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Le notizie di |
Giugno 2004
(1\15)
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Martedi 15 Giugno 2004
Claudio Baglioni visita il centro recupero tartarughe Giunto sulla
maggiore delle isole delle Pelagie per una breve vacanza, il
cantautore, invitato a visitare il Centro dagli attivisti del Wwf, non
si è fatto pregare e si è unito al gruppo di turisti che ha visitato
la struttura. C'era anche Claudio Baglioni tra i visitatori del Centro
recupero tartarughe marine del Wwf di Lampedusa, diretto dalla biologa
Daniela Freggi. Giunto sull'isola per una breve vacanza, Baglioni,
invitato a visitare il Centro dagli attivisti del Wwf, non si è fatto
pregare e si è unito al gruppo di turisti che venerdì ha visitato la
struttura. Baglioni è stato circa un'ora a visitare le vasche di
stabulazione che ospitavano sei tartarughe marine (due sono state
rilasciate proprio ieri sera perchè ormai ristabilite, tra due ali di
folla). «Si è intenerito di fronte alla storia di una giovane
tartaruga marina - afferma Daniela Freggi - giunta dalla Sicilia
grazie alla collaborazione della Guardia di finanza, e sottoposta a
una delicata ma riuscita operazione di ricostruzione della mandibola».
Il cantante era già stato in visita qualche anno fa, quando il Centro
di Lampedusa muoveva i primi passi. «Ha voluto sapere tutto sulle
abitudini - spiaga Freggi -, sulle minacce subite dal Centro,
sull'attività svolta, tanto che gli abbiamo proposto di diventare «ambasciatore
delle tartarughe» per il Wwf». Infine ha raccontato della sua
esperienza in mare con una tartaruga marina nelle barriere coralline
delle Maldive, quando ha avuto occasione di nuotare accanto a un uno
di questi straordinari rettili marini.
Martedi 15 Giugno 2004
Lampedusa, per Baglioni un sabato pomeriggio con le tartarughe marine
LAMPEDUSA - Claudio Baglioni ha visitato il Centro
recupero tartarughe marine del Wwf di Lampedusa. IL cantautore romano
è giunto sull' isola per una breve vacanza ed è stato invitato a
visitare il Centro dagli attivisti del Wwf. Baglioni è rimasto un'ora
a visitare le vasche di stabulazione che ospitano sei tartarughe
marine, due sono state rilasciate proprio in queste ore perchè
guarite.
Martedi 15 Giugno 2004
GLI OSPITI DEL
FESTIVAL GIORGIO GABER
Tantissimi i
nomi di prestigio che prenderanno parte alla prima edizione della
manifestazione dedicata al Teatro Canzone
È stato
comunicato il calendario definitivo delle serate del Festival
Teatro Canzone Giorgio Gaber, concorso dedicato al riconoscimento
e alla diffusione del genere teatrale creato dall’artista. Intento
della manifestazione è promuovere e sostenere il Teatro Canzone come
genere autonomo e specifico nella cultura teatrale italiana ma anche
individuare artisti in grado di rappresentare adeguatamente il
genere attraverso nuove performance per continuare il percorso avviato
da Gaber. Per ogni serata della kermesse musicale interverranno
ospiti di grandissimo prestigio che proporranno, ciascuno,
qualcosa di particolare: una performance unica, esclusiva, ispirata a
Giorgio Gaber e al genere teatrale Teatro Canzone, realizzata solo per
il Festival. Alcuni canteranno canzoni del loro proprio repertorio,
altri leggeranno o interpreteranno brani legati a Gaber ed al suo
genere teatrale.
Il calendario:
Mercoledì 21 luglio, Raffaella De Vita e Bobo Rondelli, ospiti
Biagio Antonacci e Giorgio Panariello.
Giovedì 22 luglio, Giulio Casale e Andrea Rivera,
ospiti Luca Barbareschi, Gioele Dix e Claudio
Baglioni.
Venerdì 23 luglio, AnnaMaria Castelli e Pierfrancesco Poggi, ospiti
Ron, Roberto Vecchioni e Franco Battiato.
Sabato 24 luglio, Carlo Fava e Simone Tuttobene, ospiti Gianni
Morandi e Claudio Bisio.
Domenica 25 luglio, Giampero Mancini e Davide Giandrini, ospiti
Luciano Ligabue e Enzo Jannacci.
Lunedi 14 Giugno 2004
Arrivano
anche i Pooh, Pelù e Pino Daniele
Ramazzotti,
Baglioni e Ferro così l'estate pugliese farà a meno di Vasco Rossi
L' estate dei grandi concerti
scoppia di salute. La notizia che nelle ultime ore che scatenato la
curiosità dei fans è quella delle quattro date di CLAUDIO BAGLIONI
in Puglia. Il cantautore romano sarà in concerto sabato 31 luglio al
parco archeologico di Massafra, domenica 1.mo agosto all'arena delle
cave a Lecce, martedì 3 nella piazza della cattedrale di Trani ed il
4 al castello di Lucera.
Rese note le date pugliesi di un altro «mostro sacro» nel rock
nostrano. PIERO PELÙ sarà in concerto per il «Soggetti Smarriti
Tour 2004» domenica 25 luglio a Soleto (LE) al centro sportivo,
giovedì 12 agosto a Celenza Valfortore (FG) in piazza; mercoledì 18
a Castellaneta Marina al Parco Felifonte. AMALIA GRÈ rivelazione jazz
dell'anno, pugliese di Ostuni, sarà il 16 luglio a Manduria, il 17 a
Trani ed il 18 a Lecce. Sempre restando nel Salento, la data pugliese
di «Tosca - Amore Disperato», la pop-opera firmata Lucio Dalla,
sembra slittare a fine agosto, sempre alle cave del Duca.
Nessuna data in Puglia, invece, per VASCO ROSSI: il concerto più
vicino del Blasco resta quello di Pescara, il 18 settembre. Piccolo
cambio di programma per gli eterni POOH, che saranno sabato 30 luglio
al castello di Otranto in un concerto acustico esclusivo ed il 31
suoneranno allo stadio Jacovone di Taranto. Sempre allo stadio
tarantino - com'è arcinoto - il 17 luglio sarà la volta di EROS
RAMAZZOTTI; per ciò che riguarda le rivelazioni della stagione MICHEL
BUBLÈ (corde vocali clonate da una cellula di Sinatra) sarà il 20
luglio al fossato del castello di barletta ed il 21 all'arena delle
cave di Cavallino. E anche un mito come AL JARRAU è preannunciato il
28 di luglio a Lecce. A Trani, sabato 24 luglio, ecco LUCA CARBONI,
mentre sulle ali del successo dell'album «111» arriverà anche
TIZIANO FERRO, per tre concerti pugliesi: il 20 agosto allo stadio
Jacovone di Taranto, il 21 all'arena delle cave a Cavallino ed il 22
agosto - location ancora incerta - a Barletta o a Trani.
Ancora grandi nomi: fissate le date per PINO DANIELE: il 5 agosto a
Lecce alle cave ed il 7 a Manduria. Attesissima anche FIORELLA MANNOIA,
che sarà il 28 di luglio a Savelletri per Fasano Musica, mentre il 29
si esibirà allo Sporting Club di Bisceglie.
Da non perdere il concerto che Michele Salvemini da Molfetta in arte
CAPAREZZA, terrà il 13 agosto nel fossato del castello svevo di
Barletta. L'artista, che nonostante il successo resta a vivere a
Molfetta, presenta un live carico di energia rap-elettro-rock. Notte
di San Lorenzo con ANNA OXA, martedì 10 agosto in piazza Libertini a
Lecce; il trionfatore dell'ultimo festival di Sanremo, MARCO MASINI,
sarà il 14 di agosto in piazza a Spinazzola.
Dulcis in fundo, come ogni anno ricco e variegato il programma estivo
a Barletta. Mercoledì 28 luglio un concerto di grande richiamo: dal
vivo i grandissimi EARTH WIND AND FIRE; il 1.mo agosto concerto degli
scatenati salentini SUD SOUND SYSTEM - ieri sera in concerto a Lisbona
per la Nazionale del Trap! - insieme alla CHOP CHOP BAND, il gruppo
reggae barlettano che ha appena pubblicato il nuovo album; l'11 il
live dei MODENA CITY RAMBLERS.
Lucio Palazzo
Lunedi 14 Giugno 2004
Il principe
delle classifiche sale sul palco dell’area portuale martedì 27 di
luglio
di FRANCO CAMELI
SAN BENEDETTO C'è sempre più musica nella città delle palme. Dopo
la tappa numero zero del tour di Claudio Baglioni , il 14 luglio nella
darsena turistica dell'area portuale, il 27 dello stesso mese toccherà
a Tiziano Ferro , il nuovo imperatore delle classifiche di vendite. La
notizia è trapelata ieri dal settore Cultura dell'Amministrazione
Comunale, che realizzerà lo show in collaborazione con Anno Zero, di
Giulio Spadoni e Domenico Mascitti. Il concerto cadrà nella settimana
delle celebrazioni della Festa della Madonna del Mare, la ricorrenza
popolare più partecipata tra quelle cittadine. Considerando che
l'evento sarà inserito nel cartellone delle manifestazioni, il prezzo
del biglietto verrà ridotto a 15 euro.
Il 111% Tour è direttamente ispirato all'ultimo album: 111
Centoundici , pubblicato a novembre dell'anno passato e ancora ai
primi posti della classifica di vendite. La tournée prenderà le
mosse da Montecatini Terme giovedì prossimo e girerà la penisola
fino a settembre; tra una data e l'altra si esibirà al Festivalbar
2004. La tappa cittadina è l'unica marchigiana. Calamiterà un
pubblico di teen agers, generando quel movimento necessario alla
Riviera, che vive soprattutto di commercio e turismo.
Tiziano Ferro esplode nell'estate 2001 con il singolo Xdono che giunge
presto al primo posto della hit parade. Il disco scala anche le chart
del Vecchio Continente e a fine 2002 risulta il più venduto in
Europa, dietro Eminem e Shakira. Il perdurare dell'ascesa convince la
casa discografica e immettere in circolazione l'album Rosso Relativo
con il quale conquista le prime posizioni delle hit di mezzo mondo.
Nel 2003, dopo alcuni showcase a Miami, Città del Messico e San Paolo
del Brasile, viene inserito nella graduatoria dei Latin Grammy di
Miami, come miglior esordiente, ed è l'unico artista italiano
presente nelle nomination. Se Ferro sarà l'attrazione dei più
giovani, Baglioni richiamerà un pubblico maturo. Il 4 luglio piazzerà
le tende al Palazzetto dello Sport Bernardo Speca per fare le prove
del tour estivo. Il 14, concluso il rodaggio, si esibirà nell'area
portuale.
Domenica
13 Giugno 2004
LA GARA DI SOLIDARIETÀ HA INDOTTO LA GIOVANE AD ACCETTARE DI
PERDERE ANCHE LA SECONDA GAMBA.
Lei stessa ha informato il figlio dodicenne prima
dell’operazione
«SÌ ALL’AMPUTAZIONE, CONVINTA DA ZANARDI»
La donna che preferiva morire cambia idea: eseguito
l’intervento. I medici: avrà anni tranquilli
di Fabrizio Caccia
ROMA - Chissà se è stato l’abbraccio con Baglioni, martedì scorso.
Baglioni che le ha detto: «Dài Francesca, ti porto ai concerti. Dài
Francesca, canterò per te».
Oppure quelle due ore passate sola con Zanardi, mercoledì notte, con
Alex l’ex pilota di Formula Uno che a un certo punto si è messo a
scherzare e camminava veloce su e giù per la stanza e intanto le
diceva: «Francesca, guarda che si può correre anche senza le gambe,
guarda come faccio io con ’ste due protesi? Un giorno noi due faremo
una corsa insieme. Ti aspetto». Certo, è difficile spiegare quanto è
successo. Da tempo Francesca Ricci, 36 anni, non voleva più curarsi,
non voleva soffrire più. Dieci anni d’inferno, per una malattia rara e
pericolosa - si chiama omocistinuria - che le era costata già
l’amputazione della gamba sinistra e ora richiedeva un nuovo, radicale
intervento a quella destra. «Basta, lasciatemi morire, non è vita
questa, piena solo di lacrime e morfina», diceva neanche una
settimana fa seduta sul suo letto della stanza 90, all’ottavo piano
del Policlinico romano di Tor Vergata, reparto malattie dismetaboliche.
Poi, invece, venerdì pomeriggio,
davanti alla commissione interna dell’ospedale, la ragazza
inaspettatamente ha cambiato idea, ha detto sì ai dottori, sì
all’ennesima, tremenda operazione: amputazione della gamba destra
sotto al ginocchio. L’unico modo per sopravvivere.
Ieri mattina, alle 8, è entrata in sala
operatoria.. Tre ore di intervento. L’équipe del professor Ernesto
Ippolito ha lavorato bene: «L’operazione è riuscita, la cancrena è
stata fermata, la paziente ora dorme, per lei si profilano anni di
vita tranquilli», ha annunciato in serata il primario del reparto,
Renato Lauro. In ospedale ha telefonato anche Raffaella Carrà, la
grande soubrette: «Chissà, forse un giorno di questi verrà»,
raccontava emozionata una cugina di Francesca.
Lei, venerdì sera, quando ormai la
decisione era presa, l’ha voluto dire a suo figlio: «Simone, domani
la mamma si opera». Lui, 12 anni, prima di andare via le ha
chiesto solo una cosa: «Mamma, dimmi, come sarà l’intervento? Più
difficile degli altri, vero?». E Francesca, che ha due occhi neri
bellissimi e uno sguardo fiero, ha trovato comunque la forza per
rispondergli: «No, Simone, vedrai, sarà come tutti gli altri che
mamma ha già avuto. Ma ora vai, c’è papà che ti aspetta».
Il piccolo, però, è rimasto fermo e da una tasca ha estratto un
telefonino. Sul display c’era la foto di Claudio Baglioni, il cantante
più caro a sua madre. Voleva essere una sorpresa per lei, il suo
augurio speciale alla vigilia dell’operazione.
