Le notizie di

Settembre 2005

 

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Il Mattino 30 Settembre

LO SHOW IN PIAZZA DEL PLEBISCITO D’Alessio & Co, la carica dei duecentomila 

La Falchi come «Annare’», il videomessaggio di Bonolis, «Cient’anne» con Merola e «Mille giorni» con Baglioni

 

Federico Vacalebre 

Le ultime prove con la band negli studi Splash, quelli di Peppino Di Capri, poi un salto (in incognito, o quasi, ché per lui nascondersi a Napoli è quasi impossibile) in piazza del Plebiscito per prendere confidenza con il palco che lo attende stasera. Quindi una riunione con il suo staff per ritoccare la scaletta, controllare le coreografie preparate da Luca Tommassini (già al lavoro per Madonna, Geri Halliwell, Prince, Kylie Minogue, Withney Houston, Claudio Baglioni), attribuire un ruolo agli ospiti non cantanti (Anna Falchi sarà «Annare’», che finora avevamo immaginato tutti come una bruna verace), mettere a punto i duetti con gli ospiti cantanti («Cient’anne» con Mario Merola, naturalmente, «Mille giorni di te e di me» con Claudio Baglioni, probabilmente), controllare chi viene (Giorgio Panariello, Lee Ryan dei Blue, Carlo Buccirosso, Simone Cristicchi, Tony Tammaro, Anna Tatangelo, mezza squadra del Napoli con Aurelio De Laurentiis in testa per «Campioni del cuore», Lucio Dalla con Sal Da Vinci e Gigi Finizio per «Napule») e chi no (sempre più incerta la presenza della Ferilli, Paolo Bonolis ha mandato un videomessaggio). Vigilia di festa bella sudata, insomma, per Gigi D’Alessio, consacrato come «icona pop made in Naples» dal governatore Bassolino e pronto a godersi la carica dei duecentomila attesi per stasera. E perché la festa sia festa è pronto per entrare in funzione il consueto dispositivo di traffico e ordine pubblico predisposto dal Comune per i grandi eventi, con il blocco di transito e parcheggio (esclusi residenti, portatori di handicap o mezzi di soccorso) intorno a piazza del Plebiscito. Potenziate le linee rosse della metropolitana per l'afflusso allo spettacolo e le corse notturne per il deflusso, le funicolari chiuderanno all’1.20. Puntuale l’invito, stavolta affidato all’assessore Nicola Oddati, «a non usare l’auto e utilizzare i mezzi di trasporto pubblico». Il concerto si terrà comunque, anche in caso di pioggia: il palco è coperto. L’intera serata sarà trasmessa i n diretta dalle 21 da Rtl 102.5, che fin dalle prime ore del pomeriggio con Angelo Baiguini e gli Zeroassoluto racconterà l’attesa del pubblico, il dietro le quinte e l’arrivo alla spicciolata dei vari amici di Gigi. Una volta montate, le immagini del concerto, riprese con 16 telecamere, saranno trasmesse da Rai International e, soprattutto, destinate a un dvd, che come il cd dal vivo, registrato stasera, si intitolerà «Cuorincoro». Apppuntamento in classifica, insomma, a Natale o giù di lì: per piazza del Plebiscito sarebbe una prima volta, un debutto beneaugurante per il 2006. Prima, però, uno special sul concerto dovrebbe andare in onda, spiega Geppino Afeltra di Italia Promotion, su una rete Rai o Mediaset. Le trattative sono in corso e lunedì, col prodotto praticamente in tasca (liberatorie degli ospiti disponibili comprese), sarà più facile valutarlo e «piazzarlo».

 

Il piacere del bar a casa tua!  

 

Il Mattino 29 Settembre

D’Alessio: «La mia Piedigrotta pop» 

Federico Vacalebre 

Neanche nello studio del governatore Bassolino Gigi si decide a fare tutti i nomi degli ospiti che attende domani sera in piazza del Plebiscito. Ha paura che un forfait dell'ultimo momento gli faccia mancare questo o quello degli amici attesi come ciliegina sulla torta di questa Piedigrotta D'Alessio che per la solita stupida esterofilia qualcuno vorrebbe ribattezzare piuttosto «D'Alessio and friends». «Il concerto è mio, lasciamo a chi verrà a trovarmi lo sfizio della sorpresa», spiega, ma poi qualche nome è costretto a farlo: ci sarà Lucio Dalla, con Sal Da Vinci e Gigi Finizio per intonare a quattro voci "Napule"; ci sarà Anna Falchi; ci sarà l'ex Blue Lee Ryan per duettare in inglese «La donna che vorrei». E la Ferilli? «La Sabrinona nazionale ci sarà», è costretto ad ammettere la star della canzone neoromantica. E Baglioni? «Claudio l'ho invitato, abbiamo suonato insieme poche sera fa a Lampedusa, ma ho fatto così tanti inviti, persino il presidente Ciampi che... Vediamo chi arriva e poi ne parliamo, io sarò onorato di ricevere nel salotto buono della mia città quanti si sentiranno felici di esserci». Tra le presenze certe, ma non ufficializzate, un po' per scaramanzia e un po' per eccesso di cortesia, ci sono anche quelle di Giorgio Panariello (magari sotto le mentite spoglie di Renato Zero), di Buccirosso, di Simone Cristicchi, naturalmente di Mario Merola: la favola dell'ex cantore neomelodico è iniziata con lui. Prima semplice pianista, poi arrangiatore, autore, finalmente il lasciapassare a due voci di «Cient'anne», trampolino di lancio definitivo verso una notorietà che da cittadina si è fatta internazionale. Su questo ragiona il governatore Bassolino alla scrivania del suo studio, sotto la bandiera rossa dipinta da Paladino: «Piazza del Plebiscito è diventata negli anni anche un grande teatro popolare. Il primo a riempirla di musica, di grande musica, fu Pino Daniele. Poi vennero Renato Carosone, Nino D'Angelo, Peppe Barra, gli Almamegretta. Ricordo bene quando, cinque anni fa, Gigi si esibì in piazza: vennero ad applaudirlo in 200.000, ma molti mi criticarono perché ero andato a salutarlo, a fargli gli auguri. Gli snob di ieri oggi plaudono in coro al divo nazionalpopolare», affonda polemicamente il presidente, «che torna sulla forza di una notorietà massmediatica costruita con anni di successi commerciali di assoluto prestigio. Oggi D'Alessio è l'icona napoletana del pop, ma viene dalla gavetta, e da una scuola di prima grandezza, quella di Merola. Con i suoi amici dimostrerà chi è oggi e qual è la tradizione da cui è partito, ben più solida di quella sanremese». Poi un paragone a sorpresa: «Come certi politici, i cantanti all'inizio sono di una parte, dei fans che più li amano. Oggi D'Alessio può essere considerato una risorsa anche da quei napoletani che amano altri suoni, magari più moderni e innovativi. Sarà bello vedere venerdì notte Napoli, tutta Napoli, festeggiare un napoletano di successo». Eccolo, l'ennesimo miracolo di Gigi, un tempo candidato di Forza Italia proprio «contro Bassolino», oggi attaccato dalla destra per aver difeso Napoli dal j'accuse dell'«Espresso». «Destra e sinistra dovrebbero mettersi d'accordo per il bene di una città e di una regione troppo ricche di storia e di bellezze naturali e artistiche. Dire "Addio Napoli" vuol dire "addio Italia". È giusto sottolineare i nostri problemi, ma non si può gettare il bambino con l'acqua sporca».

 

 

Il Messaggero 29 Settembre  

Alla ricerca del cantautore Musicultura, il festival della canzone d’autore a caccia di nuovi talenti Macerata La XVII edizione di Musicultura – 

Festival della Canzone Popolare e d’ Autore (già Premio Recanati) ha preso il via con il nuovo bando di concorso per la selezione dei migliori cantautori ed esponenti della musica popolare emergenti in Italia. Affermatosi negli anni come uno dei più credibili banchi di prova per chi scrive e compone musica, il Musicultura Festival ha rivolto sempre una costante attenzione alla ricerca di nuovi talenti. Le scelte incrociate del Comitato Artistico di Garanzia (quest’anno composto da Claudio Baglioni, Franco Battiato, Edoardo Bennato, Carmen Consoli, Lucio Dalla, Teresa De Sio, Tiziano Ferro, Max Gazzè, Dacia Maraini, Alda Merini, Pacifico, Gino Paoli, Vasco Rossi, Michele Serra, Daniele Silvestri, Sandro Veronesi, Antonello Venditti, Federico Zampaglione), del pubblico di Radio 1 Rai, dei lettori del RadiocorriereTV e degli utenti web di Musicultura.it, designeranno gli otto artisti che accederanno alle serate finali del Festival - seguite nelle passate edizioni da Radio1 Rai, Rai 3 e Rai Sat - che si terranno nel mese di giugno 2006 all’Arena Sferisterio di Macerata. Al vincitore assoluto andranno in premio 20 mila €. Ci saranno anche altri importanti riconoscimenti, come la Targa della Critica (€ 5.000) e tre borse di studio (€ 2.500,00 ciascuna) rispettivamente per il Miglior Testo, la Migliore Musica e la Migliore Interpretazione. Per partecipare al concorso è sufficiente inviare (entro il 14 novembre 2005) due brani inediti di cui si è autori o coautori, e interpreti. La gara è aperta a tutti i possibili generi musicali, tutti i partecipanti riceveranno risposta scritta in merito all’esito della loro partecipazione. «Si trasformano i modi di fruizione della musica, non muta il bisogno di belle canzoni. Un brano che ti emoziona, che aggiunge un colore alla tua giornata è un piccolo miracolo: vale la pena dare una mano a coloro che questo miracolo hanno le potenzialità di rinnovarlo». Questa l’idea di Piero Cesanelli , direttore artistico di Musicultura, quando nel 1990 varò la prima edizione del concorso. Da allora, il palco di Musicultura Festival ha ospitato il gotha della canzone e della poesia italiane ed internazionali, mettendo in scena un originale confronto tra discipline diverse e allo stesso tempo affini. Per consultare il bando di concorso e avere maggiori informazioni: www.musicultura.it, musicultura@musicultura.it; tel: 071-7574320/1.

 

LIBERO 29 Settembre

Napoli ai piedi di Gigi D'Alessio

Domani sera mega concerto del cantante a Piazza del Plebiscito

Gigi D'Alessio ritorna nella sua Napoli. Mancano ormai pochissime ore all'atteso concerto del cantante partenopeo a Piazza del Plebiscito. Domani sera, alle 21,30, le prime note riempiranno la splendido scenario che circonda la piazza.

Trasmesso da Rai International e in radio da RTL 102,5 il concerto ospitera' tanti amici vip di Gigi: Lee Ryan dei Blue, Anna Falchi, Giorgio Panariello, Sabrina Ferilli, Lucio Dalla, Sal Da Vinci, Gigi Finizio, Simone Cristicchi, Anna Tatangelo.
Organizzato da Italia Promotions, il concerto sara' un vero e proprio evento spettacolare. Una struttura semicircolare con copertura trasparente ad arco alta 18 metri, su una superficie di 1.200 mq al centro della quale si erge una grossa passerella a forma di G, accogliera' D'Alessio. Nel suo interno un numero limitato di fortunati iscritti al Fans Club di Gigi D'Alessio, assistera' allo spettacolo. Per chi, invece, sara' in piazza sono previsti cinque ledwall che riporteranno le immagini salienti del concerto e l'ingresso dal backstage dei tanti amici di Gigi, seguiti dal giornalista del Tg1 Vincenzo Mollica. Non solo musica, pero', ma anche una coreografia curata da Luca Tommasini. Dieci ballerini internazionali danzeranno sulle note del cantautore.

Gigi, di ritorno da 'O Scia' , l'iniziativa musicale organizzata da Claudio Baglioni a Lampedusa la scorsa settimana, e' felice. Gia' nel 2000 ha raccolto nella stessa piazza oltre 200 mila persone ed oggi, a distanza di cinque anni, vuole regalare alla sua Napoli uno spettacolo indimenticabile.

 

GoMarche 28 Settembre

MUSICULTURA: AL VIA LE SELEZIONI PER IL 2006

Iniziano le selezioni per la XVII Edizione di Musicultura - Festival della Canzone Popolare e d’Autore: dopo Povia (2003), Giua (2004) e Cristicchi (2005) inizia la ricerca del nuovo vincitore.

MACERATA - La XVII edizione di Musicultura – Festival della Canzone Popolare e d’Autore (già Premio Recanati) ha preso il via, con il nuovo bando di concorso per la selezione dei migliori cantautori ed esponenti della musica popolare emergenti in Italia.
Affermatosi negli anni come uno dei più credibili banchi di prova per chi scrive e compone musica,
il Musicultura Festival ha rivolto sempre una costante attenzione alla ricerca di nuovi talenti, capaci di far vibrare, sulla scia delle sette note, emozioni autentiche, affinatezza musicale ed elaboratezza delle parole. Dalla scorsa edizione, inoltre, la nuova collocazione, allo Sferisterio di Macerata, ha
dato anche maggiore risalto e lustro alla manifestazione.

La speciale formula di selezione dei brani partecipanti al concorso è il timbro di qualità che contraddistingue la manifestazione: dopo una prima scrematura ad opera di Musicultura (che prevede anche delle audizioni live aperte al pubblico), saranno individuate 16 canzoni finaliste, che andranno a comporre il CD compilation del Festival.

Le scelte incrociate del Comitato Artistico di Garanzia (quest’anno composto da Claudio Baglioni, Franco Battiato, Edoardo Bennato, Carmen Consoli, Lucio Dalla, Teresa De Sio, Tiziano Ferro, Max Gazzè, Dacia Maraini, Alda Merini, Pacifico, Gino Paoli, Vasco Rossi, Michele Serra, Daniele Silvestri, Sandro Veronesi, Antonello Venditti, Federico Zampaglione), del pubblico di Radio 1 Rai, dei lettori del RadiocorriereTV e degli utenti web di Musicultura.it, designeranno gli otto artisti che accederanno alle serate finali del Festival, nel giugno 2006 all’Arena Sferisterio di Macerata.

Al vincitore assoluto andranno in premio € 20.000,00. Ci saranno anche altri importanti riconoscimenti, come la Targa della Critica (€ 5.000,00) e tre borse di studio (€ 2.500,00 ciascuna) rispettivamente per il Miglior Testo, la Migliore Musica e la Migliore Interpretazione.
Per partecipare al concorso è sufficiente inviare (entro il 14 Novembre 2005) due brani inediti di cui si è autori o coautori, e interpreti. La gara è aperta a tutti i possibili generi musicali, tutti i partecipanti riceveranno risposta  scritta in merito all’esito della loro partecipazione.

Tra i nomi che in passato il concorso ha contribuito a valorizzare: Avion Travel, Gian Maria Testa, Max Manfredi, Pacifico, Amalia Grè, Patrizia Laquidara, Povia...ed infine Simone Cristicchi, vincitore assoluto dell’ultima edizione, svoltasi nella splendida cornice dell’Arena Sferisterio di Macerata.

Per consultare il bando di concorso e avere maggiori informazioni consultare il sito o scrivere a
musicultura@musicultura.it o telefonare a 071-7574320/1.

 

 

La Sicilia.it  28 Settembre

Il servizio del gruppo agrigento è stato molto apprezzato Pure la Protezione civile all'«'O Scia» di Baglioni

La Protezione Civile regionale ha assistito la popolazione di Lampedusa e quanti hanno assistito a «O Scia'», la tre giorni
musicale organizzata da Claudio Baglioni. Sono stati mobilitati circa 40 volontari, 3 ambulanze, un camion e un automezzo di
supporto. Il gruppo dei volontari agrigentini ha garantito l'assistenza al traffico nelle strade dell'isola invasa da un elevatissimo numero di persone e auto, ha predisposto adeguate vie di fuga (con un agevole percorso dal palco fino al mare) per eventuali emergenze e ha garantito l'assistenza agli spettatori intervenendo in decine di casi di malore.
«Questo dimostra - ha commentato l'assessore Michele Cimino - che il dipartimento regionale della Protezione Civile, e in particolare il servizio di Agrigento, hanno  raggiunto un livello di efficienza tale da far fronte in poco tempo a qualsiasi necessità».

 

 

Il Tempo - 27 Settembre

Baglioni, un dvd benefico

REGISTRATO IL FESTIVAL DI LAMPEDUSA

Potrebbe diventare un dvd, il cui incasso sarà devoluto per la causa dell'accoglienza dei clandestini di Lampedusa, la tre giorni di musica e incontri tra artisti che Claudio Baglioni ha portato a termine in una serata che lo ha visto sul palco con Antonello Venditti, l'inedito duo Marina Rei-Paola Turci, Morgan, Gianni Togni e Fabrizio Frizzi. «Stiamo registrando ma non è detto che sarà possibile realizzare un dvd perchè poi per queste cose ci vogliono le liberatorie e notoriamente gli artisti possono cambiare idea» racconta Baglioni durante una pausa delle prove di questa «Ò Scià», la tre giorni di musica che ha visto Baglioni protagonista di una maratona sorprendente visto che il cantante romano che ha un po’ il ruolo di anfitrione, è stato sul palco quasi ininterrottamente per tre giorni dalle tre del pomeriggio fino a notte.

Il Giorno - 27 Settembre
“O’ Scia’” – Il Bilancio Baglioni a Lampedusa. Inno al cuore dei popoli  migranti

Di Marco Mangiarotti
Adesso basta, anche le tartarughe devono andare a dormire. Claudio Baglioni tira in secco  il festival e chiude gli ombrelloni quando se ne è andato  anche Venditti, tutti salutano dal palco, e
provano a “Volare” come i gabbiani sulle rocce. La spiaggia della Guitgia si svuota, se ne vanno lontani nel buio anche quelli che si erano arrangiati sugli scogli come cozze.  Il porto torna ad essere, nel silenzio, un tremolante presepe africano e il “cantante peraio”, instancabile e generoso, finalmente si riposa. Pensando di portare in futuro a Lampedusa le anime di tutte le sponde di questo mare. Perché “O’ scià” è diventato quest’anno, per tre giorni e tre notti, l’isola che c’è. Quella dell’accoglienza d’altomare e della memoria migrante, della coscienza collettiva di tutte le generazioni di cantanti ed autori che abbiano ascoltato dagli anni ’60 ad oggi. Una barca di clandestini ha attraversato la piccola baia la prima sera. Trainata a luci spente, per non disturbare. Dentro erano
stipati come capperi al sale, come lenticchie di Linosa, perché quando vedi scendere e uscire le loro ombre smilze ti sembrano grasse anche le sardine.  Era l’elemento mancante del presepe mediatico, la rappresentazione sterilizzata di una tragedia a cui tutti hanno cercato di rispondere col cuore. Claudio Baglioni
e Bob Geldof ponendo domande anche alla politica italiana e della UE su un’isola ripulita dai cani randagi, che a fine settembre aveva più motorini e ombrelloni che conigli. E Claudio ha vinto prima di tutto la scommessa della musica, che ha vissuto a telecamere spente una comunione artistica totale, con una home band e una produzione superba. In un impatto minimale. E la gente ha riconosciuto le ultime canzoni di Biagio Antonacci e i vecchi
successi di Alberto Fortis e Gianni Togni. Ha ammirato l’energia delle ragazze, Marina Rei e Paola Turci. Scoperto che Povia è davvero un grande, che Morgan è un musicista contemporaneo che si esalta nelle cover. E conosce Baglioni a memoria. Che Gianni Morandi è la nostra canzone popolare e Biagio la coscienza musicale della coppia. Che Venditti e Baglioni possono essere
amici davvero sul palco. Che DolceNera fa emergere questo reality politicamente corretto da un mare assoluto dove passano, straordinariamente, i tonni che cantano. Dove puoi andare a trovare, fischiando, gli amici delfini. Dove Geldof , all’uscita di un
ristorante: “Ho la foto della tua ‘cera’, me ne fai fare una dal vero?”. Oh yesss.

TGCOM

O'scià Diventa DVD

Baglioni,impegno sull'immigrazione

Un festival e un dvd per sensibilizzare

Si è conclusa domenica sera a Lampedusa la terza edizione dell' "O'Scià Festival", la tre giorni musicale diretta da Claudio Baglioni, che punta a sensibilizzare la gente sul tema dell'immigrazione clandestina. Per l'occasione il cantante ha in progetto di vendere e distribuire un dvd della manifestazione, il cui incasso sarà devoluto a favore della causa dell'accoglienza degli immigrati sulle coste siciliane.

Il festival-laboratorio permanente ha visto avvicendarsi sulla spiaggia della Guitgia importanti musicisti e attori della scena italiana di oggi, fra i quali Biagio Antonacci, Gigi D'Alessio, Claudia Gerini, Gianni Morandi e molti altri. A chiudere in bellezza l'ultima serata della manifestazione, accanto a Baglioni sono saliti sul palco Antonello Venditti, l'inedito duo Marina Rei-Paola Turci, Morgan, Gianni Togni e Fabrizio Frizzi.

"Stiamo registrando, ma non e' detto che sara' possibile realizzare un dvd, perche' per queste cose ci vogliono le liberatorie e notoriamente gli artisti possono cambiare idea" ha raccontato Baglioni durante una pausa. Sono 500 i clandestini sbarcati a Lampedusa solo nel corso degli ultimi tre giorni, mentre si stava svolgendo il festival. "L'immigrazione clandestina - ha detto Baglioni - non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell'Europa ricca, la speranza di un futuro".

Tutti gli artisti hanno partecipato gratuitamente. Accanto a loro uno staff di 300 persone per un budget di 260-270 mila euro coperti in parte dagli sponsor in parte dalla Finanziaria che, ha aggiunto il cantautore, "ci garantisce altre due edizioni del festival". Infine Baglioni lancia una sfida: "Mi piacerebbe pero' fare qualcosa di piu', per esempio un incontro di tutti i musicisti del Mediterraneo: penso per esempio ad artisti spagnoli o del Maghreb e non detto che debba svolgersi per forza d'estate".

 

 

Il Messaggero 26 Settembre

dal nostro inviato ... 

