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20 giugno 2003

L'ATTESO GRANDE CONCERTO ALLO STADIO EUGANEO DI PADOVA LUNEDÌ PROSSIMO

Baglioni, c'è Morandi e potrebbe arrivare anche Antonacci

 

PADOVA. Mancano ormai tre giorni all'evento musicale dell'estate veneta.

Lunedì allo Stadio Euganeo di Padova ci sarà infatti l'atteso concerto di Claudio Baglioni, unica data del Nordest, promossa da «Zed!» in collaborazione con il nostro giornale. Sul palco padovano arriverà, come ospite a sorpresa, Gianni Morandi, per cantare tre canzoni; forse, ma per il momento la cosa non è confermata, ci sarà anche Biagio Antonacci, che ormai a Padova è quasi di casa.

Claudio Baglioni, autore di brani come Sabato pomeriggio, Piccolo grande amore, Mille giorni di me e di te e altre perle degli ultimi 35 anni della canzone italiana, si esibirà dalle ore 21 in uno show senza precedenti. Con lui 12 straordinari musicisti, 42 elementi di orchestra, un balletto di 80 persone e oltre 800 figuranti, tra performer, atleti e artisti di strada, che animeranno il kolossal-show per oltre 3 ore di emozioni. Come ha ammesso lo stesso cantante, questo concerto sarà diverso dagli altri, un evento irripetibile: rinunciare sarebbe un vero peccato, dato che non si è mai vista fino ad oggi una produzione così imponente.

Le prevendite stanno viaggiando oltre le aspettative e si chiuderanno domani. Sono ancora disponibili i seguenti ordini di posto: tribuna non numerata a 25 euro e tribuna numerata est/ovest a 40 euro più diritti di prevendita. I ritardatari potranno acquistare i biglietti anche il giorno stesso del concerto esclusivamente presso le biglietterie o le rivendite autorizzate a partire dalle ore 11 con orario continuato fino all'inizio dello spettacolo; chiusura cassa alle 21.30. Non sono accettati pagamenti con Bancomat e Carta di Credito.

L'apertura dei cancelli sarà dopo le 18.30 (al termine del sound-check).

Per quel che riguarda i parcheggi, la Zed informa che verranno allestiti per l'occasione appositi parcheggi temporanei a pagamento lungo gli anelli perimetrali dello Stadio Euganeo; in alternativa sono previsti parcheggi presso l'ex Foro Boario di Corso Australia o nel centro cittadino (zona Fiera Padova) con servizio a/r di bus navetta. L'Euganeo sarà predisposto durante l'evento per i seguenti servizi: bar & ristoro sia all'interno che all'esterno dello stadio, con prodotti food & beverage di prima qualità: panini, toast, pizzette, gelati, pop corn, caramelle, bibite. Primo soccorso, con i volontari della Croce Verde presenti in loco per qualsiasi emergenza. Accoglienza & informazioni, servizio fornito dalle hostess di sala, identificabili da apposito tesserino di riconoscimento e divisa Zed! Wc uomo/donna e per disabili; infine merchandising ufficiale dell'artista.

20 Giugno 2003

SI CHIUDE OGGI ALLE 15 LA POSSIBILITÀ

 

Si chiude oggi alle 15 la possibilità di inviare domande via e-mail all'indirizzo rock@gazzettino.it per poter poi partecipare all'incontro che domenica pomeriggio a Mestre Claudio Baglioni terrà con i lettori del Gazzettino. I selezionati potranno incontrare di persona il cantante romano e porgli direttamente le loro domande.

 

 

20 Giugno 2003

BAGLIONI, TRIONFO… 

Lo show è generoso, la scaletta ricchissima, l´allestimento teatrale funziona solo in parte "Peccato per l´orario" lamenta l´artista

Cinquantamila biglietti secondo il botteghino 40 mila a occhio e per tre quarti donne: nel ´98 a San Siro erano 75 mila persone

 

di Massimo Pisa

Baglioni a metà. Mezzo stadio, mezzo trionfo per il Peter Pan in bianco, piccolo come un punto di luce di fronte ai suoi fedeli venuti a onorarne i 35 anni di carriera. Cinquantamila il dato ufficiale al botteghino, poco più di quarantamila a occhio. Tanti, ma quasi quindicimila in meno rispetto al bagno di folla dei Rolling Stones. E poco più della metà rispetto alla magica notte dell´8 luglio '98, vera festa popolare in cui Claudio Baglioni celebrò il suo trionfo in diretta tv di fronte a 75mila cuori infranti.

Strozzato dal calendario dei megaconcerti – sei a San Siro in un mese Baglioni offre comunque un kolossal generoso e magniloquente, di fronte a tribune che presentano ampi squarci già nei primi due anelli, mentre gli echi rimbombano tra la copertura e il deserto del terzo. Chiede venia anche per la limitata disponibilità di biglietti, il Claudio nazionale: «Purtroppo la capienza è stata limitata, non dipende dalla nostra volontà», allarga le braccia di fronte a un primo anello arancione vuoto, ricoperto da ampie lenzuola bianche che compongono la scritta "Siete voi". Quasi sembra giustificarsi, poi, quando ringrazia il suo popolo, femminile per tre quarti: «Peccato per l´orario strano – accenna dopo il medley introduttivo e Sono io - arriverà la sera a fasciare meglio la nostra energia».

Appare solo, Baglioni, sul fare del tramonto, candido come la camicia e i calzoni che fasciano il suo fisico ancora asciutto, armato appena di una semiacustica con cui butta lì alcuni dei gioielli pescati dallo scrigno di famiglia. Signora Lia, Tu come stai, Da me a te, Poster e Porta Portese per rompere il ghiaccio. È il Baglioni intimo, il migliore della serata prima che il suo circo abbia inizio. L´allestimento teatrale con cui ha voluto rivestire il suo tour è pieno di idee brillanti e incongruenti. La processione dei 33 orchestrali e dei trecento figuranti che riempiono le scene a concerto iniziato è insieme solenne e tetra, come il nero integrale dei musicisti e il bianco striato di fucsia dei ballerini. I giochi di luce e le coreografie sono brillanti, ma gli effetti visivi sono penalizzati dall´unico schermo – il vecchio tabellone del Meazza – angusto e sfocato. Lo show, nel complesso, è denso e corposo come un musical, anche se spesso le coreografie si sovrappongono alla musica, piuttosto che esaltarne la fragranza. La scaletta è ricchissima, trenta canzoni condite del meglio del repertorio baglioniano: Strada facendo, Avrai, Bolero, la struggente E tu in duetto con Laura Pausini, Mille giorni di te e di me e l´immancabile Piccolo grande amore. L´ultimo disco, Sono io, rimane dietro le quinte, appena cinque pezzi con la chicca di Mai più come te con il figlio Giovanni Baglioni, spigliato alla chitarra acustica.

20 Giugno 2003

APPLAUSI A BAGLIONI, POLEMICO SUGLI ORARI

Il via al concerto l’ha dato con voce e chitarra.

Poi, ieri, Claudio Baglioni (dispiaciuto perché il Comune ha imposto di cominciare «troppo presto, ancora con la luce») ha cantato tra 50.000 fan vecchi successi e canzoni dell’ultimo album. Tra cori e braccia alzate.

Reuters

20 Giugno 2003

MILANO, BAGLIONI IN CONCERTO:

 “AVEVO VOGLIA DI TORNARE A SUONARE”

 

di Ilaria Polleschi

MILANO. Ha ripercorso buona parte della sua carriera ieri sera Claudio Baglioni allo stadio San Siro di Milano, nella seconda tappa dei suoi otto concerti spettacolo che nel prossimo mese lo porteranno in giro per l'Italia.

Osannato da una folla di 50mila persone, ha rivissuto i suoi più grandi successi: da "Strada facendo", ad "Avrai" in voce e pianoforte, da "La vita è adesso" a "Domani mai", fino alle recentissime "Sono io" e "Tutto in un abbraccio", contenute nel suo ultimo album uscito il mese scorso.

"Grazie per essere qui, nella seconda tappa di questi spettacoli che non sono un tour ma solamente la voglia di tornare al più presto a cantare e a suonare insieme a tanti amici", ha detto Baglioni, interamente vestito di bianco, all'inizio dello show. "Grazie per essere qui a tenerci compagnia, grazie a tutti", e parte di rito la prima ovazione dello stadio.

Sull'enorme palco, che occupa tutto il prato di San Siro, c'è il posto per la band composta dai sei strumentisti, che lo seguono da sempre, più il figlio Giovanni alla chitarra -- che con lui esegue "Mai più come te" -- per un'orchestra di 33 elementi, per 34 ballerini e oltre 300 performer per "l'animazione" dello stage lungo 120 metri e largo 18.

Baglioni è tornato a San Siro dopo cinque anni dal suo ultimo concerto a Milano, e questa volta si è portato anche un'ospite: Laura Pausini, che con lui ha cantato "E tu", dopo che il 14 giugno -- ad Ancona, per la prima tappa degli otto spettacoli -- a cantare con lui era stato Andrea Bocelli.

Lo show fila via senza quasi interruzioni per tre ore, con la bellezza di ben 30 canzoni snocciolate una dietro l'altra, con qualche brevissima pausa per riprendere fiato o salutare con gioia il pubblico, che lo osanna per ogni mossa, ancheggio, acuto e parola.

Lui si diverte, e non lo nasconde, e dall'ultimo album tira fuori anche "Serenata in sol", con una premessa: "Abbiamo deciso di cantarvi una canzone scema che fa parte dell'ultimo disco. Una serenata ben augurante: la faremo io, il mio figliuolo e tutti gli altri", e parte con un trenino per tutto il lungo palco.

Continua con alcune delle sue più belle e famose canzoni, e chiude con "Io sono qui", "La vita è adesso" e "Via".

Il prossimo appuntamento è per il 23 giugno a Padova, poi il 27 a Firenze, il 5 luglio a Napoli, l'8 a Bari e il 12 a Catania.

TG-COM

20 Giugno 2003

CLAUDIO È RE DI SAN SIRO

Baglioni conquista Milano con tre ore di musica

 

(s.l.)

Claudio Baglioni luce a San Siro. L'orario insolito penalizza lo show

Baglioni a Milano carbura piano ma quando scende il buio San Siro lo incorona nuovamente come il "divo Claudio". In cinquantamila hanno infatti sfidato un orario da passeggiata, un'afa agostana (trenta i gradi quando comincia lo show) e un'acustica non impeccabile per partecipare al concerto "Ci sono anch'io tour". Alla fine tutti soddisfatti o quasi, con nel cuore una serata in più da non dimenticare.

 

Lo show

Si comincia con una puntualità svizzera esportata alla Scala del calcio: sono le 20.30 quando Claudio Baglioni mette piede sul prato di San Siro chitarra in spalla e manda in visibilio giovanissimi e non facendo l'intero giro di campo a passo d'uomo con un medley dei suoi brani storici come I Vecchi, Signora Lia, Viva l'Inghilterra. Poi prende posto al centro di una passerella che divide in due l'erba dello stadio: lui al centro e poco dopo arriverà alla sua destra la band e alla sua sinistra l'orchestra. 

Applausi e commozione per Avrai, sparata quasi in avvio solo col pianoforte mentre qualcuno storce il naso per un ritorno acustico fastidioso. Passano i minuti ma Baglioni non decolla. Da buon professionista lui non stecca nulla ma è l'atmosfera a non scaldarsi: un concerto praticamente nel tardo pomeriggio non piace a nessuno, nè a chi si esibisce nè a chi deve fare le corse per arrivare allo stadio in tempo.

 

Cala la sera, sale Baglioni

Più fa buio più il concerto decolla. Mentre Baglioni snocciola i brani del suo ultimo disco, sulla piattaforma orizzontale cominciano le coreografie che saranno il plus dello show. Tra giochi di luce e colpi ad effetto, sono ottanta i ballerini e 400 le comparse che si alternano sui 120 metri di piattaforma: lo fanno vestiti da street dancers, coperti con candide tuniche, con veli orientali, con i pattini ai piedi o addirittura con il velo da suora.  Il feeling con il pubblico cresce quando Baglioni s'inventa una versione acustica di Buona Fortuna, anno 1981. Il brano coglie di sorpresa un po' tutti ma segna l'avvio. Da lì comincia il vero show di Baglioni, unico vestito di bianco in mezzo ad un arcobaleno di luci, ballerini e musica. Nel giro di poco sul palco sale prima il figlio Giovanni (con lui Baglioni si mette il cappellino in testa e canta l'ironica Serenata in Sol) e poi Laura Pausini per un duetto strappa applausi in E tu.)

 

Il finale

Adesso Baglioni ha la serata in mano: canta quasi di pancia da più di due ore, lancia frecciate agli amministratori ("lavorare qui è stato difficile ma non per colpa nostra") chiama il pubblico a sè e la risposta non manca. Su Bolero San Siro trema come per un gol di Vieri o Inzaghi. Lo stesso accade per il gran finale di Strada facendo, La vita è adesso, Via cantate una dopo l'altra da lasciar senza voce i fan più scatenati.

Sono le 23,27. Scatta il conto alla rovescia per un concerto coi minuti contati. Baglioni chiama tutti sul palco centrale, si mette in testa al gruppo e ripercorre il campo per raccogliere l'ultima ovazione.

 

Claudio Baglioni

SONO IO - L'UOMO DELLA STORIA ACCANTO

Columbia

 20 giugno 2003

di Paola Maraone

I fan apprezzeranno. A quattro anni dal precedente “Il viaggiatore sulla coda del tempo” un Claudio Baglioni in perfetta forma (solo i capelli sale e pepe tradiscono il fatto che gli anni passano. Anche per uno come lui. Che pure, così brizzolato, assomiglia un po’ a un Richard Gere de’ noantri. E questo non è un male) pubblica un nuovo album di inediti. Per sua stessa ammissione il Divo intende con questo lavoro tornare alla “leggerezza di un tempo” dopo un paio di album riflessivo-esistenziali.