La madre di Francesca, Rosalba, ora
stira un sorriso: «Certo che sono contenta, lei ha scelto la vita»,
dice sul ballatoio delle scale antincendio, l’unico posto al riparo
dalle telecamere. Però non riesce proprio a essere felice, perché sa
per prima che il travaglio non è finito. Che adesso seguirà la
riabilitazione e sarà un lavoro lunghissimo e delicato, specie dal
punto di vista psicologico. «Mi terrorizza l’idea di rimanere senza
gambe, la gamba destra è l’unica che ho - raccontava al
Corriere lunedì scorso Francesca - se perdo anche questa, sotto
ci sarà il vuoto. E impazzirò».
Ecco, forse è proprio questo vuoto che sono riusciti a riempire col
loro affetto tutte le persone che in questi giorni sono andate a
trovarla - Claudio Baglioni, Alex Zanardi, il sindaco Walter Veltroni,
l’assessore alla sanità regionale Marco Verzaschi - ma anche la gente
comune che ha scritto lettere ai giornali e inviato messaggi di auguri
alla famiglia. Una catena di solidarietà che ha visto in prima linea
medici, assistenti sociali, psicologi, psichiatri, ma anche le
infermiere, le donne delle pulizie, i vigilantes dell’ospedale (pure
l’Inps finalmente le riconoscerà la pensione). A tutti loro, il
direttore generale del Policlinico di Tor Vergata, Enrico Bollero,
rivolge un pensiero di gratitudine: «Uno straordinario gioco di
squadra - commenta soddisfatto - ma il nostro sforzo va avanti».
E sì, perché Alex Zanardi, mercoledì notte, non si è solo limitato
a tirar su l’umore di Francesca, parlandole di come fece lui a
superare lo schianto terribile di 3 anni fa in Germania. L’ex pilota
della Williams ha messo a disposizione dell’ospedale la sua grande
esperienza. E già domani o al massimo martedì - annuncia il direttore
generale Bollero - saranno a Roma i tecnici specializzati
dell’officina delle protesi di Budrio, il centro Inail all’avanguardia
in Italia dove vennero realizzati gli arti artificiali che hanno
consentito al pilota bolognese di tornare a correre in pista. E non
solo. Anche la protesi della gamba sinistra di Francesca verrà
migliorata con un ginocchio elettronico che le permetterà i
piegamenti.
Se non fosse per il dolore che c’è dietro e per i tanti anni di
sofferenza che la ragazza ha alle spalle, si potrebbe dire che davvero
questa è una favola. Claudio Baglioni l’altro giorno le ha detto che è
pronto a fare un concerto solo per lei, per finanziare con i soldi
dell’incasso la realizzazione di un centro riabilitativo a Tor Vergata
proprio uguale a quello di Budrio, dov’è rinato Zanardi.
Grande, Zanardi. Tra qualche giorno tornerà a trovarla. «Lo sai
Francesca? - le ha detto in quella stanza mercoledì notte verso le
undici di sera - quando arrivai con le gambe sfasciate al centro
riabilitativo, c’era un signore di 77 anni con gli arti artificiali.
Mi disse che si faceva dieci chilometri al giorno e che anch’io un
giorno avrei potuto farlo, se avessi voluto. Beh, l’ho fatto».
Domenica
13 Giugno 2004
La scelta di Francesca
SE UN SOGNO SALVA UNA VITA
di Vito Bruno
Tutti abbiamo tirato un gran sospiro di sollievo alla notizia che
Francesca Ricci, la giovane donna romana affetta da una malattia tanto
rara quanto assurda, è stata operata. La sua vita per ora è salva.
Spazio, quindi, per una generale soddisfazione, ma anche per qualche
considerazione sul modo con cui si è arrivati a questo epilogo.
Francesca, come noto, di fronte all'inesorabile avanzare della
malattia che corrompe implacabilmente gli arti, prima una gamba, poi
l'altra, poi chissà, forse un braccio, forse tutt'e due, aveva
rifiutato l'operazione. Una situazione nei fatti insostenibile la sua,
straziante. Hai voglia di parlare del valore sacro della vita,
dell'attaccamento ai sentimenti più intimi, più profondi: l'amore per
il proprio uomo, per i genitori, per il figlio. Di fronte a un
calvario di questo tipo sbiadiscono, diventano retorica, aria fritta.
Fa male all'anima dirlo, ma è così. La logica stringente con cui
Francesca ha spiegato il suo desiderio di farla finita è stata lucida,
incalzante rigorosa. Ha sbaragliato ogni contraddittorio. Anche il più
accorato, il più partecipe: quello delle persone a lei legate da
vincoli di sangue.
Poi, in questa situazione tragica, si è inserita una nota
apparentemente frivola. Francesca ama due divi: uno del mondo della
canzone, Claudio Baglioni, e uno del mondo del calcio, Paolo Maldini.
È possibile immaginare qualcosa di più lontano, intrinsecamente
opposto al dolore della sfavillante realtà dello spettacolo? Forse,
no. Le canzoni, il calcio, costituiscono la parte più superficiale
della nostra giornata, sono una sorta di multicolore carta da pacchi
con cui è avvolta la nostra vita. Dentro ci sono passioni, sensazioni,
sentimenti più profondi, che diventano più intimi e raccolti man mano
ci avviciniamo al nocciolo dell'esistenza, a quel limite estremo in
cui la vita confina con la morte. Non a caso, in altri tempi, nelle
occasioni di lutto collettivo, alla radio si mandava solo musica
classica e se c'era una partita in programma si sospendeva. Era un
segno di rispetto, ma anche la testimonianza della radicale alterità
del dolore rispetto alle evasioni di tutti i giorni.
Poi le cose, sembra, sono cambiate. E può succedere che un
cantautore sensibile come Claudio Baglioni accolga la dichiarazione
d'affetto di una sua fan e si rechi al policlinico di Tor Vergata per
strapparle una sintetica dichiarazione: «Ci penserò». Sottinteso: a
non chiudere definitivamente la partita con la vita. È una promessa
che Francesca aveva già fatto al padre di suo figlio e poi si era
rimangiata. Questa volta, invece, ha tenuto fede alla sua parola,
grazie anche all'intervento di un altro uomo di sport, Alex Zanardi,
che peraltro ha vissuto un'esperienza analoga alla sua. Là dove hanno
fallito i richiami del sangue ce l'hanno fatta uomini appartenenti al
rutilante mondo dello spettacolo. «Noi siamo composti della stessa
sostanza di cui sono fatti i sogni», ha scritto Shakespeare, un altro
uomo di spettacolo. Come in tante altre circostanze, aveva già capito
tutto.
Domenica
13 Giugno 2004
CONVINTA DA BAGLIONI A FARSI TAGLIARE LA GAMBA
Voleva morire piuttosto che subire la seconda amputazione.
Salvata dal suo idolo
di Piergiorgio
Liberati
ROMA - Un intervento chirurgico durato tre ore che le ha salvato la
vita. Si è conclusa così la vicenda di Francesca, romana di 36 anni,
che aveva deciso di morire rifiutando l'amputazione della gamba
destra. Per convincerla a sostenere l'operazione, i giorni scorsi
erano intervenuti i suoi idoli, il calciatore Paolo Maldini e il
cantante Claudio Baglioni Oltre all'ex pilota di Formula uno Alex
Zanardi, che in un incidente aveva perso entrambe le gambe. Tutti, vip
e istituzioni, per cercare di convincerla a scegliere la vita,
entrando in sala operatoria. Ma Francesca colpita da omocistinuria,
male che provoca gravi danni alle arterie, aveva dovuto affrontare,
tre anni fa, lo stesso intervento e non accettava di perdere anche
l'altra gamba. «Basta amputazioni, preferisco morire», aveva
dichiarato. E a nulla erano servite le suppliche dei parenti. Poi,
ieri mattina, la decisione improvvisa. Sostenere quell'intervento che
le avrebbe consentito di vivere e di godere dell'affetto dei suoi
cari, tra cui quello di suo figlio di 12 anni. «La nostra equipe è
riuscita ad operare l'amputazione a metà gamba, tra il ginocchio e il
piede. In un secondo momento sarà possibile impiantare la protesi». A
raccontare ai giornalisti il buon esito dell'intervento è stato il
professor Renato Lauro, preside della facoltà di Medicina di Tor
Vergata e direttore del dipartimento di medicina interna, dove si
trova ricoverata Francesca. «La paziente dovrà lentamente
riprendersi», ha proseguito il professor Lauro, «ma tutto è andato per
il meglio». Francesca ha quindi scelto la vita. Una decisione accolta
dal sollievo dei parenti e dalla soddisfazione di quanti, in questi
giorni le erano stati vicino. Una scelta sancita dall'articolo 32
della Costituzione e che giàin passato aveva occupato le cronache dei
giornali. Quando il 25 gennaio scorso, Maria, siciliana di 62 anni era
stata ricoverata all'ospedale San Paolo di Milano per una cancrena al
piede destro. In quel caso la vicenda si concluse tragicamente.
Domenica
13 Giugno 2004
Viavai di parenti e amici dalla stanza 108 del policlinico di
Tor Vergata: domani all’Inps i documenti per la pensione d’invalidità
«SUO FIGLIO, È STATO LUI CHE L’HA CONVINTA A VIVERE»
Il fratello Paolo racconta: «Francesca ha deciso venerdì notte,
ho pianto come un bimbo»
di Beatrice Picchi
Francesca sta dormendo, ripetono il fratello e la mamma, e chissà a
cosa sta pensando adesso che il figlio le ha ridato il coraggio di
vivere con due protesi dal ginocchio in giù, adesso che vedrà
crescerlo il suo bambino, adesso che dopo l’intervento dovrà
riprendere la fisioterapia e la riabilitazione e sarà tutto mille
volte più faticoso, ma lei adesso è forte. «Francesca lo sa, e
adesso che ha scelto di vivere spero che Iddio ci aiuti, che ci sia
ancora una speranza», racconta il fratello Paolo, su e giù per il
corridoio del reparto di medicina del Policlinico di Tor Vergata, una
bottiglietta d’acqua e nemmeno un caffé, una sigaretta da ieri mattina
alle sei quando la sorella è entrata in sala operatoria perché aveva
accettato di farsi amputare la gamba destra per fermare la malattia
che la stava divorando. «Venerdì notte appena mia sorella mi ha
telefonato per dirmi che si sarebbe operata ho pianto come un bambino,
ero contento, spaventato, pazzo di gioia. Da due giorni quando la
guardavo negli occhi capivo che stava cambiando idea, che il figlio
era riuscito nel miracolo della vita, che il suo bambino le aveva
trasmesso la forza, quella necessaria per ricominciare insieme».
Paolo lascia la camera 108 alle cinque del pomeriggio, tanto c’è
mamma, è lei che ha fatto la prima notte ieri, poi ci sono la cugina,
le zie, le amiche, un’altra cugina. Francesca è circondata ed è amore,
voglia di proteggere una donna e la sua scelta. «Vorrei ringraziare
tutti, i medici, gli infermieri, il sindaco, l’assessore, Baglioni,
Zanardi, ma soprattutto il Messaggero, se non era per il giornale di
Roma tutta questa solidarietà non ci sarebbe mai stata». Una
solidarietà fatta di lettere e di preghiere, di uomini e donne che
raccontano in una email paure e desideri, speranze e sogni. Domani
mattina Paolo Ricci andrà all’Inps per consegnare un documento per la
commissione invalidi civili, affinché si riattivi l’iter per ottenere
la pensione di invalidità e l’assegno di accompagno, (pari a circa
seicento euro). «Ce l’abbiamo fatta e anche Francesca ce l’ha
fatta, e per questo devo dire grazie al mondo dell’informazione, primi
fra tutti al Messaggero, ci ha dato un enorme aiuto», racconta
Enrico Bollero, direttore generale del Policlinico di Tor Vergata. E
il dopo? «L’evoluzione della medicina è velocissima, come pure
l’evoluzione genetica, adesso Francesca ce l’ha fatta, questo conta».
«Francesca è stata coraggiosa, in tutti questi giorni non è mai stata
sola: due giorni fa ci ha fatto un sacco di domande - spiega
Renato Lauro, responsabile del dipartimento di medicina interna -
era possibilista, abbiamo capito che qualcosa stava cambiando».
Tanto per cominciare la sua vita. Adesso i medici di Tor Vergata sono
in contatto con il centro di Budrio e con il direttore amministrativo
di Bologna, per creare insieme delle protesi per Francesca,
«l’ultima telefonata con il centro specializzato in protesi risale a
ieri, nei prossimi giorni ci metteremo d’accordo per mandarla lì. Sarà
un momento importante per lei». Il momento di ricominciare.
Domenica
13 Giugno 2004
I SUOI FAN
E BAGLIONI STUDIA UN CONCERTO PER LEI
Il cantautore vorrebbe esibirsi proprio a Tor Vergata. E Zanardi
la chiama
di Marco Giovannelli
Francesca Ricci aveva ancora gli occhi lucidi quando ci raccontò
l’incontro con Claudio Baglioni: «Mi ha detto parole bellissime,
quali? Sono un mio segreto». Il cantautore romano aveva parlato con
Francesca (che però i familiari chiamano Nadia) di un suo progetto,
quello di organizzare proprio a Tor Vergata (nella stessa zona dove
nell’agosto del 2000 si celebrò il Giubileo dei giovani con il Papa),
un grande concerto da dedicarle. Se il progetto verrà realizzato, non
è escluso che Francesca salga sul palco per cantare una canzone con il
suo idolo. Oltre a questa grande felicità, l’idea sarebbe quella di
raccogliere del denaro per aprire proprio al policlinico universitario
di Tor Vergata un centro specializzato dell’Inail per la costruzioni
di protesi per gli arti, proprio come quello di Budrio (in provincia
di Bologna) diventato centro di riferimento italiano ed europeo. «E’
un ipotesi molto interessante - ha spiegato ieri Marco Verzaschi,
assessore regionale alla sanità - anche perché potrebbe diventare
un’occasione di lavoro per Francesca. Il centro potrebbe dessere un
importante servizio di riabilitazione indirizzato proprio a quelle
persone che perdono gli arti. La storia della ragazza ci ha insegnato
molto e vogliamo fare tesoro di questa esperienza». Verzaschi nei
giorni scorsi è stato anche protagonista dell’incontro tra Francesca e
il pilota di Formula uno Alex Zanardi: «Avevo saputo che stava a Roma.