CLAUDIO RIZZA LAMPEDUSA 

Bob Geldof dev’essere rimasto stupito: nel mondo non ci sono solo inglesi e americani ad occuparsi dell’Africa povera e nera, di immigrati e transfughi, di Live Aid e Live 8. E ha invitato Baglioni: «Mi accompagni a Washington a ritirare i soldi che mi hanno promesso?». Claudio confessa, sorridente: «Io lì non conosco nessuno, ma gli ho detto va bene». Perché Lampedusa è teatro di un piccolo miracolo: non viene percepita più solo come l’avamposto di un’Italia e di un’Europa spaventata dai clandestini che premono, assetati di democrazia e benessere; non più solo una terra di confine, ma il simbolo di un Live Mediterraneo, che Geldof sente di non poter trascurare. La prova anche, come dice il «servitore dell’accoglienza» Baglioni, che basta rimboccarsi le maniche per creare qualcosa di buono e dare un segnale a chi ci tende la mano. Sì, il grande organizzatore Geldof dev’essere rimasto proprio stupito: e chi l’aveva mai visto un palco sulla sabbia, una folla di turisti e bagnanti smutandati partecipare con ardore ad una tre giorni di musica, manco fossimo a Woodstock? Lui, l’ inglese educato e un po’ dandy, di Lampedusa e dei neri che vi arrivano con ogni mezzo, sa tutto. E a quegli isolani, e non solo, poveri di cuore che vorrebbero ricacciare in mare i naufraghi, chiudendo gli occhi ed esorcizzando il problema con un’ iniezione letale di indifferenza, Geldof ha ammonito dal palco sull’acqua: «Ricordatevi che anche voi siete stati emigranti, avete girato il mondo in cerca di lavoro. Sessant’anni fa gli africani eravate voi». Ora Baglioni fa sul serio. Il tutto esaurito, i 270 mila euro spesi per O’ Scià, i 180 tecnici e artisti che si sono prestati gratis per l’evento sono solo un inizio. L’idea è di mettere insieme la musica, la poesia, il cinema dei paesi Mediterranei, dalla Spagna al Magreb, e di creare un movimento culturale per parlare ai cuori di gente che vive di fronte allo stesso mare e a problemi gravi, anche tremendi, ma comuni. Tremendi come quei sei naufraghi spariti l’altro giorno nelle onde, ennesimo sacrificio al crudele mar Libico. Gravi come i pregiudizi. Comuni come l’immigrazione. Da Morandi a Venditti, da Antonacci alla Turci, da Dolcenera a Fabrizio Frizzi che ieri notte ha cantato i Beatles: tutti hanno riempito il mare lampedusano di note, di gioia e di cuore. I vecchietti si sono portati le sedie in punta al belvedere, in paese, per scrutare la spiaggia della Guitgia da lontano e sentire la musica come alla radio. L’approdo dei clandestini è continuato, silenzioso e invisibile come sempre, scortato da una motovedetta che li ha portati e rinchiusi nel centro d’ accoglienza. Lampedusa c’è abituata, ma una miseria come quella se la tocchi ti tocca.

 

Il Mattino 26 Settembre

«Sogno un festival mediterraneo» 

Andrea Spinelli Lampedusa. 

«O scià» volta pagina. Dopo la sfilata a metà strada tra Premio Tenco, Festivalbar e show tv, Claudio Baglioni guarda a Sud per dare al tema della solidarietà una visione «meno anglocentrica e occidentale». «Fin dalla prossima edizione mi piacerebbe regalare alla rassegna un respiro mediterraneo, pescando nella cultura araba come in quella spagnola», spiega il cantautore, pensando a «una kermesse in bilico tra Khaled e Juan Manuel Serrat e passando attraverso la nostra canzone, d’autore e non». Quella che l’ha visto confrontarsi ieri sera a Lampedusa con Venditti, il redivivo Gianni Togni, Morgan, Dolcenera, Povia, la coppia Rei-Turci. «Dopo due anni di aggiustamenti abbiamo trovato la formula giusta», assicura, «e la leggerezza indispensabile. In questa terra di confine ci mettiamo in gioco volentieri. Lampedusa è come El Paso, un posto dove cadono i paramenti sacri lasciando che i sacerdoti ridiventino preti». In questo porto franco della canzone, abbandonato a longitudini africane, si sono materializzati nei giorni scorsi anche D’Alessio (che ritroverà il collega romano venerdì sul palco napoletano di piazza del Plebiscito) e Grignani, Barbarossa e Dennis, Madonia e Morgan, Federico Zampaglione e Stefano Picchi, Selim T, Amadeus, i Beati Paoli, il mago Casanova, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Heres, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi. Morandi e Masini, oltre ad esibirsi sul palco addossato agli scogli della spiaggia della Guitgia, hanno raggiunto in pieno mare le centinaia di immigrati che sognavano «Lamerica», fedeli al proposito baglioniano di «trasformare l’isola degli sbarchi in una terra d’incontri». «Mi si sono stretti attorno e mi hanno detto: cantante, amico. Un’espressione che per me è stata più importante di un primo posto in hit-parade», racconta Masini, che ha dedicato la sua esibizione proprio ai clandestini incontrati in alto mare, prima che con il favore della notte (e la disattenzione di telecamere e turisti) fossero condotti a terra. «Mi ha colpito molto anche Alberto Fortis, che a un certo punto ho temuto scoppiasse sul palco, tanto era intenso il momento di free-pop che si è inventato», dice Baglioni, per il quale è tempo di bilanci. «Queste tre giornate mi hanno permesso di cambiare giudizio e pregiudizio in varie occasioni. Mi ha sorpreso, ad esempio, sentir cantare bene Paola e Chiara o Anna Tatangelo. Io ho fatto il chitarrista per alcuni e il corista per altri: spirito di servizio ma anche piacere. Non chiamatemi, però, direttore artistico: gli artisti non si fanno dirigere e una volta in scena fanno sempre di testa loro». E così è stato con Bob Geldof, che presentandosi ai settemila della Guitgia con una «Redemption song» di marleyana memoria, ha dato a Claudio e alla sua manifestazione un presunto quarto di nobiltà internazionale legittimandone spirito e contenuti, almeno tra quanti non definiscono ancora l’ex Boomtown Rats come «un professionista della solidarietà». Tra un bagno e un’escursione in barca, il baronetto ha tentato di rispondere alle accuse sempre più numerose: «Da vent’anni sono ”Santo Bob”, non ho certo bisogno di pubblicità». Sarà, ma intanto in Africa si muore come prima e molti governi hanno ridotto i loro investimenti per sconfiggere la fame nei paesi poveri.

 

La Sicilia 26 Settembre

Si è concluso l'happening organizzato da Claudio Baglioni O'Scià dà appuntamento all'anno prossimo Lampedusa. Cala il sipario anche su quest'edizione di «O' Scià». Le tre serate dedicate a Lampedusa e al fenomeno dell' immigrazione, sono state roboanti, uniche, esclusive. Un pubblico attento e estasiato, ha seguito in massa l'ultima serata di spettacolo di Claudio Baglioni e degli altri artisti, che si sono susseguiti durante lo svolgimento dello spettacolo. Baglioni, in tre serate, ha cantato anche il vasto repertorio delle sue canzoni, da quelle più conosciute, che lo hanno reso famoso quando era giovanissimo a quelle che in pochi conoscevano (anche se, a dire il vero, di canzoni poco conosciute di Baglioni ce ne sono pochissime). L'artista romano ha lavorato per l'evento in un modo molto particolare, trattando gli altri cantanti che hanno accettato di venire ad esibirsi a Lampedusa, come un fratello maggiore, preoccupandosi che a nessuno di loro mancasse nulla. Un plauso, deve essere fatto però anche alla organizzazione che ha curato tutti gli aspetti dei concerti, riuscendo a garantire la perfetta riuscita delle serate. Baglioni ha salutato il suo pubblico dandogli subito appuntamento all'anno prossimo, per la quarta edizione di O' Scià. La fine dello spettacolo, è uno dei momenti che rimane più emozionante, quando Baglioni, seduto al pianoforte, intona le note di volare e con tutti gli altri artisti. Canta la canzone che ha reso celebre il magico Domenico. Baglioni, considera Modugno come il precursore, di una strada che attualmente sta percorrendo lui e come Modugno, sta amando Lampedusa e la sua gente fino al punto da riuscire a creare un evento che, anno dopo anno, sta diventando sempre più imponente. Con l'alto patrocinio della presidenza della Repubblica e con la sponsorizzazione della presidenza del consiglio, O' Scià, ha preso i connotati di un festival della canzone dove però i cantanti, gli attori, i comici e i presentatori, vi partecipano con un'animo diverso, dimostrando ogni sera solidarietà, nei confronti di un'isola che vive in prima persona, un dramma come quello della immigrazione clandestina. Baglioni ha promesso che Lampedusa diverrà un'isola felice, come è giusto che sia, dove le bellezze incontaminate e incontrastate del mare e della sua gente, scavalchino i problemi che negli ultimi anni l'anno afflitta maggiormente. ELIO DESIDERIO

 

 

isoladilampedusa.it  26 Settembre

Viaggio senza ritorno

Un sogno come Woodstock oppure l'inferno del Darfur?

Di Antonino Meli

 

Hanno gli occhi bianchi,nel buoi senza luna, e camminano pesanti lungo una promessa di speranza,

ed hanno l’orrore della morte nel pensiero, e nel cuore la paura del domani.

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Sembra incredibile come il destino di Lampedusa vada ad incrociarsi con eventi storici internazionali, ponendola al centro dell’attenzione suo malgrado.

Anche ò scià 2005 ha posto l’isola ancora una volta al centro dell’attenzione per poi lasciarla ai suoi problemi,come i rifiuti sulla spiaggia dopo il concerto…e quando si spegne l’ultimo riflettore Lampedusa torna a se stessa con una spiaggia più sporca di prima, i suoi infiniti problemi ed il suo vento che la batterà d’inverno.

Come uno sciame di fameliche cavallette il “popolo del concerto”  ha lasciato traccia di se in ogni luogo:ho visto gettare rifiuti per terra a meno di UN METRO dal cassonetto dei rifiuti,ho visto abbandonare di tutto sulla spiaggia della Guitgia, domani la colpa sarà SOLO dei lampedusani. 

Ò scià è certamente un evento musicale di portata straordinaria e l’importanza degli ospiti ha creato la giusta risonanza che un messaggio come quello ascoltato in questi giorni, a più riprese ,da parte di tutti gli artisti.

Tutti hanno ribadito quanto già si sa:

 

1)      Lampedusa è un’isola italiana tra l’Africa e l’Europa

2)      Il traffico di uomini deve cessare

3)      E’ necessario aiutare e accogliere i Clandestini

4)      I media diffondono informazioni spesso inesatte e catastrofiche

5)      E’ necessario aiutare economicamente l’Africa.

 

Ieri sera durante l’ultimo concerto stavo riflettendo sul fatto che UNO solo tra gli ospiti di Claudio,Biagio Antonacci, ha detto che Lampedusa ha molti di problemi e non può continuare a portasi dietro il  fardello di punto d’approdo per migliaia di disperati…perchè ha un mare straordinario ed una vocazione turistica come poche località italiane.

Com’è possibile che solo uno tra gli ospiti di Claudio Baglioni si è ricordato che in questo luogo vivono UOMINI che dipendono totalmente dal turismo,che questo in futuro potrebbe dipendere dalla capacità o meno di risolvere l’afflusso d’ immigrati.

E’ un peccato che nessuno abbia affrontato il problema reale e cioè:Come mai esistono i clandestini?

Forse perché devono sfuggire ai massacri fratricidi?

Ma chi arma le mani di questi uomini?

Anche i nostri antenati fuggivano dall’Italia alla volta dell’America e più recentemente dalla Sicilia (Lampedusa compresa) verso l’Italia ciò che sembra incredibile è che questo avviene ancora mentre si tengono meeting nella nostra isola su come risolvere il problema dell’immigrazione clandestina alcuni miei concittadini fanno i bagagli alla volta di Rimini per fare in quel luogo IL PESCATORE.

Ma come l’Italia ci crede ricchi sfondati e dei nostri concittadini sono a loro volta emigranti in terra di immigrazione?

I nostri emigranti fuggivano per la guerra e la fame, gli emigranti d’Africa scappano attraverso il deserto per sfuggire ai massacri fratricidi ed alla fame…infondo è la stessa cosa se si accetta il fatto che FORSE chi arma quelle mani di violenza sono gli stessi paesi meta dei clandestini?

Sono questi i problemi radicali di cui parlava Geldof?

Certo ci si può riempire la bocca di belle parole ed usare anche un po’ di vena poetica per addolcire l’amaro pasto, ma mentre si realizzano i live 8 (straordinaria manifestazione) pensiamo un solo momento a tutte quelle vite che rischiano la loro esistenza per attraversare il deserto prima, ed il Mediterraneo poi.

Pensiamo al fatto che esistono trafficanti di uomini bene organizzati che sfruttano il fenomeno dei clandestini, come mai nessuno viene MAI arrestato?

E’ improponibile il fatto che i clandestini giungono in Italia DA SOLI!!!

Lampedusa è,come dice Geldof,tra l’Africa e l’Europa…pensavo mi fosse sfuggito qualcosa e invece io ci vivo da anni e lo so!! Sono certo di sapere poche cose, ma questa era una cosa che sapevo visto che in questa isola ci sono nato come tutti gli altri miei concittadini..certo si può affermare che è un’isola come Lampedusa..ed avrei aggiunto dalla forma di Cuore,dov’è nata la VITA…a poche miglia da noi, madre terra a cui la stessa Lampedusa appartiene.

In questo posto sbarcano i Clandestini da oltre 15 anni, li abbiamo sempre accolti come UOMINI senza mai un solo gesto di violenza anche semplicemente accennata, li abiamo sfamati e rivestiti quando nell’isola non c’era traccia di una sola organizzazione che si prendesse cura di quegli uomini…ma di questo OVVIAMENTE nessuno si ricorda mai.

Noi siamo uomini di mare da sempre in lotta con le angherie del clima, della pesca misera e del lungo inverno…e di uno Stato latitante per un popolo che ha deciso di FARE DA SOLO; è questo il motivo di tanta meraviglia quando visitiamo,solo per motivi di salute, le vostre città colme di mille servizi e comodità…in cui tutto costa meno,a cominciare dalla Benzina!!!

Eppure siamo sempre pronti a dividere quel poco che abbiamo con chi non ha nulla, lo facciamo e basta.

Lo abbiamo già fatto e lo facciamo da 15 anni.

Ò scià è una bellissima parola del nostro dialetto, ed oggi è il nome di una manifestazione che vuole promuovere l’unione tra popoli diversi; mai argomento fu così affascinante e bello.

In queste isole,però, in passato sono giunti da ogni luogo:Grecia,Malta Tunisi e Libia.

Venivano per la pesca di pesce o spugne in tutta tranquillità senza alcuna protesta o limitazione da parte nostra, potevano comprare cibo e rifornimenti; invece i nostri marinai quando passavano il limite delle acque denominate “Mar Mellone” venivano sequestrate o allontanate con le armi dalle vedette tunisine…forse dagli stessi uomini che più tardi sbarcavano nella nostra isola per la prima volta…ma in cambio ricevettero aiuto e furono sfamati.

Questa però non è la strofa di una bella canzone,è la verità!!

Questa è la storia,questa è Lampedusa; quella magnifica lingua di terra bruciata dal sole in cui vivono 5000 anime italiane dimenticate dallo stesso STATO che “ha sposato” ,come afferma Claudio Baglioni ,ò scià 2005.

Trovo corretto mettere le cose al loro posto, adesso possiamo osannare Claudio Baglioni e tutti i suoi ospiti davvero straordinari.

La musica,come sempre, vuole essere strumento di comunicazione tra i popoli, è stato di più:riflessione.

Decine di giornalisti sciuperanno fiumi d’inchiostro per descrivere ò scià 2005, per parlarvi dei duetti incantevoli tra un’artista ed un altro…forse parleranno del lancio di un’ultimo album di uno oppure l’altro BIG della musica italiana…lasciamolo fare a chi ,senza ombra di dubbio, conosce bene quel mondo fatato delle sette note.

Forse il mio articolo di questo anno è stato meno poetico di quello dello scorso anno,ho voluto raccogliere il messaggio di tutti gli artisti:Accogliamo i clandestini.

Peccato che noi lo facciamo da anni.

Lampedusa torna al suo inverno dopo l’ultimo colpo di coda d’estate, lo fa in punta di piedi e nel solito silenzio che l’accompagnerà fino alla prossima estate.

All’apertura del terzo giorno di concerto è intervenuto il Sindaco,Dott.Sebastiano Bruno Siracusa, per i saluti ed i ringraziamenti, ma anche per ricordare che Lampedusa ed il suo popolo hanno avuto la medaglia d’oro per il comportamento assunto durante la crisi dei Clandestini.

I lampedusani hanno espresso la loro opinione attraverso due manifestazioni pubbliche in Agosto e Settembre del 2003 ribadendo che il centro di accoglienza permanente resti esattamente dove si trova e nulla venga toccato nella Valle delle Imbriacole.

Dunque facciamo qualche proposta,questa volta per iscritto,vediamo ciò che succede o succederà:

 

Visto che i natanti dei Clandestini sbarcano comunque,perché non mettere una BELLA E GROSSA NAVE ATTREZZATA che li prelevi dai porti esteri e li trasporti in SICILIA dove esistono centri di accoglienza e medici idonei;in questo modo si eviteranno le tragedie del mare e si contrasteranno le organizzazioni che speculano sul traffico di vite umane.

 

 

Durante la manifestazione di ò scià NON E’ STATA FATTA UNA SOLA PROPOSTA, tutti vogliono salvare Lampedusa con l’uso della musica…bellissima e poetica iniziativa,grazie tutti bravi al concerto ma quando questo finisce la musica i problemi restano sulla nostre spalle grandi come macigni a trasformare il nostro futuro.

La manifestazione ha riservato,attraverso i suoi ospiti, straordinari momenti di poesia quando le promesse di un mondo migliore,cadevano sopra di noi come coriandoli di speranza non diverse da quelle fatte ed ascoltate a Woodstock Festival nel 1969: “3 Day of Peace & Music” 

Quante storie piccola isola del sud, dai pirati del mediterraneo ai navigatori intrepidi che solcano i mari su zattere la cui vela altro non è che un dipinto della Vergine, passando per un Principe che non la voleva, fino alla guerra; quando divenne punto d’importanza strategica internazionale e poi ancora quando lanciarono due missili mancando il bersaglio,per non parlare delle varie specie protette che orbitano intorno alla sua terra da secoli..

Luogo che fece innamorare Mimmo Modugno e poi Claudio Baglioni.

Luogo dove il cantante romano iniziò a lanciare un messaggio d’amore:ò scià, luogo dove giunse Bob Geldof  creatore di live 8.

Mia cara Lampedusa sei stata troppe cose nella tua lunga vita, come una donna meravigliosa, troppi uomini importanti si sono innamorati perdutamente di te, sarà per quel morbido pomeriggio quando il sole colora di rosa le piccole onde lungo la riva mentre file di gabbiani volano verso Ponete e tutto ciò che hai sono due pugni di sabbia bianca tra le mani e la voglia di restare li per sempre.

Antonino Meli

Lampedusa, 26 Settembre 2005

 

 

IL GAZZETTINO 26 Settembre

Conclusa ieri sullisola di Lampedusa la terza edizione della manifestazione inventata da Claudio Baglioni

"O' scià", il respiro del Mediterraneo

Sulla frontiera della disperazione un incontro di musiche per guardare al futuro con più attenzione

Lampedusa

NOSTRO INVIATO

Il Festival che Claudio Baglioni si è inventato a Lampedusa, e che per tre giorni ha tenuto impegnata l'isola più a sud d'Europa, può essere letto in vari modi. C'è una motivazione sociale e politica innanzitutto. Quella di porre l'accento in maniera diversa dal solito sulle cause e gli effetti dei flussi migratori, in un mondo sempre più squilibrato. Poi c'è una motivazione artistica. Provare a creare su un'isola sperduta del Mediterraneo una specie di "porto franco" per la musica mescolando le carte con ironia e semplicità, in un momento dell'anno dove a tutti - artisti - è concesso di sperimentare, incontrarsi, confondersi, anche sbagliare senza l'assillo della promozione discografica, dell'immagine, del proprio spazio da difendere. E poi c'è una più semplice ma non così banale motivazione "turistica": usare i tre giorni di musica per cancellare l'immagine di isola assediata e abbandonata a se stessa che può trasparire dalla cronaca quotidiana degli sbarchi di clandestini, che costituiscono un problema legale, di identificazione, accoglienza e trasferimento ma che non hanno effetti visibili sulla vita di questo frammento di terra emersa a un passo dall'Africa.

Tra venerdì e ieri Baglioni ha radunato cantanti, attori, personaggi, fan, giornalisti, amici sulla spiaggia della Guitgia, molti ospitati nei caratteristici dammusi di pietra chiara attorno alle cale dal mare turchese che anticamente offrivano rifugio dalle tempeste già al tempo dei fenici.

Situazione curiosa quella delle prove aperte ai bagnanti sotto il sole di un'estate ancora lontana dal finire, con la possibilità di veder creare passo dopo passo lo spettacolo della sera, i duetti, le invenzioni del momento o perfino assistere a Bob Geldof che a metà della sua canzone interrompe la prova per rispondere al cellulare e poi ripartire dal punto esatto dell'interruzione dopo qualche minuto. Inutile chiedere chi fosse all'altro capo del telefono. Tony Blair? Nelson Mandela? La zia? Tutto è possibile con l'uomo di Live Aid e Live Eight che ha scelto di rispondere all'invito di Baglioni (dopo che Claudio aveva accettato il suo al Live Eight romano), con una "Redemption Song" di Bob Marley dedicata a quanti attendono una "redenzione economica" al di là del mare.

«Facciamo tutto alla luce del sole», dice Claudio alla folla e poi protesta ridendo con i giornalisti: «Non chiamatemi direttore artistico. Il direttore artistico è quello che dice a tutti cosa fare. Io invece ho concordato con tutti gli altri artisti di venire a fare delle cose e poi questi arrivano e fanno quello che gli pare!».

Complice il mare piatto e il cielo sereno, Lampedusa è stata oggetto di sbarchi di clandestini anche durante "O' scià" (il respiro), come Baglioni ha chiamato il suo Festival, dal saluto tipico dell'isola. Mentre la spiaggia si riempiva a sera di folla, la guardia costiera aveva il suo daffare per trasferire i nuovi arrivati al centro di accoglienza, con Marco Masini venerdì e Gianni Morandi sabato che hanno voluto andare a visitare i "viaggiatori della disperazione" giunti dal mare.