Indovinate un po': il tema è l’amore, in ogni sua sfaccettatura. Il cantautore italiano più a-politico che la storia abbia mai conosciuto (passò indenne attraverso i faticosi anni di variegate lotte e polemiche che tanto impegnarono i suoi colleghi De André, Guccini, De Gregori…). Si comincia con il singolo di lancio del disco, “Sono io”, che recita: “Io a una donna ho dato e ho preso il male e il bene/ e un amore”, poi c’è la melodica “Tutto in un abbraccio”: (“E la canzone degli amori infelici/ l’ultima occasione per attori e attrici”, la paterna “Grand’uomo”, che canta l’amore per un figlio che cresce; la riflessiva, lenta, vagamente pessimista “Mai più come te” (“E com’è sempre tardi per amare/ e l’amore è la pena da scontare/ per non volere stare soli”). Pausa con “Sulla via di casa mia”, autoreferenziale e introspettiva (Sono un musicista eppure spesso/ io vado fuori tempo e da me stesso”), e nuova dichiarazione d’amore con “Patapàn”, dedicata al padre. L’episodio migliore di tutto l’album è “Quei due”, dalla metrica atipica, un po’ sbilenca: questo è il Baglioni grintoso che più ci piace, e che – ci pare – altrove nel disco si è un po’ perduto. Ché una delle sue grandi capacità è sempre stata quella di raccontare storie minime, di poche note e poche idee, in modo che suonassero come verità incontrovertibili: pensate a quella che è stata definita “la canzone più bella del secolo” (“Questo piccolo grande amore”) ma anche a capolavori come “E tu” o “Poster”: tautologie pure, impossibili da contraddire. L’impressione ascoltando quest’album è che, delle meraviglie del passato, siano rimaste ovunque le tracce: “Sono io, l’uomo della storia accanto” è più baglioniano di Baglioni stesso, e per riconoscerne l’autore bastano due note della prima canzone. Ai più attenti potrebbe essere sufficiente il titolo del disco. Insomma: i fan, come dicevamo, apprezzeranno.

TRACKLIST:

 

“Sono io”

“Tutto in un abbraccio”

“Grand’uomo”

“Mai più come te”

“Sulla via di casa mia”

“Patapàn”

“Quei due”

“Serenata in Sol”

“Tienimi con te”

“Fianco a fianco”

“Requiem”

“Di là dal ponte”

“Per incanto e per amore”

Milano

Claudio Baglioni

 19 giugno 2003

Claudio Baglioni ha portato il suo palco grande come il ponte di una portaerei sul prato dello stadio di San Siro a Milano dove i suoi musicisti oggi saranno circondati da centinaia di artisti, danzatori, sportivi, giocolieri che interagiranno con loro durante tre ore di spettacolo davanti a oltre 40 mila persone. Sarà Laura Pausini l'ospite d'eccezione: interverrà a metà concerto per duettare con Baglioni come fece, ad Ancona, Andrea Bocelli.A Padova lo dove lo spettacolo andrà in scena lunedì allo stadio Euganeo, Baglioni ha invitato un altro ospite d'eccezione, Gianni Morandi, da poco tornato da Bagdad dove ha portato la solidarietà della Nazionale Cantanti nell'Iraq colpito dalla guerra. Baglioni sarà domenica pomeriggio a Mestre per rispondere alle domande di un gruppo di lettori del Gazzettino.

 

 

19 giugno 2003

INCONTRA CLAUDIO BAGLIONI

 

Vuoi vedere dal vivo Claudio Baglioni? 

Scrivi una domanda che avresti piacere di fargli e inviala tramite e-mail a rock@gazzettino.it (oggetto: Baglioni) entro le 15.00 di venerdì 20 giugno indicando il tuo nome, l'indirizzo e il numero di telefono.

Se la tua domanda sarà tra quelle prescelte, potrai incontrare Baglioni alle ore 15.00 di domenica 22 giugno a Mestre (VE) e fargliela direttamente!

Le persone selezionate verranno contattate via e-mail entro le 20.00 di venerdì 20 giugno; i loro nominativi saranno pubblicati in questa pagina.

Cosa aspetti? Manda anche tu la tua domanda per Baglioni a rock@gazzettino.it e... incrocia le dita!

 

Il megashow del cantautore romano oggi al Meazza di Milano con Laura Pausini superospite

ANCHE MORANDI A PADOVA CON BAGLIONI

Di ritorno da Bagdad, Gianni ha accettato l’invito di Claudio per un duetto a sorpresa

 

19 giugno 2003

 

di Giò Alajmo

Venezia. Sarà Gianni Morandi l'"ospite a sorpresa" di Claudio Baglioni a Padova, nel concerto che il cantautore romano terrà lunedì allo Stadio Euganeo. Non è ancora deciso cosa canteranno insieme, ma è certo che l'eterno fanciullo di Monghidoro ha accettato l'invito del cantautore romano dopo essere tornato dal suo viaggio a Bagdad come rappresentante della Nazionale cantanti, dove è riuscito con un pallone e una chitarra a portare un attimo di normalità e di allegria nella città ancora in preda alla tensione della guerra.

Quella di ospitare degli amici e colleghi sul palco-portaerei del suo nuovo tour è un'idea che ha già portato ad Ancona Andrea Bocelli, che con Claudio ha cantato in duetto "Con tutto l'amore che posso", e che stasera a Milano, in uno stadio Meazza che dovrebbe registrare oltre quarantamila presenze, avrà come secondo ospite Laura Pausini, per cantare insieme un brano ancora da decidere. Come ad Ancona, quando sul palco a metà spettacolo si presentò Andrea Bocelli, la scelta del pezzo segue l'estro dell'ultimo momento. Bocelli propose una vecchia canzone di Claudio che ascoltava quando non era famoso, "Con tutto l'amore che posso", Pausini e Morandi hanno un bel repertorio davanti da scegliere.

Baglioni è rimasto molto soddisfatto dell'esordio marchigiano, anche se molte cose dovevano essere messe a punto: «Mi sembrava presto per fare molte canzoni del nuovo album perchè credo che il pubblico non abbia ancora avuto il tempo di conoscerle e digerirle, ma probabilmente ne aggiungerò qualcun'altra strada facendo. Ho pensato anche di aggiungere dei megaschermi perchè in effetti la gente mi vede molto lontano, ma il problema è che con un palco così strutturato non saprei dove metterli, e poi questa volta lo spettacolo è fatto dalla massa di artisti locali che creano i movimenti scenici. È bellissimo, anche un po' inquietante, perchè cambiando a ogni data lo "stress della prima", si replica ogni volta. Ma sono bravissimi e io, come dire, mi metto a loro disposizione».

Baglioni ha anche un paio di progetti in mente, uno tutto in divenire che è l'incisione di un "instant disk" («ci sto pensando da tempo, mi piacerebbe riunire i musicisti e registrare tutto in diretta, come si faceva una volta»), mentre il grande show negli stadi potrebbe diventare la base di partenza per un nuovo tour invernale questa volta basato sul nuovo disco.

Intanto domani a Padova arriverà il "Motorhome Aci" legato alla campagna sulla sicurezza stradale che Baglioni supporta. Si tratta di camper supertecnologici all'interno dei quali, con la musica di Baglioni in sottofondo, è allestita multimediale con immagini, foto, video/concerti dell'autore di "Strada facendo", con il nuovo clip di "Sono io" e darà la possibilità di lasciare messaggi videoregistrati che saranno proiettati sui megaschermi degli stadi.

I camper gireranno per Padova fino a domenica per poi posizionarsi lunedì nell'area dello stadio Euganeo.

Domenica, inoltre Baglioni approfitterà del suo passaggio dal Veneto per incontrare a Mestre un gruppo di lettori del Gazzettino e rispondere alle domande selezionate fra quelle inviate via Mail all'indirizzo rock@gazzettino.it entro venerdì pomeriggio.

19 giugno 2003

 

BAGLIONI E PAUSINI STASERA SUL PALCO DI SAN SIRO

MILANO. Sbarca stasera allo stadio di S. Siro il tour-evento di Claudio Baglioni che dopo 5 anni riporta l'artista romano nei grandi stadi: 8 serate che sono altrettante "prime", dei veri pezzi unici con ospiti d'eccezione diversi volta per volta, impianti scenografici e luci differenziati da città a città. Dopo l'apertura ad Ancona con Bocelli stasera sarà affiancato da Laura Pausini. Lo spettacolo si apre con una parte acustica, un medley di vecchi successi, «quasi una biografia cantata» secondo Baglioni. Uno show di grandi numeri, con coreografie di Luca Tomassini, che ha messo in scena un corpo di ballo di 34 elementi più circa 300 performer.

 

19 giugno 2003

il concerto a s. Siro

Inizio alle 20.30: biglietti disponibili 

CLAUDIO BAGLIONI IN QUARANTAMILA PER UN MUSICAL 

 

di Enzo Gentile 

Sarà un concerto improntato a quella grandeur che da qualche tempo sembra averlo contagiato: per festeggiare i trentacinque anni di musica, i trenta dallo storico successo di Questo piccolo grande amore, il marchio di un´intera carriera, Claudio Baglioni non ha badato a spese e non ha lesinato sui mezzi. Stasera a San Siro il 52enne cantautore promette tre ore di spettacolo, una vita di canzoni che arrivano fino al nuovo album «Sono io, l´uomo della storia accanto», subito finito in testa alle classifiche: un musical più che un concerto con la band di sei elementi, l´orchestra di trentatre musicisti, trentaquattro danzatori, coordinati da sei ballerini-scenografi e circa trecento comparse, selezionate appositamente ad ogni data del tour.

Una confezione maestosa, cui bisogna aggiungere il regista Pepi Morgia e i sei assistenti, la costumista Claudia Tortora e i suoi dieci collaboratori, ventidue tra parrucchieri e truccatori, un centinaio di responsabili per la sicurezza, oltre a tutti i tecnici che fanno del tour una specie di circo viaggiante, che produce mille pasti al giorno e si sposta con venti autotreni, tre pullman e venticinque automobili. Se lo sforzo sarà giustificato, lo dirà lo spettacolo su cui è probabile l´uscita in dvd. Quarantamila all´incirca i biglietti venduti, non molti per S. Siro (nel ´98 per Baglioni erano 75mila), ma gli organizzatori dicono che si sbiglietterà all´ultimo momento.

Sul palco, 120 metri di lunghezza per 18 di larghezza, nonostante l´affollamento ci sarà spazio per le scenografie realizzate con l´apporto delle Accademie delle Belle Arti delle varie città, che comprendono anche oltre tremila palloncini colorati e 150 grandi sfere trasparenti. «Sono molto carico -ha detto Baglioni in sede di presentazione- mi piace tornare in mezzo alla gente, al punto che entro la fine dell´anno penso a un´altra tournèe, ma nei palazzi dello sport».

Stadio San Siro-Meazza, apertura cancelli ore 18.30, inizio ore 20,30, ingresso da 69 a 28.80 euro. 

 

LAURA PAUSINI SUL PALCO CON CLAUDIO BAGLIONI

 

19 giugno 2003

 

Sarà Laura Pausini l'ospite speciale del concerto che Claudio Baglioni terrà questa sera, giovedì 19 giugno, allo Stadio Meazza di Milano. I due canteranno insieme il brano “E tu”. “Le collaborazioni con i grandi arricchiscono sempre”, ha spiegato la musicista emiliana. “E poi Claudio, da ragazzina, era uno dei miei preferiti. Chissà che emozione cantare con lui.

 

Musicaitaliana.com

19 Giugno 2003

LAURA PAUSINI "FIANCO A FIANCO" A BAGLIONI A SAN SIRO

 

Per questa sera, in occasione della data milanese del viaggio che Claudio Baglioni sta conducendo in otto grandi stadi italiani, è stato annunciato un duetto con Laura Pausini. Lo riporta Il Giorno, in edicola oggi, che racconta di un incontro casuale avvenuto tra i due artisti, nel quale Baglioni le avrebbe chiesto di duettare con lui.«Le collaborazioni con i grandi arricchiscono sempre - ha commentato la Pausini, come si legge nell'articolo - E poi Claudio, da ragazzina, era uno dei miei preferiti. Chissà che emozione cantare con lui». Un duetto tra i due era stato già accennato nel programma radiofonico condotto da Fiorello su Radio RaiDue, lo scorso 16 maggio (giorno in cui Fiorello, Baglioni e la Pausini festeggiavano tutti il loro compleanno), in quell'occasione la cantante di Solarolo aveva dichiarato apertamente la sua stima per il cantautore romano.

A San Siro i due artisti canteranno insieme "E tu", vecchio successo del repertorio baglioniano.

Fonte: www.korazym.org

Claudio Baglioni: aprirsi agli altri per dare speranza!

 

I ntervista esclusiva a Korazym del cantante romano che ha appena iniziato il suo 20.mo tour. Abbiamo parlato del suo ultimo album "Sono io: l'uomo della storia accanto", dei suoi concerti e del suo rapporto con la fede

 

di Serena Sartini

Dopo Ancona, Milano. Questa sera allo stadio di San Siro più di 50 mila persone vivranno la magia del mega-tour di Claudio Baglioni: oltre 35 anni di carriera, 20 concerti! Un traguardo che ancora sembra ricco di novità...

Ha compiuto da poco 52 anni, il 14 maggio scorso, ma la sua musica sembra non sentire il passo. Ha appena lanciato il suo nuovissimo album: "Sono io, l’uomo della storia accanto". Ma è come se fosse al suo primo album, visto l’entusiasmo che mette in ciascuna canzone che fa vibrare l’anima….

Questa volta, però, il cantante romano sembra avere avuto una nuova idea: Baglioni ha girato l’Italia alla ricerca di artisti di strada, cantanti, attori, scenografi, ballerini che saliranno con lui sul palco nel nuovo tour che, per ora, prevede otto date nelle principali città italiane: Milano il 19 giugno, per arrivare il 23 allo Stadio Euganeo di Padova, al Franchi di Firenze, all’Olimpico di Roma il 1° luglio, al San Paolo di Napoli il 5, per concludersi il 12 luglio al Cibali di Catania.

Lo abbiamo intervistato, in esclusiva, per gli amici di Korazym …

 

Claudio, come è nata l'idea di questo nuovo album e di questo nuovo tour?