Siamo riusciti a contattarlo e finalmente c’è stato l’incontro. Ora
siamo più sereni, credo che sia stata fatta la scelta giusta. Al
contrario ci sarebbe stato una grave rinuncia alla vita». Ieri è stato
avvertito dell’intervento chirurgico anche Alex Zanardi che si è
congratulato per la scelta fatta da Francesca. Il campione di
automobilismo (che sarà a Roma il prossimo 20 giugno e non ha escluso
una seconda visita a Francesca) aveva costretto a riflettere la donna:
le ha raccontato l’incidente, di quell’attimo che le ha strappato per
sempre entrambe le gambe. Le ha parlato anche di quanto è faticosa e
impegnativa la riabilitazione ma anche della voglia di vivere che
aveva dentro. Gli ha raccontato anche di cosa c’è a Budrio, di come i
pazienti scherzano della loro diversità. Zanardi ha chiesto a
Francesca se voleva vedere la protesi bioelettronica del ginocchio ma
la ragazza si è accontentata di porre mille domande sul funzionamento.
Quelle parole, insieme a quelle di Maldini e Baglioni, la visita di
Verzaschi e del sindaco Veltroni, hanno fatto breccia nel cuore di
Francesca e sicuramente il pensiero
(ANSA)
- ROMA, 12 GIU 13.07- Si e' concluso verso le 11,30 l' intervento
chirurgico a cui e' stata sottoposta Francesca, la donna di 36 anni
che aveva scelto di morire pur di non farsi amputare la seconda gamba.
La buona notizia, riferita dal preside della facolta' di medicina di
Tor Vergata Renato Lauro, e' che la "resezione e' avvenuta a
meta' gamba, ovvero tra il ginocchio e il piede". In questo modo
sara' piu' facile "innestare una protesi che - ha spiegato il
professore - avra' un funzionamento ottimo". Francesca al suo
risveglio, sempre secondo il preside, era "serena e
tranquilla". Gia' tra dieci-quindici giorni "potrebbe
tornare a casa - ha detto Lauro - per quel concerne la ferita, anche
se poi bisognera' fare tutti gli accertamenti del caso per la
protesi". Nel futuro Francesca "dovrebbe avere un arto
perfettamente funzionante - ha proseguito il professore - e non
dovrebbe avere grossi problemi". L'intervento chirurgico e' stato
eseguito da un' equipe di cinque medici composta da ortopedici,
chirurghi vascolari e anestesista. Non ci sono state sorprese - ha
concluso Lauro - perche' era tutto perfettamente documentato e quindi
non ce ne potevano essere".(ANSA).
Sabato
12 Giugno 2004
Per
persuadere la donna si erano mossi Baglioni e Walter Veltroni
Accetta
la seconda amputazione per vivere
Mamma
romana, affetta da grave forma di malattia genetica, convinta dal
figlio e dall'incontro con l'ex pilota F1, Zanardi
|
Baglioni
si reca in ospedale (Proto)
|
ROMA
- Aveva fatto commuovere tutti la storia di Francesca,
la donna di 36 anni, che aveva scelto
di morire pur di non farsi amputare
anche la seconda gamba. Dopo che l'omocistinuria,
una rara malattia genetica, aveva costretto sette anni
fa la giovane mamma all'amputazione della gamba
sinistra. Per fortuna oggi il ripensamento. Francesca infatti
è da stamani alle 8 in sala operatoria nel
policlinico di Tor Vergata a Roma. Lo ha reso noto il direttore
generale del policlinico dell'Università di
Tor Vergata Enrico Bollero.
LA STORIA - La donna, che ha un figlio
di 12 anni, ha cambiato idea ieri e secondo il professor
Bollero due sono stati i motivi che
hanno determinato la sua scelta. «Nei
confronti di Francesca - ha detto il professore - è scattata una catena
di affetto e solidarietà anche all'interno del policlinico di
Tor Vergata. E così Francesca non si è sentita sola e ha deciso di
sottoporsi all'amputazione della gamba destra.
ZANARDI - Ma è stato fondamentale,
soprattutto, l'incontro che Francesca ha avuto l'altro ieri con l'ex
corridore di Formula 1, Alex Zanardi (privo di
entrambe le gambe dopo un incidente automobilistico), promosso
in modo molto riservato all'assessore regionale alla sanità,
Marco Verzaschi». Bollero ha raccontato che Francesca è
rimasta con Zanardi e l'assessore per tre ore, dalle
20,45 alle 23,45.
SOLIDARIETA' - «Insomma - ha concluso Bollero
- tutto ciò è la dimostrazione che quando c'è una catena di
solidarietà
così forte, che ha coinvolto anche il cantante Claudio
Baglioni, tutto può succedere. Tutto ciò può essere un
esempio di umanità eccezionale da imitare». Anche il
sindaco di Roma Walter Veltroni si era recato
giovedì scorso a trovare la donna.
Sabato 12 Giugno 2004
LA
DONNA CHE VUOLE MORIRE
Francesca,
il momento della decisione
Ieri
la commissione etica -scientifica ha visitato la paziente ricoverata a
Tor VergataFrancesca
ci sta pensando. In queste ore la giovane donna, madre di un bambino
di dodici anni, segnata da una malattia che la sta divorando, sta
decidendo se affrontare un intervento chirurgico che le amputerà la
gamba destra, un intervento che può rallentare il decorso della sua
rara malattia, (conosciuta con il nome di omocistinuria). La donna,
ricoverata al Policlinico Tor Vergata, ha già subito diverse
operazioni, anche l’amputazione di una parte della gamba sinistra, e
nelle ultime settimane aveva espresso il suo pensiero molto
chiaramente: non voglio più curarmi, adesso basta, così finiremo di
soffrire in tanti, io e la mia famiglia, lasciatemi morire... E
immediata è cominciata una corsa contro il tempo, contro la paura di
vivere di Francesca, una gara di solidarietà fatta di lettere, di
testimonianze di campioni come Alex Zanardi, Clay Ragazzoni, le parole
di Claudio Baglioni e di Paolo Maldini, i suoi idoli.
Ieri pomeriggio la commissione multidisciplinare etica scientifica,
formata da medici legali, psichiatri, psicologi e specialisti,
istituita dal direttore generale, il professore Bollero, ha parlato
con la donna. Un colloquio importante, intenso, durato molte ore,
nella grande stanza dove ora Francesca è ricoverata da sola. In
queste ore quindi, quando continuano ad arrivare a Francesca messaggi,
lettere, preghiere di mamme, si conoscerà la decisione di Francesca.
Roma,
12 giu 2004 - 11:47
Operata donna che
aveva rifiutato seconda amputazione
Francesca,
la donna di 36 anni, che aveva scelto di lasciarsi morire pur di non
farsi amputare anche la seconda gamba, è da stamani alle 8 in sala
operatoria nel policlinico di Tor Vergata a Roma. Lo ha reso noto il
direttore generale del policlinico, Enrico Bollero.
La donna, che ha un figlio di 12 anni, ha cambiato idea ieri dopo
numerosi appelli da parte di nomi noti e meno noti. Ma, secondo Enrico
Bollero, è stato fondamentale soprattutto l'incontro che Francesca ha
avuto l'altro ieri con l'ex corridore di Formula 1, Alex Zanardi
(privo di entrambe le gambe dopo un incidente automobilistico),
promosso in modo molto riservato all'assessore regionale alla sanità,
Marco Verzaschi. Bollero ha raccontato che Francesca è rimasta con
Zanardi e l'assessore per tre ore, dalle 20,45 alle 23,45. ''Insomma -
ha concluso Bollero - tutto ciò è la dimostrazione che quando c'è
una catena di solidarietà così forte, tutto può succedere. Tutto ciò
può essere un esempio di umanità eccezionale da imitare''. Ad
interessarsi del caso della donna erano stati in prima persona anche
il sindaco di Roma Walter Veltroni, il cantante Claudio Baglioni e il
calciatore Paolo Maldini.
live I due
artisti inaugureranno la loro tournée estiva con «The Rhythm
Of The Lake 2004» Pino Daniele e Baglioni partono da Como
Edizione del 11/06/2004
Andrea Cavalcanti È ufficiale:
nell'ambito del festival lariano «The Rhythm Of The Lake 2004», venerdì
9 luglio l'ex galoppatoio e venerdì 16 luglio il parco di Villa Erba di
Cernobbio terranno rispettivamente a battesimo i tour estivi di Pino
Daniele e di Claudio Baglioni, due tra gli artisti italiani più
richiesti dal vivo quest'estate. Un doppio particolare che va
ulteriormente a impreziosire la rassegna promossa dalla Four One Music
che vedrà Villa Erba presa d'assalto da varie schiere di fans dal 3 al
21 luglio con un'unica escursione allo stadio. Pino Daniele vede il suo
project Passi d'autore (Rca\Bmg), realizzato con il trio di Peter
Erskine, al quinto posto nella hit dei cd più venduti: un album molto
chitarristico e dalle atmosfere soffuse che ben si presta al contesto
serale cernobbiese. Così come non sfigurerà certo a Villa Erba il
corposo assaggio della più recente produzione di Claudio Baglioni. The
Rhythm Of The Lake romperà il ghiaccio sabato 3 luglio all'ex
galoppatoio con una presenza nobile: Bob Dylan. Giovedì 8 nel parco
protagonista la voce di Giorgia, la sera successiva nell'ex galoppatoio
Daniele. Martedì 13 trasferimento allo stadio Sinigaglia di Como: le
chitarre roventi dei Deep Purple saranno sorrette dal sound degli Status
Quo, dei Cheap Trick e dei Settevite. Venerdì 16 si tornerà nel parco
di Villa Erba per Baglioni mentre la conclusione di The Rhythm Of The
Lake sarà il live di Dido mercoledì 21, a cavallo tra Lo Schiaccianoci
e La Traviata di LarioLirica 2004 (infoline 031\24.21.76).
ADNKronos 10/06/2004
Nova da Firenze
Claudio Baglioni in concerto al Parco di Villa Demidoff
Il nuovo tour estivo 2004 di Claudio Baglioni farà tappa nello
splendido Parco di Villa Demidoff a Pratolino (nella foto) il prossimo
20 Luglio.
Il Parco, che era già stato aperto lo scorso anno al pop con una due
giorni di musica dal vivo, si appresta ad ospitare una delle produzioni
più importanti della prossima stagione. Ancora non trapelano
particolari di carattere artistico dalla Friends and Partners che
organizza l’avvenimento in collaborazione con l’Istituzione Parco
Mediceo di Pratolino.
I biglietti per questo spettacolo (tutti numerati) saranno messi in
vendita a partire da domani, giovedì 10 Giugno, presso i punti del
Circuito Regionale Box Office.
Questi i prezzi: 40,00 - 32,20 - 24,40 - 20,00 euro più diritti di
prevendita.
11/06/2004
BAGLIONI, UNA TAPPA NEL PARCO IL 20 LUGLIO A VILLA DEMIDOFF
FIRENZE — Il nuovo tour estivo di Claudio Baglioni (nella foto) farà
tappa nello splendido Parco di Villa Demidoff a Pratolino il prossimo 20
luglio. Il Parco, che era già stato aperto lo scorso anno al pop con
una due giorni di musica dal vivo, si appresta ad ospitare una delle
produzioni più importanti della prossima stagione. Ancora non trapelano
particolari di carattere artistico dalla Friends and Partners che
organizza l’avvenimento in collaborazione con l’Istituzione Parco
Mediceo di Pratolino. I biglietti per questo spettacolo (tutti numerati)
saranno messi in vendita a partire da domani, giovedì 10 giugno presso
i punti del Circuito Regionale Box Office. Questi i prezzi: 40 — 32,20
— 24,40 — 20 euro più diritti di prevendita.
11/06/2004
CLAUDIO BAGLIONI IN TOUR MUSICA SOLTANTO «LIVE»
Il nuovo tour estivo di Claudio Baglioni farà tappa al Parco di
Villa Demidoff a Pratolino il prossimo 20 luglio. Il Parco, che era già
stato aperto lo scorso anno al pop con una due giorni di musica dal
vivo, si appresta ad ospitare una delle produzioni più importanti della
prossima stagione. I biglietti per questo spettacolo (tutti numerati)
saranno messi in vendita a partire da domani, giovedì 10 giugno presso
i punti del Circuito Regionale Box Office. Questi i prezzi:
40,00/32,20/24,40/20,00 euro più diritti di prevendita.
10 Giugno
ALESSANDRO, IL RAGAZZO CHE VUOLE VOTARE
Ha
compiuto 28 anni pochi giorni fa, e ha ricevuto molti regali, il
più bello dei quali la sorpresa della visita di Claudio Baglioni.
Alessandro Manzella, il giovane padovano costretto a una vita
chiusa tra le mura della sua camera a causa di un virus che l'ha
colpito all'età di 11 anni dopo un'operazione all'ospedale di
Treviso, ha deciso di fare un regalo "a se stesso": per
la prima volta in vita sua vuole votare. Commosso e colpito dalle
manifestazioni di solidarietà che la sua vicenda ha procurato, ha
deciso in qualche modo ringraziare chi dopo tanti anni di attesa
si è attivato per sostenere la sua battaglia finalizzata ad avere
un riconoscimento adeguato del danno subito. «Ho
trovato alcuni politici che hanno preso a cuore il mio caso in
modo davvero disinteressato, persone che governano con impegno
civile e sociale. È giusto che gliene dia atto». Così
sabato o domenica uno dei seggi mobili attivati proprio per questo
tipo di situazioni sarà a casa di Alessandro per consentirgli di
esprimere la sua preferenza. «Ci
sono persone come Liana Doro - dice Anna, la mamma di Alessandro -
che si sono date molto da fare, meritano un ringraziamento. Così
come ringraziamo il comandante provinciale dei Carabinieri Gaetano
Guastafierro, che con il maresciallo Donato Coluccia sono venuti a
trovare mio figlio, a dimostrazione che l'Arma ha un'anima che va
oltre i doveri istituzionali».
