Il Messaggero 30
Giugno
Non c’è
soltanto il mercato: salviamo la dignità dell’Africa
di CLAUDIO BAGLIONI
SE QUESTO è un uomo...
«A chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche
quel poco che ha». Sono parole indigeste. Urticanti.
Disorientano. Come alcol su ferita bruciano. Indignano
e fanno gridare allo scandalo. E, invece, basta
guardarsi intorno per capire che lo scandalo non è un
rischio confinato nel futuro. Lo scandalo è presente.
Per gran parte del mondo, infatti, l’apocalisse non è
possibilità. E’ certezza. Qui e adesso. Una certezza
che svuota e priva di ogni senso parole per noi
fondamentali, come identità, libertà, cibo, salute,
lavoro, famiglia, figli, terra, casa, scuola, futuro.
Quelli che consideriamo diritti irrinunciabili e
inalienabili, per centinaia di milioni di persone come
noi, non sono nemmeno speranze. Sono sogni. Anzi
incubi. L’incubo di una vita che non ha alcuna
possibilità nemmeno di sfiorare la soglia della
dignità. Di queste cose abbiamo brevi lampi di
coscienza. Durano lo spazio di un servizio di
telegiornale; la coda d’emozione suscitata da immagini
“forti” o da statistiche che hanno dell’incredibile.
Del resto «cosa possiamo fare?». E’ il mercato.
Mercato, globalizzazione, competizione. Non sembrano
nemmeno invenzioni umane. Sembrano divinità. Divinità
cieche e insaziabili, per ingraziarsi le quali il
popolo della terra non può far altro che offrire
sacrifici. Sacrifici umani, evidentemente. E dato che
questo Mercato vive e si alimenta di differenze e
squilibri, per renderlo più florido e più capace di
produrre ricchezza, occorre generare squilibri e
differenze: produrre povertà. «Mors tua, vita mea».
Non è così. O abdichiamo al senso di essere uomini e
alziamo bandiera bianca, o dobbiamo ammettere che
governare il mercato è possibile. Non un problema di
strumenti; un problema di volontà. Se le cose non
cambiano non è perché mancano idee, capacità o
risorse. E’ perché gli interessi che premono perché
tutto resti com’è sono più forti di quelli (che pure
esistono) che spingono per il cambiamento. E’ questa
l’equazione da ribaltare. Prima nelle coscienze
individuali, poi in quelle collettive. Quindi nelle
scelte di politica economica e sociale di parlamenti e
governi. Soprattutto dei governi di quei Paesi come la
“vecchia Europa” e le altre grandi potenze industriali
che “possono” e, dunque, hanno l’obbligo di concorrere
a risolvere quei problemi rispetto al sorgere dei
quali non sono privi di responsabilità. Il mercato è
sovranazionale, certo. Ma non soprannaturale. Passare
da un mondo nel quale l’uomo vive per il mercato a uno
nel quale il mercato è fatto per l’uomo per tutti gli
uomini è possibile.
Questo vogliamo dire, sabato 2 luglio, agli 8 paesi
che decidono delle sorti degli altri 200. “Live 8” non
è la risposta. E’ la domanda. Domanda di valore e di
senso. Domanda di un’altra economia che globalizzi e
reinvesta gli utili, ridistribuisca le risorse e,
finalmente, promuova ed esporti valori come libertà,
solidarietà, sviluppo, salute. Un’istanza etica
universale non più rinviabile, per la quale facciamo
appello a tutta la forza di cui solo certe parole sono
capaci: «Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide
case, voi che trovate tornando la sera cibo caldo e
visi amici: considerate se questo è un uomo».
Il
Gazzettino 30 Giugno
Strada
facendo, Baglioni fa scuola agli industriali
Il concerto del cantautore romano ha chiuso a Vicenza
l’assemblea generale
Vicenza
Per celebrare il sessantesimo anniversario gli
Industriali vicentini non hanno certo badato a spese.È
stata una parata di imprenditori ed istituzioni
l'altro giorno nel quartiere fieristico vicentino,
alla presenza del presidente di Confindustria Luca
Cordero di Montezemolo.
E l'atmosfera si è accesa nei cuori di giovani e meno
giovani quando Claudio Baglioni, ospite d'onore
chiamato a chiudere in musica l'Assemblea generale di
Assindustria, ha imbracciato la chitarra e si è
esibito nel repertorio storico che l'ha reso noto in
tutto il mondo.
Alle canzoni l'architetto romano ha intercalato
battute su personaggi dello spettacolo e cantanti, non
ha mancato di fare dell'autoironia, fino a rendersi
disponibile per quanti dei presenti potessero avere il
desiderio di farsi progettare da lui la stanza da
bagno, e di spiegare la sua posizione politica, che è
quella "della sentinella che sta sul chi va là",
osserva e scruta lo scenario degli uomini che
rappresentano l'Italia in Parlamento ed al Governo, ma
sempre rimanendo distaccato dalle turbolenze e dalle
faziosità del teatrino.
Con estremo ordine e compostezza gli imprenditori
berici più noti hanno seguito il concerto. I momenti
di silenzio sono stati moltissimi e nella sala si
vedevano molti volti seri, ma con gli occhi lucidi ed
i telefonini alla mano per catturare l'immagine
dell'idolo di molte generazioni. Uomini e donne
abbracciati, nei loro stretti doppiopetti ed abiti da
sera guarniti da luccichii, mescolati tra la gente
comune che è riuscita ad intrufolarsi in quello che
doveva essere un concerto "a numero chiuso".
"Questo piccolo grande amore", "Avrai" e "La vita è
adesso" sono soltanto alcuni dei brani che hanno
accompagnato la chiusura della convention, quando
Claudio Baglioni ha intonato "Strada facendo", con la
volontà di celebrare la forza del sentimento e
dell'unione che aiuta ad andare avanti, così come
avviene nell'imprenditoria, che oggi più che mai ha
bisogno di fare squadra per contrastare la concorrenza
dei mercati internazionali emergenti.
I grandi nomi dell'imprenditoria vicentina nel mondo,
tra cui Renzo Rosso, Alberto Zamparla, Lino Dainese e
Adamo Dalla Fontana, affiancati agli oltre 400 giovani
imprenditori iscritti all'Associazione, dopo aver
ascoltato la relazione del presidente di Confindustria
Montezemolo, dalla loggia riservata ai vip hanno
seguito alcune canzoni del cantante romano ed hanno
riconosciuto nella sua verve l'entusiasmo che deve
riscoprire anche la classe imprenditoriale, per
rimettersi in discussione e proseguire lungo una
strada difficile, ma capace di rivelarsi piena di
soddisfazioni.
Matteo Crestani
Corriere
della sera 29 Giugno
Si tratta con Cat Stevens
Il «Live 8» in dieci città
Roma punta sul cantante islamico. Sul
palco anche Fiorello Adesione di Mosca all’evento
mondiale voluto da Bob Geldof
Potrebbe esserci anche Cat Stevens
sul palco romano di Live 8 del 2 luglio che continua ad
arricchirsi di nomi della musica e non e di sorprese.
Trattative col grande artista autore di successi
indimenticabili che da decenni ha abbracciato la
religione islamica e dirige una scuola coranica a Londra
(ma in questo momento è a Los Angeles per la
preparazione di un nuovo album) sembrano a buon punto.
In programma canzoni del repertorio pre-conversione,
quelle più popolari e «Caritas» dall’album «Mona Bona
Jackson». L’altra sorpresa riguarda Zucchero che avrebbe
deciso di raddoppiare la sua esibizione: la prima da
Roma intorno alle 16, la seconda in serata dal palco di
Parigi. Una scelta legata all’idea non «snobbare» i
colleghi italiani e in linea con l’iperattivismo del
rocker. E sul piano internazionale altre notizie: anche
Mosca si unirà al coro musicale con un concerto di
artisti locali, mentre sembrano superate le difficoltà
che incombevano sulla scena berlinese dove gli
organizzatori hanno avuto grosse difficoltà a trovare
gli sponsor per coprire i costi vivi e dove la location
è stata incerta fino all’ultimo per via dei lavori in
corso intorno alla Porta di Brandeburgo. I costi
organizzativi dei singoli concerti, secondo fonti
dell’organizzazione italiana, sono altissimi: una media
di 2 milioni di euro in ogni piazza. Attualmente in
Italia gli sponsor hanno coperto circa 1,7 milioni di
euro. Con l’ingresso di Mosca nel Live 8, salgono dunque
a 10 i concerti della mondovisione del 2 luglio: uno in
ogni paese del G8, più uno in Sudafrica e uno più
raccolto a Eden Project nel sudovest dell'Inghilterra
dove suoneranno solo band africane. Un altro evento
musicale è previsto il 6 luglio in Scozia, dove si terrà
proprio dal 6 all'8 luglio il prossimo incontro dei
leader G8.
Intanto il cartellone di Roma si
arricchisce di nuove
adesioni e rischia il sovraffollamento: si sono aggiunti
Ron, Alex Britti, Francesco Renga, Monica Bellucci,
Cesare Cremonini, Ivano Fossati, i Planet Funk,
Fiorello, Raoul Bova, Carlo Conti, Paola Cortellesi,
Michelle Hunziker, Carlo Massarini, Valerio Mastandrea,
Giovanna Mezzogiorno, Jane Alexander e il sindaco di
Lampedusa Sebastiano Siracusa. Restano confermati
Claudio Baglioni, Luciano Ligabue, Jovanotti, Renato
Zero, Antonello Venditti, Piero Pelù, Laura Pausini,
Biagio Antonacci, Articolo 31, Pino Daniele, Francesco
De Gregori, Elisa, Gemelli Diversi, Irene Grandi, Faith
Hill, Le Vibrazioni, Tim Mc Graw, Negramaro, Negrita,
Nek, Noa, Max Pezzali, Povia, Tiromancino, Velvet.
Un’offerta di collegamento televisivo col concomitante
concerto di Vasco Rossi ad Ancona sarebbe ancora al
vaglio del direttore artistico Stefano Senardi. Il
rocker irlandese Bob Geldof, che ha organizzato quello
che potrebbe essere il più grande evento pop della
storia, vuole che i concerti attirino l'attenzione del
mondo sulla povertà, soprattutto dell'Africa. E Geldof
assieme a 40 giovani spettatori di Mtv provenienti da 24
Paesi interrogherà il premier inglese Tony Blair: un’ora
di domande e risposte che andrà in inda su Mtv sabato.
Il primo concerto prenderà il via a Tokyo in Oriente,
per concludersi a Philadelphia e nei pressi di Toronto a
Occidente, passando per Johannesburg, Parigi, Berlino,
Roma, Londra e Mosca.
Mario Luzzatto Fegiz
29 giugno 2005
ANSA
29 Giugno
MUSICA:
BAGLIONI;TROPPI CONCERTONI BENEFICI,CORSERA MAGAZINE MA CHI HA
VOCE DEVE INFORMARE IL MONDO
In Italia come
ti muovi, ti affibbiano un'etichetta. Sui grandi temi anche chi
e' considerato disimpegnato alla fine si impegna. Io ho qualche
perplessita' sui concertoni benefici. Credo che ce ne siano
troppi e c'e' sempre il sospetto che servano a promuovere i
cantanti o candeggiare le loro coscienze'': parola di Claudio
Baglioni, intervistato dal Corriere della Sera Magazine, nel
numero in edicola domani. ''Ma poi penso - precisa il cantautore
romano, che ha deciso di partecipare sabato al Live 8 romano al
Circo Massimo - che sia importante che chi ha voce si prenda la
responsabilita' di informare il mondo. Io per esempio sulla pace
mi sono speso molto''. Baglioni si considera ''da sempre un uomo
impegnato. Ma oggi non penso che un cantante debba per forza
infilare nei suoi testi slogan politici e denunce sociali''.
Baglioni ricorda il suo periodo 'barricadero', quando con il
gruppo Studio 10, negli anni '60, ''giravamo i teatrini di
periferia leggendo cose colte e dure...''. Nel 1972, poi,
scrisse 'In viaggio', una ''storia di popoli che si ribellano.
Il discografico - racconta - preferi' non inserirla nell'album
'Questo piccolo grande amore'. ''Allora provai con il pezzo Caro
padrone, la lettera di un operaio che sarcasticamente
ringraziava il padrone per le angherie subite. Niente, anche di
quella canzone esistono solo i provini''. Insomma, Baglioni ci
teneva a far parte degli 'impegnati', ma capiva che doveva usare
un linguaggio piu' comprensibile. ''E poi - sottolinea - non
avevo nessuna intenzione di entrare in una delle parrocchie
politiche che allora fagocitavano gli artisti. L'avevo capito a
scuola, quando non volendo scegliere tra maoisti e fascisti, ero
considerato un nemico da tutti. Alla fine venni sbattuto nella
gabbietta dei musicisti melensi''. L'artista nell'intervista
lamenta il fatto che i cosiddetti 'impegnati' non capivano che
anche le sue canzoni ''avevano un valore sociale''. E cita
Francesco De Gregori, secondo il quale Baglioni produceva 'un
mare troppo tranquillizzante'. I due si incontrarono, si
chiarirono e ''finimmo insieme a suonare canzoni napoletane. Ora
de Gregori va al Festivalbar. Una cosa inimmaginabile 30 anni
fa''.
IL
MESSAGGERO 29 Giugno
E se al posto
del classico «Tanti auguri a te...» si sentisse cantare
Claudio Baglioni live al proprio compleanno?
Chissà quanti
coetanei avrebbero fatto carte false per una simile sorpresa
nello spegnere le candeline. Un debutto in società decisamente
al top, quello di Claudio D'Alessio (figlio del cantante Gigi
D'Alessio ) che, in occasione del suo 18° compleanno, complice
il papà (che si è esibito anche lui live), ha potuto
applaudire con gli amici Claudio Baglioni che gli dedicava
"Avrai", la canzone scritta in occasione della nascita
di suo figlio. Scenario del party? Le Antiche Scuderie
Odescalchi a Bracciano dove, divisi fra il bar di ghiaccio (sì,
avete capito bene: scolpito nel ghiaccio) e la sala "oriental
style" dove si degustavano ostriche e champagne, si
riconoscevano molti rampolli doc come Marco Luciani, Giovanni
Naldi (figlio del proprietario dell'hotel Parco dei Principi,
Roberto ) e il cugino Federico Gioia, Andrea e Dario Antoniozzi.
E mentre sul lago, allo scoccare della mezzanotte, impazzavano i
fuochi d'artificio a Roma, al Supperclub , un'altra figlia
d'arte brindava alle sue 18 primavere: Maria Rosa De Sica. Per
lei un allestimento tutto piume bianche, e look "total
white" (secondo il must del momento) per i suoi 150
invitati. Brindisi con papà Christian De Sica , mamma Silvia
Verdone e con gli zii Carlo e Luca Verdone . Fra gli amici
giovani e meno giovani spiccavano Aurelio De Laurentiis e Paolo
Conticini. Performers, statue viventi e danze chill-out fino a
notte fonda.