«Ogni uomo è un emigrante - dice Baglioni dal palco - e il viaggio è la cosa più bella che si può. Lo sbarco dei clandestini è solo il sintomo di una malattia che è rappresentata da soprusi, guerre, carestie, paure e che ha bisogno di una soluzione che arrivi oggi non fra dieci anni. Serve un mondo migliore e riusciremo a forgiarlo solo se noi stessi proveremo a essere persone migliori».

«La soluzione - dirà poi - non è solo accogliere, ma anche essere accolti. Credo che mai così nella storia ci sia stato un così consistente movimento di persone. Anche gli italiani sono emigrati un tempo, ma i nostri andavano verso qualcosa, qui invece c'è chi fugge senza sapere dove va e cosa l'aspetta. Sono convinto si debbano cambiare certe leggi, che si debba evitare di assuefarsi a certe notizie dei giornali, che si debba usare il nostro diritto di voto anche per controllare e fare pressione su chi si è votato. Il problema alla radice di questi movimenti va affrontato anche da chi vuole vivere in pace perchè ci si può arroccare per un po' ma alla fine tutto è destinato comunque ad esplodere».

Finanziato dalla presidenza del consiglio nell'ambito di una serie di provvedimenti a favore dell'isola contenuti nella Finanziaria, con l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, sostenuto da politici di schieramenti contrapposti e "benedetto" perfino da Papa Ratzinger che ha mandato il suo saluto per mano di un vescovo, "O' Scià" dovrebbe essere negli intenti di Baglioni non solo una festa musicale e un "promemoria", ma anche l'avanguardia di una serie di iniziative dedicate alla cultura di frontiera: «Mi piacerebbe organizzare una rassegna di film di frontiera, un convegno di architetti, un festival di poesia, così bistrattata, di letteratura, e creare a Lampedusa anche un progetto musicale più ampio, che coinvolga i musicisti di tutta l'area mediterranea, maghrebina, latina, slava, dove ci sono oltretutto musiche e musicisti notevoli. Anche con una stortia e una carriera lunga come la mia, penso per esempio alla Spagna e a Juan Manuel Serrat. Servirebbe anche a dare una visione un po' meno "angloamericocentrica" di queste iniziative a favore del terzomondo che finora, bene o male hanno sempre avuto una predominanza anglosassone».

Le cronache cittadine di questi giorni riportano che gli alberghi sono esauriti, che una tartaruga della specie Carretta Carretta, simbolo dell'isola, è stata liberata con incollato sul dorso un segnalatore (a Lampedusa c'è un'oasi naturale protetta, nell'area circostante l'Isola dei conigli, dove la sabbia è bianca, il mare trasparente e dove Domenico Modugno riuscì a cosruire la sua casa color terra), e che tra i seimila abitanti qualcuno aveva del rancore contro il vecchio comandante dei carabinieri e venerdì notte gli ha bruciato la macchina («una cosa del genere non succedeva da mesi e non sembra possibile l'autocombustione», rileva il cronista locale).

Ma ogni tanto, sotto le stelle che si confondono con le luci delle barche al largo, qualcuno va sulle rive sabbiose e pescose a sud e guarda verso l'Africa, qualcun altro sulle sponde rocciose che cadono a picco sul canale di Sicilia, guardando il mare verso l'Italia, e si chiedono cosa arriverà da lì domani.

Giò Alajmo

 

IL GAZZETTINO 26 Settembre

SUL PALCO - Una inedita girandola di canzoni, duetti, cori e allegria

Lampedusa - NOSTRO INVIATO

Gigi D'Alessio non ha voluto mancare all'appuntamento con Baglioni nonostante ieri fosse di scena all'Arena di Verona con il suo spettacolo che ha sollevato non poche polemiche per la decisione del Comune di preferirlo a quelo di dario Fo: «Mi dispiace - commenta - ma si è trattato di questioni organizzative e polemiche che non riguardano me. Io tenevo a suonare all'Arena, è sempre stato il mio sogno, e quando me l'hanno proposto ho detto subito sì». A Verona il cantante napoletano è arrivato assieme ad Anna Tatangelo, che lo ha accompagnato a Lampedusa e ha preso parte allo show. Sul palco di "O' scià" in effetti in questi tre giorni si è visto e sentito un po' di tutto. Dall'Alain Stivell delle Pelagie, Antoine Michel, a cui è demandato ogni sera il compito di aprire lo show con la sua folk band di trascinanti percussionisti, all'omaggio a Modugno con una Volare che ogni sera raduna i diversi ospiti della serata in un coro interminabile: «Sono molto legato a Modugno - rivela Baglioni - perchè uno dei miei primi lavori fu di andare a rifare delle parti di chitarra per i suoi dischi».

Musicisti famosi, esordienti, vecchi amici ritrovati, artisti d'altro mestiere, star della canzone, la macedonia musicale procede divertente e con diverse sorprese per tre giorni e tre notti. Baglioni si ritrova così vittima delle domande di Amadeus o a fare da spalla all'ironia di Pino Insegno, o ai giochi del mago Casanova. Diventa chitarrista di Paola e Chiara e corista per la bella voce dell'esordiente Heres, provando a duettare con Claudia Gerini o Roberta Lanfranchi, o sostenendo Anna Tatangelo, Gigi D'Alessio e Paola e Chiara in una sballata "Let it be".

Musicalmente ci sono momenti curiosi, altri divertenti, diversi interessanti. L'Aura per esempio, passata indenne dal concerto di Ligabue, continua per la sua strada che ricorda un po' quella di Elisa (curioso, lei bresciana ha inflessioni nella parlata simili a quelle della bisiacca: «È perchè ho i musicisti veneti», spiega), Luca Barbarossa, Stefano Picchi col suo "Generale kamikaze" portato a Sanremo, il folk dei palermitani "Beati Paoli", Gianluca Grignani, Luca Madonia ex-Denovo adorato dai musicisti catanesi, Dennis in cerca di liberazione dall'immagine di prodotto televisivo, Alberto Fortis tronato da lontano a ricosruirsi una carriera, Federico Zampaglione alias Tiromancino e persino fabrizio Frizzi, giunto in veste di cantante alla vigilia del suo nuovo show mattutino su Raitre. Tutti hanno saputo mettersi in gioco e Baglioni per primo, incrociando voci e strumenti o sui brani del cantautore romano o sui propri, o affidandosi a cover, fra cui bella ma forse inappropriata per il tema della manifestazione come "Get back" dei Beatles il cui ritornello suona come "torna indietro, tornatene da dove sei venuto". D'altronde gli italiani alle prese con l'inglese non sono nuovi a divertenti gaffe involontarie come Morandi che propose davanti a Papa Wojtyla "Imagine" con il verso "vorrei un mondo senza religioni".

I momenti più "vitali" di O'Scià sono stati sicuramente i grandi incontri fra Baglioni e Morandi, Antonacci, Venditti, ma anche la presenza di Masini, di Paola e Chiara in versione sorprendentemente soft e armonizzata, con Bob Geldof venuto a dare il suo imprimatur di "difensore rock del Terzo Mondo", e molto apprezzati sono stati gli interventi musicali di Morgan e Dolcenera, che hanno cercato e trovato con Claudio un curioso trio di voci su "Stelle di stelle" del padrone di casa.

Da tutto ciò potrebbe nascere un dvd a scopo benefico «anche se si dovrebbero prima mettere d'accordo tutti gli artisti titolari dei diritti ed è sempre un problema», ricorda Baglioni. In effetti nel generale clima di serenità e disponibilità, arriva già il lamento degli anziani e dei tanti lampedusani che hanno visto spegnersi in piazza i megaschermi al momento dell'arrivo di Antonacci. Disponibili sì ma la paura o la paranoia del "pirata delle immagini" è sempre in agguato.

 

 

ilgiornale.it  26 Settembre

’O Scià, con Baglioni la musica sbarca in spiaggia 

diPaola Setti 

nostro inviato a Lampedusa 

Dice Claudio Baglioni «abbiamo scelto questa spiaggia perché l'altra era occupata». Subito dopo intona Vitti 'na crozza, che canta di chi, cercando la vita, trovò la morte. 'O Scià è questo, lo spettacolo che si intreccia con la cronaca, la riva del mare, delle note e quella degli sbarchi, 500 clandestini in due giorni. S'è visto Guido Bertolaso, il capo della protezione civile qui, ha scelto il punto più a Sud d'Europa per dire a Renato Schifani,senatore di Forza Italia, quel che serve in Finanziaria per gestire l'ordinaria emergenza. Poi ha parlato con Baglioni e Bob Geldof, loro a scandire che «il problema delle migrazioni va risolto ora, fra dieci anni sarà tardi e tutti saremo responsabili di omissione di soccorso» con un grazie al governo: nella Finanziaria 2005 c'è un milione e mezzo di euro per la tre giorni musicale e la riqualificazione dell'isola, dopo una cena, il 6 ottobre 2004, a Palazzo Grazioli con il sindaco Bruno Siracusa,l'onorevole Angiolino Alfano e Silvio Berlusconi. Baglioni voleva dire al mondo che quest'isola «non è solo il lembo di terra degli sbarchi ma un posto meraviglioso dove c'è sempre qualcosa di non conosciuto». È andato oltre: una settimana fa ha invitato i parlamentari europei a visitare il centro di accoglienza per i clandestini. «Adesso sentiranno il ministro dell'Interno Pisanu e speriamo di ottenere i fondi per un centro migliore» annuncia. È iniziata e finita allo stesso modo: due serate,due sbarchi al molo Favarolo, ad accoglierli prima Marco Masini poi Gianni Morandi, «Welcome», che altro vuoi dire, ieri si contavano sei dispersi. Per la gente di qui non è mai una novità. Sulla spiaggia della Guitgia sono arrivati in diecimila, lettini e asciugamani a godersi un instancabile Baglioni che si piazzava sul palco alle tre del pomeriggio e ci restava fino a notte, prove e concerti, i vip, da Gigi D'Alessio a Biagio Antonacci ad Antonello Venditti, «i giovani che mi hanno sorpreso in bravura come Anna Tatangelo e Paola e Chiara» dice Baglioni,Alberto Fortis tornato dopo anni, i semisconosciuti «La vita è l'arte di incontrarsi» diceva Vinicius de Morales e ripete Baglioni e «noi artisti abbiamo lasciato il divismo per imparare a essere uomini e ritrovarci in 'O Scià, che vuol dire mio respiro, il modo più bello di salutarsi». Forse ci sarà un dvd, il ricavato per il centro di accoglienza. A Baglioni «piacerebbe però fare qualcosa di più e cioè per esempio un incontro di tutti i musicisti del Mediterraneo: penso per esempio ad artisti spagnoli o del Maghreb».Baglioni s'è assicurato un futuro da chitarrista che accompagna i cantanti «ma non da direttore artistico, gli artisti mica riesci a dirigerli», ognuno ha scoperto di aver scritto, senza saperlo, almeno una canzone che parla di un viaggio di speranza. Hanno chiuso tutti insieme con Volare.

 

 

Corriere della Sera 26 Settembre

A Lampedusa tre giorni di concerti e incontri con extracomunitari

Baglioni e Morandi, musica per clandestini

di
Mario Luzzatto Fegiz
LAMPEDUSA - Qui sembra Ferragosto. La terza edizione di «O' Scià!», un raduno musicale organizzato e voluto da Claudio Baglioni, ha provocato un affollamento dell'isola a livelli estivi. Nei voli per l’isola si sono mescolati fan, cantanti, comici, tecnici, musicisti, giornalisti. Tutti per tre sere, da venerdì a ieri, su una striscia di spiaggia non lontana dal porto e soprattutto dall'aeroporto dietro il quale si accumulano in queste ore centinaia di profughi. Marco Masini e Gianni Morandi hanno voluto toccare con mano la realtà degli sbarchi. «In mezz'ora - racconta Masini - abbiamo raggiunto con la Guardia Costiera un mezzo che aveva appena trasbordato da una carretta 130 clandestini. Un odore fortissimo, volti provati dalla stanchezza, ma anche con un lampo di speranza. Uno solo di essi mi ha riconosciuto è ha spiegato agli altri chi ero. Si è levato un grido: "Amigo!". Una cosa è leggere i giornali, un'altra è trovarseli davanti. In tutto questo c'è qualcosa di disumano».
Gianni Morandi è andato sabato sera ad accogliere con la Guardia di Finanza un barcone. «L'odore, la sporcizia, le ferite - racconta -. Un lampo di gioia per il fatto di essere vivi, il tentativo di baciare il primo militare che sale a bordo fra gli applausi degli altri sopravvissuti. Uno solo continuava a piangere, perché suo fratello era morto e poi gettato in mare».
Chissà se quando Baglioni ha dato vita questa «O’ Scià» e al sottotitolo «Odori, Suoni, Colori d'Isole d'Altomare, festival-laboratorio permanente» pensava anche all'odore della morte che arriva dal mare. Certo è che la rassegna è una anarcoide e sorprendente somma di elementi eterogenei: solidarietà per i disperati, promozione turistica di Lampedusa, il piacere di duettare di sera dopo aver passato la giornata in barca o a mollo, l'ego di Baglioni, il profumo del finocchio selvatico, il buon pesce del canale di Sicilia. Baglioni and Friends? Si, ma paritetico. Tutti cantano Baglioni, ma Baglioni canta anche le canzoni altrui: «T’innamorerai» con Masini, un medley «Porta portese/ Roma spogliata» con Barbarossa, «La sedia di lillà» con Alberto Fortis», «Falco a metà» con Grignani per non parlare dei duetti con Gigi D'Alessio, Anna Tatangelo, Paola e Chiara, Biagio Antonacci, Antonello Venditti, Povia, Dolcenera, Frizzi, Amadeus e tanti altri.
In ogni caso quasi tutti accompagnati al pianoforte o alla chitarra dal padrone di casa e dalla sua band che ha passato settimane a ripassarsi i successi dei colleghi. Musica e buoni propositi davanti a un mare blindato.


 

Irlanda online 25 Settembre

 

Live 8. Geldof a Jovanotti

 

Jovanotti si era espresso nei confronti del Live 8 definendolo evento "non risolutivo" e Geldof risponde al cantante italiano "se Jovanotti ha un'idea migliore sarò ben felice di collaborare con lui e di dargli una mano
come lui ha fatto con me".
Bob Geldof risponde da Lampedusa la sua presenza per "O'Scia", la tre giorni di musica che Claudio Baglioni offre agli abitanti dell'isola insieme a un gruppo di suoi "amici" famosi.

L'artista irlandese si dice contento di partecipare ai concerti di
Lampedusa, una sorta di avamposto per le questioni fondamentali dell'Africa. L'immigrazione è un tema fondamentale per quest'isola che offre rifugio e speranza ai tanti clandestini, ieri Marco Masini, e oggi Gianni Morandi hanno incontrato gli immigrati che attualmente risiedono nel Centro di prima accoglienza dell'isola.

Geldof inoltre restituisce il favore a Claudio Baglioni e questa sera si esibirà come cantante anche se negli ultimi anni si è dedicato solo ad organizzare eventi musicali-benefici.

 

 

ANSA - LAMPEDUSA, 25 Settembre

Musica: Baglioni a Lampedusa
'O' Scia', 'Mio respiro', e' il titolo della manifestazione
Claudio Baglioni conclude oggi a Lampedusa 'O' Scia', che in dialetto vuol dire 'Mio respiro', la tre giorni di musica da lui diretti. 'O' Scia', e' una delle espressioni d'amore piu' tenere di questa lingua e Baglioni l'ha scelta come titolo della manifestazione perche' 'il respiro e' la testimonianza della vita, ogni uomo e' un respiro e nel nostro occidente ricco dove siamo sempre piu' ricchi e sempre piu' infelici e pieni di paure ci siamo dimenticati persino del respiro e dell'aria

 


 

Il Giorno  25 Settembre

O'Scia' - Viaggio in mezzo alla gente dell'isola Fra canzoni e realtà alla scoperta di un'altra Lampedusa di Letizia Tesi

LAMPEDUSA - Giovedì sera ne sono sbarcati altri 15. Martedì, invece, erano 150. Ma i turisti, i 10mila atterrati (non sbarcati) sull'isola per il megaconcerto organizzato da Baglioni, non li hanno visti. Erano tutti assiepati sulle spiagge in attesa di vedere i fuochi d'artificio per la festa della Madonna di Porto San Salvo, patrona dell'isola. Nessuno ha visto la motovedetta della capitaneria di porto rimorchiare il gommone con a bordo 15 nord africani. Nessuno tranne i pescatori dell'isola, che conoscono la loro terra, e ai quali non sfugge niente di quello che viene dal mare. I fuochi ovevano essere sparati a mezzanotte e invece lo spettacolo pirotecnico è iniziato con mezz'ora di ritardo. Il disagio per gli ignari turisti è stato tutto qui: nel tempo di rimorchiare il gommone, di far salire clandestini su un pulmino della Misericordia e di trasportali al centro di accoglienza accanto all'areoporto. 48 ore e saranno di nuovo a casa. Ecco quanto dura per loro il miraggio di Lampedusa, l'isola degli sbarchi, dei clandestini, l'isola che Baglioni da tre anni cerca di trasformare in un luogo d'incontro fra diverse culture. Ma qui i clandestini neanche li vedi. Sono un fantasma mediatico, il ormentone estivo dei
tg, rimbalzano nelle case degli italiani che vivono sul continente dai ripetitori delle televisioni, ma qui non li vedi. Li percepisci e basta. Dal dispiegamento massiccio di forze dell'ordine: militari, carabinieri, polizia, guardia di finanza, protezione civile, elicotteri, motovedette, ambulanze. Al massimo diventano un'attrazione turistica pure loro. "Li riprendono con la telecamera -
dice un pescatore - e tornano a fare il bagno". Ma i problemi di Lampedusa non sono i clandestini. Sono quelli che hanno tutte le persone di ogni luogo e paese: la spazzatura, le buche, i marciapiedi dissestati, l'inquinamento elettromagnetico,
la sporcizia, il caro vita, la sanità che non c'è e... i giornalisti.  "Bisognerebbe tagliargli la testa a quelli - dice Giuseppe che gestisce un piccolo chiosco a Punta Sottile e affitta un posto al sole su una sdraio -.  Quest'anno abbiamo avuto un calo impressionante.
Colpa dei telegiornali che impauriscono la gente. Invece sull'isola si sta bene: chi viene una volta se ne innamora per sempre e poi ritorna"."I clandestini? E chi li vede mai? - dice Angela Lombardo, lampedusana che d'inverno "emigra" in Casentino e titolare del Cafè Royal su Corso Roma, lo "struscio" dell'isola e il regno dei cani randagi -. Noi lo sappiamo dalla tv come voi. Io ne ho visto uno solo, quindici anni fa. Si è affacciato qui e mi ha chiesto: Dove essere stazione treno? Figlio mio, gli ho detto, Ma quale treno? Sa
qual è il vero problema di Lampedusa?" e si sfrega pollice e indice in un gesto universalmente conosciuto. "Ad agosto sono venuti solo siciliani perché con la "tratta sociale" il biglietto aereo da Palermo costa solo 38 euro. Arrivano qui e prima di comprare il gelato mi chiedono quanto costa un cono. Un euro e cinquanta. Meno di così? Per chi viene dal Nord, invece, i biglietti sono carissimi e allora la gente preferisce andare in Marocco o in Tunisia". Lo cantava anche Baglioni tanti anni fa: "Un poster che qualcuno ha già scarabocchiato dice vieni in Tunisia, c'è un mare di velluto e una palma" e ora invece canta sulla spiaggia della Guitgia e Lampedusa è tappezzata di poster che pubblicizzano "O' Scià" sullo sfondo di un mare di velluto.Baglioni è amato, un pò come Domenico Modugno, anche se qualche lampedusano non si è scordato di quella volta che rifiutò di prestare la sua jeep per accompagnare all'areoporto una donna che stava male. "Ma fu colpa di sua moglie. Lui non c'entrava niente..." s'intromette un altro pescatore a difesa del cantante che veniva a vedere il cielo dipinto di blu nella sua villa sulla spiaggia di fronte all'isola dei conigli. Secondo Don Pino, proprietario da 50 anni del Bar dell'Amicizia, dove il caffè costa 70 centesimi, Lampedusa si è fermata al 1967, quando era ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani. "Ci ha dato tutto: scuole, telefoni, areoporto. Poi più niente. Il Comune non ha soldi. Non posso incolpare nessuno. Sono stato amministratore anch'io. Ma lo Stato ai clandestini ci pensa, eccome. Prima ce ne occupavamo anche noi perché ci facevano pietà. Raccoglievamo vestiti, io gli davo cornetti gratis. Ma ora non possiamo più occuparci di loro: abbiamo i nostri problemi. Sa da quanto tempo non nasce un bambino su quest'isola?". Ma non se ne ricorda nemmeno lui. "Le tartarughe vengono a partorire qui e le nostre donne per partorire devono andare fuori". I clandestini, dice Don Pino, sono come le
tartarughe: "Vengono a Lampedusa per trovare la vita, la tartarughe per dare la vita". Ma se un lampedusano ha mal di denti deve tenerselo fino al giovedì, quando viene il medico. "Paghiamo le tasse e siamo trattati peggio dei clandestini.  Ma in fondo l'umanità non è tutta uguale? Perché allora non costruire un ospedale: per i clandestini e per noi?". Poi m'infila in tasca un foglio. C'è
scritto per Baglioni: è un ringraziamento a nome di tutti i lampedusani perché dopo la bonanima di Domenico Modugno, che ci pubblicizzò, ci donò un altro grande: Baglioni. Altri concerti gratis sulla spiaggia della Guitgia, prego, perché domani, come canta Claudio, "sia un giorno migliore".