10
Giugno
La Nazionale "cambia musica" L'Italia scarica Baglioni e
adotta Vasco Rossi. Il primo allenamento della Nazionale azzurra nel suo
ritiro portoghese si è svolto sulle note di Vasco, sparato a tutto
volume da uno stereo ai bordi del campo. Una "risposta", non
si sa quanto volontaria, a Claudio Baglioni, visto che poche ore prima
era arrivata la notizia della causa intentata dal cantautore romano alla
Figc per l'uso "prolungato" di "Da me a te", inno
degli azzurri a Francia '98. Tutto è iniziato con la notizia della
causa intentata da Claudio Baglioni (o dalla casa che detiene i diritti
del cantante) alla Federcalcio, rea di aver sfruttato troppo a lungo il
brano "Da me a te", che il cantautore aveva composto dietro
compenso come inno dell'Italia per i Mondiali '98. Anche negli anni
successivi la canzone è stata associata agli azzurri e per questo il 26
giugno la Figc dovrà difendersi in tribunale dagli avvocati del
cantante, che come risarcimento chiede la "modica" cifra di un
milione di euro. Poco importa se, con un comunicato diffuso in serata,
Baglioni ha specificato che la richiesta di risarcimento "non ha
nulla a che vedere con l' uso della composizione 'Da me a te' come inno
della nazionale di calcio italiana, fatto di cui è lieto ed
orgoglioso", ma solo con il fatto che essa sia stata associata ad
alcuni sponsor. Poco importa, dicevamo, perchè l'Italia ha voluto
dimostrare a tutti, Baglioni compreso, di essersi lasciata alle spalle
la sua musica. Lo ha fatto posizionando sul campo dove si allenava per
la prima volta in Portogallo uno stereo, che ha poi acceso per sparare a
tutto volume le note di alcune canzoni di Vasco Rossi. Lo stesso Vasco
che in passato si era reso protagonista di più di una polemica con
Baglioni. Da parte del clan azzurro una risposta immediata, secca e
convincente. E chissà che in futuro con venga chiesto al rocker di
Zocca di interpretare il nuovo inno della Nazionale...
9 Giugno
L'ufficio legale della federcalcio, su richiesta
della Gazzetta cosi' risponde a Claudio Baglioni
" Di questa vicenda dello spot della Nazionale
abbiamo sempre trattato col signor Baglioni e,
quand'e' intervenuta nella vicenda la signora
Rossella Barattolo per conto della " Cosa Edizioni
Musicali s.r.l." ci ha comunicato di rappresentare gli
interessi del signor Baglioni. La Figc, nelle sue
comunicazioni, non ha mai distinto gli interessi
della "Cosa Edizioni Musicali s.r.l " da quelli
del signor Baglioni, come dimostrano le diverse
lettere, mai smentite, tra l'Ufficio Marketing Figc
e la suddetta societa'. Comprendiamo la difesa
formale del signo Baglioni, ma la sostanza dei
rapporti e' questa"
9 Giugno
DALLA, MANGO E BAGLIONI NOTTI DI
STELLE ALLE TREMITI Dal 23 al 25 giugno torna il concerto d´estate di
Alice Viola Il mare circonderà la musica. Le isole Tremiti, anche
questa estate, saranno molto più che il ´buen retiro´ di Lucio Dalla.
Innamorato degli spazi e dell´acqua dal 23 al 25 giugno sarà nell´arcipelago
insieme a cantanti e artisti per l´ormai tradizionale concerto dal
vivo. Con una piccola novità: non si tratterà più di un´unica data
ma di una rassegna di tre giorni organizzata dalla Fondazione "Com´è
profondo il mare", voluta da qualche tempo dall´amministrazione
comunale in omaggio al cantautore e alla sua omonima canzone. Si deve
anche al suo costante impegno, infatti, la rappresentazione di una nuova
immagine delle isole. Per questo, sarà proprio qui a rinnovare il suo
legame, circondato da prestigiosi rappresentanti del complesso universo
della creatività. L´architetto Gae Aulenti, arriverà alle Tremiti per
presentare il suo particolare progetto di restauro, commissionatole dal
Comune di Vico del Gargano. La cittadina costiera sarà trasformata dall´intervento
in un "albergo diffuso", distribuito su tutto il territorio
convertito in parcellizzata cittadella della ricezione turistica. I tre
giorni di festival proporranno, come si conviene, tanta musica. La
porterà il lucano Mango che dopo la pubblicazione dell´ultimo album
"Ti porto in Africa" e a due anni di distanza da
"Disincanto" è tornato a riproporre i suoi venti sonori
rarefatti ed eleganti. A rappresentare la Puglia ci sarà il tarantino
Graziano Galatone, voce scoperta prima da Riccardo Cocciante per il suo
musical dei record "Notre Dame de Paris" e poi utilizzata
dallo stesso Dalla per la sua rilettura della "Tosca" a
teatro. Ci saranno anche i Neri per caso e Rosalia Miseri. La serata
finale avrà come protagonista il cantautore Claudio Baglioni, qui
accompagnato dai musicisti jazz Gabriel Zagni, Attilio Fontana, Vittorio
Matteucci e Julian Mazzariello. Tra gli ospiti della tre giorni anche l´attore
siciliano Enrico Lo Verso, volto intenso amato da Gianni Amelio che lo
ha voluto come suo protagonista in capolavori come "Lamerica",
"Il ladro di bambini" e "Così ridevano".
9 Giugno
NON
MOLLARE. E’ QUESTO L’INCITAMENTO DI DECINE DI PERSONE ...
Non
mollare. E’ questo l’incitamento di decine di persone che anche
ieri hanno telefonato in redazione, hanno inviato lettere via fax o
per posta elettronica. Tutti chiedono a Francesca Ricci di ritornare
sulla sua decisione, di farsi operare e di scegliere di vivere e
lottare contro la sua malattia, rara e maligna, che la affligge da
una decina di anni. Francesca, per salvarsi e sperare di vivere
ancora qualche anno, dovrebbe sottoporsi a un intervento chirurgico
per l’amputazione di una parte della gamba destra. Ma non ha più
nemmeno la gamba sinistra (che le è stata amputata tre anni fa) e
questo nuovo intervento chirurgico la spaventa moltissimo. I medici
del policlinico di Tor Vergata che la curano e i familiari hanno
tentato in tutti i modi di dissuaderla. Quest’ultimi hanno fatto
intervenire anche il capitano del Milan Paolo Maldini e il
cantautore Claudio Baglioni ma, almeno per ora, Francesca sembra
irremovibile rischiando di morire in poche settimane.
Insieme
ai due idoli della ragazza si sono schierati tanti romani, in una
specie di gara di solidarietà, incitandola, invitandola a scegliere
di curarsi. In nome della vita, del figlio e di tante persone che le
vogliono bene
9 Giugno
Un
portavoce nel policlinico di Tor Vergata
OSPEDALE
“BLINDATO” PER LA PRIVACY
Al
policlinico di Tor Vergata non hanno mai visto tante telecamere e
giornalisti nemmeno quando venne inaugurato. Il caso di Francesca sta
attirando tanta curiosità e il direttore generale dell’azienda
ospedaliera, Enrico Bollero, ha deciso di nominare un portavoce
dell’ospedale per evitare anche sovrapposizioni di informazioni e
soprattutto per garantire la privacy a Francesca e la sua famiglia. Il
portavoce di Tor Vergata è il professor Renato Lauro, capo del
dipartimento di medicina interna e preside della facoltà di medicina
e chirurgia. «I giornalisti
cercano notizie ovunque, parlando con gli specializzandi, con gli
infermieri, con i ricoverati e c’è il rischio che vengano raccolte
notizie sbagliate perché si dice tutto e il contrario di tutto -
spiega il professor Lauro -. Per rispettare la paziente ricoverata e
la sua famiglia abbiamo deciso di offrire una interlocuzione precisa e
favorire notizie univoche». Bollero ha aggiunto che la decisione
non nasce dall’esigenza di impedire l’informazione ma di dare
notizie certe che non danneggino la paziente. Il direttore generale ha
incontrato ieri mattina anche Claudio Baglioni dopo la visita alla sua
fan. «L’ho ringraziato per
l’atto umanitario, evidentemente uno degli altri segni tangibili che
anche gli uomini e le donne di spettacolo partecipano alla solidarietà
umana. Anche noi ci mettiamo il cuore e il personale riceve
continuamente tanti ringraziamenti per la capacità e l’umanità».
9 Giugno
E’
ARRIVATO ALLA CHETICHELLA, SENZA TANTI CLAMORI. EPPURE...
E’
arrivato alla chetichella, senza tanti clamori. Eppure ad attendere
Claudio Baglioni c’erano telecamere e fotografi pronti a immortalare
l’ingresso del cantautore nel policlinico di Tor Vergata. Camicia e
pantaloni di colore bianco, lo zainetto in spalla con dentro una
fotografia speciale per Francesca. Poi una corsa fino all’ottavo
piano dell’ospedale tra lo stupore del personale e dei pazienti.
Infine l’incontro la sua fan.
«Mi ha regalato una sua foto, l’ha autografata con una dedicata
speciale». Francesca ha chiuso nell’armadietto quel cimelio
tutto suo e non vuole parlare nemmeno di quello che il cantautore le
ha scritto sull’immagine. Baglioni è rimasto con la sua fan a
lungo, più di un’ora. «E’
stato bellissimo incontrarlo, lo avevo visto sempre da lontano mentre
questa volta era proprio accanto a me», racconta Francesca e le
si illuminano gli occhi al ricordo di una visita davvero speciale per
lei. «Mi ha detto tante cose
belle, mi ha confortato, è stato gentile e premuroso ma non
chiedetemi cosa ci siamo detti. E’ un segreto tutto mio e lo voglio
conservare solo per me».
9 Giugno
Dal 19 luglio a Viareggio la prima rassegna di teatro-canzone
Festival Gaber, l’omaggio dei grandi
Sul palco 10 giovani artisti. Tra gli ospiti Jannaci, Bisio,
Baglioni, Vecchioni, Ligabue, Morandi, Battiato, Panariello
MILANO
- Ma esiste un
teatro-canzone dopo Giorgio Gaber? «Secondo noi sì» dice
Paolo Dal Bon presidente dell’Associazione Culturale Giorgio
Gaber. Dello stesso avviso è Dalia Gaberschik, figlia
dell’artista scomparso. E la scommessa, condotta da Enzo
Iacchetti, andrà in
scena dal 19 al 25 luglio alla Cittadella di Viareggio
nella prima edizione del «Festival del teatro canzone Giorgio
Gaber» dove sfileranno 10 artisti, ognuno dei quali avrà a
disposizione circa mezz’ora
per proporre una performance basata su quella formula che
Gaber portò, con il suo autore Sandro Luporini, ai massimi
livelli: alternanza canzoni monologhi, solitudine scenica,
rappresentazione di situazioni reali e coerenza fra parti cantate
e recitate.
Centoquattordici
le domande di partecipazione, dieci gli artisti ammessi,
fra i quali alcuni già ben noti come Giulio «Estremo» Casale,
Raffaella De Vita, Carlo Fava, oltre a Davide Giandrini, Anna
Maria Castelli, Gianpiero Mancini, Pierfrancesco Poggi, Andrea
Rivera, Bobo Rondelli e Simone Tuttobene. Saranno giudicati (con
pareri e premi speciali, non con una graduatoria vera e propria)
da una giuria
presieduta da Sandro Luporini e composta da Francesco
Alberoni, Massimo Bernardini, Luca Doninelli, Curzio Maltese,
Sergio Escobar, Giampiero Solari, Ferruccio de Bortoli, Claudio
Ferrante, Andrea Tagliasacchi e Franco Migliacci.
La
seconda parte di ogni serata ospiterà una serie di artisti molto
noti che proporranno pièces teatrali e musicali create apposta
per l’evento Gaber. Fra questi Biagio Antonacci, Claudio
Baglioni, Luca Barbareschi, Franco Battiato, Claudio Bisio, Gioele
Dix, Enzo Jannacci, Luciano Ligabue, Fiorella Mannoia, Gianni
Morandi, Giorgio Panariello, Ron, Paolo Rossi, Roberto Vecchioni.
Come si vede, un cast incredibile richiamato dalla serietà del
progetto, teso a valorizzare l’insegnamento artistico e morale
di Gaber.
«Ero
un amico e ammiratore di Gaber - ha detto Iacchetti - e ho
accettato di buon grado di condurre questa rassegna. Che speriamo
cresca e ci aiuti a superare il vuoto culturale che Giorgio ha
lasciato».
L’ambizioso progetto, promosso da Associazione
Culturale Giorgio Gaber con Friends Partners e Teatro
Puccini conta su un gran numero di patrocinatori e sponsor fra cui
i Comuni e le Province di Viareggio e Milano, le Regioni Toscana e
Lombardia, Telecom, Enel, Alitalia, Coop, Siae, Fondazione
Corriere della Sera .
Per tutta la settimana, alla Cittadella di Viareggio saranno
proposti filmati di Gaber curati da Vincenzo Mollica e una mostra
dedicata all’artista. Il prezzo massimo delle poltrone nelle
serate non supererà i 27 euro.