Il
Gazzettino 28 Giugno 2005
Grandi
spettacoli nascosti dalla... "grammatica" Ivano
Fossati, Gloria Gaynor, Manhattan Transfer, Miriam Makeba, Peter
Cincotti... e se non vi basta ci sono anche Claudio Baglioni,
Francesco De Gregori, Giorgia, Noa e ancora altri. Sono tutti
cantanti - ah, a proposito, non solo musica, ma anche
divertimento con Ficarra e Picone - che si stanno esibendo e si
esibiranno nel giardino di Ca' Vendramin Calergi, sede storica
del Casinò di Venezia, o nell'arena di Ca' Noghera. Un
programma davvero interessante e in grado di attrarre gente,
anche non necessariamente giocatori. Peccato che il programma
ufficiale nel sito internet del Casinò (www.casinovenezia.it)
sia preceduto da una presentazione che "ammoscierebbe"
anche l'entusiasmo del più avveduto e attento, probabile,
spettatore. Provare per credere, basta collegarsi a internet.
Yahoo.it
28 Giugno 2005, 17:38
Musica: Live 8-
Anche Renga, Ron e Britti Al Circo Massimo Roma, 28 giu. - (Adnkronos)
- Francesco Renga, Ron, Cesare Cremonini e Alex Britti si
aggiungono al cast del Live 8 italiano, l'evento che si terra'
al Circo Massimo il 2 luglio prossimo. Confermati Biagio
Antonacci, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Francesco De Gregori,
Elisa, Ligabue, Velvet, Antonello Venditti, Articolo 31, Gemelli
Diversi, Irene Grandi, Faith Hill, Jovanotti, Le Vibrazioni, Tim
Mc Graw, Negramaro, Negrita, Nek, Noa, Laura Pausini, Piero
Pelu', Max Pezzali, Povia, Tiromancino e Renato Zero.
Il
Messaggero 28 giugno 2005
Parte
l’estate romana con Arbore Lo showman questa sera a Piazza de
Popolo per il primo dei concerti gratuiti. E sabato sarà
“Live 8” Tempo d’afa e di canzoni. "L’Estate
romana" si accende e invade la città offrendo il miraggio
di una fuga dal solleone e di un refolo notturno. Dicono che
saranno giorni caldi. E anche in musica questa rischia di essere
la settimana più calda dell’anno. Si apre questa sera a
piazza del Popolo con Renzo Arbore, pugliese-napoletano
diventato civis romanus da quarant’anni, e la sua Orchestra
Italiana che canta Napoli e i Caraibi, si chiude sabato al Circo
Massimo dove la musica italiana correrà al "Live 8"
Tempo d’afa e di canzoni. L’Estate romana si accende e
invade la città offrendo il miraggio di una fuga dal solleone e
di un refolo notturno. Dicono che saranno giorni caldi. E anche
in musica questa rischia di essere la settimana più calda
dell’anno. Si apre questa sera a piazza del Popolo con Renzo
Arbore, pugliese-napoletano diventato civis romanus da
quarant’anni, e la sua Orchestra Italiana che canta Napoli e i
Caraibi, si chiude sabato al Circo Massimo dove la musica
italiana correrà al Live 8: dopo le bizze, gli astensionismi, i
“non vengo”, canteranno tutti o quasi. Non era mai successo.
E non finisce qui: se Baglioni duetterà con Renato Zero, anche
gli altri, dalla Pausini a De Gregori, non si tireranno
indietro. In queste ore è un fiorire di telefonate, di
proposte, di duetti da costruire. E la canzone italiana rischia
di diventare adulta, mettendo da parte capricci e individualismi
da provincia dell’impero. Domenica, sotto il sole cocente del
pomeriggio, Renzo Arbore è andato a visitare il suo palco a
piazza del Popolo. L’emozione, o trepidazione che sia, è
comprensibile: è la sua prima volta nella città in cui vive
dai primi anni Sessanta. “Ho fatto concerti popolari
dappertutto, a Napoli, a Siviglia, a Miami, ma mai qui. Sì,
questo è il mio primo incontro con il senatus populusque
romani”. Pugliese di nascita, di quel genere particolare che
sono i foggiani, napoletano di formazione (l’università, la
musica) e di frequentazione, in realtà è diventato anche
romano se non altro per diritto di residenza. “E’ una città
che mi ha accolto subito e, per uno timido come me, è stata una
vera sorpresa. Ricordo la mia prima sera: era estate, arrivai da
Foggia in “500” e andai dritto proprio a piazza del Popolo,
che all’epoca era un centro di ritrovo del mondo dello
spettacolo. Riuscii subito a conoscere personaggi eccellenti e a
stringere un rapporto con Gabriella Ferri. È lei che mi ha
fatto conoscere la città, i Castelli, Squarciarelli, San
Giovanni con la festa delle lumache del 24 giugno, le gite a
Marino con Lucio Battisti, il ristorante dei fratelli Menghi a
piazzale Flaminio, la Buca di Ripetta, dove andavamo tutti perché
si pagava poco. È stata una grande esperienza, nella
straordinaria Roma dei primi anni Sessanta”.
L'Arena
28 Giugno 2005
Made in
Verona/1. Il suo primo mini-album è prodotto da Exetra Record
Moris, una nuova voce del pop italiano Una produzione musicale
tutta veronese per una nuova voce del pop italiano. Nei prossimi
giorni verrà pubblicato il primo mini-album di Moris (nella
foto, la copertina), cantante e autore nato a Ostiglia ma
prodotto da un team scaligero, quel Laboratorio Spettacolo che
riunisce diverse realtà del settore dell'intrattenimento (Exetra
Sound Project e Records, Exe' Diffusion, Noize Area e Move
Easy). Moris, che di cognome fa Pradella e vive tuttora nel
Mantovano, ha studiato pianoforte e composizione al
conservatorio e suona in pubblico da un decina d'anni,
collaborando con musicisti come Adriano Molinari (già con
Zucchero e Claudio Baglioni), Daniele Dall'Omo (Paolo Conte) e
Giuseppe Isgrò (Nek). Tra le sue passioni c'è Jimi Hendrix,
tanto che ha partecipato a serate-tributo al grande chitarrista
di Seattle. Il suo primo min-album è però lontanissimo dal
rock urticante del mancino di "Voodoo chile". Siamo
infatti nel territorio del pop italiano d'alta classifica, dalle
parti di Antonacci e Renga (Moris ha provato anche a partecipare
al festival di Sanremo - ma questa è tutta un'altra storia...).
Il mini-album sarà pubblicato nei prossimi giorni su etichetta
Exetra Records, verrà distribuito in tutta Italia ed è
composto da cinque brani, scritti e arrangiati da Moris allo
studio Nas Noize Area di Caselle di Sommacampagna, insieme a
Davide Rossi, responsabile anche delle registrazioni. Si parte
con "Sento Luna", un rock soffice da FM americana,
influenzato dal pop emozionale di Renga, dominato da chitarre
elettro/ acustiche e dal pianoforte. La voce di Moris ha una
bella presenza e riesce subito a stabilire un contatto con
l'ascoltatore, anche grazie a un certo calore e pastosità,
specie quando interviene una seconda voce (femminile?).
"Così bella" è il brano estivo e Moris mescola il
pop elettronico dei Subsonica a un ritornello molto leggero e
subito memorizzabile. "Come stai" chiude il mini-cd
con una punta di malinconia, con Moris accompagnato solo da voce
e chitarra acustica. Ed è la vera sorpresa, al di là del testo
non troppo complicato. Completano il mini-cd "Chiamami
tu" e "Fuori di me". Un prodotto ben
confezionato, arrangiato anche meglio. Certo, avremmo preferito
un cantante che rischiasse di più ma certi salti nel buio non
appartengono più alla musica italiana. (g.br.)
Il
Mattino 27 Giugno
L’INVITO DEL
DIRETTORE ARTISTICO SENARDI PER L’APPUNTAMENTO ROMANO «Al
Circo Massimo le star italiane duettino tra loro» Francesco
Bardi Roma. Dopo le adesioni eccellenti da parte degli artisti,
la data romana del «Live 8» si è data una struttura
organizzativa più «ecumenica», quasi a placare le polemiche
tra organizzatori che ne stavano minando la riuscita. Ecco
quindi il coinvolgimento di Assomusica, l’organizzazione di
catagoria della musica dal vivo, la discesa in campo di un pool
di manager al fianco di Roberto De Luca di Clear Channell e la
scelta di Stefano Senardi come direttore artistico. Da lui,
ieri, è venuto un appello per una partecipazione diffusa e
sentita al concertone al Circo Massimo, che, ricorda, «non è
una serata come il Festivalbar». «Ringrazio tutti, ma vorrei
che non si dimenticassero le motivazioni per cui saremo tutti
insieme il 2 luglio: la campagna per far sì che il 6 luglio gli
8 grandi del mondo aboliscano il debito dei paesi del Terzo
Mondo. ”Live 8” sarà un evento artistico e spettacolare, ma
non è solo un fatto musicale, perché saremo sul palco
innanzitutto per raccogliere il grido di dolore del mondo
povero». «Ho accettato con entusiasmo questo impegno difficile
e sono felice di aver constatato l'ottima reazione della musica
italiana con le adesioni di Claudio Baglioni, Luciano Ligabue,
Pino Daniele, Jovanotti, Renato Zero, Piero Pelù senza
dimenticare l'intervento straordinario di Laura Pausini»,
continua Senardi che intanto sta facendo pressioni per avere a
Roma anche Giorgia, Carmen Consoli e Gianna Nannini. Ma il
manager non si ferma qui: ha infatti intenzione di portare al
Circo Massimo «tutti quei personaggi di primo piano della
cultura, dello spettacolo italiani che hanno negli anni
dimostrato una sensibilità verso certi temi. Penso per esempio
a Fernanda Pivano, per la quale abbiamo proposto una nomina a
senatrice a vita, a Francesco Totti, a Giobbe Covatta da anni in
prima fila nelle iniziative di solidarietà per l'Africa, ad
Aldo Giovanni e Giacomo, a Raul Bova e tanti altri che sono da
sempre un simbolo nell'impegno nei campo della solidarietà. Non
accetteremo interventi in collegamento, che sono contrari alla
logica di ”Live 8”. E sarebbe bello vedere che anche le star
italiane riescono a dar vita a duetti e collaborazioni inedite
nello spirito tipico dell’iniziativa». Iniziativa che guarda
già oltre il 2 luglio: un dvd, inutile dirlo dopo il successo
di quello tratto dal ”Live Aid” del 1985, sarà tratto dalle
maratone di Londra, Roma, Filadelfia, Berlino e Parigi.
Il
Giornale 27 Giugno
Live 8, duetto
tra Baglioni e Zero Invitati anche Benigni e Grillo
da Milano
Vabbé ora proviamoci.
Dopo la
carestia iniziale, ora il cast (potenziale) del Live 8 romano,
in onda sabato 2 luglio dal Circo Massimo, si è allungato tanto
da essere quasi smisurato. Oltre ai cantanti, l'invito si è
allargato anche a personaggi della televisione o addirittura del
cinema. «Non è necessario che salgano sul palco, ci piacerebbe
anche solo che passassero a dare un saluto» ha detto ieri
Stefano Senardi. Senardi, che è un discografico di lungo corso,
da tre giorni è il direttore artistico dello show e «da quando
ho avuto la nomina passo il mio tempo a contattare, parlare,
telefonare agli artisti, per spiegare che il Live 8, insomma, è
uno degli eventi più importanti della storia recente». Forse
per questo l'invito è stato allargato anche a Roberto Benigni,
Beppe Grillo, Gabriele Muccino, Renzo Arbore o Fernanda Pivano
«perché appunto non vogliamo solo cantanti». Intanto di
quelli si ha quasi l'elenco completo, almeno per ciò che
riguarda gli artisti italiani. Di Vasco corrono solo voci «ma
naturalmente sarebbe il benvenuto, anche se è meglio non in
collegamento» dice Senardi. Di Carmen Consoli, Gianna Nannini e
Fiorella Mannoia si lamenta l'assenza. Di Ron è arrivata
proprio ieri la conferma della partecipazione. «Ma ora è il
momento di pensare a che cosa fare sul palco, ai duetti e alle
esecuzioni particolari che renderebbero l'idea di questo
evento». Così sembra quasi sicuro che Claudio Baglioni e
Renato Zero si siano già parlati per portare in scena un duetto
e lo stesso dovrebbe fare Laura Pausini, che si era subito detta
disponibile a incrociare la sua voce con qualche altro artista.
«Intanto Jovanotti sta pensando a una performance molto
particolare» dice Senardi, che non si sbilancia forse perché i
contorni sono ancora tutti da stabilire. D'altronde è solo di
ieri la conferma che Bjork interromperà la sua assenza dai
palchi per apparire al Live 8 che andrà in scena allo stadio
Makuhari Messe di Tokyo e quindi tutto è possibile. Tornando in
Italia, sul fronte straniero c'è la conferma «al settanta per
cento» dei Duran Duran, che dovrebbero salire sul palco del
Circo Massimo prima di volare con un volo privato al Festival di
Roskilde in Danimarca, facendo anche loro un giorno di doppio
lavoro in una giornata così speciale. Forse ha fatto effetto la
minaccia di Bob Geldof: «Non esserci significa fare una
figuraccia».
L'Opinione
27 Giugno
La fame delle
rockstar e quella degli africani di Arturo Diaconale Possiamo
stare tranquilli.
Claudio
Baglioni ha annunciato che non seguirà l’esempio di Vasco
Rossi e di Eros Ramazzotti. Non diserterà il concerto del 2
luglio del Circo Massimo dedicato al tema della solidarietà e
degli aiuti per i paesi poveri dell’Africa. E se ci sarà lui,
il campione del disimpegno degli anni ’70, ogni altra
defezione è oscurata ed il concerto è salvo. L’ironia è
obbligatoria per commentare una vicenda così intrisa di
conformismo ed ipocrisia da nauseare anche chi è sempre stato
sulla barricata delle battaglie per il Terzo Modo oppresso e
sfruttato dall’Occidente capitalista. Il concerto del Circo
Massimo è una delle tappe di quella specie di canta-mondo che
si terrà in otto diverse città dei paesi ricchi ed
industrializzati allo scopo di premere sul G8 del 6 luglio
fissato in Scozia per aiutare l’Africa ad uscire dalla povertà.
Ma, soprattutto, è la goccia che dopo trent’anni di buoni
sentimenti profusi a piene mani in favore delle vittime del
passato colonialismo, ha fatto traboccare il vaso. Finalmente
qualcuno si accorge che dietro tanta bontà è sempre esistita
una accorta operazione commerciale tesa a promuovere dischi,
video e qualsiasi altri prodotto commerciale del cosiddetto
sar-system. Contemporaneamente qualche altro si rende conto che
le lotte per l’azzeramento del debito dei paesi africani non
hanno più senso visto che i governi occidentali hanno accolto
le richieste delle loro rockstar guidate dal cantante degli U2
Bono. Nello stesso tempo altri ancora scoprono che la maggior
parte degli immensi aiuti finanziari dati negli ultimi
quarant’anni dai paesi occidentali a quelli africani sono
serviti solo ad arricchire ed a consolidare al potere i
dittatori più feroci e sanguinari del continente nero. E non
manca chi si accorge e tira alla luce le cifre di questa truffa
gigantesca che le oligarchie criminali dei paesi poveri hanno
compiuto ai danni dei rispettivi popoli grazie al combinato
disposto di stolida buona fede e protervo interesse personale
dei più viziati personaggi dello spettacolo del mondo
occidentale. E non basta. Una volta che la goccia ha fatto
traboccare il vaso della falsa solidarietà incomincia ad
emergere anche un’altra e più pesante responsabilità. Quella
di chi parlando di pace e di amore è stato complice dei
massacri realizzati ai danni delle popolazioni inermi dai
governi corrotti pronti ad ogni nefandezza pur di continuare ad
incassare il bengodi alimentato dagli imbecilli
dell’occidente. Quei pacifisti sono complici dei carnefici.