 

”Per chi fa un mestiere come il mio, il disco e il concerto sono il sistema di comunicazione fondamentale. Devo dire che personalmente preferisco sempre il concerto e dunque il contatto diretto con le persone. Credo di poter affermare che le canzoni di questo nuovo disco sono state pensate anche in prospettiva di essere cantate in concerto. “Fianco a fianco”, ad esempio, vuole proprio raccontare l’esperienza e l’emozione di un concerto”.

 

Nonostante questo sia il tuo ventesimo tour, hai sempre delle novità e degli assi nelle maniche. Quest'anno cercherai dei ballerini, sbandieratori, scenografi sul posto, variando di città in città. Un modo per integrarti con il pubblico ...

 

“Il segreto sta nel non essere mai ripetitivi, nel non annoiarsi. Ecco il senso dei miei “silenzi”, delle mie periodiche “sparizioni”. Ho conservato intatto il gusto della novità, della curiosità. Credo sia una questione di rispetto verso la gente provare a dare e a dire ogni volta “qualcosa” di diverso e di originale. Un tour consente di far conoscere tante potenzialità inespresse che ci sono nelle nostre città. Mi piace pensare di potere, in qualche modo, restituire i privilegi che ho avuto dando a tante persone, a tanti giovani, la possibilità di esprimersi artisticamente”.

 

Quale è il tuo rapporto con la fede?

 

“Credo innanzitutto nella possibilità di cercare l’infinito. Tante mie canzoni sono sicuramente spirituali, nel senso più ampio del termine. Vengo poi, come tutti gli italiani del resto, da un’esperienza di parrocchia, di chierichetto. Vengo da una zona della periferia di Roma dove ti rendi conto quanto sia importante la parrocchia anche solo come punto di riferimento. E penso anche che la frase più rivoluzionaria della storia l’abbia pronunciata Gesù: ama il prossimo tuo come te stesso”

 

Quale è il messaggio che vuoi dare ai giovani che ci seguono sul nostro portale www.korazym.org?

 

”Francamente ho paura a lanciare messaggi. Ho anche la pretesa di credere che ciò che ho da dire e da raccontare in fondo sia nelle mie canzoni. Il messaggio a cui tengo di più coincide con la parola speranza. Penso che tutti dobbiamo aprirci di più agli altri. Ho intitolato il mio ultimo disco “Sono io”: non è un titolo “egoista”, anzi è l’esatto contrario. È un disco “al plurale” che rivendica la necessità e la bellezza del rapporto autentico con le altre.

MusicaItaliana.com

Quel viaggio con Baglioni

E' PROPRIO BELLO LAVORARE CON CLAUDIO

Ancona 15 Giugno 03 ore 18:30

 

Il viaggio è iniziato. La prima data è stata quella di Ancona, lo scorso sabato 14 giugno. E' andata molto bene. Il clima è stato più o meno lo stesso di ogni tournée, con le solite ricorrenze, le prove, l'affaticamento, lo stress, il tutto che sembra che non funzioni e poi magicamente funziona...

 

Le prove

Durante le prove non è accaduto niente di strano se non il fatto che, essendo un evento molto grande, continuava ad avere degli aggiustamenti man mano, strada facendo. C'era l'esigenza di correggere continuamente le cose, e correggere naturalmente vuol dire mettere in ballo molte persone. Pensate che tre giorni prima del concerto ci si è accorti che l'illuminazione era insufficiente e si è dovuto ricorrere, in un giorno solo, al montaggio di tre torri nuove, con lo spostamento di tutti i puntamenti luce e del posizionamento dei fari. Stessa cosa vale per le coreografie dei ballerini, le entrate, la scaletta... è stato una specie di continuo lavoro in progressione, abbiamo vissuto tutti questo senso di mutevolezza. Nonostante questo, però, si respirava molta tranquillità, specialmente da parte nostra, del gruppo, che eravamo prontissimi a fare il primo concerto oserei dire dieci giorni prima. Nel senso che provavamo ogni giorno tutta la scaletta, magari non nell'ordine ma comunque la suonavamo tutta, quindi facevamo un concerto al giorno, compresi i cambi degli strumenti tra un pezzo e un altro, per studiare i tempi.

Nei due/tre giorni di prove io ho diretto l'orchestra, che adesso va da sola. Tra noi, ora, c'è solo un tacito accordo su un paio di pezzi, in cui la chiusura è appunto affidata a lei. L'intera orchestra mi segue con la coda dell'occhio e io faccio un gesto, ma lo sappiamo soltanto noi, non è una cosa palese.

La vera novità di questo concerto (e delle stesse prove) sono state le comparse selezionate nella città di Ancona. Pensate che al palazzetto dello sport, dove si facevano le prove, c'erano quattro o cinque campi di basket, in ognuno di essi c'era chi provava: in uno c'eravamo noi con il gruppo, molto isolati; in un altro c'erano i ballerini, anch'essi da soli; in un altro ancora c'erano tutti i performer, quindi pattinatori, sbandieratori, animatori, tutti locali appunto. Lo spettacolo non sapevamo come sarebbe stato se non il giorno prima, durante la prova generale. Quello che vedevo da spettatore privilegiato era questa esagerata confusione - ordinata ovviamente - di persone. Per ogni brano c'era qualche coreografia particolare. che era fatta dai ballerini o dai performer o da entrambi che si integravano in questi giochi bellissimi. Ogni canzone è scandita dalla loro partecipazione a partire dal sesto/settimo pezzo in scaletta.

 

Che bella emozione!

Poi il giorno del concerto è arrivato e la cosa più bella è stata senz'altro quella splendida emozione che sento sempre dieci minuti prima dello spettacolo. E' una sensazione che monta monta monta, fino a quando, prima di salire sul palco, esplode dentro... non è una sensazione brutta, anzi è una cosa molto bella, non è un esame, non è il "non ce la faccio", anzi non vedi l'ora di salire, di buttarti, e ti accorgi che quello che il tuo lavoro ti ridà in quel momento è la cosa più appagante dopo tutte le fatiche. L'ultima volta che sono salito sul palco con Claudio, per un concerto ufficiale, è stato sei o sette anni fa. In questi anni ho avuto altre occasioni per stare al suo fianco durante trasmissioni televisive, manifestazioni e raduni, ma in un concerto vero no. E' una sensazione meravigliosa, quell'emozione è la cosa più bella del mondo.

Lo è ancor di più considerando la grande fatica che un concerto così comporta. Lo spettacolo dura 3 ore e 10, con trenta pezzi in scaletta, senza interruzioni, col piede sempre accelerato. Vi racconto una nota curiosa: noi abbiamo la mensa al seguito, c'è un catering che ci segue sempre, facciamo le prove intorno alle 17/18 circa, una specie di soundcheck, dalle 19 alle 20 si mangia e dopo c'è il concerto. Finito il concerto abbiamo una fame incredibile, perché bruciamo tutte le energie, non perché sudiamo, ma proprio perché c'è una tensione e una concentrazione tali che abbiamo veramente bisogno di rifornimento. Senonché ad Ancona è successo che nell'euforia totale, a fine concerto, cioé sull'ultimo pezzo, Claudio si inventa di andare a salutare il pubblico facendo il giro del campo assieme a noi, correndo!!! Vi lascio immaginare come ci sentivamo tutti. Questo magari la gente non lo sa, non lo vede, ma suonare è molto faticoso, anche se lo facciamo tutti con immenso piacere e con grande amore.

 

Dal palco

Possono immaginare tutti cosa si veda dagli spalti di uno stadio, ma in pochi sanno cosa si percepisce dal palco. Premetto che sin dalle prove noi siamo abituati a lavorare con gli ear monitor, ovvero quegli apparecchi che infili nelle orecchie e che sostituiscono i vecchi monitor, le spie che si vedevano una volta sul palco. Gli ear monitor sono molto più comodi e permettono di avere tutto il suono direttamente nell'orecchio, senza avere bisogno di avere volume sul palco. Per questo motivo l'unico rumore che sentiamo è quello della batteria, non ci sono altri rumori, non ci sono chitarre con amplificatori da 200 watt o tastiere. Di conseguenza la prima cosa che senti è che sei isolato, non avverti la pressione del pubblico, cioé il pubblico grida ma tu non lo senti, perché hai nelle orecchie il suono di tutto quello che succede sul palco.

La seconda particolarità è che il pubblico ce l'hai a 50 metri, quindi non lo vedi, in più con le luci che ti puntano addosso, la sensazione è stranissima: sai che c'è il pubblico, sai che ci sono 40 mila persone che urlano, ma non li vedi e non li senti. Questo vale per tutti noi che stiamo sul palco. Ma non vuol dire che non ci arrivi ugualmente il calore dei fans, perché la loro presenza l'avvertiamo prima di salire sul palco e tra un pezzo e l'altro. Ci sono, poi, momenti in cui riesci anche a vederli, quando li illuminano, per esempio, e vedi questa folla che si alza, che muove le mani, che batte il tempo. Il tempo che, però, non è il nostro, perché c'è un ritardo acustico. Tutto questo, a volte, ci fa sentire ancora alle prove, perché il tempo non cambia e siamo sempre isolati, come lo eravamo prima. A fare la differenza, però, è la sensazione di essere guardato da 80 mila occhi, anche se tutto sommato non sei così coinvolto, come invece potresti esserlo in un palazzetto dello sport, dove il rumore è molto più amplificato. Fanno più effetto 6 mila persone in un palazzetto dello sport che 40 mila in uno stadio. Naturalmente io sto parlando della data di Ancona, perché magari 80 mila persone a Milano faranno più rumore. Lo sapremo presto.

Curioso è stato anche vedere tutti i fans indossare qualcosa di arancione, dal foularino, al cappellino, alla maglietta, alle scarpe, a qualsiasi cosa. Purtroppo da giù l'impatto visivo non c'era, però so che c'è un passaparola tra i fans per portare a Milano dei fogli di carta color arancione e allora sarà forse più coreografico.

 

...e infine Claudio

Che dire di Claudio? Lui è un perfezionista, lascia al caso veramente molto poco, ma l'unica cosa che non ha imparato a trattenere è l'emozione, per quella è come se non si preparasse, perché deve esserci. La sua, però, è una specie di emozione guidata, perché se c'è la preparazione tecnica, cioé se tutto funziona bene, perché fatto con pignoleria, a quel punto non pensi più a quello che stai facendo, ma ti lasci emozionare dagli sguardi, dalla vicinanza del pubblico, da cose molto estemporanee di cui lui va alla continua ricerca, anche dopo molti anni. Lui è sempre super preparato, tutto è curato al minimo dettaglio, ma tutto quello che esce al di là di questo è pura emozione, niente sotto il profilo emotivo deve essere preparato. Pensate a quante volte nella vita lui avrà cantato i suoi pezzi storici, tipo "Questo piccolo grande amore", non può cercare di emozionarsi attraverso queste canzoni né attraverso gli accordi e gli arrangiamenti, perché li ha provati tutti, non si emozionerà neanche attraverso i luoghi, perché li ha provati tutti anche quelli, dalle cantine agli stadi. Ci si emoziona perché quella sera c'è una magia particolare. La sera del concerto di Ancona, per esempio, c'era la luna piena proprio sopra lo stadio ed era molto bella, ecco allora che una parola o una parte del testo che non avresti mai notato, la noti. Claudio si lascia molto trasportare dal momento.

A noi musicisti chiede molti consigli, sulla scaletta, sui cambi delle chitarre... ovviamente ci sono cose che decide a priori, ci dice solo come vuole che vengano fatte e noi ci preoccupiamo di rendere possibili le sue richieste. Mi ricordo quanto abbiamo lavorato insieme ad "Anima Mia", il programma tv, in cui non c'era una scaletta e non c'erano i suoi pezzi da suonare, ma altre canzoni. Lì per forza di cose dovevamo lavorare tutti assieme, ognuno doveva contribuire con un pezzo di memoria della canzone, una maniera per arrangiarla, una maniera per renderla divertente. Ho scoperto proprio lì la grande creatività di Claudio, anche a livello ludico, perché alla fine ci si deve divertire. E' proprio bello lavorare con lui.

 

Anteprima Milano

Al concerto milanese so cosa ci sarà di certo: la band, l'orchestra e i ballerini, il resto è tutto completamente deciso sul luogo. Ci saranno senz'altro sbandieratori, pattinatori, giocolieri, mangiafuoco, tutti di Milano. Poi ci si sposta a Padova e questi saranno sostituiti con quelli del luogo, ma le discipline sono più o meno sempre le stesse, anche se è ovvio che in ogni situazione si sfrutteranno le particolarità tipiche della città. Ad Ancona, per esempio, c'erano tantissime palestre di arti marziali, quindi si è sfruttato tanto questo, mentre non si sono sfruttati gli sbandieratori, che invece mi sembra che a Milano ci siano di più. La scaletta sarà la stessa, noi saremo gli stessi e vestiti allo stesso modo, le entrate e le uscite saranno le stesse... le grandi emozioni saranno le stesse.