Mario Luzzatto Fegiz
9 Giugno
La donna che rifiuta l’amputazione: penserò alle sue parole
Baglioni al capezzale di Francesca: «Scegli la vita, così canterò per
te» Per la prima volta dopo il colloquio con il cantante uno spiraglio
di speranza ROMA - Lui è arrivato verso mezzogiorno, tutto vestito di
bianco. Come un sogno. Abbronzato, gli occhiali a specchio. La gente sul
pianerottolo non lo riconosceva. Claudio Baglioni ha chiesto di
Francesca: «La trova laggiù, stanza 90, l’ultima in fondo al
corridoio», gli ha risposto arrossendo un’infermiera. Stanza 90,
ottavo piano del policlinico di Tor Vergata, reparto malattie
dismetaboliche, ieri mattina: Francesca era sul letto, emozionata. Un
filo di rimmel, le unghie curate. L’aspettava. Due ore da soli, dentro
la stanzetta. Claudio non le ha detto come tutti gli altri: «Non lo
fare». Claudio le ha detto solo che in futuro vorrebbe suonare per lei,
portarla a tutti i concerti, farle ascoltare da vicino le canzoni che
Francesca finora ha sentito solo dentro le cuffie del walkman: «Sai,
Claudio, la mia preferita è Poster...». Claudio le ha parlato del
domani, lei che «domani» non sa più pronunciarlo. E quando lui è
uscito, due ore dopo, passando per le scale antincendio nella speranza
di seminare fotografi e telecamere, lei ha detto solo: «Va bene, ci
penserò». Ci penserà, ha detto. Ma è la prima volta che Francesca lo
dice. E allora questa cosa è importante. Finora lei aveva detto invece
di voler morire, di smetterla con le cure, di rifiutare l’amputazione
della gamba destra, l’unico modo per sopravvivere. Per questo, i suoi
familiari - la mamma Rosalba, la sorella Marinella, il fratello Paolo -
avevano pensato a un appello in extremis rivolto a Baglioni ma anche a
Paolo Maldini, il capitano del Milan, l’altro idolo di Francesca («Abbiamo
pensato che questo poteva essere l’ultimo regalo da farle»). Baglioni
l’aveva chiamata al telefono la sera prima. Paolo Maldini, l’altroieri,
le ha inviato una lettera affettuosa, esprimendo lui pure la voglia
d’incontrarla. «Ma dovrà sbrigarsi - commenta lei, lucida, sulla
sedia a rotelle - Non so mica se faremo in tempo a vederci».
Omocistinuria: male cattivo, male progressivo. È questa la condanna di
Francesca Ricci, 36 anni e un figlio di 12 («Sono stanca, meglio la
morte di un inferno così, la notte non dormo, la morfina ormai non fa
più effetto»). Il calvario cominciò nel ’95: una malattia rara e
pericolosa, che manda in cancrena le gambe. L’unico modo per fermarla,
è amputare. Lei ha già perso la gamba sinistra e ora che si è
ammalata anche la destra, sarebbe necessario un nuovo intervento. Ma
Francesca, due settimane fa, ha detto basta: «Solo l’idea di restare
senza gambe mi fa impazzire. Io lo so, non c’è nessuna speranza di
guarire, il morbo poi aggredirà le braccia e mi dovranno tagliare pezzo
a pezzo. Tanto vale morire come sono». Ha ancora due settimane di tempo
per decidere. Poi sarà tardi, perché la cancrena avanza. «Il rischio
di perdere la vita è reale ma non immediato», ha ricordato il primario
del reparto, il professor Guido Menzinger di Preussenthal. Dopo che
Baglioni è andato via, però, mamma Rosalba rimane scettica: «Anche al
papà del suo bambino, Francesca, due settimane fa, aveva assicurato che
si sarebbe lasciata operare, che l’avrebbe fatto per il piccolo. Ma
poi ai medici ha ordinato il contrario». «Non chiedetemi di continuare
a vivere per mio figlio - ha spiegato lei al Corriere - Voi pensate che
sia bello, per un ragazzino, vedere una mamma che soffre e piange tutti
i giorni, una mamma senza una gamba che in casa è sempre triste? È
facile giudicare da fuori, io voglio che il mio bambino cresca sereno. A
lui penseranno i nonni, il papà, gli zii...». Ma ieri, strada facendo,
è successa una cosa nuova. Due ore belle da farci una canzone, come «La
vita è adesso» o «Mille giorni di te e di me». Ieri Francesca ha
detto: «Ci penserò». E l’ha detto con un sorriso. Sembrava sincera.
Fabrizio Caccia - Interni
8 Giugno
08 Giugno 2004
di Vincenzo
Cito
Autogol in musica. L'europeo deve ancora cominciare e noi siamo già
sotto di un gol. Anzi, di un autogol. Un odioso autogol. Giovedì 25
giusno, quando l'Italia (almeno speriamo) sarà alla vigilia dei quarti
difinale, la nostra Federazione dovrà sostenere una causa al Tribunale
civile di Roma, intentata da CLaudio Baglioni. Motivo del contendere,
l'utilizzo prolungato di una sua canzone, come inno della Nazionale,
oltre il tempo concordato. ietro conpenso l'artista aveva autorizzato lo
sfruttamento della canzone solo per le partite del Mondiale 1998. Invece
anche nei quattro anni successivi il brano servì per introdurre in tv
tutte le partite dell'Italia. Ricordate il ritornello? Un azzurro lungo
un sogno, che ci ha fatto vivere come un urlo in mezzo al
cielo,...". Non ci ha portato benissimo, a dire il vero: fuori ai
rigori in Francia, una finale persa al golden gol nell'Europeo 2000,
infine la frana mondiale in Corea del Sud. L'ultima volta l'abbiamo
ascoltato il 20 novembre 2002 un inglorioso 1-1 nell'amichevole di
Pescara, contro la Turchia. Di questo non facciamo nessuna colpa a
Baglioni. Il ritornello è
bellissimo, e tra l'altro accompagnato da immagini indimenticabili,
legato ai successi del passato, dai gol di Riva all'urlo di Tardelli. E
poi parliamo di un artista cui ogni italiano medio deve gratitudine.
Molti corteggiamenti estivi sono stati accompagnati dalle sue canzoni e
non è certo banale nemmeno questa "Da me a te". Titolo che
andrebbe cambiato, in verità se la richiesta dovesse essere accolta.
Tenendo conto di inflazione, conversione dalle vecchie lire e interessi
maturati, Baglioni si accontenterebbe in definitiva di un milioncino di
euro. Somma che dovrebbe cacciare in definitiva la Federazione Italiana
calcio, che rappresenta (anche) milioni di tifosi, Più che "Da me
a te", a questo punto "Da noi a lui" renderebbe meglio il
concetto. Cosa replica la Federazione? La risposta viene preparata in
questi giorni. Si fa notare , però, che l'artista non ha mai
espressamente vietato l'uso per gli anni successivi, se n'è ricordato
solo ora. Guarda caso, alla vigilia dell'Europeo. Non vorremmo spingerci
oltre negli aspetti giuridici della questione. Non stiamo parlando dello
slogan di un banale detersivo, qui si tratta della Nazionale, di quello
che rappresenta per milioni di Italiani, i cui sogni, spesso, viaggiano
anche sulle ali delle canzoni che la rappresentano. Per questo ci
auguriamo che Baglioni ci ripensi. Le notti magiche che di Italia '90
nacquero anche da un bellissimo inno e non ci risulta che poi Gianna
Nannini ed Edoardo Bennatosiano andati a battere cassa. Si sentivano
onorati, loro. COmunque, non si dica che Baglioni non ci aveva
avvertito. Un passo della canzone è rivelatore, però dovremmo essere
noi a cantarlo a lui: "Aprimi le braccia e ci lascerò tutto quello
che io ho". Anche qualcosa di più...
Calcio: Baglioni fa causa a Figc per utilizzo suo inno: (ANSA)
-ROMA, 8 GIU- Claudio Baglioni ha fatto causa alla Figc per l'utilizzo
prolungato della sua canzone Da me a te, scritta come inno dell'Italia
ai Mondiali '98. A confermare la notizia e' l'ufficio stampa della
Federcalcio. L'udienza e' fissata per il 25 giugno, al tribunale Civile
di Roma, IX sezione. La richiesta di risarcimento - secondo la Gazzetta
dello Sport - ammonterebbe a circa un milione di euro. 2004-06-08 -
17:39:00
8 Giugno
PADOVA Il cantante ha disdetto un corcerto per partecipare al
compleanno del ragazzo costretto a letto da una grave malattia «Auguri
Ale», e arriva Baglioni Torta con 28 candeline, pranzo cucinato da
mamma Anna e qualche nota con la chitarra Padova NOSTRO SERVIZIO Chi si
fosse intrufolato in un vicolo dell'Arcella di Padova, venerdì 4
giugno, avrebbe visto due uomini festeggiare contenti il compleanno di
uno di loro. Avrebbe visto Claudio cingere le spalle di Alessandro, il
festeggiato, quasi a proteggerlo, e Alessandro, dalla sua sedia a
rotelle, vivere i suoi 28 anni grazie a quell'abbraccio come fossero
tutte primavere. Anche se non lo sono state. Anche se con la sua
famiglia si è sfiancato salendo in un Calvario all'apparenza
interminabile. I due protagonisti di questa storia si chiamano
Alessandro Manzella e Claudio Baglioni. Si sono conosciuti. Si sono
piaciuti. E' nata un'amicizia che solo banalizzando definiremmo
"incredibile". Eppure sarebbe tutto così semplice. Il nostro
specchio è l'altro, pensa Claudio, vero antidivo, così io ci vado, a
soffiare su quelle 28 candeline difficili, perché Ale ha bisogno di me
e io di lui. "Lo sapevo da settimane, dal 27 marzo, ma la sua vita
è complicata, così ho avuto conferma solo il giorno prima"
racconta Anna, la mamma di Alessandro.Accade un fatto bizzarro. La vita
complicata del più famoso cantautore dei nostri tempi, l'autore della
canzone del secolo, "Questo piccolo grande amore", è come se
si semplifichi e ritrovi senso portandosi a ridosso di quell'altra vita,
così precaria, fragile, affannata, con la malattia (tremenda e rara, la
"nocardia") entrata a torrenti tanti anni fa in quel corpo
eternamente bambino e che ora esce a gocce, faticose, ogni giorno.
C'erano mamma Anna, papà Antonio, il fratello Simone, pochi medici, gli
avvocati di famiglia (la causa con l'assicurazione è stata lunga, vinta
grazie a Baglioni e Maurizio Costanzo) ad accoglierlo.. Ed eccolo lì,
infine, il vicino campanile che scandisce un botto, e lui che scende
dall'auto con un sorriso "Anna, ve l'avevo detto che ci saremmo
rivisti presto!". Per esserci, Baglioni ha disdetto un concerto a
Malta. Aveva mille impegni, il solito oceano di prove: "Andrà bene
lo stesso, ma io dovevo essere qui con voi. Con lui" dice il
cantautore. Un viaggio difficile: l'aeroporto di Roma era pressoché
paralizzato dall'arrivo di Bush, cosicché Baglioni ha pensato bene di
partire con un giorno di anticipo, per non correre rischi, di far tappa
su Milano e da lì, in macchina, accompagnato dal fido "Fabione",
lo storico body guard che trascura il figlio vero per quell'altro
figlio, giungere a Padova.Anna e le amiche "cuoche" hanno da
poco terminato di preparare il pranzo: menù ricco e genuino, antipasti
veneti, pasticcio di carne, grigliatona mista, polentina, verdure ai
ferri, vitello tonnato. Cibo sufficiente per un'interna tournée, pensa
Baglioni. Che mangia di gusto, un po' di tutto e annaffia le portate con
del vino. E infine le sette torte, di cui una più grande, con 28
candeline azzurre. Tra un boccone e l'altro Claudio estrae dalla
custodia la chitarra. Strimpella un po'. Ma non può bastare, la festa
non è completa. Allora Baglioni rientra in quella casa-ospedale. Ale è
sul letto, come sempre, partecipa al mondo da lì. Il cantante scorge il
poster con loro due insieme, immagine dell'incontro precedente. Prende
in pennarello e scrive: 4.6.04 ciao Alessandro buon giorno ogni giorno,
grazie per la gioia che mi dai ogni volta che ti sento.
Claudio".Poi parlano fitto a quatt'occhi. E decidono. E' a quel
punto che accade, se ce lo consentite, un piccolo "miracolo".
Consiste in questo: Alessandro chiede di uscire all'aperto. Claudio
annuisce, accanto. Fuori, tutti fuori perbacco! "Non accadeva dal
1997", si commuove mamma Anna, incredula, "l'ha come fatto
resuscitare". Avete capito. Da più di sette anni quel giovane uomo
era recluso dentro la sua malattia pagando per gli errori degli uomini,
non respirava nei polmoni l'aria aperta, non stava nel suo piccolo
giardino. "Sono felice per te" dice Claudio. "Sono felice
grazie a te" dice Alessandro. Le infermiere osservano sbigottite.
Non conoscono quel farmaco?, si chiama amicizia. Effetti collaterali:
niente di preoccupante, voglia di vivere. E la voce. Prima fioca,
flebile, tutta inciampi e gorgoglii. Ora forte, quasi stentorea, sicura.