Come loro hanno le mani sporche di sangue. Ed anche se riempiono
le piazze e gli stadi delle città dei paesi ricchi fornendo
emozioni ed evasione alle giovani generazioni alienate
dell’occidente, sono corresponsabili dei misfatti degli ultimi
quattro decenni. Non si tratta di giudizi troppo severi. E c’è
un argomento che lo chiarisce in maniera inequivocabile. I
concerti del “Live 8” sono previsti a Roma, Londra,
Philadelphia, Berlino, Parigi, Johannesburg, Tokio e Toronto. Le
rockstars gireranno il mondo a predicare pace, amore e aiuti
all’Africa. Ma si guarderanno bene dal fermarsi in un
qualsiasi paesino delle zone rurali della Francia. Se lo
facessero dovrebbero spiegare ai villani che per eliminare la
fame degli africani basterebbe eliminare gli aiuti che la Ue
assicura all’agricoltura francese ed i dazi con cui la stessa
Ue blocca alle frontiere i prodotti del continente più povero
del mondo. Ma se lo facessero le rockstars dovrebbero vedersela
con le roncole ed i forconi dei paesani di Chirac. Così
preferiscono continuare ad essere ipocriti e complici dei
dittatori. Con l’esibizione della bontà si imbroglia meglio!
IL
MESSAGGERO 27 Giugno
Gli
organizzatori: «Sabato niente interventi video»
Baglioni e
Zero, prove tecniche di duetto
ROMA - «Non
accetteremo interventi in collegamento che sono contrari alla
logica di Live Aid» ha dichiarato ieri alle agenzie Stefano
Senardi, da oggi direttore artistico della parte italiana di
Live 8. Il suo no non ha destinatari espliciti, ma da un paio di
giorni si era sparsa la notizia di un parziale ripensamento da
parte di Vasco Rossi, che sarebbe stato disposto a farsi vivo,
sabato al Circo Massimo, con un collegamento da Ancona, dove fa
tappa il suo tour.
L’offerta, però, non sarebbe stata accolta benissimo (molti
artisti hanno spostato le date dei loro concerti, altri come De
Gregori viaggeranno di notte pur di esserci) e quindi ecco il
senso delle parole di Senardi, il quale, però, sollecita ancora
il mondo della musica a partecipare al concertone ricordando che
«non è una serata come il Festivalbar : saremo lì,
innanzitutto, per raccogliere il grido di dolore del mondo
povero». L’invito è esteso anche all’intero mondo dello
spettacolo, dello sport e della cultura (dalla Pivano, a Totti,
a Aldo, Giovanni e Giacomo, Raoul Bova).
Ma il lavoro che si sta svolgendo in queste ore è soprattutto
di raccordo fra le varie adesioni. L’intenzione è di
caratterizzare il concerto romano soprattutto sulla linea degli
incontri e dei duetti, liberandolo da personalismi e dando
spazio a brani fuori contesto: così, in queste ore, si stanno
parlando Claudio Baglioni e Renato Zero disposti a cantare
assieme. Ma l’atteggiamento di apertura riguarda un po’
tutti: dalla Pausini, che ha già detto di voler realizzare
qualcosa di speciale, a Jovanotti, da De Gregori a Elisa, da
Pino Daniele a Antonello Venditti, che al Circo Massimo si sente
davvero di casa.
m.mol.
IL
MESSAGGERO 27 Giugno
Roma,
parte l’estate più pazza del mondo
di MARCO MOLENDINI
È TEMPO d’afa e di canzoni. L’Estate romana si accende e
invade la città offrendo il miraggio di una fuga dal solleone e
di un refolo notturno. Dicono che saranno giorni caldi. E anche
in musica questa rischia di essere la settimana più calda
dell’anno. Si apre domani a piazza del Popolo con Renzo Arbore,
pugliese-napoletano diventato civis romanus da quarant’anni, e
la sua Orchestra che canta Napoli e i Caraibi, si chiude sabato
al Circo Massimo dove la musica italiana correrà al Live 8:
dopo le bizze, gli astensionismi, i “non vengo”, canteranno
tutti o quasi. Non era mai successo. E non finisce qui: se
Baglioni duetterà con Renato Zero, anche gli altri, dalla
Pausini a De Gregori, non si tireranno indietro. In queste ore
è un fiorire di telefonate, di proposte, di duetti da
costruire. E la canzone italiana rischia di diventare adulta,
mettendo da parte capricci e individualismi da provincia
dell’impero.
Ieri, sotto il sole cocente del pomeriggio domenicale, Renzo
Arbore è andato a visitare il suo palco a piazza del Popolo.
L’emozione, o trepidazione che sia, è comprensibile: è la
sua prima volta nella città in cui vive dai primi anni
Sessanta. «Ho fatto concerti popolari dappertutto, a Napoli, a
Siviglia, a Miami, ma mai qui. Sì, questo è il mio primo
incontro con il senatus populusque romani». Pugliese di
nascita, di quel genere particolare che sono i foggiani,
napoletano di formazione (l’università, la musica) e di
frequentazione, in realtà è diventato anche romano se non
altro per diritto di residenza. «E’ una città che mi ha
accolto subito e, per uno timido come me, è stata una vera
sorpresa. Ricordo la mia prima sera: era estate, arrivai da
Foggia in “500” e andai dritto proprio a piazza del Popolo,
che all’epoca era un centro di ritrovo del mondo dello
spettacolo. Riuscii subito a conoscere personaggi eccellenti e a
stringere un rapporto con Gabriella Ferri. È lei che mi ha
fatto conoscere la città, i Castelli, Squarciarelli, San
Giovanni con la festa delle lumache del 24 giugno, le gite a
Marino con Lucio Battisti, il ristorante dei fratelli Menghi a
piazzale Flaminio, la Buca di Ripetta, dove andavamo tutti perché
si pagava poco. È stata una grande esperienza, nella
straordinaria Roma dei primi anni Sessanta».
E oggi?
«È una città vivacissima. Ospita l’estate più eccitante
del mondo: non ci sono luglio o agosto così ricchi da
nessun’altra parte, New York inclusa».
Il sindaco Veltroni ha definito il concerto dell’Orchestra
italiana a piazza del Popolo come la festa d’avvio
dell’Estate romana.
«Per questo l’ho chiamato Festa per Roma. E’ da tempo che
sia Veltroni che Borgna mi chiedono di suonare, non potevo più
dire di no. Sarà l’occasione per stare in allegria con una
scaletta ad hoc fatta di pezzi napoletani, delle mie canzoni
della tv, di qualche sorpresa con Gegè Telesforo. Caldo
permettendo, sfodererò anche il clarinetto. Poi ci saranno un
paio di omaggi alla città. La canzone romana merita di essere
riscoperta. Io sono un ascoltatore di vecchia data, ricordo la
bellissima antologia di Sergio Centi, le composizioni antiche di
Romolo Balzani come Barcarolo romano , il primo Claudio Villa e
il suo rivale Alvaro Amici».
L’Orchestra italiana spesso bazzica i ritmi latini.
«Ci piace mescolare la musica dei Sud del mondo, come
abbiamo fatto con Por dos besos , tratta dal mio ultimo disco,
Vintage ma non li dimostra , che è la rielaborazione di un
pezzo che avevo puntato da tempo. Diciamo che è stato
l’occasione per la mia ultima pensata, il Formentera sound. Un
misto di finto spagnolo che usiamo noi italiani arrampicandoci
sugli specchi quando siamo in Spagna o a Cuba e quel suono
tipico dei tramonti delle spiagge di Formentera, quando i
ragazzi si riuniscono attorno a un grammofono gracchiante e
cantano in coro».
Il passato è un serbatoio infinito per la musica?
«Ho scoperto di non essere più il solo a pescare nel
passato. Proprio oggi il mio amico Maurizio Riganti, era lui il
responsabile alla radio di Alto gradimento , mi ha fato
ascoltare un disco di Diana Krall che canta le canzoni di Nat
King Cole e, in questi giorni, è uscito un bel disco di Ry
Cooder che da anni rivisita il repertorio antico sempre sul
filone latino. Il fatto è che la grande musica non ha tempo. Le
stesse canzoni napoletane sono intramontabili e continuano a
essere le più belle del mondo, assieme a quelle americane degli
anni Trenta e Quaranta».
Il concerto a piazza del Popolo apre una settimana di grandi
appuntamenti che sabato sarà chiusa dal Live 8 di Bob Geldof al
Circo Massimo.
«Credo che Geldof abbia il merito di mettere in evidenza il
fatto che gli artisti della musica sono i più generosi e
attenti alla solidarietà».
Si apre l’Estate romana e si chiude la sua stagione di
lavoro?
«E’ stato un anno vissuto intensamente, il tour nel 2004,
il concerto alla Carnegie Hall, quello all’Opera, il programma
in tv che ha riscosso il plauso anche dei critici più esigenti».
Largo alla pigrizia, dunque?
«Mi abbandono all’ozio che merito. Purtroppo, però,
durante questi periodi la mia creatività si palesa, magari
suggerendomi altre imprese. Evidentemente il vecchio slogan
“meditate gente, meditate” era fatto su misura per me»
www.musicalnews.com
27 Giugno
Live 8: i DVD
saranno realizzati dalla Emi
di Antonio
Ranalli
Sarà
la Emi ad occuparsi della realizzazione dei DVD dedicato al
"Live 8". Sono previsti titoli diversi a seconda delle
nazioni organizzatrici, con il dietro le quinte della
manifestazione. I DVD sono attesi per novembre.
Emi e Live 8
hanno concluso uno speciale accordo grazie al quale Emi fornirà
all’organizzazione di Live 8 un notevole contributo economico
ricevendo i diritti per tutto il mondo per il DVD dei concerti
che si terranno il 2 luglio in Gran Bretagna, USA, Canada,
Francia, Germania e Italia. È prevista per novembre la
pubblicazione, in tutto il mondo, di versioni locali dei DVD che
conterranno i “dietro le quinte” dei concerti. Tra gli
artisti che si esibiranno ci sono Bryan Adams, Bon Jovi,
Coldplay, Sheryl Crow, Deep Purple, Dido, Green Day, Jay-Z,
Elton John, Annie Lennox, Linkin Park, Madonna, Maroon 5, Paul
McCartney, Pink Floyd, REM, Scissor Sisters, Sting, Joss Stone,
U2, Keith Urban, Velvet Revolver, Robbie Williams, Brian Wilson
e Stevie Wonder. Bob Geldof ha dichiarato: “Spero che questo
diventi il DVD più venduto di tutti i tempi. Se lo merita.
Fondamentalmente forse, lo dovrebbe essere, perchè ci
aiuterebbe a raggiungere il nostro obbiettivo di cambiare le
vite dei più poveri in meglio e a rendere la nostra generazione
l’unica in grado di porre fine alla disgrazia della povertà.
Siamo molto grati a EMI per l’aiuto finanziario che ha reso
possibile che tutti i concerti del 2 luglio si tenessero ovunque
e, così facendo, ha spinto il mondo un po’ più vicino al
nostro comune scopo”. I concerti si terranno a ridosso del
vertice G8 in Scozia il 6 luglio, dove verrà presentato agli
otto leader mondiali un piano di lavoro per raddoppiare gli
aiuti, ridurre il debito e adottare giuste leggi per impedire
che 30.000 bambini muoiano di povertà ogni giorno senza un
motivo. Alain Levy, Presidente e amministratore delegato di EMI
Music ha dichiarato: “EMI è onorata di offrire il proprio
contributo a questo stimolante progetto e di lavorare con un
cast davvero sorprendente di star che dimostrano, ancora una
volta, il potere che la musica ha di cambiare le cose”.
http://www.centumcellae.it
25 Giugno
Jovannotti:
voglio garanzie
Adesioni di
Luciano Ligabue, Claudio Baglioni, Pino Daniele, di Elisa e dei
Negrita. Jovannotti spiega i suoi dubbi.
"L'altro ieri a Roma c'è stata la conferenza stampa, alla
quale nessun artista è stato invitato, per presentare il
concerto di Roma del 2 luglio. Molti giornali sono polemici
verso gli artisti che hanno detto no interpretando questo
rifiuto come un gesto egoista, nessun media ha pensato che
dietro a questo NO possano esistere dubbi legittimi sulla
gestione italiana dell'evento. Per quanto mi riguarda la mia
conferma nel cast è legata ad alcuni chiarimenti che ho
richiesto sulla trasparenza, l'efficacia politica dell'evento,
il coinvolgimento degli artisti, l'organizzazione italiana (fino
ad ora molto sconclusionata), la gestione economica ed etica
della faccenda. Non siamo più negli anni ottanta, oggi non sono
permesse ingenuità, la lotta alla povertà non è una
scampagnata estiva, la musica mette in campo emozioni forti. BOB
GELDOF è una garanzia, BONO è una garanzia, ma loro sono in
Inghilterra. La mia storia personale è legata alla campagna
CANCELLA IL DEBITO, che oggi è arrivata ad un punto cruciale,
sono giorni decisivi per questo non vorrei mai che questo LIVE 8
finisse per essere solo una inutile rievocazione dello spirito
del 1985. Se ho chiesto maggiori informazioni sullo svolgimento
del concerto romano non è per disinformazione ma perchè non
bisogna perdere l'occasione di rendere questa giornata utile
alla causa della lotta alla povertà. Gli artisti che
partecipano al LIVE EIGHT sono il cuore della faccenda e sul
loro coinvolgimento e sulla loro passione è basata la
credibilità di LIVE EIGHT al tavolo della politica
internazionale. Da questo LIVE EIGHT i nostri politici devono
sapere che c'è un grande movimento di opinione che chiede
giustizia, non carità, giustizia nei rapporti con i paesi più
poveri. Non si tratta di elemosina e di piccoli gesti
dimostrativi, si tratta di un cammino di Giustizia. Migliori
condizioni nel mercato, rapporti più equi, politica degli aiuti
reale, emergenza AIDS, gestione delle risorse. Le modalità
potranno essere discusse dai migliori economisti del pianeta ma
l'intenzione deve essere chiara e deve nascere dal prossimo G8.