19Giugno 2003

Concerti / oggi a san siro

BAGLIONI IL MINIMALISTA ORA GIOCA CON L’ECCESSO

 

di Enrico Romanò 

Dall’intimità di «Incanto» al bailamme di «Sono io». Claudio Baglioni questa sera torna allo stadio San Siro con un mega concerto fatto apposta per affabulare gli ottantamila spettatori che affolleranno gli spalti. Look rinnovato (capello bianco platino, proprio come la camiciola e i pantaloni che ultimamente ama indossare), un album recentissimo da presentare, Baglioni questa volta ha deciso di fare le cose in grande. E se per il suo ultimo tour aveva scelto di immolarsi ai suoi fan armato solo di un pianoforte a coda, stavolta si farà avanti con il supporto di un autentico esercito. Si esibirà su un palco lungo 120 metri e largo 18, accompagnato da 80 ballerini e 400 comparse selezionate attraverso un meticoloso casting in tutto lo Stivale. Ci sono saltimbanchi e ci sono mangiafuoco, ci sono atleti e artisti di strada. L’idea di Baglioni, d’altronde, è ambiziosa: quella di riecheggiare lo “spettacolo totale” vagheggiato da Wagner. A fargli da coreografia 3 mila palloncini colorati e 150 sfere trasparenti. La musica è invece affidata a 6 solisti e a un’orchestra sinfonica forte di 42 elementi. Chi vuol bene a Baglioni e ha assistito alla prima tappa del tour, sabato scorso ad Ancona, già parla dello show come del più grande musical formato stadio mai realizzato in Italia. Non manca neppure la guest-star, pronta a duettare col Divo Claudio durante uno dei momenti topici del concerto. A Milano sarà Laura Pausini a cimentarsi con il repertorio del cantautore romano (con quali brani, non si sa). Ai 15 mila del Conero era andata meglio: a loro era capitato il tenore Andrea Bocelli. Ma a chi oggi sarà al Meazza può comunque ringraziare la buona sorte: i fiorentini dovranno accontentarsi delle doti vocali di Giorgio Panariello, e i romani dovranno sorbirsi addirittura Francesco Totti, forse con l’obiettivo di rimpinguare il già ricco carnet di barzellette che lo vedono protagonista. I cancelli del Meazza aprono alle 18.30

 

 

TV: PER 'PARTITA DEL CUORE' IN CAMPO LEGROTTAGLIE E FERRARA

Roma, 19 giu. (Adnkronos) - Miriam Makeba, Claudio Baglioni, Gerry Scotti, Nicola Legrottaglie e Ciro Ferrara sono fra i sostenitori de 'La partita del cuore' in favore dei bambini dell'Iraq. L'incontro, che verra' trasmesso in diretta domani su Raiuno dallo Stadio Giglio di Reggio Emilia dalle ore 20.40, vedra' scendere in campo la Nazionale Italiana cantanti e il team della Ferrari. Miriam Makeba, la cantante sudafricana da sempre impegnata nella lotta all'apartheid, gia' presente alla 'Partita del cuore' di Genova (2001) dedicata all'Africa, e' a Reggio Emilia per dare il calcio d'inizio alla partita di allenamento di questa sera. (Sin-Ggu/Cnz/Adnkronos)

Corriere Adriatico

18 Giugno 2003

La storia di una sambenedettese appassionata di danza del ventre

SUL PALCO CON BAGLIONI

 

C'è anche una sambenedettese nello staff del Baglioni Tour allo stadio "Del Conero". Si tratta di Paola Sguerrini, in arte Najma Asani, bravissima e bellissima danzatrice del ventre, che ormai sta facendo conoscere la sua scuola in tutto il centro Italia.

«La nostra partecipazione all'apertura del tour di Baglioni - afferma Najma - è stato un grande onore per me e per le mie allieve. Grazie a questo grandissimo artista abbiamo avuto l'opportunità di far conoscere meglio la nostra arte».

Come mai una sambenedettese così appassionata di danza orientale?

«E' un fatto storico. La Danza orientale, comunemente nota come danza del ventre, affonda le sue radici negli antichi riti di fecondità dedicati alla Dea madre e diffusi, in età arcaica, in tutto il bacino del Mediterraneo. Le sue movenze, così sensuali, non nascono, come erroneamente si crede, per sedurre l'uomo, bensì per favorire la fertilità femminile e accompagnare la donna in tutte le sue fasi, dalla pubertà alla vecchiaia».

Come viene scoperta in occidente?

«Nell'800 questa danza viene scoperta dai colonizzatori occidentali e portata fuori dai ginecei nei teatri e nei cafè-chantant dei primi del 900, quando nacque la moda orientalista».

Najma è attualmente impegnata ad organizzare il primo festival della danza orientale "Da oriente a occidente" che si terrà nella nostra provincia dal 10 al 17 luglio. Sono previste proiezioni di film sulla danza egiziana, conferenze e uno stage con un magnifico spettacolo finale.

18 Giugno 2003

IL 20 GIUGNO LA DODICESIMA PARTITA DEL CUORE: I CANTANTI SFIDANO IL TEAM DI MARANELLO

La Ferrari scende in campo

Giocherà anche Schumacher, conduce Amadeus

 

ROMA. L'uomo da marcare stretto? Michael Schumacher. Ma chissà anche quali strategie d'attacco avrà ideato il nuovo allenatore Claudio Baglioni. Una cosa sola è certa: i vincitori questa volta saranno soprattutto i bambini iracheni. Indossati maglia e pantaloncini, è infatti pronta a tornare sul campo di calcio la Nazionale Italiana Cantanti, questa volta contro una squadra che su altre piste è abituata a non lasciar alcun margine di vantaggio: la Ferrari.

Il Tirreno

18 Giugno 2003

Venerdì dallo stadio di Reggio Emilia la diretta su RaiUno

PARTITA DEL CUORE PER I BIMBI IRACHENI TRA CANTANTI E PILOTI DI FORMULA 1

 

ROMA. Michael Schumacher, Rubens Barrichello e tutto il team Ferrari da una parte; Gianni Morandi, Luca Barbarossa e la Nazionale Cantanti dall’altra scenderanno in campo venerdì per la tradizionale Partita del Cuore, in diretta su Raiuno alle 20,40 dallo stadio Giglio di Reggio Emilia.

 

L’incasso della serata andrà ai bambini in Iraq. Questa edizione del tradizionale appuntamento di beneficenza, la 12/a, presenta alcune novità: il conduttore intanto sarà Amadeus, affiancato da Vanessa Incontrada, dopo undici anni di presenza fissa di Fabrizio Frizzi.

 

Il nuovo allenatore della Nazionale Cantanti poi sarà Claudio Baglioni, che subentra a Sandro Giacobbe. Sulla panchina della squadra della Ferrari, completa di piloti, meccanici, collaudatori e dirigenti, ci sarà Jean Todt. Telecronista dell’incontro non sarà più Bruno PIzzul ma Giampiero Galeazzi, mentre i commenti a caldo dalle panchine saranno raccolti da Gianfranco Mazzoni.

In campo scenderanno, divisi tra le due formazioni, anche alcuni calciatori professionisti iracheni. «Li abbiamo conosciuti a Baghdad - ha detto Gianni Morandi, che con Mogol e Luca Barbarossa è andato nella capitale irachena il 5 giugno scorso - ognuno di loro ha una storia particolare». Maurizio Scelli, commissario straordinario della Croce Rossa Italiana ha ricordato che i soldi raccolti serviranno a ristrutturare un palazzo di sette piani di Baghdad e ad attrezzarlo per trasformarlo in un ospedale. Un’anteprima dell’evento di venerdì sarà data da Raiuno stasera alle 20,35 nel reportage «Sotto il cielo di Baghdad...Aspettando la partita del cuore 2003». La raccolta fondi, promossa dalla Croce Rossa Italiana, sarà sostenuta da Tim e Vodafone. Sarà possibile effettuare una donazione, via sms, dal 13 al 30 giugno. Per i clienti Tim (sono escluse le utenze aziendali) il numero a cui inviare il messaggio solidale è 44644, al costo di un euro (iva inclusa). I clienti Vodafone possono fare la donazione inviando uno o più sms al numero 43432. In 160 caratteri si potrà inoltre scrivere un pensiero di solidarietà. È possibile donare anche tramite il c/c postale numero 300004 specificando la causale «Partita del cuore pro Iraq», oppure tramite CartaSì chiamando il numero verde 800 667788, dal 18 al 25 giugno.

 

19 Giugno 2003

BAGLIONI

Distinti: venduti 16 mila biglietti

 

Baglioni, 52 anni, canterà al San Paolo il 5 luglio, ore 21. I biglietti costano 30 e 40 euro. Il pubblico prenderà posto nelle tribune e nei distinti. 40 mila gli spettatori attesi, venduti finora 16mila biglietti. Il palco, lungo cento metri, sarà collocato al centro esatto del campo e lo attraverserà in senso longitudinale. Baglioni, che oltre a cantare suonerà il piano, sarà accompagnato da Paolo Gianolio (chitarre, tastiere e computer), Gavin Harrison (batteria e percussioni), John Giblin e Paolo Costa (basso e contrabbasso), Danilo Rea (tastiere), Emanuela Cortesi, Moreno Ferrara, Antonella Pepe, Silvio Pozzoli (cori). Più un´orchestra di 42 elementi, 40 performer ed un numero imprecisato (si parla di mille) di ragazzi napoletani scelti tra ballerini, acrobati e sportivi. L´ideazione è di Claudio Baglioni, la produzione e l´orchestrazione di Paolo Gianolio, la regìa è di Pepi Morgia, le coreografie di Luca Tommassini.

 

Claudio Baglioni

All'Arena della Vittoria di Bari, l'8 luglio, Claudio Baglioni in concerto. Biglietti al Ricordimediastore. Info 080.524.04.64.

Lo show designer non si ferma più. Domani sera stupirà il “Meazza”. E sabato torna in città per il varo in notturna: «Ci penserò viaggiando»

 

E PEPI MORGIA ADESSO ACCENDE SAN SIRO

Con Baglioni sbarca a Milano: «Ancona è andata benone, ma qualcosa cambieremo»

 

di Claudia Gentili

Regista teatrale di Pavarotti & Friends da 10 anni, del Premio Tenco da 26, del Primo Maggio a Roma da 14. L'anno prossimo sarà show-designer delle Olimpiadi di Atene. Per ora, è l'uomo che ha costruito la nuova avventura musicale di Baglioni, presentata ad Ancona sabato davanti a 18 mila persone e in attesa del calcio iniziale al Meazza di Milano, il mitico San Siro.

 

Pepi Morgia, soddisfatto di come è andata ad Ancona?

«Molto. Certo, essendo una prima, ci sono state cose che noi addetti ai lavori abbiamo notato e che miglioreremo ma il pubblico è rimasto colpito da questo spettacolo mastodontico».

 

Cosa cambierete a Milano?

«Sistemeremo le luci, specie quelle del bis. Ad Ancona le facevo manualmente io, a Milano avremo un programma. Lo stadio Meazza è uno spazio diverso, più grande, in pendenza. Questo permette una miglior fruizione dello spettacolo concepito per una prospettiva dall'alto, che un po' si è persa ad Ancona. Ci saranno graffitisti e le installazioni saranno più evidenti. Più luce sul pubblico, più danza. Casse audio appese e poi ci sono gli schermi in dotazione del campo. Li utilizzeremo per mostrare al pubblico dettagli che da lontano si perdono».

 

Ma quando trova il tempo per pensare a tutto?

«Viaggiando. Meglio se di notte. In treno o in aereo ho il tempo per riflettere e coordinare le idee. Poi ho uno staff di assistenti. Ex allievi dell'Accademia cresciuti con me che sanno come

lavoro e quello che cerco».

 

Quando ha scoperto l'importanza delle luce?

«All'Accademia. Ho cominciato a leggere delle scenografie di Svoboda e mi sono incuriosito. Ci ho scritto la tesi e poi ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste, esponenti della musica underground inglese con cui ho lavorato. Bowie, i Genesis. Ho girato alcuni video-clip e negli anni sono diventato uno “show-designer”, chi disegna lo spettacolo, il palco. Ho riportato questa esperienza in Italia, ma ancora quando dici che sei un light-designer non sanno cosa voglia dire e ti prendono per un tecnico. I primi a capirmi sono stati i Guzzini, con cui collaboro. Io lavoro da artista. Ho studiato e ce l'ho dentro. La luce dà vita. Può cambiare ogni cosa. Basta guardare quanto cambia una città. A Roma ho illuminato Fontana di Trevi, il cupolone di San Pietro. Tra luglio e agosto illuminerò 5 città per conto dell'Enel».

 

Un sogno?

«Illuminare Caravaggio solo con luce di candela».

 

A proposito dei Guzzini, sabato Pepimorgia sarà ai cantieri Isa di Ancona per illuminare il primo varo in notturna della storia, sponsorizzato dai Guzzini come dalla Lancia e da Banca Marche. «Non ho ancora idea di cosa fare» ammette. «Sono concentrato su Milano. Ma niente paura, ci penserò viaggiando».

18/06/2003

Sbandierare, rinasce l'arte

 

di Fabio A. Massa

LACCHIARELLA — E' un'arte antica, fatta di destrezza, armonia, coordinazione. Eppure, trova spazio anche negli eventi più moderni, quelli della musica leggera, ad esempio. E' l'arte dello "sbandierare", che Claudio Baglioni, nel suo ultimo tour, ha voluto insieme alla propria musica per creare fantastiche scenografie. Arte dello sbandierare che ha visto il "Gruppo sbandieratori e musici di Lacchiarella" sbaragliare tutti gli antagonisti nella corsa verso la partecipazione al tour di Baglioni, e conquistarsi un posto da protagonisti all'interno del grande spettacolo. "Abbiamo partecipato alle audizioni con altri milleduecento ragazzi - spiega Fabio Stancari, 34enne, da 15 anni sbandieratore a Lacchiarella. - Alla fine, Luca Tomassini, il coreografo, ha scelto anche noi. Accompagneremo la musica con i nostri gesti e le nostre evoluzioni il 19 giugno, nella tappa milanese di Baglioni allo stadio di San Siro". Ha una storia lunga, il "Gruppo sbandieratori e musici". "E' nato 23 anni fa a Lacchiarella - spiega Stancari. - Ci esibiamo spesso, anche per eventi importanti. Ad esempio, i campionati mondiali di tiro al volo. Ma anche le tantissime sagre paesane che ci sono in giro per la Lombardia e l'Italia". Un'arte antica che è ancora moderna, quindi. "Diciamo che lo sbandieratore è stato recuperato negli ultimi tempi grazie alla ripresa di tutte le rievocazioni storiche. Ogni paese cerca in questo modo di costruirsi o di rafforzare un'identità. E lo sbandieratore è un protagonista importante accanto alle sfilate in costume e alle varie gare o pali - spiega Stancari. - In media effettuiamo circa trenta uscite all'anno, nelle più disparate occasioni". Sbandierare è una cosa che attira i giovani? "Direi proprio di sì - spiega Fabio Stancari - La conferma arriva dal nostro stesso gruppo. Su trentacinque persone, dieci, e quindi poco meno di un terzo, sono under-18. E' un'attività divertente, sana, che dà soddisfazione. Poi, è particolare. Un'abilità che non tutti hanno e che bisogna faticare ad acquistare. Io stesso ho iniziato a sbandierare per caso, e adesso mi diverto tantissimo". Quella di Fabio Stancari è una storia nella storia. "La famiglia di mia moglie, con la quale ai tempi ero fidanzato, era dentro questo gruppo di amici - spiega il giovane. - Io sono entrato casualmente, piano piano, vedendo gli altri che si divertivano. Ora, altri sono usciti, e io sono restato ad agitare le mie bandiere". Il tour di Claudio Baglioni è una bella possibilità, questa volta. "Indubbiamente è una possibilità per tutti di vedere da vicino un grande show, e anche per dimostrare e dimostrarci che siamo in grado di sostenere la luce dei riflettori - spiega Stancari. - Ma la cosa più importante non è il protagonismo dei singoli, ma l'affermazione di un'arte, quella della sbandierare, che per molto tempo è stata messa in un angolo. Questo tour è una possibilità per far avvicinare altri giovani a una disciplina che può offrire divertimento e passione a molti". Ecco allora che per entrare in questo gruppo di sbandieratori, ci si può rivolgere alla sede del "Gruppo sbandieratori e musici", in via Monsignor Bargiggia a Lacchiarella o si può telefonare al numero 0290008867 e avere informazioni..