 

 

Il Giorno 25 Settembre
Baglioni: "Insieme per dare una speranza in più" Festival - Ieri è arrivato, ospite di "O' Scià",
anche Bob Geldof che ha lanciato un appello a Jovanotti. Aspettando il gran finale di stasera, con
Morgan, Venditti e tanti altri.di Andrea Spinelli

LAMPEDUSA - "Sì, ma lei poi la fa la foto con mia figlia?". Il peso della popolarità dei "friends" di Claudio Baglioni riuniti a Lampedusa da "O' Scià", crocevia festivaliero tra Occidente e Oriente voluto dal cantore della maglietta fina per guardare con altri occhi al fenomeno dell'immigrazione, solletica pure uomini in divisa, felici di accogliere fra loro i divi della canzone in cambio di una stretta di mano o di un sorriso davanti alla macchina fotografica. Così, se l'altra sera era stato Marco Masini a visitare i clandestini in attesa di essere rimorchiati nel porto dell'isola, ieri a toccare con mano la scottante realtà dei cento e più ammassati nel rugginoso natante arrivato sulle coste italiane nel pomeriggio e
trainato in porto con l'oscurità per farlo scivolare sulle acque come un'ombra lontano dallo sguardo dei
turisti, è stato Gianni Morandi. Per gli immigrati un altro ospite da salutare con l'espressione
"cantante, amico" che nel loro scarno glossario esprime il massimo della gratitudine, nella speranza che qualcuno più in alto e più in là faccia qualcosa. Sospesa tra le passioni da fotoromanzo di Gigi D'Alessio e Anna Tatangelo e gli "hit" di Biagio Antonacci, tra Federico Zampaglione dei Tiromancino e Alberto Fortis, tra Paola & Chiara, la seconda serata di "O'Scià" ha festeggiato ieri pure il ritorno alla musica di Bob Geldof. "Sono qua per contraccambiare l'invito a cui Baglioni ha risposto in occasione del Live 8 e per imparare a conoscere i problemi dell'isola" ha spiegato il cantante inglese, franco e affabile come gli
accade di rado, anche se un po' irritato da quanti nel suo paese continuano a puntare il dito sulla
popolarità che gli riserva il ruolo di difensore dell'Africa. "Da vent'anni sono "Santo Bob" e faccio
queste cose, non ho certo bisogno di pubblicità. Jovanotti dice che il Live 8 non è stato risolutivo per l'italia? Non è vero, io penso che lo sia stato al massimo. Il concerto al Circo Massimo è stato un capitolo dello stesso libro degli altri in giro per il mondo. Abbiamo ottenuto risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Comunque se Lorenzo ha un progetto per l'Africa migliore del mio, sono pronto ad aiutarlo come lui ha fatto con me".
In attesa di accogliere Morgan, Fabrizio Frizzi, Antonello Venditti, Povia, Dolcenera, Paola Turci
ed altri ancora per il gran finale di questa sera, Baglioni prova ad abbozzare un primo bilancio. "Credo che la rassegna abbia mantenuto la fisionomia dello scorso anno, una formula che spero possa fare da filo conduttore pure alle prossime edizioni, lasciando impresari e le logiche commerciali fuori dalla porta per riscoprire quella serenità poco frequentata da altre manifestazioni.
Quella giusta per affiancare quest'isola all'idea un po' salgariana di un universo non ancora ben
conosciuto, che ti stuzzica i sensi e ti dà una speranza in più nella vita".


 

AGI 24 Settembre

CLANDESTINI: 550 SBARCATI IN SICILIA IN DUE GIORNI

 

(AGI) - Palermo, 24 set. - Sette sbarchi in 48 ore. In totale circa 550 immigrati che negli ultimi due giorni sono arrivati nelle coste siciliane. Non e' piu' solo Lampedusa la meta delle carrette del mare, abbandonate in acqua con tutta probabilita' da nave-madri, come quella libica fermata dalla Guardia di Finanza dieci giorni fa, nei pressi di Siculiana (Agrigento). Nel dettaglio, nella notte tra giovedi' e venerdi', 26 sono sbarcati a Lampedusa. E ieri, quando il sole stava tramontando, 161, tra cui 5 donne e 33 adolescenti, sono giunti nella piccola isola delle Pelagie, vicino alla spiaggia dove Claudio Baglioni e Bob Geldof stavano suonando con altri musicisti nell'ambito di una rassegna dedicata all'immigrazione. Poco dopo altri 170 extracomunitari, su due diverse imbarcazioni, sono riusciti a raggiungere la costa agrigentina tra Licata e Palma di Montechiaro. Alcuni, pero', sono riusciti a fuggire. Come in un'altra parte della Sicilia, a Scicli (Ragusa), dove nella notte, dopo lo sbarco, sono state fermate subito 139 persone, nel primo pomeriggio altre 11, ma e' ancora caccia ai 'fuggitivi'. Sono ospitati nei locali della dogana del porto di Pozzallo e nella giornata di domani dovrebbero essere trasferiti al centro di prima accoglienza di Crotone. Questa mattina, fuori dalle rotte tradizionali, 9 a bordo di un gommone alla deriva, sono stati salvati a Mazara del Vallo. E poco fa, 40 miglia a sud di Lampedusa, l'ultima segnalazione: 30 immigrati sono stati trasbordati su una unita' navale.

 

 

 

La gazzetta del mezzogiorno 24 Settembre

Concerto per la cultura della tolleranza

O' SCIÀ. BAGLIONI A LAMPEDUSA UN PICCOLO «LIVE

LAMPEDUSA. «O' Scià» è una manifestazione unica in Italia, uno dei rari casi in cui le star vivono accanto al pubblico anche i momenti professionali. Ieri sera Claudio Baglioni ha inaugurato la tre giorni musicale di Lampedusa nella quale il cantautore romano fa da padrone di casa per una serie di ospiti famosi ai quali quest'anno si è aggiunto Bob Geldof, il creatore di Live Aid che stasera tornerà proprio sul palco di Lampedusa a indossare le vesti di cantante lasciate ormai da parte a causa degli impegni umanitari. I concerti si svolgono sulla spiaggia dove per tutto il pomeriggio gli artisti provano i brani che poi presenteranno la sera: Baglioni ha pensato questa rassegna come una occasione per proporre in una veste diversa dal consueto i brani più celebri del suo repertorio e di quello degli «amici famosi» che vengono sull'isola. Ieri sera per esempio c'erano Luca Madonia, Gianni Morandi, Luca Barbarossa, Roberta Lanfranchi, Marco Masini e poi L'Aura. Tra le curiosità in programma una versione di «Get back» dei Beatles cantata da Madonia insieme a Claudio Baglioni. Stasera oltre a Bob Geldoff a Lampedusa arriveranno Gigi D'Alessio, Paola e Chiara, i Tiromancino, Biagio Antonacci. Del cast farà parte anche Claudia Gerini. Proprio sull'isola siciliana, il legale di Baglioni ha tenuto a fare una precisazione circa il presunto disaccordo tra gli artisti italiani ed l'organizzazione del Live 8. «Le notizie relative alla mancata firma da parte degli artisti italiani che hanno partecipato al Live 8 della liberatoria per il DVD è priva di fondamento perchè in realtà si tratta di una differenza di interpretazione della giurisprudenza tra l'Inghilterra e l'Italia». Così Andrea Pietrolucci, rappresentante legale di Claudio Baglioni e di altri cantanti italiani, spiega la «mancata firma» sulla liberatoria. «In realtà - spiega il legale - tutti gli artisti italiani hanno già firmato la liberatoria. Il problema è che non hanno firmato quella redatta dallo studio legale inglese, scelto dalla produzione internazionale. Sin dal primo momento il testo per gli artisti italiani è stato tradotto anche perchè nel nostro codice non esistono alcune norme previste invece da quello inglese».

 

LA Nazione 24 Settembre

MUSICA & IMPEGNO

OSPITE DI CLAUDIO BAGLIONI AL FESTIVAL «O’ SCIÀ» ANCHE MARCO MASINI CHE IN MARE VA INCONTRO AI CLANDESTINI.

Morandi: «A Lampedusa per dialogare»

 

di Andrea Spinelli

LAMPEDUSA — Sono approdati al molo Favarolo attorno alle 21.30, sguardi bassi, stanchi, stravolti dal viaggio sotto il sole che ha bersagliato per tutto il giorno il basso Mediterraneo. L’ennesima ondata di immigrati clandestini s’è riversata sulla costa di Lampedusa quando Claudio Baglioni era già sul palco con i «friends» del suo festival «O’ Scià» per stillare dalla tastiera del pianoforte personalissime notazioni a margine sul problema immigrazione. E a loro, i centocinquanta di cui parlano in queste ore i telegiornali, quelle note echeggiate dall’altra parte della baia debbono essere risuonate come un benvenuto. O almeno così spera Marco Masini, che li è andati ad incontrare personalmente in mare «per toccare con mano il problema e sensibilizzare chi ha il dovere di risolverlo». Perché forse, come dice il cantante fiorentino, nelle canzoni non c’è la soluzione delle cose «ma il pretesto per parlarne, sì».

E a riflettere sull’emergenza immigrazione ieri sera sono stati in tanti, dallo stesso Masini a Luca Barbarossa, da Gianni Morandi a Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L’Aura, Luca Madonia, i Beati Paoli, Antoine Michel, lo Stefano Picchi di «Generale kamikaze» e quel Gianluca Grignani che ha duettato col divo Claudio «Falco a metà».

«Sono venuto qui per testimoniare assieme a Baglioni e ai cittadini di Lampedusa un disagio» spiega Morandi, che in questi giorni ha percorso in lungo e in largo l’isola per prepararsi alla Maratona di New York. «Il disagio che ci mettono addosso questi viaggi della speranza, ma anche il forte desiderio di dialogo con cui, a tutti i livelli, dobbiamo affrontare la questione nella speranza di risolverla». In attesa di tornare in concerto negli Stati Uniti «trentasette anni dopo aver cantato al Madison Square Garden, perché da ragazzino ero famoso» l’idolo di Monghidoro si prepara ad una nuova fiction. «S’intitola provvisoriamente "Il dottor Bruno" ed è la storia di un barone della medicina che a un certo punto della sua vita molla tutto e torna fare il medico condotto di campagna» spiega. «Una vicenda ai limiti della credibilità, di questi tempi».

 

 

Korazym 24 Settembre

OLTRE LE BARRIERE. CLAUDIO BAGLIONI 'SBARCA' A LAMPEDUSA

 

Una manifestazione per far riflettere sul fenomeno dell'immigrazione. Si intitola 'O' Scia': Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare". Ad idearla il cantante romano che, per la terza volta, salirà sul palco dell'isola per far meditare...

 

Claudio Baglioni torna ad essere protagonista della manifestazione “O’ Scia’: Odori, Suoni, Colori delle Isole d’Altomare”, giunta alla sua terza edizione. Un festival-laboratorio ideato e promosso dal cantante romano che si terrà a Lampedusa a partire da oggi fino al 25 settembre. Insieme a lui ci saranno Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Moranti, che duetteranno con l’artista di “Avrai” e “Amore bello”.

Una manifestazione ideata per far riflettere sul drammatico fenomeno dell’immigrazione. Gli spettacoli, gratuiti, si terranno nella spiaggia della Guitgia. “L’immigrazione clandestina - ha sottolineato Baglioni presentando il concerto – non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell’Europa ricca, la speranza di un futuro”. “Non si tratta di abbassare la febbre, ma di curare la malattia. Occorre ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, ridistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà”.

Tra gli altri ospiti della prima serata ci sono anche i Beati Paoli, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L’Aura, Luca Madonia, Antoine Michel e Stefano Picchi. Sabato 24 e domenica 25 settembre sarà invece la volta di Bob Geldof, l’ideatore del Live 8, la manifestazione per la cancellazione del debito estero, Amadeus, Biagio Antonacci, Antonio Casanova, Gigi D’Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Heres, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, Paola Turci, Antonello Venditti.

“Molto meglio stare qui sull’Isola di Lampedusa che sull’Isola dei famosi”, ha commentato scherzando Marco Masini. ”E’ come fossimo tornati indietro di 20 anni, quando la musica viveva soprattutto di improvvisazione e voglia di stare insieme”.

 

 

LA SICILIA.IT 23 Settembre

Lampedusa: Nasce centro x disabili

Domani la firma del sindaco sulla convenzione

PALERMO, 23 SET -
Sara' firmata domani a Lampedusa, dal direttore generale dell'Ausl 6, Salvatore Iacolino, e dal sindaco del Comune dell'isola, Bruno Siragusa, la convenzione per l'istituzione di un Centro diurno per disabili psichici, realizzato grazie alla collaborazione della Scuola di specializzazione in psichiatria dell'Universita' di Palermo, diretta dal professore Pierluigi Giordano. L'iniziativa rientra nell'ambito del progetto di potenziamento dei servizi sanitari nell'isola, che ha visto quale momento centrale la ristrutturazione del Poliambulatorio per una spesa complessiva di 620 mila euro. La struttura sanitaria domani (sabato 24 settembre), alle 11, sara' simbolicamente inaugurata a Lampedusa alla presenza del cantante Claudio Baglioni, attualmente impegnato nella manifestazione di solidarieta' 'O'Scia''.

 

LA SICILIA.IT 23 Settembre

O'SCIA, GRANDE HAPPENING COME L'ISOLA DI WRIGHT

 

di Elio Desiderio

Lampedusa.  Tutto è pronto per O' Scià. Il grande palco che sembra creato apposta per la spiaggia della guitgia, nonostante le enormi dimensioni, lascia quasi tutta la spiaggia libera per lasciare il posto al pubblico. Gli artisti che prenderanno parte alle serate sono molti e a quanto sembra, non si limiteranno a intervenire per una sola sera. Sull'isola si sono riversate migliaia di turisti tanto che è difficile riuscire a trovare un posto letto. Una cosa è certa, quest'anno il concerto è stato pubblicizzato di più e da tutte le regioni italiane, sono arrivati fans di Claudio Baglioni. Lo scorso anno, quando il concerto stava per iniziare, qualcuno, ha incendiato l'erba secca del versante alto dell'isola, che si trova a ridosso della guitgia, il vento avrebbe dovuto fare il resto, portando il fumo fino al palco dove stava per esibirsi Baglioni e gli altri cantanti. Grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, l'incendio è stato però subito spento. Quest'anno quindi, le forze dell'ordine, oltre a curare il mantenimento dell'ordine pubblico, avranno anche il compito di controllare le zone limitrofe alla guitgia.

Fuochi d'artificio

Risolta invece la questione fuochi artificiali che come tutti gli anni, fanno vivere in apprensione la popolazione. Il problema è legato al fatto che non è possibile trasportare i fuochi con la nave passeggeri (per le leggi che regolamentano il trasporto di polveri piriche).

Quest'anno, grazie al viceministro Tassone, al senatore Ruvolo e all'ammiraglio della capitaneria Vincenzo Pace, è stato possibile fare arrivare i fuochi sull'isola. C'è da sottolineare l'impegno profuso proprio dall'alto ufficiale della capitaneria, che ha preso a cuore la situazione e ha autorizzato personalmente, il trasporto dei fuochi pirotecnici. Un trasporto che è stato effettuato in tempi da record, da una motovedetta pilotata dal comandante Michele Niosi. A detta di qualche isolano, la statua della Madonna che è all'interno del porto di Lampedusa, ha sorriso quando ha visto la motovedetta entrare in porto, con i suoi fuochi a bordo.
Clandestini

Con i fuochi però, sono arrivati anche i clandestini, un gommone con a bordo una trentina di immigrati, è stato intercettato da una motovedetta della capitaneria di porto a circa 40 miglia dall'isola. L'arrivo dei trenta immigrati a Lampedusa, c'è stato quasi in concomitanza alla esplosione dei fuochi d'artificio. Non è la prima volta che accade una cosa del genere, qualche anno fa, mentre tutti sull'isola erano intenti a guardare i fuochi, un barcone carico di immigrati, faceva il suo ingresso in porto, sotto gli occhi di tutta la popolazione e delle autorità. 

 

 

ADNKRONOS

MUSICA: MASINI OSPITE DI BAGLIONI A LAMPEDUSA, 'MEGLIO CHE ALL'ISOLA DEI FAMOSI'

 

Lampedusa - ''Molto meglio stare qui sull'Isola di Lampedusa che sull'Isola dei famosi''. Marco Masini parla cosi' della sua partecipazione a '''O Scia': Odori, suoni, colori delle Isole d'altomare'', festival-laboratorio permanente, ideato e promosso da Claudio Baglioni al via stasera a Lampedusa con chiusura prevista per domenica. Sul palco allestito sulla spiaggia della Guitgia stasera sfileranno Gianni Morandi, Luca Barbarossa, Gianluca Grignani, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L'Aura, Luca Madonia e, appunto Masini.

LA NAZIONE 23 Settembre

FESTIVAL "O’ SCIA’!" Baglioni migrante a Lampedusa

di Marco Mangiarotti

Sarebbe bello arrivarci dal mare a Lampedusa, per abituarsi ai rumori del silenzio. Per capire. Ma è comunque bello che Claudio Baglioni ha fortemente voluto su questa bellissima isola un festival migrante, "O’ Scia’!". Claudio ha già portato lo scorso anno cantanti e musicisti sull’incantevole spiaggia della Guitgia, per cantare e riflettere sull’emergneza immigrazione fra "Odori, Suoni, Colori d’Isole d’Altomare". Qui sono passati e rimasti, più meno a lungo, Domenico Modugno, morto sulla spiaggia dei Conigli, e Gino Paoli, che aveva un locale famoso al porto vecchio. Stasera saliranno sul piccolo palco, sotto una luna di marmellata, Luca Barbarossa, i Beati Paoli, Gianluca Grignani, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L’Aura, Luca Madonia, Marco Masini, Antoine Michel, Gianni Morandi, Stefano Picchi. «L’immigrazione clandestina - sottolinea Baglioni — non è la malattia, ma la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell’Europa ricca, la speranza di un futuro. Bisogna allora ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, redistribuire le risorse, moltipèlicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà. Senza dimenticare il disagio di chi abita qui». Solo chi ama e frequenta queste isole può capire il valore simbolico di un festival su questo lembo di terra che per latitudine sta sotto l’Africa e lontano dall’Europa. Domani e dopo arrivano Bob Geldof, Amadeus, Biagio Antonacci, Gigi D’Alessio, Dolcenera, Alberto Fortis, Frabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Morgan, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Paola Turci, Antonello Venditti. E molti altri.

 

 

IL GIORNALE DI BRESCIA

Tre serate con amici cantanti a Lampedusa per denunciare l’immigrazione clandestina

IL «LIVE AID» DI CLAUDIO BAGLIONI

 

LAMPEDUSA. Prende il via stasera alle 21 sulla spiaggia della Guitgia «’O Scià - Odori, Suoni e Colori delle Isole d’Altomare Pelagie», festival-laboratorio permanente al suo terzo anno di vita di cui è ideatore e promotore Claudio Baglioni. Tre serate gratuite sino a domenica, aperte a tutti, fatte di musica dal vivo per riflettere sul drammatico fenomeno dell’immigrazione clandestina, volute fortemente dall’artista romano che è riuscito a convogliare a Lampedusa alcuni tra gli artisti più rappresentativi del panorama italiano. Stasera sono previsti duetti di Baglioni con Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Morandi. Tra gli altri ospiti: i Beati Paoli, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L’Aura, Luca Madonia, Antoine Michel e Stefano Picchi. Tra domani e domenica sarà la volta di Bob Geldof, Amadeus, Biagio Antonacci, Antonio Casanova, Gigi D’Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Heres, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, Paola Turci, Antonello Venditti. Il festival sarà trasmesso da Video Italia canale 712 di Sky e can. 858 sat-free-terrestre a da Radio Italia. «"L’immigrazione clandestina - sottolinea Baglioni - non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce disperazione e miseria e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell’Europa ricca, la speranza di un futuro. Non si tratta di abbassare la febbre, ma di curare la malattia. È per riflettere insieme su questo tema, e per valorizzare uno degli angoli più incantevoli del Mediterraneo, che alcuni tra gli artisti più attenti e sensibili della scena italiana, e in questa edizione anche di quella internazionale, perché parteciperà anche Bob Geldoff, hanno risposto al mio invito e hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci». In un clima informale... «Sì, io da musicante in questi tre anni ho chiamato alle "armi", a raccolta molti amici. Ma non è assolutamente un concertone, gli artisti sono tutti rilassati. La dimensione divistica scompare totalmente. Sembra di suonare per una famiglia... Non ci sono scalette, la musica nasce al momento. La scelta cade su brani riconoscibili e poi nascono duetti, terzetti, ottetti. A Lampedusa vengono tutti come persone e non come artisti».

 

 

LA NAZIONE 23 Settembre

LIVE 8 Bob Geldof fa il bilancio in Campidoglio dell’appuntamento italiano e ringrazia anche Berluscon

UN EVENTO IN QUATTRO DVD

 

di Andrea Spinelli

ROMA — Sarà quel che sarà, ma quando Santo Bob parla lassù qualcuno gli risponde. Prova alla conferenza romana di ieri sui risultati del “Live 8”: un pensiero all’Africa squassata dall’aids e dalla carestia, un tuono fuori dalla finestra per ribadire, se mai ce ne fosse stato il bisogno, che il cielo era con lui. Anche se l’Africa, il cielo, e l’urgenza della sua battaglia, non hanno permesso a Geldof di vincere l’assurdo vezzo italico dello sposare la causa ma solo fino ad un certo punto; dell’andare sul palco senza però concedere la liberatoria per il documento in dvd. Altra moneta sonante per le casse della più grande macchina della solidarietà mai messa in moto. Onore al merito, quindi, di chi ha dato il placet al dvd del 2 luglio scorso: Jovanotti, Povia, Fiorella Mannoia, Piero Pelù, Nek, Cesare Cremonini, Alex Britti, Max Pezzali, Negrita, Planetfunk e Zucchero. Gli altri, e stiamo parlando di Laura Pausini, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni, Renato Zero, Luciano Ligabue e Biagio Antonacci, stanno ancora riflettendo e non è detto che alla fine non accettino di esserci. Se, infatti, nel cofanetto del “Live 8” (4 dvd e 10 ore di musica, nei negozi dal 4 novembre) del concerto romano conterrà solo l’esibizione dei Duran Duran, il dischetto dedicato allo show del Circo Massimo riproporrà invece tutto il resto dello spettacolo. Il contratto stilato da Robin Davis alcune zone d’ombra ce l’ha, ma Pink Floyd e Madonna hanno firmato comunque. Bob snocciola le cifre di un trionfo «al settantacinque-ottanta per cento». «Abbiamo raggiunto molti degli obiettivi economici e politici che ci eravamo prefissi», ammette il baronetto in un Campidoglio battuto dalla pioggia, in cui spicca l’assenza del sindaco Veltroni, per impegni di partito. «Dei nove concerti sparsi per il mondo — ricorda comunque —, quello romano con un milione di persone è stato il più gremito”. Vagli a spiegare che erano stati molti, molti, di meno. «Tra presenze, ascolti tv e via telefonino, in Italia tre milioni di persone hanno seguito il Live 8 e 3,1 miliardi nel resto del mondo. Nemmeno i Giochi Olimpici hanno fatto tanto. Ma questo sarebbe nulla se un tale movimento di coscienze non avesse portato a dei risultati politici concreti. E i risultati ci sono stati. A Gleneagles, in Scozia, gli otto grandi della terra hanno accettato di raddoppiare i finanziamenti all’Africa entro il 2008-2010 e di cancellare il debito di 18 paesi del Terzo Mondo, 14 dei quali africani, liberando 280 milioni di persone da questa schiavitù. E debbo dare atto a Berlusconi di aver sottoscritto l’impegno eliminando di suo pugno la clausola di vincolo del budget. Purtroppo le bombe di Londra non hanno permesso di arrivare a discutere il terzo punto: l’eliminazione di quel protezionismo che non consente all’agricoltura dei paesi poveri di essere competitiva con la nostra. Se avessimo avuto solo 4 o 5 ore in più sono certo che avremmo raggiunto pure questo obiettivo».  