Il LIVE 8 può accendere la fiamma che riscaldi i cuori gelidi
dei nostri goverananti, che fino a prova contraria sono eletti
anche dal pubblico delle nostre canzonette. In questo LIVE eight
gli artisti mettono in gioco la loro onestà intellettuale,
certo che si tratta pur sempre di rock n roll, e che palle
quando i cantanti fanno i buoni, ma qui non si tratta di fare i
buoni, si tratta di partecipare ad una manifestazione sulla
Giustizia. Per questo ho chiesto maggiori informazioni, sono
disposto a mettermi in gioco, a salire su quel palco per far
ballare il Circo Massimo insieme agli altri artisti invitati,
sono pronto, l’ho sempre fatto quando ho creduto che fosse
giusto, e vorrei farlo anche stavolta. Stavolta però la buona
fede non basta, ci vogliono garanzie sugli scopi degli
organizzatori e sulla trasparenza degli affari conivolti. Per la
promozione estiva ci sono un sacco di altri programmi".
I Negrita hanno dichiarato: "Venti anni fa eravamo
ragazzini e il Live AID segnò le coscienze della nostra
generazione. Oggi per noi, suonare su quel palco, oltre ad
essere sinonimo di continuità, è un dovere come musicisti e
come uomini".
Il
messaggero Venerdì 24 Giugno 2005
Chiudi Dopo i
primi no, pioggia di adesioni: a Roma anche Ligabue, Jovanotti,
Elisa, Pino Daniele e Renato Zero Contrordine, il Live 8 fa il
pieno
Claudio
Baglioni: «Facciamo musica leggera ma non siamo affatto leggeri»
di MICAELA URBANO ROMA «Facciamo musica leggera, ma non siamo
affatto leggeri. McCartney e gli U2, Madonna e Sting
rappresentano l’unione. Noi? Il contrario. Noi, l’ultima
provincia dell’Impero... Italiani, che italiani moriremo. Ma
forse un giorno o l’altro la smetteremo anche. E invece del
nostro naso, guarderemo finalmente la luna». Ci sarà Claudio
Baglioni al Live 8: ci sarà. «Prima come uomo, e poi come
artista». Non si arrende al menefreghismo, agli individualisti
per superficialità, ai mastini custodi «di un orticello senza
senso». E il 2 luglio, per essere là, sul palco del Circo
Massimo, ha rimandato una serie di concerti in Spagna, «ma non
mi ammalerò per questo». Sorride come chi ha visto di tutto e
di più. Come uno scettico stanco di esserlo: «So che eventi
come questo non sono risolutivi. Ma di sicuro tentano di
spostare il tiro. In un momento in cui siamo presi dalla Cina
troppo vicina, dal debito pubblico e dintorni, abbiamo
dimenticato l’Africa. E le centinaia di migliaia persone a cac
cia di sopravvivenza, ch e fuggono verso le coste del
Mediterraneo». Due sere fa si è incontrato con Bob Geldof,
leader del Live 8. Anzi, c’è chi giura che Geldof lo abbia
inseguito. Non sapendo che l’uomo di Strada facendo e tanti
altri indimenticati brani, aveva già scelto di partecipare al
Live 8. «Perché comunque credo nella forza dell’unione. E
sono convinto che il 2 luglio non sarà una stanca rievocazione
del passato. Né una parata di stelle, non c’è niente da
celebrare e molto su cui riflettere». Il no di Vasco Rossi? «Partecipare
non è costrizione, ma libertà». Libero, Vasco. Che nemmeno
ieri, quando molti si sono precipitati a cambiare idea, a torto
o a ragione, è rimasto sulle sue posizioni. Non cede, dopo le
bacchettate di Geldof, in Campidoglio. Né dopo la corsa
all’ultimo momento di di tanti colleghi. Ci ripensa Ligabue. E
si convince Renato Zero, anche se la sua adesione sarà
ufficiale solo oggi. E così Pino Daniele. Elisa. I Negrita. E
Geldof li inonda di grazie, non dimenticando Laura Pausini e gli
altri che per primi hanno detto sì: «Sono grato a tutti gli
artisti italiani che saliranno su quel palco». Geldof,
organizzatore d’acciaio che è riuscito a mettere insieme star
mondiali nel segno di una nobile causa: il Live 8 potrebbe far
presa e scuotere l’opinione dell’intero globo. E, chissà,
potrebbe davvero in qualche modo influenzare la riunione del G8,
che si svolgerà il 6 luglio in Scozia, quando i grandi della
Terra si ritroveranno a tu per tu con la domanda: cancellare o
no il debito del terzo mondo? D’altronde, il passato insegna.
E’ vero o no che dopo il megaconcerto di Wembley il mondo
scese in piazza e si spolmonò per la liberazione di Nelson
Mandela? Potere del rock e dei suoi divi. Amati dalla gente più
di qualsiasi politico contemporaneo. Non è più tempo di
Kennedy, Gandhi, Golda Meir. Ma è ancora tempo della musica
che, se non riesce a riempire lo stomaco, riesce però a sfamare
la voglia d’emozione. Dopo giorni e giorni di perplessità, di
svogliatezza di capirne di più attraverso i giornali, come ha
scritto qualcuno, anche Jovanotti ha accettato l’invito di
Geldof. «Sono disposto a mettermi in gioco, a salire su quel
palco per far ballare il Circo Massimo insieme agli altri
artisti invitati. Sono pronto, l’ho sempre fatto quando ho
creduto che fosse giusto, e lo farò anche stavolta», spiegava
Cherubini che però, nel primo pomeriggio di ieri ancora
chiedeva «garanzie sugli scopi degli organizzatori e sulla
trasparenza degli affari coinvolti. Insomma, credo sia legittimo
nutrire nubbi sulla gestione italiana dell’evento». Poi, in
serata, il suo sì. E un fiume di parole rivolte ai politici: «Devono
sapere che chiediamo giustizia e non carità. Non elemosina, ma
aiuti reali, emergenza Aids, gestione delle risorse. Questo deve
essere chiaro a chi sta al Governo, eletto, fino a prova
contraria dal pubblico delle nostre canzonette». Cesare
Cremonini invece resterà fuori. Suo malgrado (e nessuno fatica
a crederci) spiega il suo ufficio stampa: «Ha saputo troppo
tardi, e leggendo i quotidiani perché nessuno lo ha avvertito,
di essere stato inserito nel cast».. Così, tra rifiuti, oramai
ridotti all’osso, le polemiche e le patetiche gare su chi
avesse aderito per primo, il Live 8 si farà. Anzi si farà in
sei, fra Londra, Philadelphia, Parigi, Tokyo, Johannesburg,
Toronto Berlino e Roma. E con un fuoco d’artificio di nomi,
dai R.E.M. a Elton John, dai Coldplay ai Pink Floyd. Ottimista
è Baglioni, che vuole ancora «poter credere. Da anni mi batto
in lungo e in largo affinché le cose cambino. Grandi e piccoli
tentativi. Piccoli come quello che si ripete da tre anni, a
Lampedusa. Quando, in settembre, coinvolgo altri autori e altri
cantanti per far vivere la spiaggia di musica e di parole. Un
raduno intimo in confronto ai grandi eventi. Eppure un incontro.
Perché quelle notti, con la luna e i falò, la gente non è più,
questa sconosciuta. Ma, questa conosciuta».
Adnkronos
Giovedì 23 Giugno 2005, 17:38
BAGLIONI, SARO'
AL CIRCO MASSIMO PER LIVE 8 ANNULLAMENTO DEBITO PRIORITA'
ASSOLUTA, GUARDIAMO LA LUNA E NON IL DITO Roma, 23 giu. (Adnkronos)
- ''Smettiamola di guardare il dito e, per una volta, guardiamo
la luna. L'annullamento del debito e' una priorita' assoluta:
per questo saro' al Circo Massimo. Senza se e senza ma''. Con
queste parole Claudio Baglioni -cancellati tutti gli impegni
promozionali esteri- annuncia la propria partecipazione al
''Live 8'', il concerto di sabato 2 luglio al Circo Massimo per
l'annullamento del debito dei paesi in via di sviluppo.
Adnkronos
Giovedì 23 Giugno 2005, 17:38
Musica, Ligabue:
''Sarò al Live 8 di Roma'' Di(Adnkronos) Roma, 21 giu. - (Adnkronos/Ign)
- Luciano Ligabue ha rotto gli indugi ed ha deciso di
partecipare al Live 8, che si terra' il 2 luglio a Roma,
proponendo un paio di brani in versione acustica. Il sì del
rocker emiliano è arrivato nonostante sia in questo momento
impegnato nella delicata fase finale della realizzazione del suo
nuovo disco di inediti, in uscita il 16 settembre, e si accinga
a preparare il concerto che terra' il 10 settembre al Campovolo
di Reggio Emilia. ''Le scadenze di lavoro ravvicinate e
inderogabili avevano sconsigliato la partecipazione all'evento
promosso da Bob Geldof - dichiara Claudio Maioli, manager
dell'artista - ma poi Ligabue, nonostante gli impegni pressanti
di cui sopra, ha deciso di dare il proprio contributo, nelle
condizioni che gli sono possibili (voce e chitarra), alla buona
causa del Live 8''. Da Londra, arriva il 'grazie' del patron
della manifestazione, Bob Geldof: ''Questo e' lo spirito del
Live 8: Pink Floyd, Ligabue e Madonna, tra gli altri, ne hanno
colto l'essenza. Grazie Ligabue!''. Tra gli artisti che saranno
presenti al Circo Massimo anche un altro big della musica
leggera italiana, Claudio Baglioni. ''Smettiamola - ha detto il
cantante romano - di guardare il dito e, per una volta,
guardiamo la luna. L'annullamento del debito è una priorità
assoluta: per questo ci sarò anch'io. Senza se e senza ma''.
'Non si tratta -sottolinea Baglioni- di una sterile rievocazione
nostalgica del ''Live Aid'' di vent'anni fa. La formula può
anche essere la stessa, ma l'obiettivo è un obiettivo
contingente ed estremamente urgente: una forte pressione sui
governi dei paesi che compongono il G8 per annullare il debito
dei paesi in via di sviluppo''. Disponibile a salire sul palco
anche Jovanotti. Ma a determinate condizioni. ''Sono disposto a
mettermi in gioco - ha detto Lorenzo Cherubini -, a salire su
quel palco per far ballare il Circo Massimo insieme agli altri
artisti invitati. Sono pronto, l'ho sempre fatto quando ho
creduto che fosse giusto, e vorrei farlo anche stavolta.
Stavolta pero' la buona fede non basta, ci vogliono garanzie
sugli scopi degli organizzatori e sulla trasparenza degli affari
coinvolti''.
Il
Messaggero Giovedì 23 Giugno 2005
Chiudi La star
italiana commenta le diserzioni dei colleghi: «Per essere al
Circo Massimo ho spostato un concerto» Chi ha paura del Live 8?
Laura Pausini: «Chiamarsi fuori è un vero peccato» di MARCO
MOLENDINI
ROMA Archiviata
la pratica Vasco Rossi, il Live 8 versione italica fa i conti
con i sì, i no, i non so dello starsystem nazionale. Allora,
Zucchero preferisce la Tour Eiffel al Circo Massimo, De Gregori
è rimasto sul suo “non ho ancora detto che ci sarò” ma gli
organizzatori sono convinti che scioglierà positivamente i suoi
dubbi (d’altra parte che giustificazione ci sarebbe ad andare
al Festivalbar e dire di no al Live 8?). Jovanotti si sta
informando, Baglioni e Renato Zero ancora devono pronunciare il
fatidico sì. Certo, il no di Vasco ha creato un po’ di
scompiglio con il rischio di far passare l’idea che fa fino
dire di no. Poi ci sono i problemi più terra terra, categoria
amministrativa (tipo rimborsi spese). Chi non ha mai avuto
problemi, comunque, è Laura Pausini, una delle vere star
italiane internazionali: in poco più di dieci anni di carriera
ha venduto 22 milioni di dischi e ha incassato 160 dischi di
platino. Con Eros Ramazzotti (un altro che ha preferito sfilarsi
dall’impegno) è la cantante pop italiana più celebre al
mondo. «Esserci è la cosa più importante» taglia corto la
Pausini che sta per completare il suo lungo tour cominciato a
febbraio e che andrà avanti fino a metà luglio («è la prima
volta nella mia vita che faccio concerti estivi, e trovo che sia
una situazione più impegnativa: il pubblico è più è
presente, persino più attento» dice). Quando l’hanno
chiamata per cantare il 2 luglio al Circo Massimo, Laura non ci
ha pensato su un attimo: si è ricordata di quello che aveva
significato il Live Aid di vent’anni fa (era ancora
giovanissima) e il sì è arrivato immediatamente. Bob Geldof
non ha avuto bisogno di telefonarle, di convincerla, di
blandirla, le ha semplicemente inviato i suoi saluti. «Mi
avevano già invitata a cantare al concerto di Parigi, ma
ovviamente ho preferito essere protagonista nel mio paese».
Nello stesso giorno avrebbe dovuto cantare nell’Arena Magna
Grecia di Catanzaro: «Ho chiesto di spostare il concerto di un
giorno, al 3 luglio, voglio essere a Roma, al Circo Massimo a
cantare per i più deboli. Assolutamente». Insomma, niente
dubbi amletici. Anzi, disponibilità completa: «Non so ancora
quanto tempo avrò a disposizione, quante canzoni potrò
cantare. Mi piacerebbe fare dei duetti, delle cose diverse,
queste occasioni sono fatte per questo. Ho anche già in mente
un progetto, ma visto il clima di polemiche e di voci che si è
creato preferisco ancora tenerlo per me. Ne riparleremo più
avanti». Sui colleghi del no e del non so, Laura preferisce
essere cauta. Chiamiamola solidarietà di categoria, però il
suo invito è chiaro: «Non esserci è un vero peccato - dice -
La mia decisione l’ho presa come essere umano più che come
cantante. L’importanza degli argomenti e dei temi che vengono
affrontati è tale che il resto è tutto senza senso. Mi auguro
che non ci sia paura di un’occasione così grossa, del resto
siamo tutti persone con alle spalle lunghi anni di carriera,
affrontiamo il pubblico tutte le sere, sappiamo quali sono le
nostre possibilità».
Libero.it"
Notizia del 23 giugno 2005 - 17:30
Live 8: chi ci
sarà (davvero) Dopo un tira e molla di conferme e smentite,
sembra certa la partecipazione di Ligabue e di Baglioni. Mentre
Vasco declina e Jovanotti dice: "Voglio capire
meglio"... Alla fine Ligabue, Negrita e Baglioni ci
saranno, mentre ancora in forse sono Jovanotti e Vasco. Questa
per ora, l'evoluzione del tira e molla degli artisti nei
confronti della loro partecipazione al Live 8, il mega evento
live promosso da Bob Geldof che, a 20 anni di distanza dal Live
Aid, ha organizzato 8 concerti in contemporanea in altrettante
città su 4 continenti cui parteciperanno oltre 1000 artisti di
fama mondiale.Con l'obiettivo dichiarato di richiamare
l'attenzione degli 8 potenti del Mondo sulla situazione - e la
povertà- del continente africano. La polemica sulla data
italiana è nata alcuni giorni fa, quando in conferenza stampa
l'organizzazione del live 8 italiano aveva diffuso la lista e
data per certa l'adesione di moltissimi artisti, anche senza
averne appurato la disponibilità e la reale l'intenzione. Tra
gli altri: Antonacci, Articolo 31, Baglioni, Consoli, De Gregori,
Grignani, Daniele, Gemelli Diversi, Elisa, Giorgia, Irene
Grandi, Jovanotti, Ligabue, Mannoia, Gianni Morandi, Nek,
Negramaro, Negrita, Noa, Laura Pausini, Max Pezzali, Planet Funk,
Eros Ramazzotti, Francesco Renga, Vasco Rossi, Subsonica,
Sugarfree, Tiromancino, Velvet, Antonello Venditti, Vibrazioni,
Renato Zero e Zucchero. Immediata la replica di molti artisti.