 

18/06/2003

Partita del Cuore Già venduti 16mila biglietti

 

Si annuncia un Giglio gremito per la Partita del Cuore di venerdì sera. Già venduti più di 16mila biglietti, ALLENATORE DELLA NAZIONALE CANTANTI SARÀ CLAUDIO BAGLIONI, mentre il Team Ferrari avrà in panchina Jean Todt. Stasera Raiuno (che trasmetterà in diretta l'evento) manderà in onda dopo il Tg delle ore 20 un reportage di mezz'ora sui momenti più significativi della recente visita effettuata a Baghdad da Morandi, Mogol e Barbarossa. Venerdì la telecronaca della partita sarà affidata a Giampiero Galeazzi, a condurre l'evento sarà Amadeus, con Vanessa Incontrada. Andrea Mingardi commenterà la sfida per Rai International. Stasera, Morandi e Beppe Carletti dei Nomadi, saranno alle 21 al Mercato di Rubiera, poi a Roncolo e all'Amarcord.

 

18/06/2003

Arriva Baglioni, l'uomo della storia accanto

 

Il cantautore romano al Meazza con un mega show. E sul palco trenta ballerine di flamenco
Dopo la tappa italiana dei Rolling Stones, sarà il concerto di Claudio Baglioni allo stadio Meazza a costituire il secondo grosso evento musicale dell'estate milanese nella serata di giovedì prossimo 19 giugno.
Secondo di otto appuntamenti negli stadi italiani, quello del Meazza, si annuncia come uno show piuttosto particolare e di lunga durata. Per questo farà i conti e quindi inizierà alle 20.30 per concludersi tre ore più tardi.
Il cantautore romano che ha esordito l'altra sera ad Ancona spiega come nasce l'idea del nuovo show: «Il concerto è di inedita concezione, per certi versi intercambiabile. Quella del Meazza è una delle 8 serate previste negli stadi italiani. Più che una vera e propria tournée si tratta di una "cavalcata" di concerti tutti diversi. Questo perché penso e spero, entro la fine dell'anno o l'inizio del 2004, di intraprendere una tournée vera e propria con tutte le tecniche e le logiche che la rendono tale. Questi concerti escono dalla voglia di fare musica "suonata" che quasi improvvisamente mi è spuntata all'inizio dell'anno. Il disco che ho appena terminato è un album "fatto a mano", con musicisti veri e strumenti reali. Sull'onda di questa produzione ho sentito l'urgenza di ritrovare, dopo due anni trascorsi nei teatri italiani da solo con il pianoforte, la voglia di fare musica d'insieme. Ho quindi richiamato agli strumenti i miei sei musicisti più fedeli e insieme a loro un'orchestra di 35 elementi con sezioni di archi, legni e ottoni, su un palco centrale. Ci saranno anche degli animatori della scena reclutati direttamente in loco fra persone che si cimentano nella danza, nelle arti figurative, in discipline circensi o sportive, comunque vicine all'elemento coreografico. L'animazione compenserà la necessità di un maggiore tasso di spettacolarizzazione e contribuirà ad abbattere le barriere fra artisti e pubblico imposte da un grande spazio come quello dello stadio». Nel caso di Milano sul palco ci saranno trenta ballerine di flamenco, parte della Scuola di Danza - con sede in via Fauché a Milano - della bergamasca Mara Terzi, assieme ad altre che si esibiranno su coreografie di Hermana Mandelli.
Con tali premesse c'è da aspettarsi da Baglioni un concerto fantasmagorico con tante canzoni, almeno 35, e centinaia di figuranti. Quasi tre ore di concerto, una maratona sonora e visiva che il cantautore cercherà di dominare, mettendo al centro dell'attenzione le canzoni che hanno contrassegnato la sua storia e la sua evoluzione artistica dagli anni Settanta ad oggi.
Ancora una volta Baglioni tenta di trasformare il suo show in un evento del tutto particolare, grazie alla regia di Pepi Morgia e all'utilizzo di un repertorio fatto di tanti brani storici e di quelli del nuovo album «Sono io, l'uomo della storia accanto». Nell'arco dello show, dal chiaro carattere multimediale, Baglioni saprà come accompagnare i suoi fan attraverso quel canzoniere intrigante e sentimentale che ci accompagna da quasi trent'anni e ha i suoi punti di forza in canzoni come «Avrai», «Buona fortuna», «Strada facendo» e via via sino alle strofe più recenti.
Diego Ancordi

18/06/2003

Baglioni domani al Meazza
Biglietti ancora disponibili

Biglietti ancora disponibili per il concerto di Claudio Baglioni, domani sera allo Stadio Meazza. La prevendita ha toccato quota 40.000, ma non si è ancora raggiunto il tutto esaurito.
Per agevolare gli spostamenti del pubblico, sono stati effettuati potenziamenti delle linee pubbliche di superficie n. 24, 78, 90, 91 e della linea sostitutiva della MM1.
L'ultima corsa della metropolitana dalle stazioni di Lotto e Lampugnano è prevista intorno alla mezzanotte.L'apertura dei cancelli è annunciata per le 18.30; il concerto avrà inizio rigorosamente alle 20.30, per concludersi non oltre le 23.30.
Ingressi riservati TicketOne: Porte n. 1-2; ingresso disabili, porte 12-50. Ingresso biglietti a strappo per qualunque settore, porte dal 3 all'8; 13-14; dal 17 al 22; 39-40; dal 43 al 48; 51-52.
Baglioni, inclassifica con l'album «Sono io, l'uomo dellac storia accanto», torna a San Siro dopo cinque anni, ancora una volta con uno spettacolo imponente, costruito non solo sulla musica. Partito da Ancona, il 14 giugno, con un giro di concerti che toccherà otto città, Baglioni si appresta a portare a Milano uno show di oltre tre ore, ideato dal cantautore in collaborazione col regista Pepi Morgia e il coreaografo Luca Tommassini. Sul palco circolare, sistemato al centro del campo, sei musicisti, un'orchestra di 30 elementi, poi ballerini e un corpo di 300 figuranti. Le scenografie, realizzate con materiali di riciclo, sono state ideate in collaborazione con le Accademie delle Belle Arti di Ancona, Milano, Padova, Catania, Napoli e Roma. I costumi sono di Claudia Tortora

Sul palco con Baglioni

16/06/2003


MONZA — Sul palco di San Siro, domani sera, ci saranno anche loro. Tra luci, spartiti, applausi, volteggeranno sui loro pattini, sulle note di Claudio Baglioni. Contattati dallo staff dell'artista per dare un ulteriore tocco di originalità al concerto. Chiamati per l'abilità, la maestria, la poesia con cui sanno muoversi scivolando su quattro piccole rotelle. Una partecipazione all'evento clou dell'estate milanese che riempie d'orgoglio gli ex atleti di cinque diverse società brianzole: lo Skating Monza, la Corona ferrea e i gruppi sportivi di Sovico, Biassono e Cornate d'Adda. In totale, trenta danzatori, di cui solo due uomini. Tutti dai 18 ai 35 anni.
«Siamo davvero entusiasti - dice Alessandra Tremolada, allenatrice dello Corona ferrea, e tra i pattinatori che si esibiranno domani -. E' la prima volta che siamo invitati a presenziare a un evento di questo tipo. Siamo davvero orgogliosi di essere stati chiamati. Il contatto con lo staff di Baglioni è nato grazie Michele Teruzzi, nome notissimo nell'ambiente del pattinaggio, allenatore di numerosi campioni».
«L'altra sera - continua Alessandra - ci siamo trovati con la coreografa al palazzetto di Cornate per le prove. Oggi, invece, ci trasferiremo per tutta la giornata a San Siro, per definire tutti i passi. Sono previste, per noi, due diverse esibizioni, su due canzoni. Per la prima danzeremo, insieme, tutti e trenta, per la seconda si esibiranno solo in otto. Sarà una giornata davvero impegnativa: vogliamo prepararci al meglio».
I pattinatori si divideranno in tre diversi gruppi; ad ognuno sarà assegnato un costume di colore differente. «Alcuni indosseranno dei giubbotti blu, altri li avranno gialli, altri ancora rossi - spiega la ventiseienne allenatrice. Certo che è stata davvero una notizia inattesa. Quando ci hanno comunicato che ci volevano per accompagnare Baglioni, non credevamo ai nostri occhi. Molti di noi hanno concorso in gare internazionali, molti possono vantare brillantissime prestazioni e piazzamenti di rilievo, ma nessuno aveva mai partecipato a uno spettacolo di questo tipo. E' davvero un'occasione unica. Daremo il massimo, non c'è alcun dubbio».
Ma c'è qualche fan del cantante romano tra i danzatori brianzoli che parteciperanno al balletto? «Più di uno - continua Alessandra -. E dire che alcuni di noi volevano addirittura andare al concerto, ma non erano riusciti a trovare i biglietti per la serata. Ed ecco, così, di punto in bianco, l'occasione inattesa: seguire lo spettacolo a distanza ravvicinata, non come semplici spettatori, dalla platea, ma addirittura sul palco, come protagonisti di una parte dello show». Davvero niente male.

di Ilaria Chellini

15/06/2003

Partito da Ancona il tour che arriva a Padova il 23: 

il cantante prende in contropiede la sua stessa musica
Lo smisurato show di Baglioni
Tre ore di spettacolo: e Claudio va oltre il concerto

di Paride Sannelli

ANCONA. Dopo aver violato con concerti al limite del sacrilegio quel suo mondo sospeso di magliette fine e sabati pomeriggio, Claudio Baglioni affonda i denti nelle carni molli di "Questo piccolo grande amore", mantenendone intatta la melodia, ma trasfigurandone la ritmica in versione dub. Il più lungo lancio in contropiede dello spettacolo portato al debutto sabato sera ad Ancona, tra gli spalti dello Stadio del Conero, sta proprio tra le maglie di quel suo evergreen a cui nemmeno il tempo e gli onori hanno concesso il lusso di rimanere se stesso. E che dire della "Buona fortuna" in versione gospel o della "Avrai" per soli voce, chitarra e violini, che il cantautore romano traversa in punta di piedi su quell'immenmso palco longitudinale di 120 metri per 18 in cui si agitanto oltre 500 figuranti reclutati in giro per il paese dal coreografo Luca Tommassini e il regista Pepi Morgia con una serie di casting a cui hanno preso parte oltre 10 mila artisti? Facce e tipi molto differenti da quelli immortalati da Alessandro Dobici tra le pagine di "A tempo di musica", il libro fotografico dei concerti negli stadi del '98 in vendita presso il banco del merchandising. Stavolta a sfrecciare sulle vie dei colori tracciate dall'Uomo della Storia Accanto ci sono suore sui pattini, ballerini dentro sfere trasparenti, mangiatori di spade, ma anche l'orchestra sinfonica di 33 elementi, i figuranti che inondano la scena durante "Uomini persi". Forte delle 180 mila copie vendute finora da "Sono io, l'uomo della storia accanto" Clauddione, come lo chiama Fabio Fazio, ha sfoderato uno show smisurato, il più ambizioso e incontinente della sua lunga carriera. Tre ore di durata, una trentina di canzoni più una medley voce e chitarra intonata facendo un giro di campo come un gladiatore ("51 Montesacro", "Signora Lia" ed altre), scenografie componibili e scomponibili create appositamente con materiali riciclati dalle scuole d'arte delle città visitate, e poi ancora ballerini, acrobati e chi più ne ha più ne metta, al punto da trasformare la conclusiva "Via" quasi in un grido di liberazione. Ma Baglioni è fatto così, nei dischi come sulla scena vive di addizioni, senza temere l'effetto-Corazzata Potemkin.

 E così ecco Andera Bocelli materializzarsi sul palco per condividere con lui le suggestioni di "Con tutto l'amore che posso". Giovedì prossimo, a Milano, sarà Laura Pausini l'ospite d'onore, mentre nulla è ancora deciso per la replica di Padova il 23 giugno, anche se circolano i nomi di Panariello, Francesco Totti, Fiorello, Eros Ramazzotti, Claudio Bisio, Gianni Morandi, Eros Ramazzotti. «Una sera Andrea mi ha raccontato dei suoi esordi al pianobar, quando cantava anche le mie canzoni - spiega Baglioni - Così siamo andati a riprenderci questo pezzo del 1972. Questo nostro incontro anconetano non è stato esattamente un duetto, ma nemmeno un duello, meglio definirlo una compagnia». Ridotte ad un pugno le incursioni tra i solchi dell'ultimo album ("Sono io", "Tutto in un abbraccio", "Mai più come te", "Grand'uomo"), lo spettacolo ha puntato su un ritratto a tutto tondo dell'uomo di "Assolo", spaziando da "Strada facendo" a "Bolero" a "Mille giorni di te e di me" o "La vita è adesso" con la complicità di Paolo Gianolio e Danilo Minotti alle chitarre, Walter Savelli al piano che fu di Danilo Rea, Gianni Boscariol alle tastiere, Paolo Costa al basso e Lele Melotti alla batteria. «C'è una voglia cialtrona ed una colta in tutto questo spettacolo - ammette Claudio - Quella cialtrona sta nell'opportunità di ritrovarci tutti assieme, magari per scoprire nell'organizzazione ragazzi arruolati l'altra volta come semplici soldati ora portano il grado di caporali. Quella colta è invece quella di riprendere l'idea di un certo Riccardo Wagner e utilizzare l'orchestra per fare un teatro totale, trasversale, per offrire al pubblico un'idea globale di spettacolo. Questo non è un tour, ma una serie di eventi perchè gli spazi e gli interventi cambieranno di data in data».