IL GIORNALE 23 Settembre

BAGLIONI DUETTA CON MORANDI E BARBAROSSA

 

Saranno Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Morandi a duettare stasera con Claudio Baglioni, nella serata inaugurale della terza edizione di O Scia: Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare festival-laboratorio permanente, ideato e promosso da Baglioni, che si terrà a Lampedusa fino a domenica. Gli spettacoli gratuiti sulla spiaggia della Guitgia hanno lo scopo di far riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina.

Tra gli altri ospiti Bob Geldof, Biagio Antonacci, Gigi D'Alessio, Alberto Fortis, Claudia Gerini, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Paola Turci, Antonello Venditti.

IL MATTINO 20 Settembre

GIGI AND FRIENDS

Baglioni, Ferilli e Panariello per D’Alessio

Il 30 in piazza del Plebiscito anche Salemme, Lucio Dalla con Finizio e Sal Da Vinci e l’ex Blue Lee Ryan

Federico Vacalebre No, «Donna Sufì» non ci sarà, ma il concertone di Gigi D’Alessio and Friends in piazza del Plebiscito non ne soffrirà più di tanto. A garantire glamour e sex appeal, al posto della Loren dovrebbe arrivare la Ferilli, prima delle star invitate dal divo postmelodico per fare festa nella sua Napoli il 30 settembre. Con la Sabrina nazionale, un piccolo esercito di star della canzone, ma anche del piccolo e del grande schermo, per mettere in piedi uno spettacolo che sarà ripreso da 16 telecamere e destinato al mercato dei dvd, ma forse anche alla messa in onda televisiva: scottato da esperienze precedenti, lo staff produttivo di D’Alessio ha trattative aperte con Rai e Mediaset. Gigi, che intanto stasera si esibirà nell’area meeting di Pompei, non vuole ripetersi: abituato a sfidare tutti, stavolta deve vedersela con se stesso, con i duecentomila richiamati, nella stessa piazza, il 19 settembre del 2000. Un risultato difficile da eguagliare, se non addirittura superare. D’Alessio aveva pensato di presentarsi con un palco centrale, poi costi e problemi tecnici gli hanno consigliato di inventarsi qualcos’altro. Eccolo, così, lavorare di fino in questi giorni al cast del concertone, destinato a trasformarsi in uno show con ospiti, in una carrellata di duetti, anche assolutamente inattesi, come quello che lo vedrà al fianco dell’ex Blue Lee Ryan, pronto a misurarsi con un’inedita versione in inglese di «Una donna come te», prima di tornare a Napoli per un concerto tutto suo, il 10 dicembre al Palapartenope. Più prevedibili le presenze di Lucio Dalla e Claudio Baglioni: con il primo, e naturalmente con gli amici Sal Da Vinci e Gigi Finizio, dividerà l’inno neo-oleografico di «Napule», il secondo - punto di riferimento dichiarato dell’interprete di «Non dirgli mai» - dovrebbe ricambiare la presenza di Gigi a «’O Scià», il festival da lui diretto a Lampedusa. E non basta: il D’Alessio «one man show» dovrebbe arruolare anche comici doc come Giorgio Panariello e Vincenzo Salemme. Il primo potrebbe magari garantire la presenza sul palco di un altro cantautore amatissimo dal napoletano, Renato Zero, il secondo giocherebbe in casa. E, a proposito di contributi veraci, alla lista, assieme a quello di Simone Cristicchi, va aggiunto il nome di Tony Tammaro, autore, tra l’altro, dell’irresistibile parodia-pastiche «Non chiamarmi Annarella», in cui un uomo disperato canta alla sua donna, innamorata del divo: «Vattene a vivere a casa di Gigi D'Alessio/ falle con lui quelle cose che non fai con me».

 

Messaggerie Musicali

Prevista per ottobre l'uscita del nuovo album di Ron "Ma quando dici amore". L'album uscirà in allegato al quotidiano "Il Corriere della Sera" e sarà caratterizzato da 14 duetti del cantante con importanti artisti, come Anggun, Claudio Baglioni, Loredana Berte', Samuele Bersani, Luca Carboni, Carmen Consoli, Lucio Dalla, Elisa, Jovanotti, Mario Lavezzi, Nicky Nicolai e Stefano di Battista, Raf, Tosca, Renato Zero. I proventi del disco saranno devoluti alla ricerca per la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica - www.aisla.it). Il nuovo singolo che anticipa l'album, già trasmesso dalle radio, è il duetto con Anguun dal titolo "Catch you (il coraggio di chiedere aiuto)". Ron e Loredana Bertè duetteranno in "Una città per cantare". 15/09/05

IL GAZZETTINO 18 Settembre

MONSELICE

 

(Fe.Be.) Il pienone è praticamente assicurato. Quando vengono annunciati nomi come Lilli Gruber, Oliviero Bea, Giovanni Floris, Margherita Hack, Corrado Augias, Alberto Crespi, Giuliano Montaldo e forse Claudio Baglioni, gli appassionati di letteratura, cinema e musica sono già pronti a percorrere la Bassa Badovana in lungo e in largo per incontrare i loro miti. Giornalisti, autori, registi e intellettuali che saranno i protagonisti degli incontri che l'associazione culturale "Cuore di Carta" proporrà per la prossima stagione a Conselve, Saonara, Monselice e altre località.

Si inizia sabato 24 settembre, alle 21, alla biblioteca del castello di Monselice dove il vincitore del premio Strega 2005, Maurizio Maggiani, presenterà il suo libro "Il viaggiatore notturno". Maggiani non sarà l'unico premio Strega ad incontrare il pubblico perché sono previste altre tre serate con Domenico Starnone (2002), Melania Mazzucco (2003) e Ugo Ricciarelli (2004). Le date e i luoghi degli incontri non sono ancora stati resi ufficiali dall'associazione, ma le informazioni saranno pubblicate di volta in volta sul sito www.cuoredicarta.org

 

MTV 17 Settembre

O' SCIÀ A LAMPEDUSA 

Claudio Baglioni e Bob Geldof per l'emergenza immigrazione 

Partirà il 23 settembre la terza edizione di O' Scià, un appuntamento fortemente voluto da Claudio Baglioni che prevede tre giorni di concerti gratuiti sulla Spiaggia della Guitgia di Lampedusa. L'iniziativa punta a sensibilizzare il mondo politico e l'opinione pubblica sulla grave emergenza dell'immigrazione e degli squilibri economico-sociali che riguardano le Isole Pelagie, senza tuttavia alcuna finalità benefica. Il primo artista a rispondere all'appello è stato il mitico Bob Geldof, che sarà presente durante tutta la manifestazione. Le tre serate offriranno i duetti e le performance inedite di almeno una trentina di artisti italiani, fra cui segnaliamo Morgan, Tiromancino e Biagio Antonacci.

 

Comoonline 16 Settembre

Torino 2006, il countdown
a suon di spot e programmi tv

 E Claudio Baglioni comporrà l'inno ufficiale dei Giochi

«Il più è fatto», parola di Gianni Petrucci, presidente del CONI. Trapela un cauto ottimismo anche dalle parole degli altri organizzatori dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006: risolti tutti i problemi finanziari, completati e testati gran parte degli impianti, appianate le poche-ma-inevitabili "incomprensioni" della vigilia. Il countdown è cominciato: mancano 150 giorni al via ufficiale e proprio oggi partirà la campagna di comunicazione dell'evento, ideata dalla Direzione Immagine & Eventi del Toroc. Lo spot, firmato dal regista Stefano Moro per la Bedeschifilm, sarà on air in 1493 cinema italiani fino al 30 settembre. Un filmato dedicato agli oltre 20mila volontari, vero perno della macchina organizzativa, che esprime i valori della partecipazione e dell'impegno. "Passion lives here", la passione vive qui, è il claim in cui è racchiuso e sintetizzato il messaggio di questa manifestazione sportiva: tutti insieme appassionatamente. La colonna sonora è "Strada facendo" di Claudio Baglioni, una canzone che idealmente "scandirà" le tappe di avvicinamento alle Olimpiadi. Il cantautore romano, testimonial di Torino 2006, a novembre sarà il protagonista della serata che RaiDue dedicherà al giro di boa dei 100 giorni e, inoltre, comporrà l'inno ufficiale dei Giochi. Una data dal forte valore simbolico in cui, a New York, si riunirà l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per votare l'accettazione della Tregua Olimpica da parte di tutti gli stati membri. La promozione dei Giochi nel mondo sta già avvenendo attraverso una mostra itinerante, già allestita ad Aichi (Giappone) e prossimamente a Vancouver e Londra; oppure con una presentazione presso gli Istituti Italiani di Cultura: come il 20 settembre a Berlino, il 20 ottobre a Zurigo e il 28 ottobre a New York. L'8 dicembre, invece, inizierà da Roma il Viaggio della Fiamma Olimpica che, nel corso di due mesi, attraverserà l'Italia toccando tutte le regioni e tutte le province: primo tedoforo sarà il maratoneta Stefano Baldini, medaglia d'oro ad Atene 2004. Il 21 dicembre, a 50 giorni dal via, verrà presentata ufficialmente la squadra olimpica italiana: «Per il momento la preparazione degli atleti sta avvenendo secondo i tempi prestabiliti e in armonia», ha sottolineato Raffaele Pagnozzi, segretario generale del CONI. Tra le novità di quest'edizione dei Giochi, l'ingresso di due nuove discipline olimpiche: il curling (una sorta di gioco delle bocce su ghiaccio) e l'hockey su ghiaccio femminile.

 

 

La Padania 16 Settembre

 A lampedusa La sinistra favorisce i clandestini 

La sinistra non perde occasione per polemizzare sui Centri di permanenza temporanea, specie quello di Lampedusa, sollevando, nei periodi di maggiore flusso, il solito ritornello: il Cpt scoppia. Pensata per 195 persone, è capitato che in situazioni di emergenza la struttura dell’isola avesse un numero di ospiti ben superiore. Ieri una delegazione di parlamentari europei ha visitato il Cpt, trovandovi solo 11 persone. Ed è scoppiata l’ennesimaa pretestuosa gazzarra da parte della sinistra. In serata il sottosegretario agli Interni Giampiero D’Alia aveva assicurato che il Cpt sarà presto trasferito, aggiungendo che saranno dati più mezzi a “Medici senza frontiere”, che attualmente si limitano a visitare gli immigrati al loro arrivo sulla banchina. Per i sanitari si prevede anche la possibilità di soggiornare sull'isola a spese dello Stato. La delegazione di politici dell’Ue è giunta a Lampedusa dopo che il Parlamento europeo, attraverso un’apposita risoluzione, ne aveva sollecitato la visita così come un viaggio in Libia per valutare l’operato delle autorità italiane. Guidati dal vicepresidente della Commissione Libertà civili, Stefano Zappalà (FI), i parlamentari non hanno risparmiato critiche alla conduzione del centro: «Abbiamo assistito a una farsa: erano più numerosi i deputati europei che i migranti ospitati nel centro di accoglienza. Lo hanno svuotato, ripulito e lustrato come una sala da ballo», ha detto l'europarlamentare dei Ds Claudio Fava, secondo il quale la delegazione «ha avuto la conferma dai funzionari del governo che l’Italia insiste nell’espulsione di centinaia di extracomunitari verso la Libia, in campi profughi in cui nessuno ha mai potuto mettere piede per verificare l’effettivo grado di tutela dei diritti fondamentali delle persone custodite». Giusto Catania (Prc), parla di «reticenza del governo sui decreti di espulsione» e di Lampedusa come buco nero della democrazia: il governo italiano confonde la carcerazione preventiva con la detenzione amministrativa: non si spiegherebbe diversamente la presenza nel Cpt di 11 persone, tutte sottoposte a provvedimenti giudiziari. Ma D’Alia replica: «Capisco le posizioni politiche dell’on. Catania, ma non comprendo le sciocchezze: sui decreti di espulsione, che sono provvedimenti individuali, non c'è alcuna reticenza. I documenti sono alla questura di Agrigento, protetti dalla privacy e non dalla reticenza». Intanto, mentre la politica cerca di trovare le possibili soluzioni al problema, non mancano gli interventi da parte dei Vip, specie del mondo dello spettacolo. L’ultimo ad intervenire è un cantante assai famoso, il cantautore Claudio Baglioni. Sarà ospite dell’isola, dove dal 23 al 25 settembre si svolgerà la terza edizione di “'O scià”, Il cantante ieri si è unito alla delegazione di parlamentari ed è entrato nel Cpt. Il suo giudizio sulla struttura è stato abbastanza duro: «Un pessimo biglietto da visita per Lampedusa». Pretestuose polemiche verso una struttura in cui la sosta è di pochi giorni

 

 

 

 

Il Tempo 15 Settembre

Anche Bob Geldof al «Live 8» di Baglioni 

di CARMEN GUADALAXARA 

LAMPEDUSA — Dopo aver smaltito la sbornia del Live 8, Bob Geldof proverà a recuperare una dimensione musicale più umana partecipando alla terza edizione di «O’Scià, odori suoni colori d’isole d’altomare», la tre giorni in musica, giunta alla terza edizione, che si svolgerà il 23, 24 e 25 settembre sulla spiaggia della Guitgia, regalata dal cantautore romano Claudio Baglioni, che ha voluto raccogliere il testimone da un altro grande della musica italiana, Domenico Modugno, per cercare di richiamare l’attenzione su questo sasso in mezzo al mare dove tutto è difficile. «O’Scià è nato – spiega Baglioni- per cercare di sensibilizzare tutta la nostra patria contro il fenomeno dell’immigrazione clandestina che vive l'isola di Lampedusa e sulla necessità di non abituarsi a convivere con l’emergenza. Occorre al contrario lavorare insieme per costruire una prospettiva nella quale – accanto al diritto ed alla speranza di futuro di chi cerca in Italia quanto gli è negato altrove – possano trovare spazio la tutela, il diritto e la speranza di futuro della gente di Lampedusa e delle Pelagie, anche attraverso il riconoscimento e la valorizzazione del patrimonio naturale di una delle aree di maggior fascino del Mediterraneo». Sono molti gli artisti che hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci perché O’Scià non chiede denaro e gli artisti come Biagio Antonacci, Gigi D’alessio, Tiromancino, Povia, Antonello Venditti, Luca Bararossa, Marina Rei, Gianluca Grignani e Marco Masini vengono qui come uomini e non come divi. «La musica – continua Baglioni – non ha la pretesa di possedere, né di offrire risposte, ma il suo linguaggio universale costituisce il veicolo ideale per portare, con leggerezza, immediatezza e profondità, un tema così delicato e complesso. Chi ha il privilegio di avere una carriera di lungo corso può e forse deve concedersi il lusso di essere attivo anche in settori diversi dal proprio lavoro. È una riflessione che sono stato spinto a fare dopo un incontro con Peter Gabriel. E poi respingo l’idea che l’artista debba necessariamente coincidere con l’uomo. Negli anni '70 ho sofferto molto perchè era obbligatorio identificare l'impegno delle canzoni con l’impegno dell’uomo. Non è così: il cantante, l’artista, può essere un visionario e non per questo essere meno incisivo nella vita degli altri. Chi l’ha detto che se uno canta una straordinaria canzone d’amore non aiuta a riflettere sull immigrazione clandestina?».

 

 

La repubblica Sport 15 Settembre

Il cantante sarà direttore artistico e condurrà una trasmissione in Rai
Lo slogan della manifestazione sarà "Passion lives here"
Claudio Baglioni canterà l'inno delle Olimpiadi di Torino 2006

Claudio Baglioni
ROMA - E' Claudio Baglioni l'autore dell'inno ufficiale dei Giochi Olimpici invernali di Torino 2006. Lo ha annunciato oggi a Roma, il sottosegretario ai Beni culturali con delega allo sport e supervisore dei Giochi, Mario Pescante. Durante la conferenza stampa Pescante ha anche svelato che il cantante sarà direttore artistico e condurrà una trasmissione musicale sulla Rai, in prima serata, a 100 giorni dall'inizio  delle Olimpiadi. Svelato anche lo slogan di Torino 2006, "Passion lives here" (la passione vive qui).

 

 

AGENEWS.IT 15 Settembre

TORINO 2006: INCONTRO A ROMA, SI CELEBRA LA  PASSIONE OLIMPICA
(AGE) ROMA - Mancano cinque mesi alla Cerimonia di Apertura di Torino 2006, meno di 150 giorni. Per celebrare questo momento e presentare risultati e progetti si è tenuto oggi a Roma, al Salone d'Onore del CONI, un evento presentato da Simona Ventura, al quale sono intervenuti il presidente del CONI Giovanni Petrucci, il presidente del TOROC Valentino Castellani, il sottosegretario ai Beni Culturali Mario Pescante, il segretario generale del CONI Raffaele Pagnozzi, l'assessore al Turismo e Olimpiadi della Regione Piemonte Giuliana Manica, l'assessore al Turismo e Olimpiadi della Provincia di Torino Patrizia Bugnano, il direttore Olimpiadi Comunicazione e Promozione della Città di Torino Anna Martina. L'evento è stato chiuso dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta che ha confermato l'attenzione del Governo per i Giochi Olimpici e per lo sport italiano.
«Questo incontro - ha detto al termine il presidente Castellani - ha confermato che c'è una squadra forte e compatta che sta lavorando per organizzare con successo i Giochi Olimpici e per promuoverne i valori in
Italia e nel mondo. Una squadra che non può dimenticare il contributo fondamentale degli sponsor: 46 aziende che sostengono con passione gli sforzi organizzativi». Dopo aver passato in rassegna i prossimi appuntamenti di Torino 2006, il supervisore Mario Pescante si è soffermato sulla programmazione RAI e ha annunciato che per celebrare i 100 giorni ai Giochi, il 4 novembre, verrà organizzato un grande evento
al Palavela di Torino: «Il direttore artistico di questo evento - ha dichiarato il sottosegretario -
sarà Claudio Baglioni, che sta ultimando l'inno dei Giochi che verrà presentato proprio in quell'occasione». (AGE) -COM- FRANCESCO AURIEMMA

 


 

Virgilio News 15 Settembre

On air da domani lo spot di "Noi 2006" - ASCOLTALO CLICCANDO QUI

"Il discorso": è questo il titolo della campagna di comunicazione per il Programma Volontari "Noi2006" che, da domani, sarà on air nei 1493 cinemaitaliani fino al 30/09. Lo spot, firmato dal regista Stefano Moro della Bedeschifilm, è un tributo al lavoro svolto da tutti coloro che si sono impegnati e si impegneranno per fare dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, un evento mondiale, grande esempio dello spirito italiano.

Le immagini del filmato ritraggono un coach in uno dei momenti più importanti del suo lavoro, mentre parla alla sua squadra, motivando e incitando a dare il massimo. È la carrellata sui visi e sugli sguardi intensi dei volontari, che ascoltano le parole
del loro coordinatore, a raccontare in modo diretto e suggestivo i valori  che animano il gruppo. In ogni immagine si sente crescere lo spirito di squadra e di partecipazione che guiderà queste persone durante i Giochi Olimpici di Torino 2006.

Protagonisti indiscussi del filmato sono la passione per lo sport, la partecipazione, l’entusiasmo e l’orgoglio di contribuire al successo del proprio Paese; la dedizione, intesa come voglia di aiutare gli atleti, gli spettatori, i turisti e tutti coloro che animeranno i Giochi. E, al di sopra di tutto, lo spirito di squadra, indispensabile per la realizzazione di un grande progetto volto a promuovere sport,
fratellanza e solidarietà.

Il filmato, girato l’11 giugno 2005 sul sito olimpico di Pragelato – dove si svolgeranno le gare di salto, fondo e combinata
nordica – è stato realizzato in tre versioni da 30, 45 e 60 secondi e ha visto la partecipazione di oltre 140 persone tra staff, attori e figuranti. Oltre al grande impegno degli attori e alla direzione di Stefano Moro, è stato fondamentale il lavoro di
post produzione, realizzato dalla società milanese XLR8, per la ricostruzione della neve sul set di  registrazione.

La campagna ritrae alla perfezione il gruppo Torino 2006: un gruppo fatto di persone provenienti da ogni angolo d’Italia che,
animati da una grande passione e voglia di esserci, diventeranno i veri protagonisti di questa edizione tutta italiana dei Giochi Olimpici e Paralimpici.

"Il discorso" segna anche l’inizio della collaborazione di Claudio Baglioni con le Olimpiadi di Torino. E’ sua la musica dello spot, una musica che sottolinea ed esalta in un crescendo di emozioni il ritmo del "discorso" e la voglia di partecipazione.

Scheda Campagna

Cliente: TOROC

Producer TOROC: Roberto Zamboni

Prodotto: Programma Volontari Noi 2006 –
Olimpiadi di Torino 2006

Creatività: Direzione Immagine & Eventi TOROC

Regia: Stefano Moro

Casa di Produzione: Bedeschifilm

Executive Producer: Giovanni Tedeschi

Direttore della fotografia: Giuseppe Bigotti

Montaggio: Luca Angelieri

Ufficio Stampa TOROC T 011 1124911 F 011 1126929
pressoffice@torino2006.it www.torino2006.org

 

 

ADNKRONOS

TORINO 2006, BAGLIONI FIRMA L'INNO

 IL CANTANTE SARA' IL DIRETTORE ARTISTICO E CONDURRA' LA TRASMISSIONE A -100 GIORNI

 

Roma - E' Claudio Baglioni l'autore dell'inno ufficiale dei Giochi Olimpici invernali di Torino 2006. Lo ha annunciato oggi a Roma, il sottosegretario ai Beni culturali con delega allo sport e supervisore dei Giochi, Mario Pescante. Durante la conferenza stampa a '-150 giorni' dall'inizio dei Giochi (i giorni che mancano in realta' sono 148). Pescante ha anche svelato che il cantante sara' anche direttore artistico e condurra' una trasmissione musicale sulla Rai, in prima serata, a 100 giorni dall'inizio delle Olimpiadi.