Ligabue inizialmente fa sapere che, pur aderendo moralmente all'inziativa,
non ne avrebbe fatto parte perchè impegnato nella realizzazione
del nuovo disco in uscita a settembre. Anche Vasco smentisce la
sua presenza perché impegnato nella tappa del suo tour ad
Ancona. «I miei concerti -dice il rocker - non sono uno scherzo
e non posso farne due in un giorno. D'altra parte la
manifestazione di Bob Geldof, che ringrazio per l'invito, è una
tale parata di stelle planetarie che mi sento di aggiungere che
se manco io...c'e' sempre Bono». Jovanotti non conferma la sua
partecipazione ma resta ''in attesa di maggiori informazioni''
sulla manifestazione, per decidere su una eventuale
partecipazione''. La polemica di Lorenzo infatti non riguarda la
manifestazione in sé e le sue finalità, quanto la gestione che
è stata fatta della data italiana: «Molti giornali sono
polemici verso gli artisti che hanno detto no interpretando
questo rifiuto come un gesto egoista, nessun media ha pensato
che dietro a questo no possano esistere dubbi legittimi sulla
gestione italiana dell'evento. L'altroieri a Roma - ha detto il
cantante- c'è stata la conferenza stampa, alla quale nessun
artista è stato invitato, per presentare il concerto di Roma
del 2 luglio. Francesco De Gregori fa sapere che la sua presenza
al Circo Massimo non è assicurata ''pur condividendo lo spirito
e le finalità della manifestazione''. Stesso discorso per i
Negrita e i Subsonica che, fanno sapere, "non hanno mai
comunicato la loro partecipazione all'evento. Smentita secca,
infine,da parte di Francesco Renga, che non parteciperà
all'evento perchè impeganto nel suo tour. Ma oggi, improvvise,
nuove evoluzioni: Ligabue cambia idea e in un comunicato
annuncia che ci sarà. Lo seguono a ruota Baglioni e i Negrita.
Il rocker emiliano sul palco eseguirà due suoi brani per voce e
chitarra acustica. «Nonostante le scadenze di lavoro
ravvicinate e inderogabili (è nella fase finale della
realizzazione del suo nuovo disco di inediti, in uscita il 16
settembre) avevano sconsigliato la partecipazione all'evento
promosso da Bob Geldof - dichiara Claudio Maioli, manager del
cantante - ma poi Ligabue, nonostante questi impegni pressanti,
ha deciso di dare il proprio contributo, nelle condizioni che
gli sono possibili, alla causa del Live 8». Claudio Baglioni,
cancellati tutti gli impegni promozionali esteri annuncia la
propria partecipazione all'evento prendendo una posizione netta:
«Smettiamola di guardare il dito e,per una volta, guardiamo la
luna. L'annullamento del debito è una priorità assoluta: per
questo sarò al Circo Massimo. Senza se e senza ma''. Anche i
Negrita cambiano idea e annunciano al loro partecipazione
mettendo fine alle incertezze dei giorni scorsi: «Suonare su
quel palco - fanno sapere in un comunicato - è un dovere come
musicisti e come uomini. Le ricchezze del mondo sono distribuite
in modo insensato ed egoistico, è evidente. L'Africa sta
chiamando ogni giorno più forte. Questo dobbiamo capirlo tutti».
Conferme arrivano anche da Pino Daniele ed Elisa. E mentre Bob
Geldof ringrazia pubblicamente Ligabue e gli altri artisti che
hanno aderito, replica a Vasco: «Anche gli U2, i Coldplay, i
Green Day ed Elton John suoneranno anche in altre performance lo
stesso giorno del Live 8. Inoltre loro gli chiedono solo due
canzoni, senza il rischio che possa perdere la voce. Vasco è
una grande stella e credo che dovrebbe esserci al nostro evento».
Il cantante irlandese commenta poi la presa di posizione di
Jovanotti dicendo di comprendere le ragioni della sua reticenza.
«Credo che Jovanotti abbia fatto una cosa corretta a chiedere
questi chiarimenti . Ha capito di cosa si tratta, sono domande
che può fare solo un artista serio. Ha capito che è un evento
non solo musicale ma anche politico. Sarò più che lieto di
dargli i chiarimenti che ha chiesto e di fargli capire la logica
che sta dietro a questo evento». Sara Gambèro
Il
messaggero 22 Giugno
L’INCONTRO
“SALTATO”
Caso Baglioni, favorevole al Comune la prima causa
(nota
di Tony: quanto riportato da "IL MESSAGGERO" si
riferisce al concerto di Nettuno dell'estate 2004. Noi ci
limitiamo, come al solito, a pubblicare le News e non le
commentiamo mai. Lasciamo commenti e rimostranze, a quanto
espresso dai quotidiani, agli organi competenti.)
Il Comune ha vinto in primo grado la causa intentata da Claudio
Baglioni per ottenere il pagamento del suo concerto della scorsa
estate, bloccato dalla pioggia. «L’artista - spiega
l’assessore Marcello Armocida - aveva chiesto 60 mila euro per
la serata, sfumata non a causa della nostra organizzazione ma
del maltempo. Alle 23 era tutto risistemato, ma il suo manager
non ritenne più possibile il concerto perchè Baglioni non
aveva avuto il tempo di fare il sound ceck». La serata
successiva fu un caos perchè erano stati fatti entrare gli
spettatori di quella precedente. «Non accettammo la data
sostitutiva proposta da Baglioni - dice Armocida - perchè era a
tre giorni dal suo concerto a Sabaudia. E siamo rimasti colpiti
dalle sue reazioni: nel dibattimento abbiamo chiesto noi un
risarcimento danni».
ANSA
21 Giugno
Bicentenario
Mazzini con Morricone Domani all'Auditorium di Roma con Carlo
Azeglio Ciampi Anche musiche di Morricone cantate da Claudio
Baglioni domani all'Auditorium di Roma per il 200/o anniversario
della nascita di Giuseppe Mazzini.Insieme per la prima volta, e
alla presenza di Carlo Azeglio Ciampi, le bande di tutti i corpi
di Stato eseguiranno musiche di Rossini, Bellini, Donizetti e
Verdi. Il concerto si concludera' con la diffusione delle
registrazioni di 'Dammi la mano', 'Inno a Mazzini' e 'Per il
Bicentenario mazziniano', di Ennio Morricone e interpretati da
Claudio Baglioni.
Romaone.it
21 Giugno
La musica di
Roma per i "dimenticati del mondo" Il 2 luglio il
Circo Massimo ospiterà, Live Aid, il più grande concerto di
solidarietà mai realizzato nella Capitale. Mentre sul palco
saliranno i big della canzone italiana, altre rock star si
esibiranno a Parigi, Berlino, Londra e Philadelphia. L'ideatore
Bob Geldof: "Un messaggio per i grandi della Terra:
cancellate i debiti del Terzo Mondo" Andrea De Vito Roma,
21 giugno 2005 - Non un concerto di musica ma un grande evento
sociale e civile. Roma si prepara a ospitare la più grande
macchina di solidarietà mai realizzata prima nella Città
Eterna. Il 2 luglio, in contemporanea con Parigi, Londra,
Berlino e Philadelphia, un milione di persone assiterà dal vivo
all'esibizione di oltre 100 rockstar. Lo scopo: mandare un
messaggio fortissimo agli otto grandi della Terra per chiedere
di porre fine alla povertà nei paesi del Terzo Mondo. Il grande
evento, ribattezzato "Live8", che si terrà dalle 15
nel suggestivo scenario del Circo Massimo, non sarà un concerto
come gli altri. Mentre sul palco saliranno i grandi nomi della
musica italiana, e non solo, le note arriveranno fino ai capi di
Stato che il 6 luglio, quattro giorni dopo, si incontreranno a
Gleneagles in Scozia: al tavolo di una sala d'hotel siedereanno
Bush, Blair, Chirac, Schroeder, Berlusconi, Martin, Koizumi e
Putin. A loro sarà rivolto il grande appello di un evento che
torna a ripetersi 20 anni dopo. A lanciarlo, ancora una volta,
Bob Geldof, che dopo il grande concerto del 1985 a Londra,
decise di non ripetere più il Live Aid. "La beneficenza -
spiega - non risolverà mai completamente il problema. E' tempo
che giustizia sia fatta". Nell' Aula Giulio Cesare del
Campidoglio, gremita come nelle grandi occasioni, il sindaco
Walter Veltroni ha lo sguardo serio e la voce decisa di chi sa
che l'appuntamento è imperdibile: "Roma è orgogliosa di
ospitare la parte italiana di questa manifestazione. E' un
grande evento di musica mondiale per i dimenticati della Terra.
Spero nella grande partecipazione di migliaia di persone. Sarà
un momento di proporzioni irripetute e irripetibili".
Accanto al sindaco siede Bob Geldof, giacca chiara di lino e
occhiali scuri, ideatore del primo Live 8: "Venti anni fa
c'era un mondo diverso. Abbiamo varato il live8 per impedire che
la gente continuasse a morire di fame. Adesso abbiamo
comunicazioni di massa e possiamo portare a conoscenza del mondo
intero le condizioni dell' Africa. Venti anni fa raccogliemmo
fondi per duecento milioni di dollari. A Catania non si muore di
siccità, in Africa sì. A Milano non si muore di Aids, in
Africa sì. Abbiamo - prosegue - una generazione di leader. Tony
Blair ha a cuore la condizione della gente d' Africa e ha
disposto una Commissione che lancia un appello per la
cancellazione del 1005 del debito dei paesi poveri". Il 2
luglio, secondo Geldof, ci si concenterà su un unico punto, con
la lingua universale che è la musica. "Quel giorno -
prosegue Geldof - si esibiranno oltre mille artisti in 8 città
del mondo. Se domani 50 mila bambini morissero a Torino, o
Sheffield, gli 8 leader mondiali risolverebbero in poco tempo il
problema. Sono orgoglioso di fare il Live8 a Roma, la città più
bella del mondo. Un artista non ha scuse per non essere quel
giorno sul palcoscenico". Tra i tanti nomi della grande
musica italiana che aderiranno all'evento si leggono i nomi di
Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Adriano celentano, Carmen
Consoli, Gianluca Grignani, Elisa, Giorgia, Pino Daniele, Irene
Grandi, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Ennio Morricone, Nek,
Laura Puasini, Max Pezzali, Roberto Renga, Subsonica,
Tiromancino, Antonello venditti, Zucchero e Renato Zero. A
presentare la serata sarà il giornalista e conduttore di Ballarò
Giovanni Floris. L'evento sarà trasmesso integralmente e in
diretta da Raitre e Sky.
Resto
del Carlino 21 Giugno
Il Live 8
aspetta Vasco Ma potrebbe rimanere deluso Roma, 21 giugno 2005 -
Il Live 8 è sempre più imponente e aspetta Vasco Rossi. Bob
Geldof, 'mente dell'evento', è arrivato oggi a Roma per fare il
punto sulla situazione. Subito ha replicato al 'no' di Vasco
Rossi che nel pomeriggio ha fatto sapere di essere
impossibilitato a partecipare all'evento del 2 luglio prossimo a
Roma perchè impegnato lo stesso giorno in un concerto ad
Ancona. 'Sia gli U2 che i Coldplay che i Green Day che Elton
John suoneranno anche in altre performance lo stesso giorno del
Live 8, quindi Vasco dove sei? - ha chiesto Geldof - Gli
chiediamo solo due canzoni, non perderà la voce. I fan di
Ancona saranno contenti di sapere che si è esibito anche da
noi. Vasco è una grande stella e credo che dovrebbe esserci al
nostro evento'. Geldof ha annunciato altre superstar che
prenderanno parte al concerto di Roma: probabilmente Claudio
Baglioni e Renato Zero, sicuramente Antonello Venditti, Biagio
Antonacci, gli Articolo 31, Francesco De Gregori, i Gemelli
Diversi, Nek, Laura Pausini, Francesco Renga, i Tiromancino e
Zucchero. 'Abbiamo ricevuto telefonate anche di Adriano
Celentano e Mina - ha spiegato Andrea Olcese, responsabile per
la parte italiana dell'evento - non saranno presenti ma faranno
in modo di dare il loro contributo', ha detto. Quanto a
Jovanotti, che ieri ha espresso forti perplessità sulla sua
partecipazione, Geldof ha dato ragione almusicista italiano:
'Credo che Jovanotti abbia fatto una cosa corretta a chiedere
questi chiarimenti - ha spiegato l'ex leader dei Boomtown Rats -
ha capito di cosa si tratta, sono domande che può fare solo un
artista serio. Ha capito che è un evento non solo musicale ma
anche politico. Sarò più che lieto di dargli i chiarimenti che
ha chiesto e di fargli capire la logica che sta dietro a questo
evento, domani lo incontrerò'. Il concerto al Circo Massimo sarà
ripreso in diretta su Raitre con la conduzione di Giovanni
Floris (non sul palco) mentre Sky trasmetterà l'evento mondiale
con tutti i concerti previsti nelle 8 città visibili con
altrettante finestre contemporaneamente sul canale 109 e
informazioni continue su Sky Tg24. Tra i nomi confermati nelle
performance che si terranno a Filadelfia, Toronto, Tokio,
Joahnnesburg, Berlino, Parigi e Londra, Paul McCartney, che
aprirà l'evento, i Pink Floyd, gli U2, i Rem, Mariah Carey,
Madonna, 50 Cent, Destiny's child, Dido, Green Day e Muse.
Yahoo
news Martedì 21 Giugno
Live 8, anche
Vasco dà forfait Roma, 21 giu. (Adnkronos/Ign) - Dopo le
perplessità di Jovanotti circa la sua partecipazione al Live 8
in programma il prossimo 2 luglio a Roma, anche Vasco Rossi fa
sapere che non ci sarà. ''Non posso fare due concerti in un
giorno'', spiega il cantate impegnato lo stesso giorno nel
concerto di Ancona, già previsto da tempo nell'ambito della sua
tournee. ''Mi sono reso conto -ha detto Vasco, impegnato a Lecce
per le prove del concerto che terrà domani- che la mia
solidarietà morale ad una manifestazione di finalità nobili e
condivisibili per chiunque, ha generato aspettative superiori
alle intenzioni soprattutto nella città di Roma''. ''I miei
concerti -dice Vasco- non sono uno scherzo e non posso farne due
in un giorno. L'impegno che ho con i fan che mi aspettano ad
Ancona è precedente a questo straordinario evento mediatico
mondiale. D'altra parte la manifestazione di Bob Geldof, che
ringrazio per l'invito, è una tale parata di stelle planetarie
che mi sento di aggiungere che se manco io... c'è sempre Bono''.