La stampa

14/06/2003
Rock e dintorni
 
Se solo il mago Baglioni si decidesse a salire sul tram
Intorno all'ultimo cd: il baglionismo è oggi un male endemico del pop italiano, come dimostra il successo dei Tiromancino
 

In un suo recente «Buongiorno», Massimo Gramellini affermava che Gigi D’Alessio riempie gli stadi, «senza mai aver ottenuto dai media l’attenzione riservata all’ultimo dei cantautori impegnati». L’osservazione è stimolante, benché viziata da un errore: fosse vero che «l’ultimo dei cantautori impegnati» gode dell’attenzione dei media! I media se ne fregano dei cantautori impegnati, e in genere della qualità della musica: i giornali (per non dire di radio e tivù, bastioni della più pervicace promozione del guano) ignorano talenti eccezionali, mentre amano dilungarsi sulle vicende «artistiche» dell’ultimo dei poppettari, e dedicano paginate alle veglie funebri delle carampane del rock, dagli Stones in giù.

 
Ma la considerazione di Gramellini induce a riflettere sull’antica questione se miliardi di mosche possano avere torto: ovvero, riportando la domanda in termini discografici, se possa davvero essere tanto brutto «9» di Ramazzotti, che vende 250 mila copie in una settimana. Abbiamo visto in tivù Funari che magnificava le qualità dell’album ramazzottesco: e ciò costituisce un interessante indizio. Su Ramazzotti, tuttavia, il rubrichista ammette un pregiudizio negativo; pregiudizio che non crede di aver mai nutrito nei confronti di un altro recente protagonista delle hit, Baglioni.
 
Il Divo Claudio è stato davvero, per il rubrichista, l’«uomo della storia accanto», nei lunghissimi anni da «Questo piccolo grande amore» ad oggi. Nel senso che lo ha sempre detestato sul momento, ritrovando però, a distanza di tempo, qualcosa di buono nella sua produzione passata. Insomma: la «maglietta fina» mi faceva imbestialire quando uscì, e io ascoltavo i Grateful Dead; mentre oggi, complici l’incombente rimbambimento e la dolcezza dei ricordi di gioventù, ammetto una vaga simpatia per quell’antica produzione. Consola, a questo punto, la serena certezza di non aver più davanti, per ragioni anagrafiche, altri trent’anni per elaborare una rivalutazione emotiva di «Sono Io - L’uomo della storia accanto»: intollerabile adesso, e senza serie prospettive di revisione.
 
Baglioni, sempre più simile a uno stagionato Mago Casanova, ha perso ogni contatto con la realtà (come accade a chiunque non salga su un tram da vent’anni) e baglioneggia, secondo una ricetta che, oltretutto, non è più di sua esclusiva proprietà. Il baglionismo, infatti, è oggi un male endemico del pop italiano, come dimostra il successo dei Tiromancino: per chi non l’avesse notato, Federico Zampaglione è un Baglioni con la batteria elettronica.

15/06/2003


Allo stadio di Ancona la prima tappa del tour dell’interprete romano, tre ore di canzoni. Il 19 lo spettacolo a Milano

Baglioni, nello show kolossal un duetto con Bocelli


Numeri da circo e 400 figuranti. «Concerto con due anime, una colta e l’altra cialtrona»

DAL NOSTRO INVIATO 
ANCONA - Un’immensa pedana in mezzo al prato circondata da dieci torri illuminanti e di amplificazione, sorgenti luminose e oggetti scenici tutt’intorno fra i quali agiscono in continuazione oltre quattrocento figuranti impegnati nei numeri più vari, dal balletto al mangiafuoco e persino alcune suore sui pattini. 
E poi ancora un’orchestra sinfonica di 33 elementi oltre ai sei della band e quasi tre ore di grandi canzoni per quello che si può definire il più grande musical formato stadio mai tentato in Italia. 
Questo propone Claudio Baglioni, che ha debuttato ieri davanti a circa 18 mila spettatori allo Stadio del Conero di Ancona. Ciliegina sulla torta, un intervento del tenore Andrea Bocelli che, accompagnato da Baglioni alla chitarra, ha eseguito una emozionante rilettura di «Tutto l’amore che posso» dall’album «Piccolo grande amore» del 1972. «La suonavo quando facevo il pianobar - ha spiegato Bocelli - e avevo voglia di cantarla con l’autore». E così è stato. 
Bocelli non è l’unico ospite importante degli show di Baglioni: a Milano, San Siro, il 19 ci sarà Laura Pausini, a Firenze Panariello e a Roma il calciatore Francesco Totti. 
Lo spettacolo, come ha spiegato lo stesso Baglioni, «ha un’anima colta ed una cialtrona. Quella colta è una voglia di teatro totale, quello che piaceva a Wagner, e unisce alla musica altre discipline, ballo, arte figurativa, arte circense, insomma tutto quello che può aggiungere emozione a emozione. L’altra anima è quella cialtrona, il divertimento puro, stile raduno dei reduci, sul palco e fra il pubblico». 
Il via alle 21.25 con uno spettacolare giro dello stadio di Baglioni con chitarra a tracolla cantando classici del passato («Signora Lia», «I vecchi», «Viva L’Inghilterra», «Porta portese»). Poi la nuova «Sono io». Baglioni, camicia e pantaloni bianchi, parla ai fans: «Buona sera a tutti, benvenuti a questa festa: 35 anni di musica e 30 anni di concerti... ma abbiamo ancora molta strada da fare. Nei sogni di tutti c’è sempre un nuovo cammino». E attacca «Strada facendo». E’ il delirio come per le seguenti «Quanto ti voglio», «Un giorno nuovo», «Dagli il via». L’effetto combinato band, orchestra, coreografia è suggestivo e non di rado trascinante. 
Torna «Uomini persi», un brano nato negli anni di piombo. Come in tutte le canzoni del vecchio repertorio proposte nello show, stavolta c’è un ritorno al rispetto totale della partitura originale; al massimo una sapiente aggiunta di smalto ritmico e una dilatazione di introduzioni, finali e suite estemporanee. «Ho azzerato tutti gli esperimenti del passato - confessa Baglioni - dopo che una signora, a un concerto, mi avvicinò con fare sinceramente minaccioso dicendo: "Lei non si deve permettere di cambiare questa canzone («Piccolo grande amore») perché non è più sua, è nostra"». 
Il giro di boa avviene con tre canzoni nuove: «Tutto in un abbraccio», «Mai più come te», «Grand’uomo», accomunate da una pienezza di sentimenti e da un rigore espressivo commoventi. 
Poi con «Fammi andar via», «E tu», «Adesso la pubblicità» gli elementi di contorno si fanno sempre più forti e presenti avvolgendo Baglioni, orchestra, band e pubblico in un abbraccio. L’escalation culmina in una sorta di festa dance. E’ in assoluto lo show più veloce, ricco e meno narcisistico della carriera di Baglioni. 
La potenza dell’insieme ha finito invece per mettere in ombra una simpatica iniziativa dei fans lanciata su vari siti internet il cui slogan era «regaliamo un colore a Baglioni». Foglietti, magliette e sciarpe arancioni sono state divorate dall’oscurità e dagli effetti speciali in una serata in ogni caso magica, trionfale e tutta italiana.

www.corriere.it 
Concerti d’estate: lo speciale sul sito del Corriere e il forum dei lettori 
 

 15/06/2003
Ancona


Un grande concerto? Anche. Ma sicuramente tre ore di un concerto grande. Claudio Baglioni continua la sfida con se stesso iniziata ai tempi ormai lontani di "Oltre" e mette in scena quello che lui chiama palco ma che in realtà è una specie di ponte da portaerei che attraversa in diagonale l'intero campo di calcio, circondato da fari mobili e da dieci torri metalliche, come bracci di gru, che sorreggono l'amplificazione sospesa, diretta verso i vari settori delle tribune.

I mille performer previsti all'inizio si sono man mano ridotti ad "appena" quattrocento dopo lunghe selezioni, ma il numero varierà a seconda dei posti e delle proposte. Ieri ad Ancona, nello stadio del Conero, c'è stata la prima tappa di questa serie di appuntamenti unici che Claudio si è inventato contemporaneamente all'uscita del nuovo album "Sono io, l'uomo della storia accanto" (130mila copie vendute nei primi 20 giorni di uscita): una specie di grande anteprima del progetto che approderà il 18 a Milano per poi spostarsi il 23 a Padova, il 27 a Firenze, quindi in luglio a Roma (1), Napoli(5), Bari (8), Catania (12). Poche tappe per uno show ambizioso e mastodontico che unisce moltiplicandola l'idea del concerto nello stadio con il palco al centro di "Oltre" con le coreografie teatrali a tutto campo del tour "rosso" di "Io sono qui".

Uomo solo al centro dell'attenzione dei fan, Baglioni se ne è portati mezzo migliaio sul palco, coinvolgendoli direttamente nello show e facendoli essi stessi protagonisti. Sono gli artisti della porta accanto, quelli di cui magari ti accorgi poco nella vita normale, ma che danzano, recitano, pattinano, fanno i giocolieri, magari la danza del ventre o i mimi, per poi tornare nella vita normale. Claudio, con la complicità di Pepi Morgia e del coreografo Luca Tommassini, li ha portati con sè per una volta, al centro dell'attenzione, protagonisti di un grande spettacolo.

Sul prato verde che si popola pian piano e la portaerei che funge da palco, Baglioni racconta le sue storie musicali, dominando la scena come un sacerdote azteco sulla cima della sua piramide. Il mondo gli ruota intorno mentre da una parte la band elettrica (che vede il ritorno di Walter Savelli al pianoforte a fianco dell'organo Hammond di Giovanni Boscariol) ha come contraltare sul lato opposto 34 elementi d'orchestra chiamati con archi e fiati a completare il panorama sonoro.

Se questo porta Baglioni a non avere un vero punto di riferimento e a sembrare sempre un po' isolato da ciò che gli suona attorno, la particolare struttura della situazione musicale risulta originale e di grande impatto, e, sia pure con diverse integrazioni elettroniche, cori virtuali e introduzioni digitalizzate, dà un taglio nuovo anche alle vecchie canzoni, rilette e reinterpretate con grande freschezza e non poche riverniciature.

Claudio sceglie di liberarsi in un medley a voce e chitarra girando per lo stadio, di molti suoi classici obbligati, a partire da "Tu come stai". Il resto dello show corre invece con qualche (troppo scarso in verità) rimando al disco nuovo e un percorso trascinante per i brani meglio "interpretabili" e meno scontati del repertorio.

Ma se è piacevole il taglio rock di certi brani, da "Sono io" a "Strada facendo", "Quanto ti voglio", "Un giorno nuovo", "Dagli il via" con la chitarra di Paolo Gianolio ben supportata da quella del secondo chitarrista Danilo Minotti, lo spettacolo è dei performer locali che compaiono in massa, incolonnati, numerosissimi, marciando verso il palco con manganelli rossi, maschere trasparenti, tute bianche, come celerini del futuro durante "Uomini persi". Ma dal ponte occupato Claudio al pianoforte a coda, abbandonato sul ponte oltre l'orchestra, rilegge "Avrai", il suo atto di fiducia nel futuro, mentre i 400 si siedono ovunque e accendono - come tutto lo stadio - le loro lucine.

Le invenzioni teatrali sono tante: le 12 donne velate vestite da cinghie di cuoio che danzano trasformando i veli in ombrelli per "Domani mai", le grandi palle che diventano oggeti di danza e di gioco da parte di altri performer sotto la luna piena, e dopo "Stai su" il ponte invaso da ballerine in bikini e palloni trasparenti per "Quante volte" e ancora i performer che circondano il palco battendo rosse mazze da tamburo nell'aria peri suoni di tam tam di "Cuore di aliante".

Claudio canta a cappella "Buona fortuna" mentre il prato si riempie di gente in movimento con i 400 che seguono "Tutto in un abbraccio" girando tutt'attorno cercando l'abbraccio virtuale della folla.

Del nuovo disco Claudio privilegia i brani più melodici e romantici come "Mai più come te", poi si destreggia fra band e orchestra per una "Grand'uomo" dai diversi volti.

Fra le sorprese Claudio ne riserva una particolare, l'apparizione di Andrea Bocelli, con cui duetta per la vecchia "Con tutto l'amore che posso". A Milano potrebbe esserci Laura Pausini, mentre sono ancora da definire eventuali altre presenze in altre tappe.

Poi è "Fammi andar via" che ridisegna le coreografie del tour rosso in maniera meno drammatica. Claudio si dirige verso il gruppo di danzatori con elmetti e protezioni. Ma non sono questurini in assetto di guerra, le protezioni diventano fasce, che si sciolgono pian piano, che lo circondano e trascinano al centro del palco mentre altri danzatori in abito da sera arrivano dai due lati e danzano a coppie,ele fasce diventano elementi coreografici che si tendono e tendono e avvolgono i corpi. A parte l'effetto "Dr. Gibaud", l'insieme è molto efficace. Cambia anche il gioco delle "Vie dei colori" con sbadieratori in tute e bandiere bianco latte, con due spadaccini, uno bianco e uno nero, che si incrociano come cavalieri e pattinatori a rotelle che irrompono sulla scena, gialli, blu, rossi. È l'inizio dell'apoteosi con ballerine nude in costumi a bolle di plastica trasparenti, danzatori, giocolieri e mangiafuoco, un gran circo che adorna il grande mago di "Acqua dalla luna". Il gioco continua con "Bolero" e i perfomer che distendono strisce di tessuto colorato sul prato, e a una versione acustica di "E tu" segue il grande circo di "E adesso la pubblicità", con odalische, ragazze pugili, clown e perfino suore pattinatrici a denunciare il calderone della tv commerciale.