E canterina. E gli occhi: prima offuscati, appannati dalla cataratta
della mestizia. Ora brillanti, espressivi, luminosissimi. Così si è
formato un duo molto particolare: si esibisce fino alle 18 del tardo
pomeriggio, per la gioia dei pochi fortunati che si godono i brani di
quel concerto unico. Ad un certo punto papà Claudio chiama Giovanni,
suo figlio, e gli passa Alessandro: "Ha promesso che mi verrà a
trovare presto anche lui". Ha trovato un altro fratello. Poi
Baglioni deve andare, anche se non vorrebbe. Ma il legame è forte: dopo
un'ora, in viaggio ancora verso Milano, telefona per farsi passare
Alessandro e dirgli: "Sono io che ti devo ringraziare per le cose
che mi hai fatto vivere, non scorderò mai questa giornata". E
Alessandro: "Mi sembra un sogno. Non credevo che il più grande di
tutti potesse venire qui da me". Ah, il regalo di Claudio: uno
splendido lettore cd con l'intera sua discografia rimasterizzata, e la
dedica: ad Alessando il mio cavaliere, che vada sempre nel migliore dei
modi. E la prima stampa del romanzo Moby Dick, il capolavoro di
Melville. E qui tra chi dona e chi riceve nasce un gioco sottile, tutto
mentale, di complicità, di prontezza intellettuale: quando ti chiamerò
tu mi dovrai citare un brano, e io dovrò risponderti subito con il
brano successivo! Ci sono molti modi, più o meno originali, per
incitare a tenere duro, a non lasciarsi andare. E Baglioni qui si apre a
modo suo, dischiude il cassetto del ricordo, la parte più intima,
quella della sofferenza, e ricorda alla famiglia Manzella l'incidente in
auto che poteva costargli la vita "sai Ale, ho visto un muro e mi
ci sono buttato contro", successo giusto nei giorni della fine del
suo matrimonio, il tunnel degli interventi chirurgici, la luce grazie
alla fede "che mi ha salvato, perché bisogna credere".A
ottobre, dopo la prossima laurea in architettura, Baglioni si metterà
al pianoforte e dalle sue dita nasceranno le nuove canzoni. Ce ne sarà
una per Alessandro. Anzi, potrebbe essere un pezzo scritto assieme,
anche se come sarà composta in due è un segreto.Questo è il mistero
della vita: è dura, a volte crudele, ma si salva chi è stato educato
dall'immaginazione, chi viaggia anche su un letto dandole la mano, come
Ale e Claudio. Gianluca Versace
Musica: Festival delle Isole
Tremiti con Lucio Dalla
(ANSA)-FOGGIA,8 GIU- Dal 23 al 25
giugno si terra' alle Isole Tremiti il consueto concerto di Lucio Dalla,
con la partecipazione di numerosi cantanti e attori. Quest'anno lo
spettacolo e' stato trasformato in Festival per iniziativa della
Fondazione 'Come e' profondo il mare'. L'architetto Gae Aulenti e'
attesa per la presentazione del progetto di restauro di Vico del Gargano
mentre la serata finale vedra' protagonista Claudio Baglioni e musicisti
jazz.
2004-06-08 - 14:05:00
8 Giugno
«Claudio mi ha
chiamata ma senza farmi pressioni»
«Buona sera. Io sono Claudio
Baglioni, tu chi sei?». Ha esordito così, al telefono, il cantautore
romano che ieri nel primo pomeriggio ha chiamato Francesca. «Ero
emozionata, non sapevo che dire - racconta la giovane donna - Sono
rimasta in silenzio per qualche secondo mentre lui mi incalzava con le
domande: “Come stai?”». Baglioni e Francesca hanno parlato al
telefono per qualche minuto, una conversazione fitta fitta. «Mi ha
raccontato che era appena sceso dall’aereo che l’ha riportato a
Roma, si è informato sulle mie condizioni di salute e io gli ho
raccontato tutto. No, non mi ha fatto pressioni per riprendere le cure e
non mi ha nemmeno promesso che verrà a trovarmi. Dalle sue parole ho
capito però che ho qualche speranza di conoscerlo quando mi ha detto:
“Ti farebbe piacere se venissi da te?”. Chissà forse un giorno lo
potrò incontrare». Gli occhi di Francesca si illuminano e forse il suo
sogno è vicino alla realizzazione.
8 Giugno
Dal
19 luglio a Viareggio la prima rassegna di teatro-canzone
- Festival
Gaber, l’omaggio dei grandi
-
MILANO
- Ma esiste un teatro-canzone dopo Giorgio Gaber? «Secondo noi sì»
dice Paolo Dal Bon presidente dell’Associazione Culturale Giorgio
Gaber. Dello stesso avviso è Dalia Gaberschik, figlia dell’artista
scomparso. E la scommessa, condotta da Enzo Iacchetti, andrà in scena
dal 19 al 25 luglio alla Cittadella di Viareggio nella prima edizione
del «Festival del teatro canzone Giorgio Gaber» dove sfileranno 10
artisti, ognuno dei quali avrà a disposizione circa mezz’ora per
proporre una performance basata su quella formula che Gaber portò,
con il suo autore Sandro Luporini, ai massimi livelli: alternanza
canzoni monologhi, solitudine scenica, rappresentazione di situazioni
reali e coerenza fra parti cantate e recitate.
Centoquattordici le domande di partecipazione, dieci gli artisti
ammessi, fra i quali alcuni già ben noti come Giulio «Estremo»
Casale, Raffaella De Vita, Carlo Fava, oltre a Davide Giandrini, Anna
Maria Castelli, Gianpiero Mancini, Pierfrancesco Poggi, Andrea Rivera,
Bobo Rondelli e Simone Tuttobene. Saranno giudicati (con pareri e
premi speciali, non con una graduatoria vera e propria) da una giuria
presieduta da Sandro Luporini e composta da Francesco Alberoni,
Massimo Bernardini, Luca Doninelli, Curzio Maltese, Sergio Escobar,
Giampiero Solari, Ferruccio de Bortoli, Claudio Ferrante, Andrea
Tagliasacchi e Franco Migliacci.
La seconda parte di ogni serata ospiterà una serie di artisti molto
noti che proporranno pièces teatrali e musicali create apposta per
l’evento Gaber. Fra questi Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Luca
Barbareschi, Franco Battiato, Claudio Bisio, Gioele Dix, Enzo Jannacci,
Luciano Ligabue, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Giorgio Panariello,
Ron, Paolo Rossi, Roberto Vecchioni. Come si vede, un cast incredibile
richiamato dalla serietà del progetto, teso a valorizzare
l’insegnamento artistico e morale di Gaber.
«Ero un amico e ammiratore di Gaber - ha detto Iacchetti - e ho
accettato di buon grado di condurre questa rassegna. Che speriamo
cresca e ci aiuti a superare il vuoto culturale che Giorgio ha
lasciato».
L’ambizioso progetto, promosso da Associazione Culturale Giorgio
Gaber con Friends & Partners e Teatro Puccini conta su un gran
numero di patrocinatori e sponsor fra cui i Comuni e le Province di
Viareggio e Milano, le Regioni Toscana e Lombardia, Telecom, Enel,
Alitalia, Coop, Siae, Fondazione Corriere della Sera .
Per tutta la settimana, alla Cittadella di Viareggio saranno proposti
filmati di Gaber curati da Vincenzo Mollica e una mostra dedicata
all’artista. Il prezzo massimo delle poltrone nelle serate non
supererà i 27 euro.
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8 Giugno
"Non vivro' senza gambe, fatemi
morire" Francesca, 36 anni e un figlio di 12: una malattia la
uccidera' se non accettera' l'amputazione di Fabrizio Caccia ROMA - OGGI
LUI VERRA'. SALIRA' ALL'OTTAVO PIANO, STANZA 90, REPARTO MALATTIE
DISMETABOLICHE DEL POLICLINICO DI TOR VERGATA, A ROMA. "E IO
L'ASPETTO - DICE FRANCESCA, LIMANDOSI LE UNGHIE, EMOZIONATA -. SONO
CONTENTA CHE CLAUDIO BAGLIONI VERRA' A TROVARMI, MA NON CREDO CHE MI
CONVINCERA'. NON CAMBIERO' LA MIA DECISIONE". Capelli neri, occhi
tristi, un piercing sul mento. Quale decisione? Lasciarsi morire, non
accettare più le cure, rifiutare l'amputazione della gamba destra,
l'unico modo per sopravvivere. Un altro caso grave di coscienza, dopo
quelli di Milano e Sanremo dei mesi scorsi: «Sono stanca, meglio la
morte di un inferno così - confessa la ragazza, nella sua stanzetta
alle sei di sera, quando ormai tutti sono andati via -. Non voglio piu'
soffrire in questo modo. E non voglio più sentire i consigli di
nessuno. Basta. Lasciatemi in pace". BAGLIONI, IERI, LE HA
TELEFONATO. LEI GLI HA DETTO CHE TIENE TUTTI I SUOI CD VICINO AL LETTO E
QUANDO ASCOLTA "POSTER" le fa più sollievo della morfina:
"E TU CHE SOGNI DI FUGGIRE VIA, LONTANO, LONTANO...". Gia'.
Sono stati i parenti, la mamma Rosalba, il fratello Paolo, la sorella
Marinella, la cognata Nadia, a giocare la carta della disperazione. DUE
GIORNI FA HANNO RIVOLTO UN APPELLO A BAGLIONI e anche a Paolo Maldini: i
due idoli di Francesca, grande tifosa del Milan. Le uniche due persone,
forse, ancora in grado di convincerla a lottare. "Un tempo ero
molto religiosa, ma ormai ho perso la fede - racconta lei, seduta sul
letto, accanto a una foto di Padre Pio - Maldini mi ha già mandato una
lettera, non so se faremo in tempo a vederci". Francesca Ricci ha
36 anni e un bimbo di 12: "Non chiedetemi di seguitare a vivere
perche' c'e' lui - si sfoga -. Voi pensate che sia bello per un
ragazzino vedere una mamma che soffre e piange tutti i giorni, una mamma
senza una gamba che in casa e' sempre triste? Io cerco di curarmi,
qualche volta mi trucco anche, ora pero' non ce la faccio piu'. E'
facile giudicare da fuori, ma io voglio che il mio bambino cresca
sereno. Ha ancora i nonni, il papa', gli zii: ci penseranno loro a
lui... Da grande sogna di fare il chirurgo". Il calvario di
Francesca è cominciato nel '95, la sua malattia e' rara e pericolosa,
si chiama omocistinuria e provoca problemi tremendi all'apparato
vascolare, le gambe vanno in cancrena e per fermare il male bisogna
amputare. Lei ha gia' perso la gamba sinistra e ora che si e' ammalata
anche la destra, i medici le hanno detto che sara' necessario un nuovo
intervento. Ma Francesca stavolta ha risposto di no: "Sono
terrorizzata. Mi sembra di impazzire solo all'idea di rimanere senza
gambe. Avro' delle protesi, potro' fare delle passeggiate, mi hanno
spiegato i dottori. Ma non c'e' nessuna speranza di guarire. Dopo le
gambe, la malattia aggredira' le braccia e poi chissa'. Mi taglieranno
pezzo a pezzo, allora tanto vale morire come sono". Mamma Rosalba
ha finito le lacrime. "Sapete? - dice - Egoisticamente, vorrei
tanto che Francesca continuasse a curarsi, perche' io non voglio perdere
mia figlia. Ma capisco la sua sofferenza, conosco le sue notti insonni,
piene solo di urla, dolori e morfina. I medici dicono che l'amputazione
e' necessaria, ma ci sono stati credo altri 4-5 casi come il suo. E sono
tutti morti. Quanto tempo potrà vivere dopo l'operazione? E come?». Il
primario del reparto, Guido Menzinger, e' cauto: "La sua e' una
malattia impegnativa - conferma - e il rischio di perdere la vita e'
reale ma non immediato. Ecco perche' stiamo cercando di convincerla a
ripensare alla sua scelta. La paziente, però, ha capacita' di intendere
e di volere, percio' sara' lei a decidere". Da settimane e'
assistita da un'equipe di assistenti sociali, psichiatri e psicologi. Ma
sono soprattutto gli infermieri e gli altri malati, perfino i metronotte
e i pompieri di turno all'ospedale, che da quando hanno saputo della
volonta' di Francesca di lasciarsi andare, le si sono stretti attorno
con affetto. La decisione comunque bisognera' prenderla in fretta, al
massimo entro 2 settimane, perche' la cancrena avanza inesorabile. OGGI,
PERO', ARRIVA BAGLIONI. E FRANCESCA, ALMENO, E' CONTENTA.
8 Giugno
Il Dramma
Mamma romana rifiuta l’amputazione
della gamba: «Meglio morire»
«CARA FRANCESCA, TORNA ALLA VITA DEVI
OPERARTI: FALLO PER NOI»
L’APPELLO DI BAGLIONI E MALDINI, IDOLI
DELLA RAGAZZA I MEDICI: «E’ MOLTO GRAVE, MA TOCCA A LEI DECIDERE»
ROMA — «Cara Francesca, non ti
devi arrendere». Paolo Maldini l’ha scritto in una lettera, Claudio
Baglioni l’ha detto, commosso, al telefono. Il calciatore e il
cantautore sono le ultime speranze che restano ai familiari di Francesca
Ricci, una bella ragazza romana, che non vuole più vivere. Nonostante
l’affetto della famiglia, nonostante un figlio quasi adolescente che
ignora le reali condizioni della madre, nonostante l’impegno di medici e
infermieri che l’assistono con pazienza e amore. Maldini e Baglioni sono
gli idoli di Francesca: chissà se stavolta li ascolterà. Soffre di una
grave malattia genetica, l’omocistinuria. Dal ’95, quando le fu
diagnosticata, per Francesca si sono aperte le porte dell’inferno. Ha
subito già diversi interventi chirurgici. Prima le hanno amputato un
piede, poi hanno dovuto agire al di sopra del ginocchio alla stessa
gamba. Sembrava quasi tutto risolto. Francesca aveva anche incominciato
a lavorare in un call-center. Una vita tranquilla, solo resa un poco più
difficile dalla menomazione alla gamba. Ma poi sono incominciati i
dolori all’altra gamba ed è arrivato il responso fatale: occorre
amputare. E Francesca ha detto «no». Ad una vita fatta di dolori atroci
e di interventi chirurgici preferisce la morte. E’ adulta, è
consapevole. Può decidere da sola anche se i sanitari del Policlinico di
Tor Vergata non si arrendono e sperano che cambi idea. «La paziente —
spiega Guido Mentzinger, responsabile dell’unità operativa per le
malattie dismetaboliche nel Dipartimento di Medicina interna di Tor
Vergata — non ci ha autorizzato a rilasciare dichiarazioni. La sua è una
malattia impegnativa e, di fronte alla prospettiva di una nuova
amputazione, oppone grosse resistenze. Il rischio di vita è reale ma non
immediato. Ecco perchè — prosegue lo specialista — stiamo cercando di
convincerla a ripensare la sua decisione pur rispettandola: la paziente
ha la capacità di intendere e di volere per cui è lei a decidere di se
stessa. La sua non è una decisione irremovibile ma oscilla: speriamo di
riuscire a convincerla a curarsi». Ma la legge che cosa prevede? Davvero
non si può costringere un malato a salvarsi? «Lo Stato — spiega il
segretario nazionale del Codici — non può violare la libertà personale,
i diritti costituzionali prevedono la facoltà del cittadino di curarsi e
non curarsi. Bisogna stare attenti a non assumere derive autoritarie
quando ci si occupa di problemi importanti come questi».
s. m.
