegno, canzoni, notizie - dal pubblico avvisano che Schumacher è arrivato secondo e che la Roma ha battuto la Fiorentina - in un clima familiare dove qualcuno, come Francesca, 23 anni arrivata dalla provincia di Milano, realizza un grande sogno: salire sul palco e cantare insieme al suo idolo.

 

IL MESSAGGERO 13 Settembre 2004

Tre ore ininterrotte davanti a 5 mila persone

Tre ore ininterrotte di concerto. Dalle 21,30 a mezzanotte e mezza in punto, compresi gli immancabili bis e l’inatteso (seppur brevissimo) black-out dell’impianto acustico proprio alla fine. Ha cominciato con Strada facendo - tanto per mandare subito in visibilio i 5 mila di Pratogiardino - per chiudere con Notte di note . Un concerto che ha esaltato i fans di Baglioni arrivati da ogni parte d’Italia ma che ha avuto anche qualche momento di stanchezza (per il pubblico, s’intende) quando il cinquantatreenne cantautore romano ha insistito proponendo canzoni semi-sconosciute ad un pubblico la cui età media era senz’altro alta e che pretendeva solo revival anni ’70 e’80. Da un estremo all’altro: tra il pubblico si sono viste signore attempate che ballavano in piedi sulle sedie, accompagnando le più note canzoni di Baglioni, ed altre che soccombevano al soft del nuovo chiudendo gli occhi accovacciate sulle poltroncine rosse del parterre.
Alla fine, comunque, un gran concerto. Con Baglioni che non si è risparmiato, senza un attimo di pausa. Ben sapendo che il giorno dopo sarebbe stato un altro, faticoso, pomeriggio di musica.
G.T.