 

 

ADNKRONOS

PESCANTE, TORINO AD ALTA VELOCITA’

SUI GIOCHI INVERNALI 2006: ''IL SEGRETO E' STATO LA COMPATTEZZA, L'UNITA', LA SQUADRA. SEMBRA UN SOGNO...''

 

Roma - ''Prenderei a prestito il titolo di una agenzia americana, che parlando dei prossimi Giochi Invernali del 2006, ha titolato 'Torino at full speed' (Torino ad alta velocita'), per descrivere quello che accadra' tra cinque mesi''. Sono le parole del sottosegretario con delega allo sport e supervisore ai Giochi, Mario Pescante, durante la cerimonia '-150 giorni di Torino 2006' che si e' svolta oggi a Roma.

Il Governo ha investito sui Giochi 1500 milioni di euro, salvando l'organizzazione in extremis. Poi c'e' stato un grande impegno degli Enti locali e di altre strutture. Il segreto e' stato la compattezza, l'unita', la squadra. Sembra un sogno. Ora giriamo la boa, perche' la parte organizzativa e' ultimata e tocca agli atleti. Contiamo sulla squadra azzurra e sono convinto che fara' bene. Olimpiadi ben organizzate senza medaglie sono un risultato a meta'...''.

Devo dire -aggiunge Pescante- che a cinque mesi dalle Olimpiadi tutto funziona, gli impianti sono ultimati, siamo oramai ai blocchi di partenza. Sono convinto che le cose andranno bene e l'Italia proiettera' nel mondo un'immagine positiva, di un paese efficiente''.

Per quanto riguarda l'inno ufficiale, dei Giochi Olimpici invernali di Torino 2006, l'autore e' Claudio Baglioni. Lo ha annunciato oggi a Roma, il sottosegretario ai Beni culturali con delega allo sport e supervisore dei Giochi, Mario Pescante. Durante la conferenza stampa a '-150 giorni' dall'inizio dei Giochi (i giorni che mancano in realta' sono 148). Pescante ha anche svelato che il cantante sara' anche direttore artistico e condurra' una trasmissione musicale sulla Rai, in prima serata, a 100 giorni dall'inizio delle Olimpiadi.


 

 

 

 

Reuters 15 Settembre

Olimpiadi, Baglioni autore dell'inno dei giochi di Torino 2006 

giovedì settembre 15, 2005

MILANO (Reuters) 

L'inno dei prossimi Giochi invernali di Torino 2006 avrà la firma del cantautore romano Claudio Baglioni, che lo presenterà il 4 novembre in un evento al Palavela di Torino di cui sarà anche direttore artistico. Lo hanno annunciato oggi a Roma gli organizzatori delle Olimpiadi "bianche", terzo evento olimpico in Italia nella storia della competizione a cinque cerchi dopo i giochi invernali a Cortina (1956) e le olimpiadi estive a Roma (1960). Per celebrare i 100 giorni ai Giochi, il 4 novembre sarà organizzato un grande evento al Palavela di Torino, ha dichiarato il supervisore e sottosegretario allo Sport Mario Pescante. "Il direttore artistico di questo evento sarà Claudio Baglioni, che sta ultimando l'inno dei Giochi che verrà presentato proprio in quell'occasione", si legge in una nota diffusa dal Toroc. L'inno sarà una "colonna sonora" dello specifico evento torinese, hanno spiegato gli organizzatori. A cinque mesi dall'inaugurazione, il bilancio degli organizzatori, dopo un anno in cui non sono mancate difficoltà di budget, è giudicato positivo. "C'è una squadra forte e compatta che sta lavorando per organizzare con successo i Giochi Olimpici e per promuoverne i valori in Italia e nel mondo. Una squadra che non può dimenticare il contributo fondamentale degli sponsor: 46 aziende che sostengono con passione gli sforzi organizzativi", ha detto il presidente del Toroc, il comitato organizzatore, Valentino Castellani. Nel corso dell'incontro oggi sono stati lanciati anche il "claim" (il motto) dei XX Giochi Olimpici Invernali "Passion Lives Here" e lo spot "Il discorso" dedicato ai volontari dei Giochi che verrà trasmesso da domani, fino al 30 settembre, in 93 cinema italiani.

 

 

Il Gazzettino 15 Settembre

UN LEMBO DI TERRA IN FONDO ALLA SICILIA

 

di Tiziana Leone

Un lembo di terra in fondo alla Sicilia, famoso più per gli sbarchi quotidiani di immigrati che per la sua bellezza: è Lampedusa, l'isola della Pelagie, dove Claudio Baglioni torna per il terzo anno con il suo progetto di festival-laboratorio «O' scià», ovvero, tre giorni di musica dal vivo (il 23, 24 e 25 settembre) per riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina.

Tre anni fa, il cantautore romano si esibì da solo, lo scorso anno chiamò alcuni amici e colleghi, quest'anno sul palco nella spiaggia della Guitgia si esibiranno in tantissimi, fra cui Bob Geldof, Antonello Venditti, Amadeus, Luca Barbarossa, Gigi D'Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Gianluca Grignani, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, Luca Madonia, Marco Masini, Morgan, Paola e Chiara, Stefano Picchi, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Anna Tatangelo, Gianni Togni e Paola Turci.

«Un artista di lungo corso può permettersi di far succedere determinate cose diverse da quello che è il suo lavoro - commenta Baglioni - io ho avuto forse di più di quello che si possa meritare scrivendo canzoni, anche se sempre di meno di chi gioca a pallone; con i propri privilegi bisogna cercare di far accadere le cose. Più un artista diventa popolare e più deve muoversi».

Senza alcuna intenzione di «chiedere soldi a nessuno», "O' scià", che in siciliano significa "fiato mio", si propone al pubblico e alle istituzioni con un preciso scopo: superare il luogo comune che vuole Lampedusa come l'isola degli sbarchi e dei centri di accoglienza al collasso. «Per questo - sottolinea il sindaco di Lampedusa, Sebastiano Bruno Siragusa - ringrazio la Presidenza della Repubblica per aver concesso il suo alto patronato. La manifestazione ha ottenuto il consenso ed i finanziamenti da parte di tutte le forze politiche ed è stata confermata almeno fino al 2007».

Ospite d'eccezione di Baglioni, sarà Bob Geldof, l'uomo del Live 8 e degli aiuti alle popolazioni dell'Africa: «Geldof verrà e canterà in una delle tre serate», spiega Baglioni, che sul Live 8 del luglio scorso ha ancora tanto da dire. «Credo che sia stato più importante quello che è successo prima che non il Live 8 stesso: di musicale in fondo non c'è stato nulla di incredibile, abbiamo cantato anche con i microfoni che non funzionavano, quando si è in così tanti la confusione è normale. Però queste cose servono a farne di nuove, sempre che non ci sia una certa ansia da soccorso continuo; il rischio è che, se ne facciano troppi di eventi così, togliamo loro il giusto significato».

Fra gli amici di Baglioni che saliranno sul palco quest'anno ci saranno anche alcuni attori come Claudia Gerini, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi. «Dal prossimo anno - conclude Baglioni - mi piacerebbe allargare "O scià" anche al cinema e alla letteratura, per sensibilizzare ancor di più le istituzioni, gli amministratori locali, la politica, l'opinione pubblica sulla necessità di non abituarsi a convivere con l'emergenza dell'immigrazione clandestina, segno di una malattia che il mondo si porta dentro perché non riesce a superare le proprie ingiustizie». 

 

 

GossipNews 15 Settembre

CLAUDIO BAGLIONI: ‘L’UMANITÀ HA BISOGNO DI UMANITÀ’

 

Sulla terrazza dell’Hotel Cavalieri Hilton di Roma Claudio Baglioni ha presentato ieri alla stampa la 3° edizione di “O’Scià”, Odori, suoni e colori delle isole d’altomare, il festival-laboratorio permanente sui linguaggi e le forme artistiche del Mediterraneo da lui ideato e promosso, che si terrà dal 23 al 25 settembre sulla spiaggia della Guitgia a Lampedusa.

 

Look total white per il cantautore che ha tenuto a precisare ancora una volta gli obiettivi di una manifestazione in crescita. “L’umanità ha bisogno di umanità – ha spiegato Baglioni – Vogliamo sensibilizzare politica, istituzioni, amministratori locali, media e opinione pubblica sul tema dell’immigrazione clandestina. Ma non solo. Bisogna lavorare insieme per costruire una prospettiva in cui, oltre al diritto di chi arriva in Italia per trovare un futuro, di ci sia la speranza di un futuro migliore anche per la gente di Lampedusa e delle Pelagie. Perché, oggi più che mai, ‘nessun uomo è un’isola e ogni respiro è un uomo’. ‘O’scià’ è una parola dialettale che vuol dire, appunto, ‘fiato mio’”.

 

Tanti ospiti, da Biagio Antonacci a Gianni Morandi, da Gigi D’Alessio a Marco Masini, dai Tiromancino a Antonello Venditti, si alterneranno sul palco nella tre giorni. Ci sarà anche Bob Geldof. Previsto l’arrivo di oltre 12 mile persone per assistere al festival: “Lampedusa è piccola… In qualche modo li accoglieremo”.

 

L’edizione 2005 si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Radio Italia sarà media partner e attraverso immagini e interviste esclusive, cercherà di far capire le motivazioni di una manifestazione di tale portata sociale culturale e artistica.

 

“La storia non la fa una sola persona, siamo tutti colpevoli, tutti responsabili. Bisogna lavorare perché la giustizia sia vera giustizia”. Claudio Baglioni docet.

 

Foto della conferenza : http://www.gossipnews.it/musica/claudio_baglioni/1.shtml

http://www.gossipnews.it/news/monografia.php?keyword=claudio%20baglioni

 

 

Leonardo.it 15 Settembre

O’ SCIA', IMPEGNO E SPETTACOLO

 

Si rinnova l’appuntamento con il festival-laboratorio di Claudio Baglioni. Un evento straordinario per riflettere su un problema di grande attualità.

 

di Rossana Cacace

E’ giunto alla terza edizione O’Scià- Odori, suoni, colori d’isole d’alto mare, il festival laboratorio permanente organizzato e gestito da Claudio Baglioni. Si svolgerà dal 23 al 25 settembre 2005, nella splendida cornice dell’isola di Lampedusa dove, tra l’altro, è nato (era il 23 settembre 2003, con Claudio Baglioni unico protagonista di un concerto esclusivo). Tre serate di musica dal vivo per riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina.

 

Accanto al cantautore romano molti artisti del panorama italiano: da Biagio Antonacci a Gigi D’Alessio, Dolcenera (trionfatrice dell’ultima edizione di Music Farm, il reality dedicato alla musica), Alberto Fortis, Gianni Morandi, Morgan, Tiromancino, Povia, Paola Turci, Antonello Venditti e tanti altri. Non esclusivamente cantanti: ci saranno anche Amadeus (al timone de L’Eredità per il quarto anno consecutivo), Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi.

 

"L'immigrazione clandestina - ha sottolineato Baglioni - non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell'Europa ricca, la speranza di un futuro". "Non si tratta - ha spiegato il musicista romano - di abbassare la febbre, ma di curare la malattia”. Da non dimenticare, di pari passo, il disagio provato dagli abitanti di Lampedusa e le isole Pelagie, né l'esigenza di valorizzare quello che viene universalmente considerato uno degli angoli più incantevoli del Mediterraneo.

 

'Video Italia' e 'Radio Italia solo musica italiana' seguiranno in diretta l’evento che prevede tre spettacoli gratuiti sulla spiaggia della Guitgia, nei quali, musicisti e attori si alterneranno sul palco, dando vita a duetti o assoli, performance assolutamente inedite. A raccontare, attraverso immagini esclusive ed interviste, sia al cantautore romano che ai suoi ospiti, le profonde motivazioni che hanno spinto Claudio Baglioni ad ideare questa manifestazione di grande portata sociale, culturale ed artistica, sarà la giornalista musicale Paola Gallo. Tre puntate speciali saranno trasmesse il 28, 29 e 30 ottobre alle ore 21 su Video Italia SKY (canale 712) e il 2, 3 e 4 Novembre, sempre alle ore 21, su Video Italia terrestre e sat-free (canale 858).

 

Puntocom 15 Settembre

BAGLIONI: LA MUSICA NON HA CONFINI

A Lampedusa tre giorni di concerti per riflettere sull'immigrazione clandestina. C'è anche Geldof

 

di Manuel Massimo

O'Scià, in dialetto lampedusano è un'espressione affettuosa e densa di significato che potrebbe essere tradotta in italiano con "fiato mio, mio respiro", dal 2003 è diventato anche l'acronimo della manifestazione "Odori, Suoni, Colori d'Isole d'Altomare" ideata dal cantautore Claudio Baglioni, giunta quest'anno alla terza edizione. Un'iniziativa sui generis che si svolgerà nell'arco di tre giorni (23-24-25 settembre) sulla spiaggia della Guitgia di Lampedusa, una sorta di festival-laboratorio musicale di artisti italiani per riflettere sul fenomeno dell'immigrazione clandestina. Non sarà la classica iniziativa di beneficenza con raccolta-fondi e quant'altro, ma solo un'opportunità per sensibilizzare l'opinione pubblica attraverso la musica, come sottolinea Baglioni: «L'immigrazione clandestina non è il problema ma rappresenta il sintomo di una malattia enorme e sempre più cronicizzata: l'ingiustizia del mondo moderno. Quest'iniziativa "piccina" non è una medicina quanto piuttosto un appello, un "c'è un dottore in sala?" rivolto in primis alle Istituzioni». La scelta di una location-simbolo come Lampedusa, terra-promessa dei viaggi della speranza sospesa a metà tra Italia e Africa, non è stata un caso, come spiega Baglioni con una similitudine: «Lampedusa è un'isola che ha accolto positivamente quest'iniziativa perché è lei stessa una sorta di "immigrata clandestina", un pezzo d'Africa annesso all'Italia che per anni ha vissuto ai margini». La cronaca dei nostri giorni, inoltre, si occupa di Lampedusa quasi esclusivamente in negativo, parlando solo del centro d'accoglienza-immigrati che "è ormai al collasso". Quest'iniziativa rappresenta un segno di discontinuità forte. L'edizione di quest'anno vedrà la partecipazione di molti big della canzone italiana (tra cui Biagio Antonacci, Gianni Morandi e Antonello Venditti) ma anche una guest star internazionale come Bob Geldof, organizzatore del "Live 8"; una presenza "curiosa" che quasi certamente garantirà una copertura mediatica a 360° della tre-giorni lampedusana. Baglioni, dal canto suo, ribadisce la straordinaria importanza di un megaconcerto come il "Live 8" che, seppur costellato di polemiche, ha avuto il grande merito di dare voce e visibilità a discorsi troppo spesso taciuti: «Io parteciperei sempre ad iniziative analoghe, non tanto per il valore artistico-musicale della manifestazione in sé (l'acustica era pessima, ndr) quanto piuttosto per l'attenzione mediatica che è riuscita a suscitare nelle due settimane precedenti». Anche le iniziative benefiche, però, possono diventare degli enormi vuoti di senso da riempire: «Non ci dev'essere quest'ansia da "soccorso continuo", altrimenti si rischia di svilire il significato dell'iniziativa. La verità è che siamo diventati un esercito di crocerossine, che portiamo il nostro aiuto a chi già sta male: l'impegno militante dovrebbe muoversi a prescindere dalle contingenze. L'umanità ha bisogno di umanità: credo che questa sia una richiesta ineludibile, un problema che riguarda tutti». Questi temi saranno presenti nel nuovo disco a cui Baglioni sta lavorando? «Sicuramente sì, ma vorrei svincolarmi dall'idea che l'artista debba esprimersi secondo un lessico precodificato: l'impegno si può esprimere e dimostrare anche attraverso una canzone d'amore». Media partner saranno Radio Italia e Video Italia "solo musica italiana", realtà più grandi e generaliste come Rai e Mediaset sono state volutamente tenute fuori: «Perché temo molto - dice Baglioni - l'ingresso dei grossi mezzi di comunicazione che possono diventare un elemento "corruttore" e rovinare la genuinità dell'iniziativa. Tutt'al più si potrebbe creare uno speciale all'anno per dare maggior risalto alla manifestazione, ma per il momento non c'è niente di definito». Un inevitabile problema è rappresentato dalla logistica: sono previste tra le 10 e le 15mila persone e le strutture dell'isola ne possono ospitare circa 1.600; case di pescatori e posti-letto in barca dovrebbero ovviare a questa carenza.  

 

Corriere della Sera 15 Settembre

A LAMPEDUSA

GELDOF CON BAGLIONI PER I CLANDESTINI

 

Ci saranno anche Bob Geldof, Biagio Antonacci e Antonello Venditti nella 3a edizione di «O Scià», la tre giorni di musica live regalata da Claudio Baglioni a Lampedusa, in cartellone dal 23 al 25 settembre. L’iniziativa è nata per richiamare l’attenzione dei media sul tema dell’immigrazione clandestina: «Non chiediamo soldi - dice Baglioni -. Gli artisti vengono come uomini, non come divi». 

 

Pubblicità Italia 15 Settembre

RADIO ITALIA E VIDEO ITALIA A LAMPEDUSA CON CLAUDIO BAGLIONI

 

Dal 23 al 25 settembre 2005, Video Italia e Radio Italia solo musica italiana saranno a Lampedusa, sulla Spiaggia di Guitgia, in qualità di media partner di ‘O’ scià” - Odori, suoni colori d’isole di alto mare’, il festival laboratorio permanente ideato e promosso da Claudio Baglioni. L’emittente di sola musica italiana seguirà l’intero evento con la giornalista musicale Paola Gallo che, attraverso immagini esclusive e interviste in compagnia del cantautore romano e dei suoi ospiti, cercherà di far emergere le profonde motivazioni che hanno spinto Claudio Baglioni a ideare una manifestazione di tale portata sociale, culturale ed artistica.

 

 

 

LA NAZIONE 15 Settembre

MUSICA & IMPEGNO

Baglioni e il drammatico problema dell’immigrazione

Claudio: «Siamo tutti meticci, felici di fare O’ Scià»

 

di Andrea Spinelli

ROMA — «Nessun uomo è un’isola». Nemmeno al centro del Mediterraneo, tra le onde battute dal vento del più remoto angolo d'Europa. Parola di Claudio Baglioni, artefice dal 23 al 25 settembre di «O’ Scià», il festival-laboratorio in cui conoscersi, suonare e confrontarsi in uno degli scenari più suggestivi di Lampedusa: la spiaggia della Guitgia. Giunta alla sua terza edizione, la rassegna ideata dal cantore della maglietta fina ospita quest’anno un esercito di suoi «friends» pescati non solo fra le cose della musica, ma un po’ in tutti i campi dello spettacolo; così al fianco di Antonello Venditti, Biagio Antonacci, Marco Masini, i Tiromancino, Gianni Morandi, Paola Turci, Marina Rei, Gigi D’Alessio, Gianluca Grignani, Luca Barbarossa, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, L’Aura, Luca Madonia, Morgan, Paola e Chiara, Povia, Stefano Picchi, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, sarà possibile incrociare pure Amadeus, i Beati Paoli, il mago Casanova, Claudia Gerini, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi. «Fabrizio Frizzi sta imparando il suo brano già da un mese» assicura l’autore de «La vita è adesso» davanti alle maestose vetrate di un grande albergo romano, dopo aver eseguito al piano una sofferta versione di «Nel blu dipinto di blu» quale omaggio ad un Domenico Modugno che aveva fatto proprio delle Pelagie il suo «buen retiro».

 

SANTO BOB - Fra quanti hanno già garantito la propria presenza alla rassegna lampedusana c’è pure Bob Geldof, intenzionato per una notte ad abbandonare il titolo di Sir e i meriti del Live 8 per riscoprire l’inquieta aura rock di ex frontman dei Boomtown Rats. «A Lampedusa come sulle altre spiagge teatro di sbarchi l’immigrazione clandestina non è il problema, ma piuttosto la febbre, il segno della malattia ormai cronica di un mondo che non riesce a superare le sue ingiustizie producendo disperazione nella sua parte più povera e infelicità in quella più ricca» spiega Claudio. «Ora non si tratta di abbassare la febbre, ma di curare la malattia ragionando sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, redistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà». Princìpi che questo piccolo festival nell’estremo lembo meridionale d’Italia fa suoi nel tentativo di andare oltre la preoccupata cronaca quotidiana degli sbarchi, l’allarmismo del «centro d’accoglienza ormai al collasso» alimentato senza requie dai telegiornali, per sensibilizzare politica, istituzioni e opinione pubblica sul bisogno di non abituarsi a convivere con l’emergenza.

 

MIO RESPIRO - «Siamo un esercito di crocerossine abituato ad alleviare le sofferenze altrui, dobbiamo trasformarci in un esercito di soldati che si mobilita per evitare che la gente soffra» sottolinea Baglioni, che esprime pure perplessità sulle recenti dichiarazioni del Presidente del Senato Marcello Pera in materia di meticciato «perché siamo tutti meticci». «In questo quadro, manifestazioni come il Live 8, al di là del risultato artistico, sono bombe di profondità che muovono le coscienze. E non occorre avere necessariamente una colorazione politica per essere impegnati». Un messaggio forte e chiaro alle forze politiche, che hanno garantito i fondi necessari per organizzare pure le due prossime edizioni della manifestazione, spingendo perfino il Presidente della Repubblica a concedere il suo Alto Patrocinio. «O’ scià», che in dialetto lampedusano significa «mio fiato, mio respiro» ed è l’espressione più affettuosa che si possa rivolgere ad una persona cara, non chiede soldi, ma prova a lanciare un segnale. In quanti lo recepiranno non è dato di saperlo; anche se per dimensioni della spiaggia, strutture recettive, e voli aerei, si prevede una partecipazione attorno alle 15 mila persone a serata. «Pur nel suo incanto, Lampedusa non è proprio una destinazione vicina» conclude Baglioni «ma comunque vada noi alle 21 cominciamo, chi c’è c’è».