Allo stesso tempo Vasco promette di diventare ''più buono e di
concordare fin da ora con il sindaco Veltroni un concerto da
organizzarsi in un futuro prossimo tutto dedicato alla città di
Roma che lo ha sempre accolto con molto affetto''. Giunto a Roma
per fare il punto della situazione, Geldof ha immediatamente
replicato a Blasco. ''Sia gli U2 che i Coldplay che i Green Day
che Elton John suoneranno anche in altre performance lo stesso
giorno del Live 8, quindi Vasco dove sei? -ha chiesto Geldof-
Gli chiediamo solo due canzoni, non perderà la voce. I fan di
Ancona saranno contenti di sapere che si è esibito anche da
noi. Vasco è una grande stella e credo che dovrebbe esserci al
nostro evento''. Geldof ha annunciato le altre superstar che
prenderanno parte al concerto di Roma. Ci saranno probabilmente
Claudio Baglioni e Renato Zero, sicuramente Antonello Venditti,
Biagio Antonacci, gli Articolo 31, Francesco De Gregori, i
Gemelli Diversi, Nek, Laura Pausini, Francesco Renga, i
Tiromancino e Zucchero. ''Abbiamo ricevuto telefonate anche di
Adriano Celentano e Mina -ha spiegato Andrea Olcese,
responsabile per la parte italiana dell'evento- non saranno
presenti ma faranno in modo di dare il loro contributo'', ha
detto. Quanto a Jovanotti, che ieri ha espresso forti perplessità
sulla sua partecipazione, Geldof dà ragione al musicista
italiano: ''Credo che Jovanotti abbia fatto una cosa corretta a
chiedere questi chiarimenti -ha spiegato l'ex leader dei
Boomtown Rats- ha capito di cosa si tratta, sono domande che può
fare solo un artista serio. Ha capito che è un evento non solo
musicale ma anche politico. Sarò più che lieto di dargli i
chiarimenti che ha chiesto e di fargli capire la logica che sta
dietro a questo evento, domani lo incontrerò''. Il concerto al
Circo Massimo sarà ripreso in diretta su Raitre con la
conduzione di Giovanni Floris (non sul palco) mentre Sky
trasmetterà l'evento mondiale con tutti i concerti previsti
nelle 8 città sul canale 109 e informazioni continue su Sky
Tg24. Tra i nomi confermati nelle performance che si terranno a
Philadelphia, Toronto, Tokyo, Johannesburg, Berlino, Parigi e
Londra, Paul McCartney, che aprirà l'evento, i Pink Floyd, gli
U2, i Rem, Mariah Carey, Madonna, 50 Cent, Destiny's Child, Dido,
Green Day e Pubblicità
Virgilio.it
21 Giugno
Presentato a
Roma il "Live 8" Bob Geldof ha annunciato nomi e
numeri dell'evento. E vuole a tutti i costi Vasco Rossi Bob
Geldof non vuole sentire ragioni. Sul palco del Circo Massimo,
che il 2 luglio dalle ore 15 ospiterà a Roma il Live 8 in
contemporanea con altre sette città del mondo, l'artista
irlandese vuole anche Vasco Rossi. Il rocker emiliano, che ha
declinato l'invito perché coincideva con la data di un suo
concerto, per Geldof è un grande. E proprio per questo non deve
mancare... "Vasco dove sei?", ha detto oggi Geldof
durante la conferenza stampa di presentazione dell'evento in
Campidoglio, "Gli U2 hanno un concerto a Vienna: ma
partecipano al Live 8. Così come Elton John, i Coldplay, i Rem
e i Green Day. In fondo ti chiediamo di cantare solo un paio di
canzoni, non ti rovinerai la voce. Devi esserci".
All'evento romano hanno aderito molti nomi "pesanti"
del panorama musicale italiano. Da Mina ad Adriano Celentano, da
Luciano Ligabue a Carmen Consoli. Ma la scaletta, per ora, non
è stata definita anche se è certa la partecipazione, tra gli
altri, di De Gregori, di Antonello Venditti, di Biagio Antonacci
e di Zucchero. Ancora non confermato Claudio Baglioni, alla cui
presenza Geldof ha detto di tenere in particolar modo. E in
forse c'è anche Jovanotti che, recentemente, aveva avanzato dei
dubbi sull'organizzazione del concerto e chiesto chiarimenti
sulle finalità dell'evento. "Domande legittime - ha
commentato Geldof - che confermano la serietà di Jovanotti".
Domani i due artisti si incontreranno: "Sarò lieto di
chiarire tutti i suoi dubbi e di spiegargli quali sono le
finalità di questo evento...". Il concerto romano, la cui
durata dovrebbe sfondare la soglia delle otto ore, sarà
interamente trasmesso da Rai3 in una trasmissione speciale
condotta da Giovanni Floris. "Avremo una postazione al
Circo Massimo - ha spiegato il giornalista - e commenteremmo le
varie fasi del concerto non solo dal punto di vista musicale ma
anche soffermandoci sui contenuti politici di questa
iniziativa". Sul palco del Circo Massimo, hanno detto gli
organizzatori, non è prevista la presenza di un conduttore: i
vari artisti si alterneranno seguendo una scaletta ancora da
definire nei dettagli. A venti anni esatti dal Live Aid, un
concerto che è rimasto nella storia della musica, il Live 8,
targato anche questa volta Bob Geldof, si preannuncia davvero
unico nel suo genere. Si tratta di otto concerti in
contemporanea in altrettante città su quattro continenti. Oltre
mille artisti si esibiranno sui palchi allestiti a Londra,
Parigi, Berlino, Roma, Philadelphia, Tokyo, Toronto e
Johannesburg. E l'audience sarà il mondo intero.
"Attraverso il linguaggio universale della musica - ha
chiarito Geldof - vogliamo che gli 8 potenti del mondo che si
riuniscono a Gleneagles dal 6 all'8 luglio ascoltino la nostra
voce e prendano decisioni per porre fine a un pazzia: la povertà
del continente Africano. Faremo tanto rumore e vi prometto una
cosa: se non ci ascolteranno ne subiranno le conseguenze nelle
urne elettorali".
Xtm.it
21 Giugno
Niente Vasco al
Live 8, trasmesso su Rai 3 e Sky Bob Geldof, giunto a Roma per
lanciare il concerto del Circo Massimo nell'ambito del Live 8,
ha fornito l'elenco degli artisti che hanno finora confermato la
propria partecipazione. Assente Vasco Rossi, che lo stesso
giorno si deve esibire ad Ancona, la line-up per ora è la
seguente: Alì Farka Touré, Biagio Antonacci, Articolo 31,
Carmen Consoli, Cesare Cremonini, Francesco De Gregori, Gianluca
Grignani, Pino Daniele, Gemelli Diversi, Elisa, Giorgia, Irene
Grandi, Faith Hill, Khaled, Fiorella Mannoia, Tim McGraw, Ennio
Morricone, Nek, Negramaro, Negrita, Noa, Laura Pausini, Max
Pezzali, Planet Funk, Eros Ramazzotti, Francesco Renga,
Sugarfree, Tiromancino, Velvet, Antonello Venditti, le
Vibrazioni e Zucchero. Si attendono conferme (probabili) da
Claudio Baglioni, Renato Zero e Jovanotti, mentre Ligabue
probabilmente non parteciperà. L'evento del Circo Massimo sarà
trasmesso in diretta su Raitre con la conduzione di Giovanni
Floris, mentre Sky sul canale 109 e finestre a ritmo continuo su
Sky Tg24 trasmetterà tutti i concerti previsti nelle 8 città.
Miaeconomia.it
20 Giugno
Radio: la sfida
è sul digitale (20/06/2005) Con più di 37 milioni di
ascoltatori al giorno e un fatturato complessivo di 400 milioni
di euro, pari al 5% degli investimenti pubblicitari in Italia,
la radio si conferma come uno dei settori strategici
dell’editoria. “La radio è un ottimo strumento per il
paese, ma occorre che gli editori siano messi nelle condizioni
di poter compiere la loro missione”. Esordisce così il
presidente della Radio nazionali associate (Rna) e fondatore di
Rds, Eduardo Montefusco, in occasione delle celebrazioni per i
30 anni delle radio private in Italia. Artisti e addetti ai
lavori hanno ripercorso insieme tutte le tappe di un mezzo che
ha fatto la storia delle comunicazioni di massa, interrogandosi
sulle prospettive future, in un convegno dal titolo “La radio
privata in Italia: trent’anni di libertà e mercato al
servizio dei cittadini”. L’evento ha rappresentato anche
l’occasione per scagliare un attacco alle tre reti radio della
Rai, responsabili, secondo Montefusco, di assorbire la maggior
parte degli introiti pubblicitari (nonostante il canone), di
concentrare l’attenzione solo sul mezzo televisivo, e di non
aver accolto il passaggio al digitale per la radio. Per il
presidente della Radio nazionali associate “la fase
pionieristica è finita, ora dobbiamo pensare a progettare il
futuro, perché la radio sia sempre più moderna e a fianco dei
cittadini. L’innovazione è certamente la nostra prossima
sfida. Ma è un passaggio complesso, che molti editori
radiofonici, forse quelli più piccoli, vorrebbero evitare.
Altri invece hanno cercato di cavalcarla senza regole, magari
sperando di guadagnare spazio con nuovi arrembaggi”. Le radio
che aderiscono alla Rna chiedono dunque al parlamento e al
governo che “siano garantite tutte le condizioni per un
corretto sviluppo delle nuove tecnologie, per tutti i soggetti,
e tra questi la radiofonia”. Pronta la replica del Ministro
delle Comunicazioni Mario Landolfi: “stiamo studiando
l’ipotesi di un piano di incentivi per la radio per aiutare il
passaggio al digitale, ma anche per la formazione delle
professionalità necessarie. L’ipotesi è quella di dare
contributi agli utenti per l’acquisto degli apparecchi
digitali, così come è avvenuto per la tv digitale
terrestre”. Al convegno sono intervenuti tra gli altri, il
ministro per l’innovazione tecnologica, Lucio Stanca, il
sindaco di Roma, Walter Veltroni, l’ex presidente della
repubblica, Francesco Cossiga, il direttore del dipartimento
protezione civile, Guido Bertolaso, e artisti come Amadeus,
Carlo Conti, Fiorello, Pino Daniele e Claudio Baglioni. A
ribadire il nesso tra radio e impresa è stato il brand
promotion manager di Fiat Auto, Lapo Elkann che ha così
commentato: “libertà, mercato, servizio sono i valori sui
quali si è basato lo sviluppo delle radio private. Trovo
interessantissimo che queste stesse parole siano alla base di un
sistema capitalistico liberale che si ispira alla logica della
trasparenza e del rapporto con il proprio mercato di cittadini,
liberi di scegliere l’azienda che meglio delle altre si ponga
al servizio delle proprie esigenze. Niente di molto diverso dal
concetto di marketing”.
http://www.musicalnews.com
18 Giugno
Ad Aulla con Stefano De
Martino per il Premio Lunezia
di Antonio
Ranalli
Intervista a
Stefano De Martino, direttore artistico del celeberrimo “Premio
Lunezia”, in programma il 21, 22 e 24 luglio ad Aulla. La
manifestazione, che premia il valore musical-letterario delle
canzoni, apre anche ai giovani emergenti.
Il “Premio
Lunezia” riapre le porte alle nuove proposte. Band, cantautori e
autori di testi possono iscriversi al “Premio Lunezia Giovani
Autori 2005” (tutte le informazioni sono sul sito della
manifestazione). L'etichetta discografica della Rai “Rai Trade”
e l'etichetta romana “AlfaMusic” cercheranno sul palco del
“Premio Lunezia Giovani Autori”: band , cantautori e autori di
testo da seguire e promuovere nel panorama musicale italiano.
L'iniziativa è sostenuta dalla Siae, da Radio In Blu e per il
primo anno anche dall'Imaie. Le iscrizioni sono aperte fino al 9
luglio, ma l'organizzazione invita a spedire il materiale con
anticipo, ciò per favorire il lavoro di selezione ed analisi del
materiale pervenuto. Circa venti fra band, cantautori ed autori
di testo conquisteranno il palco delle due serate finali (21 e
22 Luglio) del “Premio Lunezia Giovani Autori”, un ulteriore
selezione porterà sul palco del “Lunezia Big” una band e un
cantautore (24 Luglio). Il “Lunezia Big” sarà presentato da
Pippo Baudo. Ne abbiamo parlato con il patron Stefano De Martino
(nella foto con Claudio Baglioni).
Il “Premio Lunezia” continua a dare ampio spazio ai giovani. Il
concorso sembra ormai avere raggiunto ottimi risultati. Quali
sono le sue aspettative per quest’anno?
Una
cosa che mi preme molto adesso è quella di invitare le nuove
proposte ad iscriversi al concorso. C’è possibilità di
iscriversi fino al 9 luglio per band, cantautori e autori di
testo. In questa edizione si rafforza il ruolo di “Rai Trade”
per seguire e promuovere questi giovani, che si esibiranno nelle
prime due serate (22 e 23 luglio), dove comunque si
avvicenderanno anche alcuni big della canzone italiana, come
Teresa De Sio e Tetes De Bois. Gli autori di testo prescelti
vedranno recitata la loro opera da attori professionisti. Le
opere migliori saranno musicate, diventeranno canzoni e saranno
inserite in una compilation che sarà prodotta da “Rai Trade”.
Nei giorni della manifestazione uscirà la compilation con gli
autori che hanno partecipato alle ultime due edizioni del “Lunezia”.
A questo si aggiunge un secondo CD con tredici big, che hanno
partecipato in questi anni alla manifestazione, come Claudio
Baglioni, Carmen Consoli e Vasco Rossi. Il CD si chiamerà
“Lunezia Hit”.
L’edizione di quest’anno sarà presentata da Pippo Baudo. Com’è
avvenuta la scelta?
La scelta è stata per noi un po’ una sorta di prova del nove.
Cercare Baudo e chiedergli di presentare questa manifestazione è
stato utile anche per capire che tipo di comprensione c’era da
parte di personaggi del suo calibro di alcune realtà del
panorama musicale italiano. Il fatto che Pippo Baudo abbia
accettato è per noi un grosso onore, visto che lui ha tante
richieste, e accetta solo poche manifestazioni. La sua presenza
da una definitiva affermazione all’evento, e dà una peculiarità
a tutto il programma. Ma non ci sarà solo Baudo. Claudio Capone,
voce dei documentari di Quark e noto doppiatore (Ridge di
Beautiful ecc.) reciterà alcune delle opere finaliste,
intersecandosi con l’orchestra.
Al “Premio Lunezia” sono passati tanti nomi importanti della
canzone italiana. Penso a Samuele Bersani, Vasco Rossi, Claudio
Baglioni ecc. Ha qualche ricordo particolare su qualche autore?
I ricordi sono tanti. Sono passati più o meno tutti i cantautori
più importanti della nostra canzone. Ho un ricordo
piacevolissimo, ma non per fare retorica visto che è un
personaggio di cui si parla tanto, di Fabrizio De Andrè. Non
posso fare a meno di ricordare la semplicità e la bellezza del
suo porsi nei nostri confronti. Venne alla seconda edizione, in
questa piccola città. Ricevette il premio con un’aria lusingata,
un fare timido. Insomma una persona straordinaria. Da un punto
di vista di spettacolo forse il ricordo più vivo è quello legato
a Claudio Baglioni, che io ho sempre molto amato artisticamente,
e che si sublima in questo ricordo di “Lunezia 2003”, esibendosi
piano e voce. L’esibizione è in qualche modo un omaggio, un
piccolo scambio che avviene sul palco. Nel caso di Baglioni,
visto anche il calore che ha sentito intorno, si è tramutato in
un vero e proprio concerto, che si è prolungato anche nel dopo
show a cena, suonando con noi con chitarra e voce.