È il momento delle canzoni per pensare, la "Ninna Nanna" contro la guerra, con il palco invaso da tristi pierrot e giocolieri che ruotano palle di fuoco, e "Noi no" con danzatrici e pierrot che si stringono attorno a Claudio.

"Mille giorni di te e di me" diventa poi una sorta di sabba, mentre un arrangiamento "ambiente" nasconde una versione delicata di "Questo piccolo grande amore" che riporta al tema collettivo "Io sono qui", "La vita è adesso" e una folla in scena che agita ventagli a specchio. "Dimmi se tutto questo ha un senso" si chiede lui stesso tra i versi de "La vita è adesso" guardando la moltitudine che lo circonda e che corre tutt'attorno per "Via". Ma il gran varietà che Baglioni si è fatto costruire addosso ha il senso della sfida all'ignoto, del non sapere in fondo a ogni data, cosa succederà davvero. Il "viaggiatore" va "oltre", curioso.

La tournée di Baglioni è anche legata a una campagna sulla sicurezza stradale con una mostra itinerante dal titolo "La vita è adesso, non perderla per strada", mentre negli stadi dove si svolgeranno gli spetttacoli sarà disponibile in anteprima il nuovo libro "A tempo di musica", curato da Guido Tognetti e Alessandro Dobici, che raccoglie immagini e racconti di cinque anni di concerti di Claudio, dal '98 a oggi.

Giò Alajmo

 15/06/2003
1.000 LIRE L’esordio Claudio Baglioni è nato a Roma il 16 ...


1.000 LIRE L’esordio 
Claudio Baglioni è nato a Roma il 16 maggio 1951, segno zodiacale Toro. Al 1966 risale la sua prima esibizione professionale, in un teatro di varietà, per una paga di sole 1.000 lire. Nel 1970 realizza il suo primo album, dal titolo «Claudio Baglioni». Il successo arriva due anni dopo con «Questo piccolo grande amore» 
120 METRI 
Il palco 
Baglioni è accompagnato nel suo tour da più di 40 ballerini, 400 comparse e da un’orchestra di 33 musicisti. Il palco misura in lunghezza 120 metri e 18 in larghezza. Come coreografia anche 

3 mila palloncini e 150 sfere trasparenti 

Il giornale del mezzogiorno 15/06/203
In vista del «live» dell'8 luglio si cercano artisti locali
Baglioni, domani a Bari 
casting per il concerto

Si terranno domani pomeriggio, domenica, le selezioni per partecipare alla tappa di Bari (8 luglio, Arena della Vittoria) del tour 2003 di Claudio Baglioni. «Ci sono anch'io» è il titolo dell'iniziativa attraverso la quale Pepi Morgia e Luca Tommassini - rispettivamente regista e coreografo del tour - hanno puntato a reclutare centinaia di artisti e atleti per ciascuna delle otto città nei cui stadi Claudio Baglioni ambienterà il suo live 2003. 
Per partecipare occorre scaricare il modulo su www.baglioni.it o www.friendsandpartners.net (per informazioni 080.509.69.31). Gli interessati alla selezione di Bari di scuole di danza varia, artisti di strada, società sportive e ginniche, dovranno garantire il riferimento di un direttore artistico o responsabile. 
Come detto, si terrà martedì 8 luglio, all'Arena della Vittoria, l'unica data in Puglia del tour 2003 di Claudio Baglioni. Per informazioni 080.509.69.31. Prenotazione dei posti presso il Box Office di Bari 080.524.04.64. Questi i prezzi, compresi diritti di prevendita: tribuna numerata coperta e. 40,00; distinti e. 34,50; posto unico curva e. 28,80.
 

Il secolo XIX

15/06/2003


Baglioni delle meraviglie

 
Faraonico il tour partito ieri sera dallo stadio di Ancona e in arrivo giovedì a San Siro
Show con 400 figuranti e maxi-orchestra 
di Renato Tortarolo

Uno show faraonico. Con 400 figuranti in scena, cambi di costume da festa rinascimentale, e un fronte del palco lungo cento metri. Così Claudio Baglioni per il suo nuovo tour, partito ieri sera dallo stadio Conero di Ancona e che giovedì approderà a San Siro.
Che il cantautore avesse in mente una fiera delle meraviglie si sapeva, ma questa volta è più un omaggio alla "grandeur" che alla musica. Anche se lo show dura tre ore e mezza e Baglioni si prodiga fra brani dell'ultimo album "Sono io" e un repertorio lungo trent'anni.
Uno show da vedere, come potrebbe essere a Broadway o a Las Vegas, dove il minimalismo è concesso solo a classici per voce e chitarra come "Strada facendo" o alle nuove "Sono io" e "Tutto in un abbraccio". Ma Baglioni ha ancora voglia di stupire, quindi in delle città toccate dal tour ha selezionato 400 ballerini che si trasformano con rare forme camaleontiche.
Il fronte di fuoco è lungo 100 metri: dal palco centrale dove sta baglioni partono 2 passerelle che si collegano a due palchetti: uno per i 6 musicisti della band, e un altro per i 36 elementi dell'orchestra. Ma non finisce qui: dai palchetti si diramano altre due lunghe passerelle che tagliano longitudinalmente il prato dello stadio. E dove Baglioni e i suoi ballerini passano ripetutamente.
Il pubblico sta da una parte e dall'altra di questa lunga lama illuminata a giorno, intorno alla quale ballano i figuranti in una specie di parco di taglio disneyano. Durante le coreografie i ballerini cambiano almeno due costumi, Diventantdo via via, giocolieri, acrobati, mangiatori di fuoco, kickboxers,pagliacci, suore su pattini.
Suggestiva, ma facile a essere cambiata di volta in volta, l'alpertura con un medley di successi eseguito da solo. Mentre la prima canzone in cui appaiono i figuranti è "Uomini persi". Molto bella anche "Avrai" per pianoforte, voce e violini con i 400 che entrano tutti in kimono bianco, portando una candela e avvolgendo il cantautore.
Farà discutere, invece, "domani" con la coreografia cyber armature di gomma, stile "rollerball": una delle invenzioni di Luca Tommasini,l il ballerino più amato dal rock mondiale, che ha trovato il regista genovese Pepi Morgia, un interlocutore molto fantasioso.

Ai fans di Baglioni piacerà sicuramente il set di "Io resto qua" con il corpo di ballo che agita mille bastoncini luminosi e intermittenti. Mentre nella "via dei colori" entrano in scena cento sbandieratori estratti, probabilmente a sorte, dalla truppa dei figuranti. 
Inedita e curiosa la versione gospel per sola voce e coro a cappella di "buona fortuna". Mentre quanlche fans potrebbe svenire per l'adattamento "dub" quindi molto moderna di "questo piccolo grande amore". A Baglioni piace stupire, e questo spettacolo finirà per disegnargli intorno l'aureola da tycoon di Las Vegas. Dove tutto è gioco. 

15/06/2003
Partito il tour di Baglioni
È partito ieri sera da Ancona il grande tour-evento di Claudio Baglioni che dopo 5 anni riporta l'artista romano nei grandi stadi: 8 serate che sono altrettante "prime", dei veri pezzi unici con ospiti d'eccezione diversi volta per volta, scene e luci differenziati da città a città.


 15/06/2003
«FACCIA A FACCIA»
Domani l’incontro con i lettori di «ViviMilano»


Domani Claudio Baglioni sarà protagonista del «Faccia a faccia» riservato ai lettori di ViviMilano . Alla vigilia dell’atteso concerto di San Siro (giovedì 19) il cantante incontrerà i suoi fan nella Sala Montanelli del Corriere della Sera in via Solferino 26. Due ore di botta e risposta (dalle 15 alle 17), una «chiacchierata» esclusiva con 100 lettori realizzata in collaborazione con Radio 101. Il sito www.rockol.it raccoglie le domande di chi non può partecipare direttamente e ne seleziona 10 da porre a Baglioni durante l’incontro. Prima di lui si erano «confessati» Piero Pelù, 
Cesare Cremonini, Max Pezzali, 

Carmen Consoli, Luciano Pavarotti, 

Irene Grandi. Il prossimo appuntamento con i «Faccia a faccia» di ViviMilano vedrà protagonista Vasco Rossi il 1° luglio.
 

 15/06/2003
ESCLUSIVO. Un intervento di Claudio Baglioni per il nostro giornale in attesa del concerto del 23 giugno


«A Padova come la prima volta»


E voglio che il mio cuore sia come il Pedrocchi: senza porte
«Non canto e suono dentro uno stadio da cinque anni»

Claudio Baglioni

SEGUE DALLA PRIMA 
prima volta. Non esiste la routine. Ogni vigilia è al cardiopalma. Da sempre. E, anche se mi ci sono quasi rassegnato, non riesco ad abituarmici. Forse perché alla paura non ci si abitua mai. Alla sola idea di trovarmi al centro di uno stadio, mi sento attraversare da una scarica di adrenalina difficile da sostenere, dalla quale cerco di ricavare l'energia che serve -e ce ne vuole tanta- a raccogliere la sfida. Perché è più o meno come trovarsi da soli, in mezzo a una spiaggia deserta, nel momento nel quale il più burrascoso degli oceani ha deciso di scaricarti addosso un'onda gigantesca. Non suono in uno stadio dal '98, ma so cosa significa veder ondeggiare a ritmo di musica una muraglia di corpi, avvertire che i loro cuori battono insieme al tuo, mentre decine di migliaia di voci intonano tua una canzone. E' un'emozione senza paragoni. In realtà, il 23 giugno al centro dello Stadio Euganeo (che, per una notte almeno, diventerà il secondo luogo di Padova nel quale non c'è il prato che ci si aspetta!) non sarò solo. Sei straordinari musicisti, 42 elementi di orchestra, un balletto di 80 persone e quasi un migliaio tra performer, atleti e artisti di strada, infatti, animeranno, insieme a me, qualcosa di più di un semplice concerto: uno spettacolo, ogni sera, diverso. E non per un particolare gusto per il kolossal o perché -come si dice- i grandi spazi chiamano i grandi numeri. Al contrario. Il concerto che ho in mente è la risultante di una pluralità di voci, di linguaggi, di gesti, di elementi. Ogni concerto sarà diverso perché ogni sera daremo una diversa lettura, una diversa interpretazione, una nuova valenza a questo nostro dividere la scena. Proprio come in uno spartito, dove ogni nota ha un valore fondamentale, senza il quale la musica non sarebbe completa e, comunque, non sarebbe più la stessa. E questo accento sull'insieme, sul valore di una molteplicità costituita da diverse individualità è uno dei temi di questo mio nuovo disco. Una riflessione sull'importanza dei tanti io che con le loro piccole storie animano la grande storia la quale, senza queste mille anime sconosciute, non sarebbe quell'affascinante linea che conosciamo, ma un disordinato e slegato insieme di segmenti. Ma, forse, la vera novità di questo appuntamento nei grandi stadi, non sarà tanto nella struttura dello show, nella presenza di altri artisti e nel grande spazio lasciato all'improvvisazione e alla sorpresa. Saranno le canzoni. Perché, in questo tour, per la prima volta, ho deciso di ripercorre tutti i momenti per me più significativi di questi trentacinque anni di musica, riproponendo anche canzoni importanti che non suono più dal vivo da molto tempo. Suonarle tutte (come vorrei) non è fisicamente possibile, ma, ho cercato di non sacrificare nulla di quelle parole e quelle note che legano la mia piccola storia alla vostra, con la speranza di riuscire a regalare una notte che valga la pena di essere ricordata. Una notte nella quale anche il mio cuore sia, per voi, senza porte, come le sale del Pedrocchi, uno dei luoghi simbolo di questa straordinaria città
.

 15/06/2003
Stadio Euganeo, le prevendite

E' partito ieri sera da Ancona il grande tour-evento di Claudio Baglioni che dopo 5 anni riporta l'artista romano nei grandi stadi: 8 serate che sono altrettante prime, dei veri pezzi unici con ospiti d'eccezione diversi volta per volta, impianti scenografici e luci differenziati da città a città. Il palco è di 2000 metri quadrati. Siamo di fronte ad una produzione colossale, come mai era successo. Uno spettacolo da non perdere. L'appuntamento con lo stadio Euganeo di Padova è per il 23 luglio. I biglietti sono disponibili fino al 20 giugno nelle prevendite abituali e il 23 giugno alle biglietterie dello stadio Euganeo, a partire dalle ore 11. I prezzi: tribuna numerata 40 euro, tribuna non numerata 25 euro, più diritti di prevendita. il concerto è organizzato dalla «Zed!» in collaborazione con il nostro giornale. Per chi volesse vedere immagini del backstage, curiosità e allestimento del palco, può farlo visitando il sito www.baglioni.it

Il corriere Adriatico

14/06/2003
Questa sera alle ore 21 il concerto di Baglioni al Del Conero 
Bocelli sul palco con Claudio 

ANCONA - Sarà Andrea Bocelli la ciliegia sulla grande torta che Claudio Baglioni ha preparato per il pubblico che questa sera invaderà lo stadio Del Conero di Ancona. 

Il tenore, amico di Claudio, ha accettato di buon grado di fare il "testimonial" di quello che si preannuncia l'evento di questa estate. Non conosciamo la scaletta, ma è prevedibile che Bocelli abbia almeno tre interventi canori. Come, non si conosce la sequenza dei brani che sarà proposta. Sicuramente non più di tre o quattro brani dal nuovo album che è già balzato in testa alle classifiche. 

"L'album ruota intorno al concetto "ricomincio da me" - ha spiegato Baglioni - Dopo tre dischi molto complessi, introspettivi e un po' difficili, sentivo il bisogno di trovare un linguaggio più diretto e comunicativo, di evitare marchingegni letterari o poetici. E anche 'Sono io' cerca di evidenziare il bisogno di ritrovare l'identità di ognuno e la storia individuale che è degna di appartenere alla grande storia del mondo". 

