ANCONA — La sinfonica, la prosa, poi le grandi opere liriche,
il jazz e, adesso, anche la musica leggera.
Il sindaco Sturani lo aveva annunciato ancor prima
dell'inaugurazione del Teatro delle Muse: «sarà un grande
contenitore culturale dove ospiteremo quanto di meglio offre il
mondo dello spettacolo a 360 gradi».
E così è. Ieri, infatti, è stato presentato il calendario
degli appuntamenti legati alla musica leggera italiana.
Tre grandi concerti con un'«apertura» che è anche un regalo,
del più amato cantautore italiano, ad Ancona. Claudio Baglioni,
infatti, sarà di scena l'8 gennaio alle Muse con un «concerto
evento». Un'unica data nazionale per porgere il suo saluto, e
quello della musica leggera, al grande teatro risorto.
Il merito di quest'attenzione di Baglioni verso le Muse è anche
e, soprattutto, di Pepi Morgia, amico da trent'anni del cantante
e regista di tutti i suoi concerti. Morgia, che è il direttore
artistico di questa stagione musicale, è riuscito a distogliere
Baglioni per un giorno dal lavoro che sta portando avanti per il
suo nuovo album. E così, l'8 gennaio l'autore di decine di
canzoni che hanno fatto da colonna sonora a tre generazioni, sarà
sul palco delle Muse con un concerto diverso da quelli degli
ultimi tour teatrali. Ripercorrerà la sua carriera artistica
attraverso il pianoforte, le tastiere e la chitarra. Tre momenti
ben precisi del concerto che Morgia ha pensato per questo
evento.
Ma, come accennato, non finisce qui. La società Anno Zero, di
Domenico Mascitti e Giulio Spadoni, e la Capitanicoraggiosi, che
organizzano i concerti, porteranno alle Muse anche due grandi
interpreti. Come annunciato il 21 febbraio arriverà Luciano
Ligabue che proporrà un concerto semi acustico accompagnato da
Mauro Pagani e per alcuni brani anche dal suo gruppo. Il 6
marzo, in occasione della festa delle Donne, sarà la volta di
Fiorella Mannoia. «Per noi — ha spiegato Spadoni — poter
gestire l'organizzazione di questi tre appuntamenti alle Muse è
un onore. Abbiamo realizzato una piccola rassegna evento anche
grazie alla preziosa collaborazione del direttore artistico
Morgia». «Ho pensato a Baglioni, Ligabue e alla Mannoia —
spiega Morgia — perchè rappresentano rispettivamente la
tradizione, l'innovazione e la... femminilità».
Alfredo Quarta
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