E tra i giovani?
Abbiamo un nome ancora non noto, ma che ha già fatto un vero
plebiscito di vittorie. Si tratta di Maria Pierantoni Giua, una
ragazza che è stata originariamente segnalata nel 2003 al “Lunezia”.
Successivamente ha vinto Castrocaro e Recanati, e adesso “Rai
Trade” sta lavorando su di lei per trovare una produzione
importante. E’ l’artista con più potenziale per uscire sul
mercato e avere una considerazione artistica che possa
perpetuarsi nel tempo. Tra i giovani è l’artista che mi ha
colpito di più, anche se ci sono stati tanti altri bravi autori.
Se dovesse definire e spiegare il“Premio Lunezia”, come lo
definirebbe?
Abbiamo coniato questo valore musical-letterario della canzone,
che va al di là del premiare la canzone in sé per sé, come fa
Sanremo, che comunque merita rispetto. Si tratta di fare una
cosa un po’ diversa, perché la canzone viene celebrata, posta e
vista da un’angolazione diversa. Percependo di più questa magia
e questo mistero delle parole nella musica, che effettivamente
consegnano spesso delle grandi emozioni. Queste emozioni sono
legate a quell’alchimia misteriosa di fondere le parole con la
musica. Il “Premio Lunezia” nasce da un amore mio personale per
le canzoni italiane, assolutamente italiane, perché mi piace
capire cosa viene detto in una canzone, e la comunicazione
poetica letteraria della musica.
Quest’anno assegnerete un premio anche al miglior libro musicale
dell’anno. La scelta è ricaduta sull’ottimo saggio “Legata ad un
granello di sabbia” di Enzo Gentile. Com’è avvenuta questa
scelta?
Un’idea che è nata un po’ nell’entourage dei miei collaboratori,
che mi hanno suggerito l’idea di premiare un libro di natura
musicale. Noi tra l’altro siamo vicini ad una città che assegna
ogni anno il “Premio Bancarella”, uno dei più prestigiosi per la
narrativa, ma che appunto non tiene conto della musica. E allora
abbiamo pensato di istituire questo premio riservati ai libri
musicali. Nello specifico la scelta è ricaduta sull’opera di
Enzo Gentile, che merita interesse.
La
Provincia di Como 17
Giugno
live Claudio
Baglioni «salottiero» ieri a Campione
Con il brano
«Solo» Claudio Baglioni ha aperto ieri sera il suo concerto
nel salone delle feste del Casinò di Campione d'Italia,
nell'occasione gremito. Dopo il primo brano - eseguito con il
solo accompagnamento della chitarra - il cantautore romano,
completo scuro e cravatta nera, si è a lungo intrattenuto con
il pubblico in un simpatico scambio di battute.
La
Provincia di Como 16
Giugno
Baglioni è al
Casinò Recital intimistico campione d'italia Week-end
campionese all'insegna della buona musica e della comicità.
Ovviamente Claudio Baglioni, attesissimo per l'esibizione di
stasera al Casinò (una performance in perfetta solitudine,
accompagnato solo da pianoforte e chitarra), è un discorso a
parte, una star impareggiabile che nulla ha a che vedere con
Simona Bencini, Nino Frassica e Memo Remigi ospiti della sala da
gioco rispettivamente venerdì, sabato e domenica sera. Ma
facendo scivolare lo sguardo dalla vetta dell'Olimpo sulla quale
è arroccato Baglioni, è bene comunque soffermare l'attenzione
anche sulla Bencini. Chi la conosce sa quanto sia brava la
vocalist dei Dirotta su Cuba. Chi la conosce poco, invece, forse
non sa del suo album solista intitolato Sorgente e dal quale è
stato tratto il singolo Perfetto, in onda nelle radio già da
metà maggio. La serata al Casinò è una buona occasione per
ascoltarlo dal vivo. Con l'artista erbese Memo Remigi - ospite
del Casinò in occasione della presentazione della gara
ciclistica «Tre valli varesine» - rivivranno invece alcuni dei
grandi successi che hanno spopolato nella frizzante Milano degli
anni '60. Basti citare le classicissime Innamorati a Milano, Io
ti darò di più, Gocce di luna. Dario Alemanno Baglioni in
concerto Campione d'Italia, Casinò, stasera ore 22 (cena ore
20). Info: 0041.91-640.11.11.
ANSA
16 Giugno
RADIO: LE
PRIVATE CONTRO LA RAI, CI SUCCHIANO IL SANGUE/ANSA ore 17:43
MONTEFUSCO,RADIO RAI HA CANONE MA ASSORBE 50% RISORSE PUBBICITA'
ROMA (ANSA) -
ROMA, 16 giu -
Le radio private riunite sotto il marchio Rna (Radio nazionali
associate) si sono riunite oggi per ripercorrere le tappe
passate, e soprattutto per interrogarsi sulle prospettive
future, in un convegno dal titolo 'La radio privata in Italia:
trent'anni di libertà e mercato al servizio dei cittadinì,
organizzato a Roma, a Palazzo Rospigliosi. L'incontro, aperto a
personalità legate, a vario titolo, all'etere, è stato, tra
l'altro, l'occasione per un attacco alle tre reti radio della
Rai, "colpevoli", secondo il presidente di Rna Eduardo
Montefusco (presidente e direttore giornalistico di Radio
Dimensione Suono) di assorbire ampia parte degli introiti
pubblicitari (nonostante il canone), di non aver accolto il
passaggio al digitale per la radio, e di concentrare
l'attenzione solo sul mezzo televisivo. Tanti i personaggi
intervenuti: il sindaco di Roma Walter Veltroni, il senatore
Francesco Cossiga, Fausto Colombo (ordinario di Scienze delle
Comunicazioni Università Cattolica di Milano), il direttore del
Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso (che ha
sottolineato "l'importanza del mezzo radiofonico per
l'informazione tempestiva nei casi di emergenza, come il
blackout"), e ancora il presidente Upa Giulio Malgara,
Claudio Baglioni e Pino Daniele, e l'esilarante terzetto di ex
dj Fiorello - Carlo Conti - Amadeus. In programma inoltre
l'intervento del ministro per l'Innovazione e le Tecnologie
Lucio Stanca, del ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi,
del presidente de Il Sole 24 ore Innocenzo Cipolletta e di Lapo
Elkann. Montefusco ha aperto il lavori. Presenti in platea anche
Maurizio Gasparri ed Enrico Mentana. Il presidente di Rna ha
ricordato il potere della radio, che conta su un bacino di
ascolto giornaliero di più di 37 milioni di persone. "Il
mercato - ha aggiunto - ci premia: il fatturato del comparto ha
raggiunto oggi i 400 milioni di euro che rappresentano solo il
5% degli investimenti pubblicitari in Italia (contro l'11% della
Francia, il 7% della Spagna e l'8% della Germania) ma il dato è
in crescita e il potenziale è ancora tutto da sfruttare. Ben lo
hanno capito i gruppi editoriali che dimostrano sempre più
interesse per la radio". Ricordando che "il digitale
è un'opportunità e non certo un obbligo", Montefusco ha
denunciato "i ritardi, che hanno una valenza politica,
dell'Autorità (nell'emanare il regolamento per l'avvio delle
diffusioni digitali) e del Ministero delle Comunicazioni (nel
dare compimento alla fase successiva, con la pubblicazione del
bando per il rilascio delle licenze)". E si è scagliato
anche contro il servizio pubblico, giudicato
"indifferente", impegnato "a puntare tutto sulla
tv. Chi non vuole il passaggio al digitale per la radio - ha
continuato Montefusco - Rai in testa, lo dica chiaramente".
A nome degli editori nazionali rappresentati da Rna, il
presidente ha invitato il nuovo cda Rai e il prossimo presidente
e il dg, a trovare forme nuove per costruire un rapporto con
l'universo radiofonico privato. Per operare su questo fronte,
Rna ha già chiesto al ministro Landolfi "che nel rinnovo
del contratto triennale di servizio tra l'emittente pubblica e
lo stato siano coinvolti, per la parte radiofonica, anche i
nostri editori". Ancora un attacco al servizio pubblico
che, a differenza delle radio commerciali, gode anche del
finanziamento del canone. "La raccolta pubblicitaria delle
reti radiofoniche Rai - ha continuato Montefusco - sfiora il 50%
delle risorse totali di settore: un livello altissimo che
sarebbe bene ridurre, proprio perché c'é il finanziamento
pubblico". Rincara la dose l'ex presidente della Repubblica
Francesco Cossiga: "Solo in Italia il servizio pubblico può
fare pubblicità. Credo che la Rai - ha poi aggiunto - non abbia
compreso il valore della radio, così come, a mio giudizio, non
lo ha compreso a fondo neanche il potere politico". (ANSA).
Il
Corriere di Como 15
Giugno
Claudio
Baglioni canta al Casinò LIVE Valentino e Vasco, entrambi Rossi
di cognome, non hanno sudato sui libri per guadagnarla. Lui
invece sì. Il neodottore in architettura, nonché amatissimo
cantautore, Claudio Baglioni - che è molto interessato pure al
recupero dell'area dell'ex Ticosa - per il momento ha messo da
parte lo studio e i libri (di recente ha pubblicato Senza musica
dove racconta se stesso) e ha in mente solo di cantare. L'ugola
d'oro romana sarà infatti in concerto giovedì 16 giugno al
Casinò di Campione d'Italia, una delle innumerevoli tappe del
suo lungo tour. Sarà il Salone delle Feste, alle 22, ad
ospitare l'attesissimo concerto, nel quale Baglioni presenterà
i successi del suo ultimo album 'Crescendo e cercando' - Tutto
in un abbraccio, Mai più come te, Quei due e Grand'uomo -
accanto ad alcuni tra i suoi intramontabili cavalli di battaglia
quali Strada Facendo, Io Sono qui, Amori in corso. Un romantico
viaggio nei ricordi dell'adoloscenza attraverso i testi di un
cantautore che si riconferma tra i più amati, come testimoniano
le centinaia di migliaia di presenze alle sue recenti
apparizioni. Prima del concerto, alle 20, cena di gala con
prenotazione. Per informazioni chiamare lo 004191.640.
Agenzia
AISE 15 Giugno
Cultura
ANNUNCIATI GLI OTTO VINCITORI DI "MUSICULTURA" IL
FESTIVAL DELLA CANZONE POPOLARE E D'AUTORE DI MACERATA MACERATA\
aise\ - Sono stati proclamati gli otto vincitori della XVI
edizione del Festival della Canzone Popolare e d'Autore "Musicultura",
le cui serate finali si svolgeranno dal 23 al 25 giugno nella
splendida cornice dell'Arena Sferisterio di Macerata in diretta
su Radio 1 Rai. Elisa Amistadi (TN), Caraserena (RM), Compagnia
D'Encelado Superbo (SR), Pier Cortese (RM), Simone Cristicchi
(RM), Fabula Rasa (BA), Carlo Alberto Ferrara (RM), I Beatipaoli
(PA): sono loro i vincitori selezionati dall’esame di ben
1.176 canzoni, che si alterneranno sul palco dell’Arena
insieme a tanti "colleghi" illustri della musica e
della parola. Saranno dunque loro i protagonisti del Festival
della Canzone Popolare e d'Autore, che in passato ha offerto un
terreno credibile per mettersi alla prova ad altri grandi autori
della musica italiana, quali Pacifico, Povia, gli Avion Travel,
Gian Maria Testa, Amalia Grè e Patrizia Laquidara. Il percorso
che ha condotto alla scelta degli otto vincitori è stato lungo
e articolato. Dopo l'esame di 1176 canzoni e una fase di
scrupolose audizioni live, Musicultura ha individuato 16
finalisti, le cui proposte sono state sottoposte al vaglio del
Comitato Artistico di Garanzia e contemporaneamente affidate
alla valutazione di un pubblico vasto e composito (radiofonico,
della carta stampata, della rete), espressione di modalità
variegate di approccio alla musica. Per due mesi gli ascoltatori
di Radio 1 Rai (con i programmi "Musica Village",
"Ho perso il trend", "Zapping",
"Demo" e "Stereonotte") i lettori del
RadiocorriereTV e gli utenti di Internet hanno ascoltato ed
espresso le proprie preferenze in merito ai 16 brani finalisti.