7 Giugno
La
storia/ Operata varie volte la ragazza, madre di un bimbo, ha deciso di
arrendersi.
L’UNICA
SPERANZA È CHE DIA ASCOLTO AI SUOI IDOLI
«senza
gambe non vivo, preferisco morire»
FRANCESCA
È AFFETTA DA UNA MALATTIA RARA, I GENITORI: «SOLO MALDINI E BAGLIONI
POSSONO CONVINCERLA»
di
Marco Giovannelli
ROMA
- Francesca è una bella ragazza, i capelli neri le arrivano a lambire
le spalle. Il suo destino è però segnato da una malattia maligna e
rara che le provoca dei gravi disturbi alle arterie. La scienza non ha
ancora trovato la cura e l’unico modo per sopravvivere è quello di
togliere con il bisturi la parte malata. Francesca Ricci ha già subito
numerosi interventi chirurgici e il medico, pochi giorni fa, le ha
prospettato di tornare di nuovo in sala operatoria. A questo punto la
ragazza ha deciso di andare verso la morte certa: non vuole più
curarsi, desidera farla finita il prima possibile per non soffrire più
e per non far soffrire i suoi cari. «Non si vuole operare, sa che la
morte arriverà lo stesso e su di lei si è accanita anche la burocrazia
- racconta la zia Luisa -. Sono sicura che questa decisione Francesca
l’aveva presa appena sono cominciati i dolori alla gamba destra. Ha
voglia di morire e viene controllata continuamente dal personale
dell’ospedale perché sono sicura che se avrà l’opportunità di
uccidersi lo farà immediatamente. Qual è la decisione migliore per
lei? Per il suo bene le direi di non operarsi, per il mio egoismo invece
la consiglierei di dare retta al chirurgo». I familiari di Francesca
hanno cercato di dissuaderla dal suo intento in tutti i modi. L’hanno
fatta parlare anche con il figlio, appena dodicenne, che non conosce la
gravità della malattia della madre. Hanno coinvolto anche lo psicologo
dell’ospedale dove è ricoverata da qualche settimana. Ma non c’è
niente da fare, la ragazza vuole morire. C’è però ancora una
speranza, che Francesca dia retta ai suoi idoli, Paolo Maldini e Claudio
Baglioni. Le loro parole
potrebbero aiutarla Francesca a cambiare idea e il capitano del Milan le
ha già scritto una lettera di incoraggiamento. «Lo scudetto l’ho
festeggiato qui, guardando tutto in tv. Maldini è proprio forte, mi è
sempre piaciuto come persona e come calciatore. Baglioni? E’ tra i più
bravi autori di musica, le sue canzoni sono tutte belle ma “Poster”
è la migliore», così parla Francesca dei suoi idoli, dal letto
d’ospedale, nel reparto di malattie dismetaboliche del policlinico di
Tor Vergata. E così si è messa in moto la macchina della solidarietà,
richieste di aiuto spedite ovunque, suppliche, telefonate. Maldini ha
invitato Francesca a Milanello mentre Baglioni ha promesso che le
telefonerà oggi pomeriggio. La triste storia di Francesca comincia
nel ’95 quando venne diagnosticata l’omocistinuria, una malattia
rara che (oltre ad altri sintomi) provoca delle gravi flebiti.
All’Umberto primo cercarono di salvarle la gamba ma alla fine fu
necessaria l’amputazione parziale dell’arto sinistro, prima un piede
e poi poco sopra il ginocchio, a cura di una équipe della Columbus. La
condizione di vita di Francesca sembrava essersi normalizzata al punto
che la ragazza cominciò a lavorare, anche se saltuariamente, in un call
center come telefonista. La malattia invece era in agguato e poche
settimane fa si è riaffacciata con dolori lancinanti alla gamba destra.
«Ha deciso di morire, è consapevole della sua situazione ma non ci
arrendiamo - dice il fratello Paolo -. La morfina non fa quasi più
effetto, ha dolori fortissimi e dovrebbe farsi operare altrimenti entro
pochissime settimane morirà. Non
ci resta che sperare in Baglioni e Maldini. Forse loro riusciranno a
convincerla». Maldini è proprio nel cuore di Francesca: per lo
scudetto le hanno regalato della biancheria rossonera, ha decine di
fotografie del campione, pelouche del Milan e riviste specializzate. Di
Baglioni ha tutti i cd e li ha portati anche in ospedale. «E’
innamorata di entrambi», spiega la zia Luisa. E di Francesca sono
innamorati in molti: per il suo compleanno ha ricevuto decine di regali,
piccoli e grandi, da parte di medici e infermieri che l’hanno in cura.
Su Francesca si è accanita anche la burocrazia. La ragazza percepiva un
pensione di invalidità di poco meno di 300 euro ma all’inizio di
quest’anno è arrivata inesorabile una lettera dell’Inps: con una
gamba quasi sana e con la protesi può camminare e quindi lavorare. La
pensione è stata sospesa e a Francesca non è rimasto altro che
presentare il ricorso anche perché, quando l’assegno è stato
sospeso, si era già aggravata. «Siamo in attesa della convocazione
della commissione - aggiunge il fratello - ma non sappiamo nemmeno se
Francesca vivrà abbastanza per essere visitata».
7 Giugno
Nove
anni di calvario con l'asportazione della gamba sinistra
RIFIUTA
L'AMPUTAZIONE, RISCHIA DI MORIRE
E'
il caso di una signora romana, sofferente per una rara malattia.
SI
SPERA NELL'AIUTO DEI SUOI IDOLI: BAGLIONI E MALDINI
ROMA
- Non vuole farsi amputare la
gamba destra, ma senza
l'intervento chirurgico andrà
sicuramente incontro alla morte.
E' la triste vicenda di Francesca,
giovane mamma romana, e con una storia del tutto simile a quella della signora
milanese di origini siciliane che si era rifiutata di farsi amputare
una gamba, scatenando una serie di commenti
sia etici che giuridici. Francesca ha deciso infatti di non
curare una rara malattia genetica, l'omocistinuria
che la affligge dal '95
e che le provoca gravi danni
alle arterie. Ora non vuole farsi più operare e senza
l'intervento chirurgico rischia di morire.
I
PRECEDENTI - Davvero
un calvario, quello di
Francesca. Tutto iniziò nove
anni fa con i primi sintomi della terribile malattia e
l'ineluttabile decisione, due
anni dopo, da parte dei medici di amputarle
la gamba sinistra. Ora quindi dovrebbe sottoporsi allo stesso
trattamento alla destra.
I familiari di Francesca hanno cercato di dissuaderla in tutti i modi.
Ma non c'è stato niente da fare, la ragazza
avrebbe deciso di morire.
GLI
IDOLI - C'è
però un'ultima speranza, che Francesca dia retta ai suoi idoli, il
calciatore del Milan Paolo
Maldini e il cantautore Claudio
Baglioni. Il capitano del Milan le ha giá scritto una lettera
di incoraggiamento mentre Baglioni
le telefonerá nel pomeriggio di
oggi. Su Francesca si è accanita anche la burocrazia. La ragazza
infatti percepiva una pensione
di invaliditá di circa 300 euro, ma all'inizio di quest'anno è
arrivata una lettera dell'Inps
in cui si dichiara che con una gamba quasi sana e con la protesi si può
camminare e quindi lavorare.
7 Giugno
.....Francesca, giovane mamma romana di 30 anni, ha deciso
di non curare la rara malattia genetica che la affligge dal 1995, che
provoca gravi danni alle arterie. tre anni fa le amputarono la gamba
sinistra ed ora dovrebbe sottoporsi anche all'amputazione di quella
destra. Vuole morire pittosto che farsi operare. Gli unici che possono
fargli cambiare idea sono Paolo Maldini che gli ha scritto una lettera,
e Claudio Baglioni che ha promesso di chiamarla al telefono oggi.
5 Giugno
Ancona Il Comune dà la buonanotte ai suonatori Varato il
nuovo regolamento: dalle 24 vietati concerti e pianobar. Al chiuso e
all’aperto di MASSIMILIANO PETRILLI Un’estate con il
“silenziatore”. Da ieri concerti, spettacoli, dj, pianobar e karaoke
devono terminare a mezzanotte. Pena una multa da 258 a 10.329. Le
proteste dei residenti della scorsa estate hanno indotto il sindaco a
varare una dettagliatissima ordinanza che fissa gli orari e le modalità
per «lo svolgimento di spettacoli, attività musicali e di
intrattenimento, con uso di strumenti musicali, amplificatori e simili
nei locali pubblici e in spazi all'aperto». Ordinanza, firmata da
Sturani ma messa a punto dall’assessorato alla qualità della vita,
che impone ai pubblici esercizi che somministrano alimenti e bevande di
ottenere dalla polizia municipale l'autorizzazione per la diffusione di
musica, anche dal vivo, sia al chiuso che all' aperto. Attività che non
potrà svolgersi fra le 14 e e le 17 nonchè dopo le 24 e fino alle ore
8 del mattino dopo. Mezzanotte è anche il limite, sia per i locali al
chiuso che all’aperto, per «l'attività di musica dal vivo svolta con
l’utilizzo di gruppi musicali e vocali (piano bar compreso), animatori
(dj, karaoke) e attività di animazione similare». Una deroga sino alle
2 sarà possibile per i locali «esclusivamente al chiuso» che
producano una perizia firmata da un tecnico che attesti l’insonorizzazione
del locale e altre eventuali misure per abbattere la fonte delle attività
rumorose. Ordinanza che, salvo deroghe speciali, spegnerà a mezzanotte
anche la musica al parco di Posatora, al Lazzabaretto, alle feste del
forte Altavila o altri appuntamenti live di Cittadella. Eventi che la
scorsa estate, assieme alle prove del concerto di Baglioni e l’attività
di altri bar in centro, avevano scatenato l’ira dei residenti che, tra
petizioni e “bombardamento” del centralino dei vigili urbani,
chiedevano di poter riposare. Proteste che hanno indotto il Comune ad
elaborare questo circostanziato regolamento (include anche una
definizione precisa di locale chiuso, all’aperto, fonti sonore) che se
sarà accolto come la manna dai residenti dall’altro non mancherà di
suscitare rimostranze e polemiche. «Ma non siamo bacchettoni, in fondo
anche a Rimini, in città, la musica dal vivo si ferma a mezzanotte -
sottolinea l’assessore alla qualità della vita Emilio D’Alessio -
In fondo il limite della mezzanotte mi sembra un giusto compromesso tra
le esigenze dei commercianti e quelle dei residenti. Un regolamento
particolareggiato che era ormai una necessità anche per evitare alcuni
eccessi che si sono registrati la scorsa stagione estiva». I
“fracassoni” della notte sono dunque avvisati. Le multe per i
titolari trasgressori saranno solo uno dei deterrenti. In caso di «eccezionale
ed urgente necessitò di tutela della salute pubblica - si legge ancora
nel provvedimento - si potrà ordinare nei confronti dei locali pubblici
il ricorso a speciali forme di contenimento di o di abbattimento delle
emissioni sonore, inclusa l’inibizione parziale o totale allo
svolgimento di spettacoli e/o intrattenimento con uso di strumenti
musicali». Le uniche eccezioni sono previste per «accademie,
spettacoli, trattenimenti e audizioni di musica e canto occasionalmente
organizzate nell'ambito di manifestazioni culturali, pubblicitarie e
simili, dal Comune o dal Comune preventivamente autorizzate con adeguata
motivazione».
5 Giugno
LEUCIANA FESTIVAL In arrivo Bublé, Baglioni Taylor e
Lindsay Kemp I due veri, grandi eventi della VI edizione del Leuciana
festival (17 giugno-26 luglio) sono il suo decentramento sul territorio
provinciale e lo spazio che la manifestazione lascia alle forse
emergenti e ai giovani artisti di Caserta. Lo ha detto, ieri, nel corso
della presentazione della manifestazione al Teatro di Corte, il suo
direttore artistico, Nunzio Areni. «Da Paisiello a James Taylor» è il
titolo della rassegna che ne sintetizza la linea culturale: «Fare
cultura a trecentosessanta gradi, cercando di consentire a tutti di
parteciparvi». Così, accanto ai collegamenti tra tango e musica
napoletana di Lindsay Kemp (21 luglio Teatro dei serici), alle acrobazie
melodiche di Coppola Rossa (30 giugno, Teatro dei serici), allo swing di
Michael Bublé (15 luglio, Teatro Ferdinando) e alle melodie di James
Taylor (9 luglio, Teatro Ferdinando) e Claudio Baglioni (26 luglio,
Teatro Ferdinando), ci saranno le sezioni "spazio giovani",
"Leuciana off", danza, prosa, lirica (con l'opera Madama
Butterly, 14 luglio, Teatro dei serici), Leuciana cinema (18 luglio,
"Passaggio per il Paradiso", 25 luglio "Amorfu"). Ma
Leuciana, quest'anno, valicherà i confini del Belvedere. Il
decentramento del festival si articolerà, infatti, in varie tappe e
toccherà le città di S. Maria C.V., Capua e Caiazzo, con spettacoli,
concerti e incontri. «Anche questo - ha sottolineato Areni - è un
segno concreto della collaborazione nato tra i comuni che aderiscono al
Prusst Caserta».
Grazie
a
Claudia Muzzi
Claudio
Baglioni: quando la musica diventa poesia
Nel
mio caso tutto ebbe inizio con la lettura del testo di “Strada Facendo”; in particolare a colpirmi fu la strofa che
dice:
“…E
una canzone neanche questa potrà mai cambiar la vita,
ma
che cos’è che ci fa andare avanti e dire che non è finita?
Cos’è
che ci spezza il cuore
Tra
canzoni e amore,
che
ci fa cantare e amare sempre più,
perché
domani sia migliore, perché domani tu…”
La
consapevolezza del non potersi mai fermare, del volersi sempre
migliorare e del non mollare mai. In quelle parole trovai tutti i miei
principi e tutti quanti i miei ideali. Da quel momento iniziai ad
appassionarmi a Claudio Baglioni, alla sua musica e, soprattutto, ai
suoi testi.