 

 

ILGIORNALE.IT 15 Settembre

Baglioni: «Geldof e Morandi alla mia festa»

 

di Lucio Giordano

Roma. La scintilla è scoccata nel '98: una settimana di vacanze su quel sassolino che non è Italia ma nemmeno Africa. Da allora, tra Claudio Baglioni e l'isola di Lampedusa è stato amore. E tre anni fa l'artista si è fatto promotore di un'iniziativa, O scia, che assomiglia più ad un Live 8 che ad un festival musicale. Per la terza edizione, dal 23 al 25 settembre, ha radunato un gruppo di amici che per tre sere sulla spiaggia della Guitgia canterà gratis di fronte a 15 mila persone, anche per sensibilizzare la gente sul tema dell'immigrazione: «Non dobbiamo abituarci all'emergenza clandestini, curare questa febbre che costringe migliaia di persone a lasciare la loro terra alla ricerca di un futuro», sottolinea Baglioni.

Tra i tanti cantanti che saranno a Lampedusa hanno confermato la loro presenza Bob Geldof, Antonello Venditti, Paola Turci, Marco Masini, Gianni Morandi, Biagio Antonacci. «Ho raccolto adesioni entusiastiche. Addirittura Fabrizio Frizzi si sta esercitando da un mese e mezzo per non sfigurare». Idea nata per caso, quella di Baglioni, che dice di esser pronto a fare il maggiordomo per i suoi colleghi, portando loro se necessario anche l'acqua sul palco. Dice: «mi sono presentato all'amministrazione comunale con una proposta semplicissima: organizzare un evento su quest'isola magica. Il primo anno mi sono esibito in concerto acustico, il secondo ho radunato diversi amici. Adesso mi piacerebbe che questo laboratorio permanente allargasse gli orizzonti verso altre arti: cinema, teatro, danza».

L'impegno di Baglioni quale promotore e direttore organizzativo di O scia è dunque totale. Tanto da fargli mettere in secondo piano anche la sua attività artistica. Solo ad ottobre comincerà a pensare al nuovo cd. E intanto oggi, lui che si considera «un meticcio come tutti», farà parte di una delegazione parlamentare che visiterà i centri accoglienza clandestini di Lampedusa. Che Claudio stia studiando da futuro sindaco dell'Isola?

 

 

IL CITTADINO 15 Settembre

Il festival di Baglioni per cantare l’integrazione 

 

di Paride Sannelli

Grazie a Claudio Baglioni e al suo “O’ scià”, la rassegna lampedusana creata «per trasformare l’isola degli sbarchi in una terra d’incontri», la canzone italiana di fine estate si trasferisce nel cuore del Mediterraneo. Se un anno fa ad accalcarsi sulla spiaggia di Guitgia, nonostante un tempo inclemente, furono amici come Edoardo Bennato, Max Pezzali, Nek o Enrico Ruggeri, la lista degli invitati stilata dal cantautore romano per questa seconda edizione, in programma dal 23 al 25 settembre, sembra essere ancora più ricca e importante. Ci sono Antonello Venditti e Biagio Antonacci, Marco Masini e i Tiromancino, Gianni Morandi, Paola Turci, Gigi D’Alessio, Marina Rei, Gianluca Grignani e uno stuolo di altri sicuri protagonisti come Amadeus, Luca Barbarossa, i Beati Paoli, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Morgan, Paola e Chiara, Povia, Gianni Togni e sir Bob Geldof, reduce dai trionfi del Live 8. Con l’Alto patrocinio del Presidente della Repubblica, il festival-laboratorio dell’autore di “Strada facendo” rappresenta un gesto di solidarietà verso le popolazioni in cerca di un destino sulle acque del Mediterraneo. «L’immigrazione clandestina non è il problema, quanto piuttosto il segno di una malattia ormai cronicizzata: quella di un mondo che non riesce a superare le sue ingiustizie. Un mondo fatto di disperazione nella sua parte più povera, ma anche di infelicità in quella più ricca» ammette Baglioni, che col cuore oltremare ha «chiamato alle armi» tutti quei colleghi «pronti a impegnarsi non come artisti, ma come uomini. Perché la vita è l’arte dell’incontro, come diceva Vinicius de Moraes. Dobbiamo imparare a convivere, a fare un passo indietro rispetto ai nostri privilegi di occidentali per vivere in pace con resto dell’umanità». Un fine sottoscritto dalla politica che, per una volta senza divisioni, ha sottoscritto l’impegno del cantautore, garantendo i fondi necessari ad organizzare pure le edizioni del 2006 e 2007. In campo pure il Capo dello Stato, che ha concesso invece il suo Alto Patrocinio. «Il titolo “O’ scià” in dialetto lampedusano significa “mio respiro”, l’espressione più affettuosa da rivolgere a chi si ama».

 

 

VIRGILIO NEWS 15 Settembre

IMMIGRAZIONE/ BAGLIONI ORGANIZZA A LAMPEDUSA "PICCOLA WOODSTOCK"

Tre giorni no stop, decine di ospiti: ci sarà anche Bob Geldof

 

Roma. Un palco a bordo mare, una spiaggia che può ospitare 13mila spettatori, un gruppo di musicisti uniti dalla convinzione che l'immigrazione clandestina è un dramma su cui non si può tacere. Il 23, 24 e 25 settembre sarà proprio l'isola di Lampedusa, approdo quotidiano di immigrati provenienti dal Mediterraneo, ad ospitare la terza edizione di "O'Scia", la manifestazione ideata e organizzata da Claudio Baglioni per sensibilizzare artisti e pubblico su questo tema.

"L'immigrazione clandestina - ha affermato il cantante romano in una conferenza stampa - non è la malattia, è la febbre. La malattia è il mercato, che crea povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare la speranza di un futuro. E' per riflettere su questo tema che alcuni tra gli artisti più sensibili della scena italiana hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci". Sulla spiaggia di Guitgia arriveranno quindi Biagio Antonacci, Luca Barbarossa, Gigi D'Alessio, Dolcenera, Alberto Fortis, Gianluca Grignani, Marco Masini, Gianni Moranti, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Marina Rei, Antonello Venditti e molti altri.

Ospite d'onore un musicista diventato simbolo di impegno e coscienza sociale: Bob Geldof. "Una sera - afferma Baglioni - mi raccontò che aveva girato un documentario sulle coste tunisine e che sapeva degli sbarchi continui nell'isola. L'ho invitato e lui ha deciso che rimarrà con noi per tre giorni…ma solo in veste di cantante". L'ideatore di "O'Scia" ha sottolineato soprattutto il clima di spontaneità e di rilassatezza che regna durante la manifestazione: "Ognuno probabilmente canterà brani sui temi della pace, del viaggio, della solidarietà, ma sarà soprattutto una manifestazione spontanea, aperta a jam session, a duetti, all'improvvisazione. Per la maggior parte acustica, senza pressione di manager o scalette precostituite, con una continua comunicazione tra chi è sul palco e chi è sotto… Ho visto già gli anni scorsi che tutti i miei colleghi appena arrivati su quella spiaggia si sono spogliati della loro veste di divi e sono entrati in pieno nello spirito dell'iniziativa. Io farò anche il maggiordomo, come ho fatto gli anni scorsi, porterò anche l'acqua".

Musica giorno e notte, dunque, con Lampedusa che si prepara ad accogliere in ogni modo il pubblico in arrivo: tra alberghi, bed and breakfast, campeggi, case e posti-letto improvvisati sulle barche dei pescatori, la piccola isola al centro del Mediterraneo si trasformerà per una sera in terra di musica e non di disperazione. E chi non avrà la fortuna di raggiungere la Sicilia potrà ascoltare e vedere le immagini di "O'Scia" su Video Italia e Radio Italia solo musica italiana.

 

 

 

 

KATAWEB.IT 14 Settembre

 

Claudio Baglioni, con il piccolo aiuto dei miei amici

 

Terza edizione del progetto O'Scià. Contro l'immigrazione clandestina tanti artisti, anche Geldof. Intervista

 

di Giancarlo Mei

 

Per il terzo anno consecutivo Claudio Baglioni, organizza a Lampedusa un piccolo festival fuori dagli schemi, denominato O' Scià - Odori, Suoni e Colori delle Isole d'Altomare Pelagie, chiamando a raccolta amici musicisti e artisti dal 23 al 25 settembre, al fine di far riflettere l'Italia sull'emergenza immigrazione clandestina. Alla conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2005, tenutasi stamattina all'Hotel Cavalieri Hilton di Roma, Kataweb non poteva mancare.   

 

"O' Scià vuol dire 'fiato mio', 'respiro mio' nel dialetto di Lampedusa e delle Isole Pelagie; da quelle parti è quanto di più affettuoso si possa dire al prossimo, alla propria compagna, a un padre o a un amico". Non si stanca di ripeterlo Claudio Baglioni mostrando un entusiasmo ed una concretezza rinnovata dalle sue esperienze degli ultimi anni, non ultime la pubblicazione del suo esordio letterario e la recente partecipazione al Live 8. Concretezza che lo ha portato a mettere in piedi un evento curioso nel quale Antonello Venditti, Luca Barbarossa, Tiromancino, Gianluca Grignani, Biagio Antonacci, Paola & Chiara, Luca Madonna, Marco Masini, Gianni Moranti e decine di altri, si incontreranno per fare musica e spettacolo insieme, in modo semplice, perlopiù facendo incontrare le voci alla chitarra e al piano. "Ci sarà anche Bob Geldof" chiarisce Baglioni "che già da qualche anno si era personalmente interessato al problema degli immigrati, girando lui stesso un documentario in Africa. Anche lui verrà da musicista, facendo un set di circa mezz'ora durante una delle tre serate".  

 

Per ora è impossibile capire nel dettaglio cosa si potrà ascoltare a Lampedusa, visto che tutto nel piccolo festival è ideato in modo estemporaneo e naturale. Non è un caso se Baglioni parla della serata più fortunata dello scorso anno riferendosi a quella funestata da un temporale. "Ci ha costretto a rifugiarci sotto tende, ombrelli e capanni, cosa che non ha impedito che iniziassimo anche lì sotto a strimpellare e a cantare, riguadagnando gradualmente il palco al termine della pioggia, in pratica ribellandoci al destino. È proprio questo lo spirito della manifestazione e credo sia questo lo spirito con il quale bisogna onestamente affrontare i veri problemi del mondo di oggi, come appunto quello dell'immigrazione clandestina, con i quali tutti siamo destinati a convivere. Dobbiamo fare qualcosa, tutti. Ognuno di noi può guarire il mondo, partecipando come può alla vita di tutti i giorni".

È un Baglioni estremamente pragmatico quello che ha creato questo festival, e molto lucido riguardo alla sua gestione. "Siamo artisti e dobbiamo fare quello che possiamo fare. Certo, nessuno di noi ha inventato la penicillina, sa solo scrivere scritto canzoni. I tanti privilegi che abbiamo, vanno ripagati in qualche modo. Io sento di dover fare in modo che cose come questa di Lampedusa accadano. E c'è anche il desiderio di rimanere piccoli, ovvero mantenere la qualità e la semplicità, non cercando almeno per ora un aggancio con i grandi mezzi di comunicazione come la Rai o Mediaset, che temo potrebbero modificare il clima di lavoro. Ho conosciuto quest'isola solo pochi anni fa', nel 1998, ma ne avevo sempre sentito parlare come di una sorta di Shangri-La. Ci feci un salto assieme a Fabio Fazio dopo un concerto tenuto a Palermo, giusto per vedere com'era. Rimanemmo per una settimana e da allora è nato un legame molto forte con questi luoghi. Proprio per la bellezza del posto è nata anche l'idea di richiamare l'attenzione sull'immigrazione clandestina, qualcosa che non è un problema in sé visto che con l'impegno può essere qualcosa di risolvibile, eppure è il simbolo di un malessere del mondo, così come la febbre è un sintomo di un corpo che non sta bene. La cosa più naturale per me è stata pensare di mettere in piedi un concerto, chiamando qualche amico. È così è successo qualcosa di magico, perché lì, un palco costruito sulla spiaggia, è il luogo ideale per rilassare gli artisti ed i loro produttori, per farli uscire dalle logiche stressanti che inevitabilmente li segnano in qualsiasi altro luogo si esibiscano".  

 

"A Lampedusa - continua Baglioni - si sta magari tutto il giorno sul palco a provare, ad inventare il modo di conoscersi attraverso la musica. E se il pomeriggio davanti al mare ci sono circa quattromila persone a prendere il sole, la sera c'è modo di offrire ai circa dodicimila spettatori del concerto gratuito, qualcosa di inedito e fuori dagli schemi, con scalette che possono cambiare senza problemi fino a cinque minuti prima dell'esibizione e una assoluta voglia di duettare e scambiarsi stimoli musicali. Ognuno offre quello che può. Io lì sono una sorta di "maggiordomo" che aiuta a fare sì che tutti gli amici artisti intervenuti abbiano quello di cui possono avere bisogno. O'Scià non chiede soldi, ma viene fatto a Lampedusa perché lì si vive questo fenomeno".  

 

Per questa terza edizione, il festival vede anche la partecipazione di comici ed attori come Claudia Gerini, Fabrizio Frizzi e Roberta Lanfranchi. L'evento organizzato da Claudio Baglioni, da Bags, Friends & Parteners, Il Sestante e il comune di Lampedusa, ha visto il riconoscimento della propria importanza con la sponsorizzazione dell'Alto Patronato della Presidenza dela Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Proprio come ha scritto Baglioni nel suo recente zibaldone di pensieri (Senza Musica, pubblicato da Bompiani), con diverse pagine dedicate a Lampedusa e alle isole Pelagie, "la musica non possiede e non può non dare risposte, ma come il mare non separa, unisce".  

MucicaItaliana.com

O’ scià’, anno terzo. Baglioni: ‘Ci sarà anche Geldof’

 

“O’Scià”, l’iniziativa no profit voluta da Claudio Baglioni, arriva quest’anno alla sua terza edizione. Nella suggestiva spiaggia della Guitgia a Lampedusa, dal 23 al 25 settembre, si terrà un concerto gratuito che vedrà sul palco una trentina di nomi importanti tra cantanti, attori e conduttori. Ancora una volta, l’iniziativa mira a sensibilizzare politica, istituzioni e opinione pubblica sui problemi che riguardano le isole Pelagie, quali l’immigrazione, il rilancio turistico e gli squilibri sociali ed economici in cui versa tutta la Sicilia. “Nessuno di noi è convinto di poter trovare una soluzione ai problemi”, precisa Baglioni, “Non avendo organizzato raccolta di denaro, lo facciamo semplicemente per valorizzare una zona per troppo tempo messa da parte. Io, da musicante e cittadino onorario di Lampedusa, ho chiamato a raccolta degli artisti che partecipano non come uomini di spettacolo, ma come semplici persone. Ognuno farà quello che sa fare, e tutto in maniera spontanea. Non essendo un festival, l’ambiente è più rilassato, e tutto si sviluppa in una dimensione più naturale. L’anno scorso sono nati duetti, terzetti, anche quartetti molto interessati ed in maniera molto spontanea. Per questa edizione hanno risposto all’appello molti artisti”, continua il cantautore romano, “Interverrà anche Bob Geldolf, che ha accettato con piacere e che sarà presente per tutta la durata della manifestazione. In questi giorni ci sarà anche la visita di alcune personalità della politica al centro di accoglienza. Ripeto: non abbiamo la pretesa di risolvere qualcosa, ma di certo c’è la buona volontà per dare una mano alla sensibilizzazione”. Anche il sindaco di Lampedusa Bruno Siragusa si è dimostrato molto soddisfatto dell’iniziativa: “Sono particolarmente contento del successo che abbiamo avuto, soprattutto per lo spirito col quale è stata organizzata la manifestazione: tutti hanno dimostrato una grande solidarietà ai nostri problemi. Quest’anno, poi, i nomi di coloro che interverranno sono aumentati e non può che farci piacere, soprattutto per un’iniziativa nata quasi in sordina e che ora si avvale sia dell’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica, sia del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.  

Virgilio Musica  - Mercoledi, 14 Settembre 2005

Claudio Baglioni, presentato "O' Scia"

Il cantautore romano invita Bob Geldof e la crema della musica italiana sull'isola di Lampedusa

 

Un palco a bordo mare, una spiaggia che può ospitare tredicimila spettatori, un gruppo di musicisti uniti dalla convinzione che l'immigrazione clandestina è un dramma su cui non si può tacere.

 

Il 23, 24 e 25 settembre sarà proprio l'isola di Lampedusa, approdo quotidiano di immigrati provenienti dal Mediterraneo, ad ospitare la terza edizione di O' Scia, la manifestazione ideata e organizzata da Claudio Baglioni per sensibilizzare artisti e pubblico su questo tema. "L'immigrazione clandestina non è la malattia, è la febbre", ha sostenuto il cantante romano, "La malattia è il mercato, che crea povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare la speranza di un futuro. E' per riflettere su questo tema che alcuni tra gli artisti più sensibili della scena italiana hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci".

 

Sulla spiaggia di Guitgia arriveranno quindi Biagio Antonacci, Luca Barbarossa, Gigi D'Alessio, Dolcenera, Alberto Fortis, Gianluca Grignani, Marco Masini, Gianni Morandi, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Marina Rei, Antonello Venditti e molti altri. Ospite d'onore un musicista diventato simbolo di impegno e coscienza sociale: Bob Geldof. "Una sera mi raccontò che aveva girato un documentario sulle coste tunisine e che sapeva degli sbarchi continui nell'isola. L'ho invitato e lui ha deciso che rimarrà con noi per tre giorni ma solo in veste di cantante!", ha spiegato Baglioni.

 

L'ideatore di O' Scia ha sottolineato soprattutto il clima di spontaneità e di rilassatezza che regna durante la manifestazione: "Ognuno probabilmente canterà brani sui temi della pace, del viaggio, della solidarietà, ma sarà soprattutto una manifestazione spontanea, aperta a jam session, a duetti, all'improvvisazione. Per la maggior parte acustica, senza pressione di manager o scalette precostituite, con una continua comunicazione tra chi è sul palco e chi è sotto. Ho visto già gli anni scorsi che tutti i miei colleghi appena arrivati su quella spiaggia si sono spogliati della loro veste di divi e sono entrati in pieno nello spirito dell'iniziativa. Io farò anche il maggiordomo, come ho fatto gli anni scorsi, porterò anche l'acqua!".

 

Musica giorno e notte, dunque, con Lampedusa che si prepara ad accogliere in ogni modo il pubblico in arrivo: tra alberghi, bed and breakfast, campeggi, case e posti-letto improvvisati sulle barche dei pescatori, la piccola isola al centro del Mediterraneo si trasformerà per una sera in terra di musica e non di disperazione. E chi non avrà la fortuna di raggiungere la Sicilia potrà ascoltare e vedere le immagini di O' Scia su Video Italia e Radio Italia Solo Musica Italiana  

 

Cosenza in rete

Paola&Chiara contro l'alcolismo 

Il 5 ottobre 2005 P&C,insieme ad altri artisti,si esibiranno sul palco del Palaottomatica in Roma per una speciale serata di Beneficienza contro i problemi di alcolismo. 

We're waiting 4 your N R G! 

IL 24 settembre 2005 P&C saranno ospiti di Claudio Baglioni,insieme ad altri artisti, a O'SCIA' Festival.Le due sorelle-artiste duetteranno con il celebre cantautore romano e poi canteranno 3 canzoni del loro repertorio.

 

Virgilio Musica  - Martedí, 13 Settembre 2005

Terzo singolo per Gianluca Grignani

In concomitanza con l'uscita de "Il Re Del Niente" anche un duetto speciale con Claudio Baglioni

Dal 23 settembre sarà possibile ascoltare in radio Il Re del Niente, il terzo singolo tratto dall'omonimo album di Gianluca Grignani uscito il 10 giugno scorso.

Sempre il 23 settembre Gianluca Grignani sarà ospite a Lampedusa della terza edizione  dell' 'O Scià Festival, laboratorio permanenente promosso e ideato da Claudio Baglioni. Per l'occasione Grignani e Baglioni duetteranno nella canzone "Falco a metà".

Il 26 e il 29 ottobre, infine, lo stesso Grignani terrà i due concerti Anteprima Tour 2006, rispettivamente a Roma (il 26 al PalaLottomatica) e a Milano (il 29 al Mazda Palace). Per saperne di più sulla promozione cd + concerto, cliccate qui.

 

La Repubblica 12 Settembre

Palermo - Si inaugura 'Le città creative' che ospita anche i progetti di Claudio Baglioni il musicista-architetto

Claudio Baglioni da Expa 'Recuperiamo i luoghi d'incontro' paola nicita «La conservazione e l'utilizzo contemporaneo dei luoghi della natura e della storia è essenziale, specie in questo momento di difficoltà verso il futuro». Così Claudio Baglioni racconta il suo rapporto con i teatri antichi a Segesta dove è stata presentata la Carta di Siracusa, documento che segna una sorta di manuale per la fruizione dei teatri antichi. Un Baglioni in veste di architetto, oltre che di cantante, il cui intervento a Segesta ha fatto da preludio all'inaugurazione della mostra 'Le città creative' che si tiene alle 10,30 a inviti, e alle 19, per il pubblico, da Expa in via Alloro, che vedrà il cantante-architetto come testimonial d'eccezione: Claudio Baglioni, infatti, sarà presente nell'ambito della mostra nelle vesti di progettista per la riqualificazione del gasometro di Roma, argomento della sua tesi di laurea che è anche lo spunto di partenza per una riflessione più generale sul tema del recupero delle architetture di archeologia industriale, e non solo. «Il gasometro è un luogo di grande suggestione - dice Baglioni - Nel mio progetto l'ho ripensato senza però intervenire al suo interno ma lasciandolo come se fosse una grande scenografia. L'importanza di recuperare luoghi d'incontro come le piazze è una necessità sempre più urgente. la bellezza è una medicina e in tante città ci sono ferite insanabili.

Baglioni da molti anni progetta da sé i palchi per i suoi concerti, con una doppia competenza che gli permette di riflettere su problemi differenti. Già il cantante-architetto aveva partecipato lo scorso anno a Siracusa al convegno 'Manutenzione programmata e fruizione sostenibile delle strutture teatrali antiche', promosso dall'Assessorato regionale ai beni culturali di Alessandro Pagano e organizzato dal Centro per la Progettazione e il restauro. «Bisogna fare differenza tra monumento e teatro - dice il cantante - occorre capire se il luogo può essere semplicemente visitato oppure se è fruibile. E a questo punto è impossibile una distinzione di generi. Non bisogna avere pregiudizi ma chiaramente rispettare sempre il luogo. Se si potenziasse la cultura, l'Italia recupererebbe un ruolo più importante sul piano internazionale. Abbiamo assistito a un degrado che ha trascurato gli elementi più importanti della nostra cultura. L'artista può orientare il pubblico e in questo senso deve essere artefice e preoccuparsi di far muovere il senso delle cose. Dopo quarant'anni di carriera voglio dare un senso al privilegio che ho avuto».