Battuto ogni precedente record di partecipazione al voto: oltre
120.000 sono stati a titolo di esempio i contatti registrati col
televoto su Radio 1Rai; 180.000 i voti in internet). Le sedici
proposte che si sono confrontate con tanto seguito per oltre due
mesi, saranno raccolte in un CD, curato da Musicultura col
sostegno della Camera di Commercio di Macerata, in uscita nei
giorni del festival con distribuzione Delta. Tra gli otto
vincitori, i Caraserena e i Fabularasa sono stati designati dal
pubblico di Radio 1 Rai, Carlo Alberto Ferrara dai lettori del
RadiocorriereTV, la Compagnia d'Encelado Superbo ha primeggiato
nel voto on line, Simone Cristicchi, Pier Cortese, I Beatipaoli
ed Elisa Amistadi sono stati scelti a insindacabile giudizio del
Comitato Artistico, in questa edizione così composto: Claudio
Baglioni, Edoardo Bennato, Samuele Bersani, Carmen Consoli,
Tiziano Ferro, Max Gazzè, Dacia Maraini, Gianna Nannini,
Pacifico, Gino Paoli, Elio Pecora, Fernanda Pivano, Vasco Rossi,
Michele Serra, Daniele Silvestri, Sandro Veronesi, Antonello
Venditti, Federico Zampaglione. Le otto proposte si esibiranno
all'Arena Sferisterio tra giovedì 23 giugno e venerdì 24; le
due proposte più votate di ciascuna serata si contenderanno
nella serata finale di sabato 25 giugno, il primo Premio
assoluto di 20mila euro e la Targa della critica (5mila euro)
offerta dalla Camera di Commercio di Macerata. Ogni artista
proporrà due brani e, se vorrà, potrà presentare e spiegare
al pubblico il proprio lavoro. A decidere l'esito della
"gara" concorreranno gli spettatori dell'Arena
Sferisterio, il voto telefonico dei radioascoltatori e le
indicazioni di una giuria di giornalisti. Saranno assegnate
anche le borse di studio "Università della Marche -
Università delle armonie", "Imaie" e "Siae",
ciascuna del valore di 2.500 euro, rispettivamente per la
miglior parte letteraria, la migliore interpretazione e la
migliore musica. Protagoniste indiscusse della tre-giorni di
Musicultura, realizzato con il sostegno del Comune e della
Provincia di Macerata, della Regione Marche, del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali della Camera di Commercio di
Macerata, saranno dunque la musica, la parola, la voce, per uno
spettacolo in bilico tra ricerca e tradizione, aperto alla
contaminazione di codici espressivi diversi. È aderendo a
questo spirito che i tanti ospiti porteranno la loro
testimonianza sul palcoscenico dell'Arena. Tra i protagonisti
della serata di giovedì 23 ci saranno Ivano Fossati, per la
prima volta al festival, dove per il suo speciale contributo
artistico alle sorti della forma canzone sarà tra l'altro
premiato dai rettori delle Università di Camerino e di
Macerata, Antonella Ruggiero in versione Big Band, Enzo
Avitabile & Bottari, Morgan e Fernanda Pivano, che insieme
rivisiteranno "Non al denaro, non all'amore, né al
cielo", l'opera di Fabrizio De Andrè ispirata da "Spoon
River" di Edgar Lee Masters; venerdì 24 andranno in scena
Edoardo Bennato, Povia e Gian Maria Testa (entrambi già
vincitori di Musicultura), i Cousteau, alla prima apparizione
live in Italia con il nuovo progetto musicale, Dacia Maraini;
sabato 25 sarà la volta di Massimo Ranieri, Noa, Teresa De Sio
- che nel suo set ospiterà Raiz, già voce degli Almamegretta),
Sergio Cammariere e dei poeti Marco Palladini ed Elio Pecora. (aise)
Millecanali.it
15 Giugno 2005 1
Canale:
"Radio" / Categoria: "RADIO" La RNA ricorda
i trent’anni della radio privata in Italia “Trent’anni di
libertà e mercato al servizio dei cittadini”. È lo slogan
che accompagna l’incontro romano organizzato per domani dalla
RNA, l’associazione delle radio nazionali private italiane. La
radiofonia privata italiana celebra, quest’anno, il suo
trentesimo anniversario. È un avvenimento importante,
un’occasione per riflettere sul valore del medium radiofonico
che, grazie all’attività di migliaia di pionieri, è, oggi,
strumento vivace, moderno ed efficace per comunicare
rapidamente, ogni giorno, con quasi quaranta milioni di
cittadini italiani. La RNA – Radio Nazionali Associate, che
rappresenta le imprese radiofoniche italiane operanti in ambito
nazionale, intende ricordare questo anniversario con un convegno
internazionale, che si svolgerà a Roma, nel prestigioso Palazzo
Rospigliosi, sul colle del Quirinale (via XXIV maggio 43),
domani, giovedì 16 giugno, a partire dale ore 10. Hanno dato la
loro adesione il Ministero delle Comunicazioni e quello
dell’Innovazione, esponenti politici e parlamentari,
economisti, esperti della comunicazione e del marketing,
imprenditori e personaggi del mondo dello spettacolo, oltre agli
amministratori delle emittenti radiofoniche nazionali
commerciali e comunitarie. Fra gli interventi previsti, oltre a
quello iniziale di Eduardo Montefusco per la RNA, citiamo
quelli, anche inconsueti per questo tipo di convegni, dell’ex
presidente Cossiga, di Guido Bertolaso della Protezione Civile,
persino di Claudio Baglioni e Pino Daniele sul tema ‘musica e
radio’. Ricordiamo poi, fra gli altri oratori, Innocenzo
Cipolletta, Lapo Elkann, il ministro Stanca, Giulio Malgara.
Chiuderà i lavori, nel pomeriggio, il ministro delle
Comunicazioni Mario Landolfi.
La
Provincia di Como 14 Giugno
Nei dialoghi
con il pubblico potrebbe anticipare l'attesa «Senza musica»,
biografia in uscita a fine mese Baglioni, «assolo» intimista a
Campione Giovedì torna a esibirsi nel Comasco, al Casinò, in
un recital che ricorda le atmosfere di «Incanto» Claudio
Baglioni nel luglio del 2001 al teatro Sociale di Como, tappa
del tour «Incanto» CAMPIONE D'ITALIA E meno male che dopo la
sfacchinata di Crescendo e Cercando aveva detto di volersi
fermare per un po'. Per riposarsi finalmente a casa sua, dopo
quattro anni praticamente ininterrotti di tour, in giro per
stadi, teatri, palazzetti, parchi, piazze, ville e aree dismesse,
proprio per non lasciarsi mancare nulla. Per riposarsi, e magari
anche per mettere un poco d'ordine negli appunti buttati giù
dove capitava, tra un concerto e l'altro; parole e note che
dovranno dare vita al suo prossimo album. Ma la vera verità è
che lui, senza un microfono davanti e uno strumento in mano,
proprio non ci sa stare. Claudio Baglioni torna allora ad
esibirsi. Lo farà giovedì 16 giugno, sul palco del Casinò di
Campione d'Italia. Sarà lui la stella assoluta della cena di
gala (o meglio: dello spettacolo a seguire) che avrà luogo al
ristorante La Boule, nel salone delle feste. La cena inizierà
alle 20.30, ma le prime note non dovrebbero risuonare prima
delle 22. Salvo sorprese dell'ultima ora, Baglioni dovrebbe
presentarsi da solo, senza alcun musicista ad accompagnarlo. Per
la sua prima volta nell'enclave ha scelto come unici compagni
d'avventura un pianoforte e qualche chitarra. Si offrirà al
pubblico come "one man show", insomma. Nulla a che
vedere, tuttavia, con il mattatore che fece furore nell'ormai
lontano 1986, anno del tour Assolo. Assomiglierà di più,
invece, all'intimo e discreto cantastorie che ha popolato i
teatri storici italiani nell'assai più recente tour Incanto,
che nel 2001 fece tappa anche al Sociale di Como. E proprio
l'atmosfera raccolta del salone potrebbe tentare Baglioni,
convincendolo a lasciarsi andare un po', e a raccontarsi a ruota
libera tra un brano e l'altro. Magari anticipando i contenuti di
Senza musica, l'autobiografia curata da Giuseppe Cesaro ed edita
da Bompiani che dovrebbe uscire in libreria entro fine mese.
Dopo Campione d'Italia, Baglioni il 30 agosto sarà ancora di
scena in un altro casinò: il Ca' Vendramin Calergi di Venezia.
Prima però potrebbe fare capolino anche a Roma: il suo nome è
uno di quelli che circolano per il Live 8 del 2 luglio. Intanto
il musicista romano ha raggiunto il 24esimo posto nelle hit
spagnole con la raccolta Todo Baglioni grandes éxitos, en español:
il disco dovrebbe uscire presto anche in Italia. Ma prima, l'11
luglio, suonerà al Patio de Conde Duque Calle a Madrid. E chissà
che anche giovedì, in riva al Ceresio, non si ascolti un
Baglioni nella lingua di Cervantes. Enrico Romanò Baglioni live
Campione, Casinò, 16 giugno. Info: 0041.91-640.11.11.
PubblicitàItalia.it
14 Giugno
Rna celebra i
30 anni della radio privata [14/06/2005 - 08.42] Rna,
l’associazione presieduta da Eduardo Montefusco (nella foto)
che raggruppa i principali network radiofonici nazionali,
celebrerà con un convegno il 16 giugno a Roma, nella Sala delle
statue di Palazzo Rospigliosi, il trentesimo anniversario della
liberalizzazione del sistema radiofonico privato. Parteciperanno
organi istituzionali dello Stato (dal ministro delle
comunicazioni Mario Landolfi, al sindaco di Roma Walter Veltroni,
al presidente della Vigilanza Rai Claudio Petruccioli, all’ex
presidente della Repubblica Francesco Cossiga), rappresentanti
del mondo economico e del marketing (Lapo Elkann e Giulio
Malgara), esperti delle nuove tecnologie (che parleranno delle
frontiere multimediali verso cui si muove il mezzo) e personaggi
del mondo dello spettacolo, da Claudio Baglioni, a Pino Daniele,
ad Amadeus, a Carlo Conti, a Fiorello. Saranno premiati con
medaglia d’oro i pionieri della radiofonia privata italiana e
una targa sarà assegnata alla prima emittente libera italiana.
Le prime ‘radio libere’ nacquero negli anni ’70,
sull’onda della contestazione giovanile, quando un enorme
numero di piccoli soggetti cominciò a trasmettere in Italia
quasi esclusivamente per hobby o per impegno politico,
Moltiplicatesi in breve tempo grazie a una serie di condizioni
sociali, economiche e tecniche, le ‘radio pirata’, una volta
rese legali, divennero vere e proprie attività produttive con
l’idea di renderle in futuro profittevoli economicamente. La
radiofonia commerciale vera e propria iniziò a costituirsi
negli anni Ottanta, quando alcune radio estesero il segnale fino
a diventare nazionali. Oggi l’espansione quantitativa si è
fermata perché non ci sono più frequenze disponibili e la
porzione ridotta del mercato pubblicitario rende molto critico
il raggiungimento della soglia minima di sopravvivenza delle
piccole radio locali. Dopo aver fatto da apripista alle tv
locali, molto più profittevoli dal punto di vista commerciale,
che hanno drenato la raccolta pubblicitaria delle radio
fermandone così l’espansione, ora la radio è costretta a
ripensare se stessa in un chiave qualitativa. Il futuro è
infatti la radio digitale terrestre (Dab) con cui gli utenti
radio potranno finalmente ascoltare tutte le radio di un’area
metropolitana senza interferenze tra esse, senza perdita del
segnale cambiando zona, e senza necessità di sintonizzare le
stazioni. Inoltre il numero di radio o di trasmissioni potrà
aumentare sensibilmente, fino a quattro volte.
LUCERAWEB.COM
Dopo
Claudio
Baglioni, quest’anno sarà Giorgia ad
esibirsi all’interno del castello di Lucera il 2
agosto in un concerto che la cantante romana propone
in questa stagione estiva in forma “unplugged”.
Dopo
circa 2 anni di sosta, infatti, Giorgia presenterà
il suo nuovo, primo,
album "unplugged" registrato rigorosamente dal vivo
durante le riprese del concerto che ha avuto luogo a Milano lo
scorso 29 aprile. Ai prossimi concerti saranno ospiti due
grandi come Terence Blanchard e Ricky Fante, quattro
straordinari musicisti e dodici elementi d’orchestra che
accompagneranno la “Ladra di vento” sul palco, offrendo
una perfetta alchimia di magia ed emozioni ancora più
“live”.
La
stessa formula “unplugged”, infatti, sarà mantenuta anche
per il tour che toccherà Lucera nella serata del 2 agosto che
si preannuncia magica in un’atmosfera “storica” che solo
il Castello di Lucera può offrire.
Nei
prossimi giorni saranno resi noti i luoghi delle prevendite e
i prezzi dei biglietti.
f.g.
Il
Messaggero Domenica 12 Giugno 2005
Estate romana, tutta la città è un grande
spettacolo
di MARCO MOLENDINI
L’Estate romana quest’anno pesa un chilo e ottocento grammi. Il
bollettino delle manifestazioni, dei festival, dei singoli
concerti, delle rassegne, degli eventi raccolto in un
contenitore di plastica è stato consegnato ieri mattina
nell’aula consiliare del Campidoglio. Cerimonia ufficiale (e
inevitabile) per dichiarare aperta la stagione, anche se ormai
l’Estate romana segue le regole della metereologia: come per le
stagioni che non
sono più quelle di prima, non si capisce quando si comincia e,
neppure, quando si finisce. Tanto per fare un esempio: il
concerto dei Rem, l’altra sera all’Olimpico, era già da
considerare Estate romana? E il concertone al Colosseo
(l’appuntamento gratuito che, negli anni passati, ha visto in
scena Paul McCartney e Simon&Garfunkel e quest’anno, slittato al
3 settembre, dovrebbe avere come protagonista Elton John alla
testa della sua band) è ancora Estate romana? La verità è che
Roma diventa sempre più una città spettacolo, un laboratorio che
sforna eventi lungo tutti i dodici mesi dell’anno. Un’offerta
culturale che non ha paragoni (ed è sicuramente uno dei motivi
per cui il sindaco Veltroni è finito sulla copertina di Time ,
guadagnandosi la definizione di ”action man”) e che, a giugno e
luglio,
respira a pieni polmoni, invade la città, fa ballare, fa
cantare, fa suonare, fa largo alle culture del mondo, fa
sbollire la noia, dilaga dal centro alla periferia, coinvolge
giovani, bambini e anziani. Un manifesto e un fenomeno unico per
quantità e qualità. Musica, soprattutto (la musica è il piatto
forte per vocazione, per interesse, per richiamo, per naturale
adattabilità), ma anche danza, cinema, letteratura, teatro.
Dieci milioni di visitatori l’anno scorso (nel 94 erano solo un
milione e sembrava un successo straordinario) e, nei primi tre
mesi di quest’anno, i soli frequentatori di manifestazioni
musicali sono aumentati del 36 per cento. Eppure la crisi
economica si fa sentire, eccome, nel consumo culturale: si
acquistano meno libri, si va meno al cinema, si comprano meno
libri, si va meno a teatro. «A Roma siamo in piena
controtendenza» dice il
sindaco e ribadisce il suo impegno. Sa anche, però, che nel
determinare l’anomalia romana
l’intervento del Comune ha il suo peso specifico: «La scelta
degli eventi gratuiti è uno dei fattori di coesione sociale
della città» ribadisce. E spinge perchè l’Estate romana continui
a crescere, perpetuando un miracolo che ha ricadute economiche:
l’investimento pubblico, ha spiegato l’assessore alla cultura
Gianni Borgna (un veterano da 13 anni al timone), è di 4 milioni
di euro, più uno offerto da vari sponsor: «Ma il giro d’affari
complessivo è
di almeno 50 milioni, quindi dieci volte superiore». Quest’anno
siamo a un totale di 134
manifestazioni (la prima è la Festa della musica, tre giorni di
concerti dal 19 al 21). L’incremento, rispetto al 2004, è del 7
per cento con una decisa accelerazione delle caratteristiche
della stagione intesa come festa di popolo. E, se da una parte
si è completata la cintura culturale per gli specialisti (per
esempio con l’arrivo della nuova Casa del jazz e di quella del
Cinema), continuano a essere determinanti proprio gli eventi
gratuiti: domenica prossima con il Cornetto free music Festival
a San Giovanni (protagonisti i Duran Duran, Beck, Laura Pausini),
il 28 con il concerto di Renzo Arbore e della sua Orchestra
italiana a piazza del Popolo, il 2 luglio con il Live 8 al Circo
Massimo, ovvero la riedizione a dieci anni di distanza del
celebre Live Aid, ancora una volta con l’organizzazione di Bob
Geldof. E, stavolta con il conivolgimento diretto di Roma che
assieme a Londra, Parigi, Berlino e Filadelfia sarà una delle
città teatro dell’evento (il cast sarà annunciato la prossima
settimana: per ora prevede, oltre a Vasco Rossi, Francesco de
Gregori, Biagio Antonacci, Le Vibrazioni, Antonello Venditti,
Francesco Renga, Nek, Irene Grandi, Jovanotti mentre sono in
corso le trattative, Lucio Dalla, Claudio Baglioni, Renato Zero,
Luciano Ligabue). Ma non finisce qui: ecco l’appuntamento del 3
settembre con il
concerto al Colosseo del Progetto Telecom, la Maratona per
ricordare quella storica del ’60 di Abebe Bikila (il 10
settembre), e la Notte bianca a chiusura (il 17).
In mezzo decin