Ogni
parola ha una precisa poesia, ogni testo ha un suo messaggio, una sua
musicalità ed è speciale. Non troverete mai un testo di Claudio che
sia banale. Per godere appieno delle sue canzoni leggete i testi prima
ancora di ascoltarle, poi ascoltate la canzone prestando molta
attenzione ala musica, agli arrangiamenti, ai vari accordi e solo dopo
unite il tutto. Vedrete come in questo modo ogni canzone vi trasmetterà,
ad ogni volta che la ascolterete, una diversa emozione e sensazione.
Cominciarono
a trascorrere i giorni ed ognuno di essi aveva come colonna sonora le
canzoni di Claudio, alla mattina mi tenevano compagnia durante il mio
lungo tragitto verso scuola, al pomeriggio mi aiutavano a rilassarmi e a
riprendermi dalle fatiche scolastiche. E spesso la sera, proprio prima
di andare a dormire, riascoltando alcune sue canzoni, le mie preferite,
con gli occhi chiusi; cercando così di viverle intensamente e
completamente.
Fu
tutto un susseguirsi di canzoni, strofe e musica; di immedesimazioni e
di sogni con gli occhi chiusi e le cuffie nelle orecchie. Furono mesi di
caccia sfrenata a tutti i cd, di interminabili ricerche a libri, testi,
foto, spartiti e live dei vari concerti. Furono notti davanti ad un
fuoco, chitarra alla mano e cori sotto le stelle; furono gite
scolastiche cantando un po’ ovunque: sul pullman, in camera,
sull’aliscafo per Capri…
Ma
soprattutto furono mesi di “Poster”,
di “Sabato pomeriggio” passati
tra sbalzi d’umore e piccoli
grandi drammi scolastici.
Altre
canzoni furono importanti per me: “Avrai”
(il suo ritornello è parte di me), “Cuore
di aliante” (sentendosi a volte “come
un sasso di un torrente che non ferma la corrente perché il tempo se ne
va e lascia niente…”), “Sono
io”, “A modo mio”…
E
poi la piacevole scoperta che quell’”Alè-oo”
urlato a squarciagola tante volte da piccola (ho una cassetta registrata
di quando ero piccola, avrò avuto più o meno quattro o cinque anni, in
cui la canto a pieni polmoni) è una canzone di Claudio. Un sorriso ed
un sentirsi un po’ dei predestinati.
Trascorrono
ancora i giorni, si susseguono ancora le canzoni, le visite ai siti, le
iscrizioni alle mailing-list ma la passione non accenna a diminuire.
Il
tutto continuando a cantare “le
canzoni stonate urlate al cielo lassù”, augurandomi di vivere
ancora altri “mille giorni di te
e di me” e sperando, prima o poi, di incontrare Claudio e di
andare ad un suo concerto.
Ho
quasi sedici anni…ho ancora una marea di tempo per vivere le infinite
emozioni che Claudio e la sua musica possono offrirmi.
Non
so se leggerai mai la storia di “questo
(mio) piccolo grande amore” per
le tue canzoni, caro Claudio. Ma sappi che il mio è solo uno dei tanti
casi di infinita adorazione e sconfinata passione per ciò che fai.
“A
domani” Caro
Claudio e grazie infinite per il sogno che mi permetti di vivere da
ormai dieci anni.
Claudia Muzzi
Musica: FestivAlguer tra grandi interpreti, cabaret
e moda
03/06/2004 - 15:55
Da musical di Flatley a Conte, Daniele e Baglioni
(ANSA) - ALGHERO, 3 GIU - Sara' all'insegna dei grandi interpreti
ma non solo, con escursioni nel cabaret e nella moda, l'edizione 2004
di FestivAlguer. Il Festival aprira' il 10 luglio con 'Lord of The
Dance', il famoso musical di Michael Flatley, e chiudera', l'11
settembre, con una grande voce femminile del jazz, Amalia Gre'. Tra
gli altri grandi nomi annunciati Tiziano Ferro, una delle voci piu'
interessanti del pop e del R&B italiano, Claudio Baglioni, Paolo
Conte, Pino Daniele.
Che siate
artisti o no, se vi ha incuriosito il programma del nuovo
Cinecittà Campus (ingresso in Via Quinto Publicio, angolo Via
Lamaro) che ospiterà, fra gli altri, Luigi Squarzina e Marina
Malfatti per conversazioni su Pirandello e sullo spettacolo "La
vita che ti diedi", in scena al teatro "Quirino" fino
al 6 giugno, Paola Turcio (12-17 giugno) e Claudio Baglioni (luglio)
per l'allestimento dei loro tour estivi.
Claudio Baglioni a Villa Erba il
prossimo 16 luglio
RHYTHM OF THE LAKE
2 Giugno 2004
Dopo la partecipazione
di Giorgia (unica data lombarda), anche Claudio Baglioni entra a far
parte del già ricco cast della quinta edizione di The Rhythm of the Lake,
il festival organizzato dalla Four One Music, in programma dal 3 al 24
luglio a Como. Il cantautore romano si esibirà nel parco di Villa Erba
il prossimo 16 luglio; i biglietti saranno in vendita in tutte le
prevendite autorizzate a partire da lunedì 7 giugno.
È recente l'ultima esibizione di Baglioni nel Comasco: lo scorso 29
gennaio, mandò in visibilio il PalaOregon di Cantù registrando il tutto
esaurito. A Cernobbio in due ore di spettacolo, ripercorrerà i successi
di oltre trent'anni di carriera. Ancora assoluto riserbo per quanto
riguarda la band che accompagnerà l'artista; si parla anche di un live
acustico.
Con l'arrivo di Baglioni salgono a sei i concerti pop del festival The
Rhythm of The Lake.
All'ex Galoppatoio di Villa Erba il 21 canterà Dido, una delle più
interessanti pop star del panorama inglese. Gradito ritorno a a Villa
Erba, l'8 luglio, per Giorgia, la "gatta" che dopo il successo dello
scorso anno, entusiasta del clima lariano, voleva fortemente essere
presente anche in questa edizione. Dylan, il menestrello di Duluth,
icona del rock, suonerà il 3 luglio. Un avvenimento che giunge a 40 anni
dallo storico concerto alla Philarmonic Hall di New York, del quale
proprio in queste settimane è uscito il sesto volume della Bootleg
Series. Una carriera straordinaria, irripetibile, vissuta sul palco come
nessun altro, che ha regalato alla storia della musica capitoli
indispensabili, attraverso centinaia di canzoni immortali e tragicamente
ancora attuali come Masters of War del 1963.
Se ancora non è svelato il nome dell'artista italiano che terrà il
concerto gratuito in piazza Cavour a Como, (Piero Pelù è solo uno dei
tanti candidati), non meno ricche di fascino saranno le altre due date
che completeranno il calendario di The Rhythm of The Lake edizione 2004.
Il 9 luglio sempre a Villa Erba, Pino Daniele, tornerà sul Lario
trasportato dall'onda dell'incredibile successo del suo nuovo Project.
Un album suonato in punta di chitarra e cantato con la solita voce calda
che ha fatto la fortuna dell'artista partenopeo.
Il 13 luglio a dettare legge sarà invece il "duro" rock dei Deep Purple,
ai quali spetterà l'onore, insieme ai Cheap Trick e agli Status Quo, di
riaprire lo stadio Sinigaglia ai grandi eventi musicali. La scelta dei
protagonisti di questa sezione del festival che prevede anche momenti
dedicati alla lirica, è tutt'altro che casuale: infatti ha privilegiato
artisti che faranno al massimo un paio di date nel nostro paese, oltre a
The Rhythm Of The Lake, nell'ambito delle loro tournées europee.
JAZZ SUL LAGO
Quando domani alle 18, dopo l'arrivo in parata, la Pegasus Brass Band
salperà dal molo 4 di piazza Cavour a Como, alla volta di Lenno, il
nostro lago vivrà per una sera lo stesso clima festoso che si respira
sulle sponde del Mississippi. Come il mitico Natchez, che ancora solca
le acque limacciose del grande fiume che attraversa la Lousiana, lo
storico battello della Navigazione Lariana 'Concordia' non poteva non
essere il simbolo del Festival musicale di Villa Saporiti Lario Jazz &
R'n'B, che verrà inaugurato domani sera.
Dopo l'apertura, presso la sala civica di Lenno, della mostra
fotografica di Pino Ninfa, artista della reflex che ha dedicato gran
parte della sua attività al mondo del jazz, sarà proprio il concerto
della Pegasus Brass Band alle 22, a far entrare la manifestazione nel
caldo spirito di New Orleans. Se gli ospiti a sorpresa della serata
saranno i Larry Ray & Vintage Trio, Lenno vivrà il giorno seguente,
grazie alle "regine del blues", un altro evento indimenticabile, venerdì
4, sempre alle 22, sul palco si alterneranno infatti tre eccezionali
vocalist afro-americane: da Atlanta l'esuberante Sandra Hall e la
raffinata Kay Foster, da New York la brava Joyce Yuille. Questa prima
settimana di "Lario Jazz & Rhythm & Blues", si concluderà domenica 6 a
Lomazzo, ancora con Sandra Hall, che in questa nuova occasione sarà
accompagnata dalla nostra spettacolare Gnola Blues Band.
Grande attesa anche per i due avvenimenti a pagamento, gli unici di una
manifestazione che prevede ben trenta concerti, che si terranno ad Erba
presso LarioFiere.
Il 19 luglio toccherà al chitarrista Robben Ford, cresciuto alla corte
di un mostro dell'armonica come Charlie Musselwhite, mentre il 21
Solomon "The Bishop" Burke, porterà sul palco brianzolo i brani che gli
hanno permesso di diventare una leggenda, il re incontrastato del soul.
Maurizio Pratelli
Martedì,
1 Giugno 2004
"Calata di big al Castello di Este
Baglioni il 18 luglio, Battiato il 24. Pino Daniele sarà invece alla
Cava della Rocca"
"Cresce a vista d'occhio, l'Associazione Giacomo Spanò. In
quattro anni, l'instancabile gruppo di giovani della Bassa Padovana,
nato per coronare un sogno del loro amico musicista morto nel 2000, si
è dato un gran daffare e ormai da qualche tempo si candida come punto
di riferimento nell'organizzazione di concerti. E anche quest'anno il
"clou" sarà nello stupendo anfiteatro del Castello di Este.
Ora il calendario è definitivo. La prima conferma è l'arrivo di
Claudio Baglioni. L'annunciato concerto sarà il 18 luglio. "Si
era deciso per il 10 - spiega il direttore artistico Matteo Mingardo -
Lo spostamento di data non è dipeso da noi, ma dalle scelte
dell'artista. Baglioni ha rinviato l'inizio del tour, partirà il 14
luglio da Ostia. E noi ci siamo adeguati". Le prevendite, salvo
imprevisti, aprono da giovedì.
Il "prologo" della grande stagione estiva sarà sabato 19
giugno, questa volta al Parco di Villa Bassi ad Abano. Per festeggiare
il ventennale della cooperativa sociale "Idee verdi",
arriverà Paola Turci. Il cartellone al Castello di Este sarà invece
ufficialmente aperto, venerdì 2 luglio, dalla voce-rivelazione di
quest'anno, l'italianissima Amalia Grè, originaria del Salento,
artista che dopo una lunga gavetta nei jazz club newyorkesi si è
imposta all'attenzione del mondo musicale. Seguirà un ritorno, quello
di Jordan Rudess, tastierista dei Dream Theater, di scena il 7 luglio.
Lo scorso anno è rimasto incantato dall'ambientazione, e ha voluto
esserci di nuovo. Si esibirà da solo al pianoforte anticipando
qualche "chicca" dal nuovo album di prossima uscita negli
Usa. E dopo il successo al Sociale di Rovigo in febbraio,
l'associazione punta nuovamente sul nome di Nek, che sarà
all'anfiteatro venerdì 9 luglio.
In attesa dell'evento Baglioni, l'attenzione si sposterà a Monselice,
altro comune con il quale è stata instaurata una significativa
collaborazione: giovedì 15 luglio, nella stessa Cava della Rocca che
lo scorso anno ospitò Cesare Cremonini, arriverà Pino Daniele.
"Questo bellissimo posto - dice Mingardo - è usato purtroppo
come un parcheggio, e pensare che ci sono americani venuti a studiarlo
per la perfetta acustica... Anche l'agenzia di Pino Daniele aveva
delle perplessità, ma dopo un sopralluogo ci ha dato subito il via
libera".
Il 24 luglio sarà la volta dell'"angelo custode"
dell'associazione,Franco Battiato: è anche grazie all'incontro con
lui, incantato dalla storia di questo gruppo di ragazzi, che la "Spanò"
ha potuto prendere il volo. Un gradito ritorno, sempre all'anfiteatro
di Este, per l'unica data triveneta. Nuovo spostamento, questa volta
in piazza Vittorio Emanuele a Rovigo, per il concerto di Fiorella
Mannoia, in programma il 26 luglio, e poi gran finale a Este con una
delle più note compagnie di danza contemporanea, i Momix, portati in
tv da Fiorello. Martedì 27 e mercoledì 28 luglio saranno in scena
con la "summa" delle geniali coreografie di Moses Pendleton,
"The best of Momix", unica data veneta.
È il loro primo spettacolo-antologia dopo tanti anni di attività.
"Ci auguriamo - conclude Mingardo - che anche quest'anno i nostri
sforzi siano premiati. Magari a qualcuno Este o Monselice sembrano
lontani, ma invitiamo la gente a muoversi non solo per la musica ma
anche per scoprire stupendi posti ancora poco valorizzati".
Magari, un giorno, organizzerete qualcosa a Padova? "C'è l'Arena
Romana, ci sono le piazze... Sarebbe bello". Intanto, in autunno
partiranno i lavori della Casa della Musica a Pra' d'Este, il vero
sogno di Giacomo e quello della "sua" associazione".
articolo di Maria Grazia Bocci
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