Baglioni tornerà in Sicilia il 22, a Lampedusa, per il festival Oh scià: «La Sicilia ormai mi ha adottato», dice. La promozione del territorio passa attraverso una serie di nuove direttive: se da una parte la rinnovata fruizione di antichi siti può essere un importante volano di sviluppo, proponendo un innovativo coinvolgimento del pubblico, dall'altra la nuova progettazione è ugualmente linfa di vitale importanza: e in tal senso è interessante la sezione della mostra (organizzata dal dipartimento Città e Territorio di Expa in collaborazione con la Facoltà di Architettura, curata da Maurizio Carta) dedicata a 12 città europee che hanno trasformato aree costiere e fluviali determinando una svolta urbanistica, attirando con queste modifiche flussi turistici ed economici. È il caso di Bilbao con il Guggenheim, della Città della Scienza di Valencia, del quartiere Kop Van Zuid di Rotterdam, ma anche del porto di Genova e del Waterfront di Lione. Progetti che invitano ad una riflessione, dove il coraggio di un serio investimento nel contemporaneo ha portato alla riscoperta del passato, riuniti in un perfetto connubio che marcia in direzione dello sviluppo reale del territorio.

La mostra si potrà visitare fino al 25 settembre.

La Sicilia.it 11 Settembre
Baglioni «canta» la Carta di Siracusa

Segesta.  Sono le 18,50 quando l'«architetto» Claudio Baglioni calca, tra gli applausi del pubblico, la pedana in legno che fa da palcoscenico alla base della cavea del teatro antico. Parla e ringrazia, anzitutto. Può così rendersi conto della perfetta acustica del teatro: «Evidentemente - commenta - una volta c'erano architetti migliori».
Risate e ancora applausi.
Sono le 19 in punto (il sole all'orizzonte ha iniziato la sua discesa verso il mare di Trapani), quando il «cantante» Baglioni pizzica le corde della sua chitarra e accenna le prime strofe di «Solo». Pubblico in  delirio. Baglioni chiude, con un concerto («armato» di chitarra e inseparabile pianoforte), una giornata voluta dall'assessorato regionale ai Beni culturali e dedicata alla presentazione di quella che è stata battezzata «Carta di Siracusa», il documento che contiene le nuove regole per la conservazione, la fruizione e
la gestione delle architetture teatrali antiche, eleborato nell'ottobre dello scorso anno.
«Con la Carta - spiega l'assessore regionale al ramo, Alessandro Pagano - abbiamo finalmente invertito la tendenza che privilegiava la conservazione del bene a scapito della sua fruizione». Pagano parla di  «discontinuità» con il passato, di «cambio di rotta». Ciò che gli preme è evitare la  «mummificazione» del bene culturale in Sicilia.
Quel bene culturale che per l'assessore non deve essere un «moloch», ma fungere da mediatore «tra l'intrattenimento e l'educazione». «I beni culturali - incalza Pagano - non possono essere un feticcio». «Abbiamo voluto questo appuntamento alla
vigilia dell'undici settembre - aggiunge - perché fosse di buon auspicio in un mondo realmente di pace». Concetto ripreso dal
sindaco di Calatafimi, Nicola Cristaldi, chiamato a fare gli onori di casa e che ricorda come «in questa terra ebrei,cristiani e musulmani vissero in perfetta armonia». L'armonia della politica fa presto a diventare la bellezza dell'arte, nelle parole di Baglioni: «Ritengo - afferma il  cantante - che la bellezza sia un valore autentico, che possa realmente cambiare il mondo». Baglioni, che ad esibirsi in luoghi «insoliti» c'ha preso gusto, racconta la genesi del suo concerto segestano: «Da tempo sentivo parlare di Segesta e
della sue Albe e la cosa m'aveva molto incuriosito. Quando m'hanno proposto di venire a cantare qui ho pensato che potevo
finalmente incidere un'altra tacca nella mia chitarra». Il cantautore era stato anche a Siracusa, un anno fa, animatore di quel
dibattito che s'era acceso attorno al modo di fruire dei beni culturali e archeologici dell'isola, e a Segesta non disdegna di dire la sua: «Ritengo che anche i teatri di pietra possano ospitare eventi "popolari", nell'accezione più alta e nobile di questo termine». Poi accenna all'altra «sua» isola, Lampedusa, dove anche quest'anno terrà un concerto che chiamerà a raccolta alcune delle più autorevoli voci della musica italiana: «Non sono siciliano - dice abbozzando un sorriso malizioso  - ma mi sento adottato da questa terra». Dal palcoscenico, il sole oramai tramontato, salgono verso la cavea le note di «Strada facendo», «La vita è adesso», «Avrai». Il  pubblico gradisce e lo dimostra. VINCENZO DI STEFANO

 

La Sicilia.it 11 Settembre
L'architetto Claudio Baglioni oggi all'Expa

L'architetto Claudio Baglioni, per un giorno salirà su un altro palcoscenico. Non quello della musica e delle sue canzoni
intramontabili che hanno appassionato i ventenni degli anni '70 ed ora anche gli adolescenti del secondo millennio, bensì
quello dell'arte, dell'architettura, della Galleria Expa di via Alloro.
Il cantautore romano, infatti, sarà oggi a Palermo, alle 11, alla inaugurazione della mostra «Le città creative - Claudio
Baglioni ed il Dipartimento Città e Territorio».
Baglioni è autore di un progetto di riqualificazione urbana per il gasometro di Roma e progettista egli stesso dei suoi palchi
per i concerti, immaginati come scene urbane,  come parti della nuova città creativa.
Saranno presenti 12 città europee (Amsterdam, Barcellona, Berlino, Bilbao, Bordeaux, Dublino, Genova, Lione, Marsiglia,
Newcastle, Rotterdam, Valencia) attraverso foto, progetti, simulazioni degli interventi che hanno trasformato alcune aree
costiere o fluviali creando nuove identità urbane a partire dalla valorizzazione delle risorse e dall'attivazione di un processo di attrattività e competitività internazionale. Tra i progetti presenti il Guggenheim di Bilbao, la città della scienza di Valencia ed il quartiere di Kop Van Zuid di Rotterdam. La mostra è curata da Maurizio Carta, professore di urbanistica e direttore del Laboratorio Creative City della Facoltà di Architettura di Palermo, da anni impegnato in  ricerche sulle città creative. «Città creative», è organizzata dal Dipartimento Città e Territorio e dalla Galleria di  Architettura EXPA con la collaborazione degli studenti
della Facoltà di Architettura.
«Negli ultimi anni in Europa – si legge in una nota dell'Expa – assistiamo ad un potente vento di riqualificazione urbana che
sta conducendo le città più dinamiche ad un'evoluzione verso complesse, potenti ed efficaci politiche di rigenerazione urbana. Alla qualificazione fisica dei quartieri degradati, allo sviluppo economico ed alla vitalizzazione sociale si sono aggiunte, funzionando da formidabili integratori, le politiche culturali. Le politiche culturali, gli eventi musicali e artistici, i grandi musei e le attività sportive, le rassegne ed i festival stanno interagendo con la riqualificazione degli spazi urbani con modalità talmente interrelate da riuscire a produrre fenomeni di “nuova generazione” di città...». Antonio Fiasconaro

La Sicilia.it 11 Settembre
la «carta di siracusa» «I teatri antichi aperti al moderno»

Il documento di programma per la conservazione, la fruizione e la gestione delle architetture teatrali antiche che porta il nome di Siracusa è stato illustrato ieri a Segesta. Si tratta dello strumento programmatico che è stato elaborato e condiviso, nell'ambito del II Convegno  Internazionale di Studi La Materia e i Segni della Storia dal titolo "Manutenzione programmata e fruizione sostenibile delle strutture teatrali antiche", tenutosi nel capoluogo aretuseo nell'ottobre del 2004 (location Palazzo Impellizzeri e museo
archeologico Paolo Orsi) organizzato dal Centro Regionale per la progettazione ed il restauro, su iniziativa dell'assessorato
regionale ai beni culturali.
La "Carta di Siracusa" è stata enunciata ieri nella splendida cornice del teatro antico di Segesta dall'attuale assessore al
ramo Alessandro Pagano, alla presenza, tra gli altri, del responsabile del Centro Guido Meli.
L'evento, rigorosamente ad inviti, ha visto una vasta partecipazione di autorità, studiosi, architetti e soprintendenti, tra
cui anche la responsabile dell'ente di tutela aretuseo Mariella Muti, delegati italiani e stranieri che avevano preso parte
al convegno siracusano del 2004 e hanno contribuito significativamente alla  stesura della "Carta". Tra gli ospiti anche
Claudio Baglioni il quale partecipò all'incontro a Siracusa nelle vesti di architetto e che ieri si è esibito in un assolo
al pianoforte nel monumento siciliano. La partecipazione del cantante, in una  nota dell'assessorato definito "una straordinaria
testimonianza di cultura musicale" ha contribuito al dibattito sull'utilizzo dei siti monumentali.
«Con la stipula della Carta di Siracusa - ha affermato Pagano - abbiamo finalmente invertito la tendenza che finora privilegiava la conservazione dei beni culturali  a scapito della fruizione, adesso, i due aspetti, possono tranquillamente convivere, così come stabilito da questo documento sottoscritto da politici, uomini di cultura ed artisti di tutto il Mediterraneo al termine del convegno di
Siracusa». Ciò non significa un utilizzo dei monumentali siti "tout court", al contrario. «Ritengo - rileva Guido Meli - che i  teatri antichi possano ospitare solo spettacoli di alto profilo e buon gusto.». graziella ambrogio


 

TANTE CANZONI PER DARE SPERANZA AGLI ULTIMI
di CLAUDIO BAGLIONI

OGNI oltraggio è morte. Non sono parole mie. Non ne posseggo di così alte. Le rubo a un grande Gadda, perché credo che la strada che suggeriscono sia quella che dobbiamo trovare il coraggio di percorrere, quando ci avviciniamo ad un tema così doloroso come l'immigrazione clandestina. Un tema di fronte al quale, prima ancora di essere capaci di parole, dobbiamo essere capaci di silenzio. Il silenzio che serve a percepire il battito, appena udibile, di un cuore. Ma non il nostro. Il cuore dell'altro. Finché il radar della nostra coscienza non sarà capace di rilevare quel battito e riconoscergli la stessa dignità che chiediamo venga riconosciuta al nostro, le parole che diciamo non varranno l'aria della quale sono fatte.
Vista dall'aereo, Lampedusa non è che un piccolo neo sulla pelle del mare. Ondeggia indecisa, come un'imbarcazione che non sa se avvicinarsi o allontanarsi dalle coste di un'Europa madre sì, ma talvolta anche matrigna. Non sa se attraversare il "mare nostrum", passare le colonne d'Ercole e tentare la sorte, tra le acque sconfinate e senza riparo dell'Atlantico. E, forse, se decidesse di prendere il largo, non avrebbe tutti i torti. Gli sbarchi sono molto più delle cronache del disagio che portano e di quello che procurano. Più della contabilità dolorosa - e, qualche volta, vergognosa - di ingressi, accoglienza, espulsioni. Più di un tornasole con il quale misurare il valore di questa o quella linea, l'efficacia di questa o quella norma.
Sono nomi, occhi, cuori, carne, ossa. Sono dolore e speranza. L'oltraggio di un passato incapace di garantire un futuro; la speranza disperata di un presente che possa restituire il futuro rubato. Sono l'urlo di Munch; lo strazio del Laocoonte; la vergogna dell'Adamo cacciato dal Paradiso terrestre. Ma, soprattutto, l'immagine più evidente di una democrazia che si scopre inadeguata a governare società sempre più vaste e complesse, nelle quali fedi, culture, storie, tradizioni e linguaggi sembrano incapaci di incontrarsi e capaci solo di scontrarsi, rischiando - ogni volta - di prendere fuoco ed esplodere. Una democrazia che corre il rischio di fare harakiri. Se la maggioranza è fatta da quelli che stanno meglio, tutela i diritti dei più forti. Il divario con i più deboli aumenta sempre più e le parole "a chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha" rischiano di assumere un significato apocalittico. Non possiamo fingere di ignorare che torto, ragione, responsabilità, colpa, legalità, diritto, sono parole che assumono un significato completamente diverso se pronunciate nell'inviolabile serenità del nostro salotto o nel buio gelido di una notte d'alto mare, tra anime calpestate e scheletri di uomini che trattengono il fiato nella speranza che il loro viaggio sia il primo e non l'ultimo.
Per riflettere su tutto questo, ho chiesto ad altri uomini di musica di scendere a Lampedusa dal 23 al 25 settembre, per unire le loro note alle mie. Per questo appuntamento ho preso in prestito il saluto della gente dell'isola -"O scià!": "fiato mio", "mio respiro"- perché credo non ci sia niente di più forte e profondo che essere fiato e respiro l'uno per l'altro. La speranza è che questi "fiati" si fondano in un vento capace di sgombrare menti e cuori dalle nubi che li avvolgono e aiutare chi lo deve fare a costruire una prospettiva in grado di garantire un futuro di dignità a quanti vivono a Lampedusa e la dignità di un futuro a quanti a Lampedusa approdano. Le canzoni - è vero - non contengono e non possono dare risposte. Ma la musica è la dimostrazione del fatto che esistono linguaggi e categorie che non conoscono confini, barriere, muri e pregiudiziali. Ed è a questi universali che ci dobbiamo affidare se vogliamo davvero chiederci se questo è un uomo; se vogliamo capire cosa fare per fare in modo che torni ad essere uomo pienamente e, allo stesso tempo, dimostrare a noi stessi e al mondo che vogliamo continuare ad essere chiamati uomini anche noi

La Sicilia 10 Settembre 2005

SEGESTA: PRESENTI PAGANO E BAGLIONI
Salvaguardia dei teatri antichi

SEGESTA. Oggi alle 16,30 al Teatro Antico avverrà la presentazione ufficiale della "Carta di Siracusa", documento per la
conservazione, fruizione, e gestione delle architetture teatrali antiche, che è stato elaborato durante
il II convegno internazionale «La Materia e i Segni della Storia», «Manutenzione programmata e fruizione sostenibile
delle strutture teatrali antiche» (Siracusa ottobre 2004). «Con la stipula della Carta di Siracusa- ha affermato l'assessore regionale ai Beni Culturali Alessandro Pagano - abbiamo finalmente invertito la tendenza che finora privilegiava la conservazione
dei Beni Culturali a scapito della fruizione: adesso i due aspetti possono tranquillamente convivere, così come stabilito da questo
documento sottoscritto da politici, uomini di cultura ed artisti di tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L'eredità archeologica dei teatri antichi dimostra, con la sua presenza, la vitalità delle trame di una memoria individuale e collettiva e partecipa allo sviluppo di un processo comune di pace. Non a caso, infatti, abbiamo scelto come data di presentazione la vigilia dell'11 settembre,
quarto anniversario dagli attentati che nel 2001 sconvolsero il mondo».
L'odierna cerimonia «vuole sottolineare l'importanza della conservazione del patrimonio culturale in quanto strumento di
pace».
L'evento del pomeriggio prevede una straordinaria testimonianza di cultura musicale da parte del maestro Claudio Baglioni,
che attraverso le emozioni di un «a solo» con chitarra e pianoforte, ribadirà l'esigenza di trovare un equilibrio tra l'eredità storica e l'importanza artistica della rappresentazione.


 

Atleticom - Italy Torino 2006:

 i Giochi Olimpici si avvicinano Grande fermento per i prossimi Giochi Olimpici Invernali ''Torino 2006''. Il CONI e il Comitato organizzatore TOROC hanno organizzato tre incontri, ''meno 150'', ''meno 100'' e meno ''50'', al fine di convolgere l'opinione pubblica e far conoscere ad appassionati e non l'evento che è ormai alle porte. Si inizierà il prossimo 15 Settembre con il ''meno 150'', presso il Salone d'onore del Coni, dove verrà presentato il programma. Madrina della giornatata inaugurale, Simona Ventura. Per il ''meno 100'', appuntamento il 4 Novembre al Palavela di Torino, con ***Claudio Baglioni direttore artistico e programma trasmesso in diretta da Rai 2. L'ultimo incontro, il ''meno 50'', vedrà il massiccio impiego di mezzi da parte del Coni. L'evento è previsto per il 22 Dicembre, con la messa di Natale alle ore 18,00 celebrata nella chiesa degli sportivi in S. Maria in Vallicella dal Card. Vicario Camillo Ruini e il concerto del coro polifonico della diocesi di Roma. Seguirà, infine, un gala dinner presso l'Auditorum di Roma dove verrà presentata la squadra che prenderà parte ai Giochi Invernali. La fiaccola olimpica, da sempre il simbolo dei Giochi, inizierà il suo viaggio l'8 Dicembre da Roma e attraverserà in due mesi tutte le provincie e regioni d'Italia.

ANSA 7 Settembre

Beni culturali, incontro su conservazione spazi teatrali

Si terra' al teatro antico di Segesta, interverra' Baglioni

 

La carta di Siracusa per la conservazione, fruizione e gestione delle architetture teatrali antiche sara' presentata sabato alle 16.30 nel teatro antico di Segesta. La manifestazione e' organizzata dall'Assessorato Regionale ai Beni culturali, dal Comune di Calatafimi Segesta, dal Centro Regionale per la progettazione ed il restauro e dalla Soprintendenza di Trapani. All'incontro partecipera' tra gli altri Claudio Baglioni. Oltre al cantante si saranno l'Assessore Regionale ai Beni culturali Alessandro Pagano, il Sindaco di Calatafimi Segesta Nicola Cristaldi, il dirigente generale dell' assessorato Antonino Lumia, e il direttore del Centro Regionale di Restauro Guido Meli. La carta di Siracusa rappresenta una sorta di costituzione dei diritti dei luoghi antichi di spettacolo e si collega con la dichiarazione internazionale di Segesta del 1996. Per l'occasione la visita turistica al Parco Archeologico di Segesta sara' consentita per il teatro antico sino alle ore 13.00, mentre, comunque, sara' possibile visitare il Tempio fino alle 19.00. Per l'intera giornata di sabato l'ingresso dei visitatori sara' consentito gratuitamente.

 

La Sicilia 7 Settembre

Claudio Baglioni ha invitato sull'isola una ventina di artisti Lampedusa, tutto pronto per «O scià 3» Sull'isola di Lampedusa, tutto è pronto per l'avvenimento dell'anno. «O scià», tre giorni di concerto con Claudio Baglioni e oltre 30 artisti di fama internazionale. Il 14 settembre, Baglioni ha già annunciato una conferenza stampa, che si terrà a Roma, durante la quale saranno comunicati anche i nomi di tutti gli artisti che verranno a Lampedusa per esibirsi nei tre giorni di concerto. L'evento «O scià», è arrivato alla sua terza edizione, una iniziativa che ha come sponsor, anche la Presidenza del consiglio e che coinvolge oltre alla popolazione, molti turisti che arrivano da tutta l'Italia per vedere e sentire i propri beniamini. I nomi degli artisti che si esibiranno quest'anno sono top secret ma quello che è certo, è che non sono nomi di importanza inferiore a quelli che ci sono stati l'anno scorso. Lucio Dalla, Antonello Venditti e forse anche Pino Daniele, sono i nomi che circolano di più sull'isola e, gli abitanti, stanno divertendosi a fare delle previsioni preparando una sp ecie di toto artista. Cl audio Baglioni, dal canto suo, è all'opera già da tempo per i preparativi del concerto lampedusano. L'artista romano da bravo cittadino onorario, ancora una volta, sta regalando alla «sua» isola un evento storico, portando a Lampedusa il meglio della musica italiana e internazionale. ELIO DESIDERIO

 

LA NUOVA VENEZIA 1 settembre 2005

 

VENEZIA, LA LUNA E UN TRASCINANTE BAGLIONI 
di Alessandra Artale
 
Il cantautore al casinò tra canzoni e aneddoti
 
VENEZIA - Sempreverde. Claudio Baglioni è così, bello come sempre, l'aria da eterno ragazzino che si scontra inesorabilmente con i capelli imbiancati, fisico atletico e il sorriso uguale a trent'anni fa. E canta Baglioni [foto], da solo accompagnandosi con la chitarra, con il pianoforte o con la pianola. Solo, come il titolo della sua prima canzone che riesce, tra luci blu e fucsia nel giardino incantato di Ca' Vendramin Calergi, a far balzare in piedi il pubblico con tanto di striscioni e cartelli.
Canta e racconta della sua tormentata storia con Venezia, dall'esordio appena diciassettenne al night dell'Excelsior, finito tra un gelido silenzio e qualche fischio, all'ultimo posto conquistato alla Gondola d'argento. Penultimo arrivò Rosalino, ora Ron. Forse quei giurati non avevano un gran fiuto ...
Una serata magica che chiude la stagione estiva del giardino del Casino', fatta di canzoni cantate all'unisono col pubblico, con tanti forse che si diedero il primo bacio con la voce inconfondibile del dolce Claudio a far da colonna sonora a quel lontano amore adolescenziale. Canzoni d'amore parte del nostro DNA, come "Questo piccolo grande amore", "Amore bello", "E tu", "Sabato pomeriggio", "E tu come stai" che per due ore hanno regalato emozioni e malinconia, definita "una bellissima sposa che ci accompagna per tutta la vita" e riparte con "Mai più come te", per anime romantiche che vedono l'amore come una favola bella ed infinita.
Baglioni racconta ancora di Venezia, dell'incontro con Astor Piazzolla che "argentinizzò" uno dei suoi must, "Poster", che ripropone suonando la pianola elettrica. Giochi di luce che rendono l'atmosfera leggermente onirica, quando il sempiterno ragazzo romano parla di canzoni nate come serenate per chi, prima o dopo, si affaccia al balcone e regala un sorriso. Un momento biografico con "Avrai" scritta in occasione della nascita della sua "creatura", e il bel Claudio saluta, ringrazia Venezia, il Casino' e il Comune e se ne va. Scherzo. Ritorna subito con altre quattro canzoni da "Strada facendo" a "Mille giorni di te e di me" per concludere, questa volta per davvero, con "La vita è adesso". "Venezia, la luna e io", aveva detto all'inizio del concerto, paragonando Venezia alla luna, unica e sorprendente. E la luna, per una volta oltre alle stelle, è stata a guardare, forse canticchiando un po' anche lei.