La canzone è una confessione a una donna, a un figlio ("io ad un figlio non ho dato tutto", canta Baglioni), a se stesso ("'ho dato paradiso e inferno...la vita in gioco per quattro spiccioli di eterno") e a tutti gli altri di non sapere cosa è stato dato e tolto e un ritornello pronto ad entrare nei cori da stadio: "Con questa faccia che sta sempre lì da parte con queste braccia che per te son qui aperte, chiedo perdono se non so chi sono io" e una conclusione con il coro "darsi più amore è l'unica speranza". 

Dunque, è giunto il gran giorno. L'evento è di quelli che si ricorderanno. Otto tappe per questa nuova esperienza di Claudio Baglioni che proseguendo sulla via del colore propone l'arancione: una tinta solare, ma anche con un accento scuro. E questa sera il Del Conero si aprirà dopo nove giorni di inutile assedia di fans, curiosi e fotografi che hanno cercato di carpire qualche curiosità di quanto si stava facendo all'interno del "bunker". Uno stadio che è diventato una fucina dove le idee messe giù a tavolino si sono concretizzate per un spettacolo che, uscendo dalla prassi di Baglioni, lascia molto all'improvvisazione. Un canovaccio sul quale si snodano tre ore di musica e balletti, d'interventi esterni e invenzioni immediate, tanto da far dire all'artista che ogni tappa sarà unica. 

Sarà interessante vedere come si muoveranno i 300 "figuranti" reclutati alle selezioni al Barfly. Neofiti e professionisti, artisti di strada e semplici comparse. Con il corpo di ballo fisso saranno in 350 a correre, ballare, emozionare sul palco e fuori. Un palco enorme che prende buona parte della superfice del campo. Non ci sarà pubblico sull'erba. Grande attenzione, poi, è stata data al gioco di luci: ci saranno alcune innovazioni, in questo caso tutte da vedere. Ovviamente, bocche cucite. Nessuno vuole svelare nulla. E i partecipanti all'evento hanno la consegna del silenzio. Tre ore di esibizione, un centinaio di artisti, un'orchestra di 42 elementi, danzatori e performers trovati interpellando varie Accademie di Belle arti e un grande spazio scenico che prenderà tutto lo stadio per dare l'idea di un set cinematografico. 

Ultimi biglietti in vendita anche oggi presso il T.box in via Cameranense c/o PalaRossini tel. 071.2901224, dalle ore 10,30 alle ore 12,30 e dalle 14,30 alle 22.00. Inizio del concerto alle ore 21, i cancelli apriranno alle ore 18,30. 
STEFANO FABRIZI 

Il corriere Adriatico

14/06/2003
Protagoniste sette ballerine del Fermano 
Sul palco con Baglioni Un sogno che si realizza 


TORRE SAN PATRIZIO - Sul palco con Baglioni. Sarebbe il sogno di moltissime ragazze di tutta Italia e che sette danzatrici del Fermano sono riuscite a realizzare. Faranno parte del corpo di ballo che accompagnerà il cantante nel suo concerto anconetano di stasera. Chiamate alle selezioni grazie alla collaborazione tra l'associazione Idea di Torre S.Patrizio presieduta da Loredana Campanella e la scuola di danza Salut et Gratia di Ancona diretta da Patrizia Bianchi, le sette ballerine del Fermano, insieme all'insegnante e coreografa del corso Michela Fossà, hanno superato i provini e questa sera si esibiranno sul palco interpretando due brani di Claudio Baglioni. "E' una grande soddisfazione", ci dice Loredana, anch'ella sul palco, "ed è stato premiato il nostro lavoro svolto con passione e impegno durante il corso iniziato nel settembre del 2002". Loredana Campanella di Torre San Patrizio, Lucia Gironacci di Monte Urano, Pina Innamorati di Rapagnano, Maria Elena Redondi di Fermo, Dorella Ramini di Fermo, Giulia Valeriani di Fermo, insieme a Orietta Tavani originaria di Ancona formano il gruppo ha già vissuto un'esperienza speciale provando i passi insieme a Baglioni e che questa sera vivranno un'emozione particolare quando saliranno sul palco davanti a migliaia di spettatori. 

MAS.V. 

Il corriere adriatico

14/06/2003
Manifesto "adattato" 
Un Baglioni da serie A 


Che Claudio Baglioni sia diventato un portafortuna dei colori biancorossi è noto, visto che la sua presenza nella decisiva e sofferta partita col Venezia ha portato molto bene. Ma ieri abbiamo scovato in via Scosciavalli (nella foto Tifi) uno dei suoi manifesti per il concerto di stasera opportunamente... modificato in versione Ancona da due giovani tifosi. Si chiamano Edoardo e Matteo Vichi. L'Ancona in serie A ha scatenato una fantasia senza confini... 



IL corriere Adriatico

14/06/2003
Non solo un rapporto di lavoro con il regista Pepi Morgia 
Un'amicizia consolidata 


ANCONA - Nel trentennale viaggio tra palchi, teatri e stadi c'è molto di lui. E non solo della sua creatività. Della sua professionalità. Forse la maggior componente a legare due artisti è il rapporto umano. La stima. L'amicizia. Da Claudio Baglioni a Pepimorgia. Dichiarata direttamente dal palco. 

Quando ha avuto il primo contatto con Claudio Baglioni? "E' realmente iniziato trenta anni fa. Siamo cresciuti insieme. Anche professionalmente. Prima ero il suo light designer. Ora il regista. E mi ha dimostrato che rivesto un ruolo importante anche nella vita di tutti i giorni". 

Com'è fuori dal palco? "Quello di ieri sera, quello che ride, scherza, canta. Non introverso e timido come qualcuno può pensare". 

Si ricorda il primo incontro? "Parliamo della fine degli anni '70. Si trattava della tournèe promozionale dell'Rca che portava in giro per l'Italia i nuovi talenti. E quando ha fatto il primo tour: "Sabato Pomeriggio" ero già con lui". 

In precedenza aveva questo rapporto forte anche con De Andrè. "Infatti. Molti mi ricordano come il suo regista storico. Con Fabrizio eravamo legati a doppio filo". 

Ma sappiamo anche del suo stretto legame con altri artisti: Renato Zero, Ron, Tosca o Laura Pausini. "Ci sono artisti con cui lavoro bene, altri con cui un feeling particolare ci spinge a frequentarci anche fuori dal lavoro. Ci si vede a cena, nei ristoranti. E quando ci incontriamo sembrano racconti di reduci". 

E.B.

 14/06/2003
MUSICA 
Cammariere miglior «live»

LAMEZIA TERME. Alla lunga lista di cantanti premiati per il miglior «live» (il miglior concerto) si aggiunge anche il nome di Sergio Cammariere (nella foto) che ha ricevuto il riconoscimento «Fatti di musica», assegnato da una giuria di promoter e produttori musicali di Assomusica.
Negli anni precedenti il premio è stato attribuito a Ligabue, Fabrizio De Andrè, Biagio Antonacci, Paolo Conte, Fiorella Mannoia e, lo scorso anno, a Renato Zero. «Fatti di Musica», la rassegna di concerti organizzata dal promoter Ruggero Pegna, si svolgerà quest'anno nei mesi di luglio ed agosto in varie località della Calabria.
Tra i live che saranno presentati e premiati, parteciperanno quelli dei Tiromancino per la nuova musica italiana, di Carmen Consoli, nella sezione delle migliori cantanti italiane, Angelo Branduardi per il successo internazionale, Lucio Dalla, nella sezione riservata ai migliori autori italiani, Gino Paoli per la discografia, Massimo Ranieri per l'allestimento e Vinicio Capossela per la sezione originalità
. Un premio speciale come migliore produzione dell'anno, sarà consegnato a Claudio Baglioni.



Il Corriere adriatico

14/06/2003


Il riconoscimento "Fatti di Musica" per il live italiano sarà consegnato al cantautore romano 
Premio speciale per la "migliore produzione dell'anno" 

LAMEZIA TERME - Il 2003, dal punto di vista musicale, è certamente l'anno di Sergio Cammariere. Dopo tutti i riconoscimenti a Sanremo e le numerose settimane nelle classifiche degli album più venduti, è in arrivo il Premio di "Fatti di Musica" anche per il suo concerto. "Fatti di Musica", la rassegna del miglior live italiano, che da otto anni presenta e premia i concerti indicati da una giuria di promoter e produttori musicali associati Assomusica, con ogni probabilità gli attribuirà il prestigioso riconoscimento per il "miglior live" dell'anno, tra quelli prodotti per tour nazionali. Sono esclusi gli eventi unici.

Questo premio è stato ritirato da artisti come Ligabue, Fabrizio De Andrè, Biagio Antonacci, Paolo Conte, Fiorella Mannoia e lo scorso anno da Renato Zero. 

L'edizione 2003 di "Fatti di Musica", ideata ed organizzata dal promoter Ruggero Pegna, si svolgerà come consuetudine nei mesi di luglio ed agosto in varie località della Calabria. 

Tra i live che saranno presentati e premiati in quest'ottava edizione quelli dei Tiromancino per la "nuova musica italiana", Carmen Consoli nella sezione delle "migliori cantanti italiane", Angelo Branduardi per il "successo internazionale", Lucio Dalla, nella sezione riservata ai "migliori autori italiani", Gino Paoli per la "discografia" , Massimo Ranieri per "l'allestimento", Vinicio Capossela per l'"originalità".

Un premio speciale per la "migliore produzione dell'anno" sarà consegnato a Claudio Baglioni, la cui unica data per Calabria e Sicilia si effettuerà a Catania. 

La rosa completa dei live premiati in "Fatti di Musica 2003" sarà resa nota a fine mese. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito internet www.ruggeropegna.it. 

A.D.

Il corriere adriatico

 14/06/2003
Viaggeremo insieme 

... tante (più il tempo passa, più il loro numero cresce: un'equazione inevitabile per chi fa questo mestiere!) che, ogni volta che mi trovo a pensare ad una scaletta, precipito nello sconforto. Ad ogni esclusione, il dolore aumenta. 

Belle o brutte, infatti, le canzoni sono un po' come i figli. Vuoi bene a tutti. D'altra parte è ovvio che suonarle tutte (come vorrei) non è fisicamente possibile. 

Ecco perché ho cercato di non sacrificare nulla di quelle parole e quelle note che legano la mia piccola storia alla vostra, con la speranza di riuscire a fabbricare un sogno, se possibile, ancora più grande di quello che ci ha visti insieme l'ultima volta. Forse perché, oltre al dono che ho ricevuto e a voi che, con la vostra passione continuate a mantenerlo vivo, devo qualche cosa anche a queste canzoni. Sono loro, infatti, che mi permettono di abitare da così tanto tempo nei vostri cuori e nei vostri pensieri e che, ogni volta che mi tornano indietro, attraverso i vostri gesti, i vostri sguardi, le vostre voci, mi regalano emozioni indimenticabili. 

Come indimenticabile mi augurò sarà, anche per voi, la prossima notte di note che passeremo assieme. 

CLAUDIO BAGLIONI 

Il giornale del mezzogiorno

 14/06/2003
Sembrano lontani i tempi in cui Andria era etichettata come una cittadina del sud dalla quale stare alla larga, nella quale, le uniche cose a fare ........

Sembrano lontani i tempi in cui Andria era etichettata come una cittadina del sud dalla quale stare alla larga, nella quale, le uniche cose a fare notizia erano la criminalità ed il contrabbando. 
Da qualche anno a questa parte, la terra fedele a Federico II sembra essersi svegliata, ospitando manifestazioni nazionali ed internazionali come "Castel Dei Mondi" e "Qoco" che hanno messo sotto gli occhi di tutti le potenzialità di questa città e negli ultimi anni è stata inserita come tappa delle tournèe di artisti importanti quali Battiato, Noa, Baglioni, Ligabue, De Gregori e Subsonica. 
Proprio questi ultimi nel loro spettacolo hanno sottolineato il calore con il quale sono stati accolti da gente proverbialmente capace di svenarsi per una partita di calcio o per un buon artista. 
L'augurio che tutti noi facciamo è che Andria, continui ad essere un'isola felice, capace di calamitare l'attenzione di chi l'aveva messa all'indice. 

Graziano Tucci, Valeria Giannella

Il corriere Adriatico

 14/06/2003
Ancora disponibili i biglietti per il concerto

Ultime ore per consegnare i tagliandi in redazione

ANCONA - Fino alle ore 12 di questa mattina per consegnare gli ultimi tagliandi e poi vedremo chi saranno coloro che avendone raccolti di più saranno tra i nostri dieci lettori che avranno il biglietto omaggio per vedere il concerto di Baglioni domani allo stadio Del Conero. Ultime ore anche per acquistare i biglietti nelle abituali prevendite, mentre nel giorno di sabato presso il T.Box dello stadio. Infine, ricordiamo che sabato con il giornale sarà dato in omaggio il poster autografato di Claudio Baglioni: un regalo esclusivo per augurare a tutti... buona fortuna.

Il centro

14/06/2003
CULTURA E SOCIETA'
Claudio Baglioni in concerto Per il nuovo tour l'artista romano sarà accompagnato da una orchestra abruzzese 

Un'orchestra abruzzese per Baglioni
Domani l'apertura del tour
allo stadio di Ancona
E' la sinfonica «Ars Musica» diretta da Antonio Cericola


Claudio Baglioni torna nei grandi stadi delle principali città italiane con un singolare tour. Da domani, partendo dallo stadio di Ancona, si accende nuovamente l'universo di suoni, di colori e di emozioni: un insieme di magia e suggestione che si rinnova ogni volta, nelle scenografie e nei riflessi, nel carattere e negli accadimenti. Uno spettacolo grandioso e imponente, diverso di volta in volta, grazie al coinvolgimento di artisti, ballerini e performer, reclutati in ognuna delle 8 città del tour, ideato da Baglioni insieme allo scenografo Pepi Morgiae al coreografo Luca Tommasini. Tra le novità del tour la presenza di un'orchestra abruzzese.
Si tratta della sinfonica Ars Musica diretta da Antonio Cericola, direttore e compositore tra i più stimati e quotati dell'ultima generazione. La produzione dell'orchestra è affidata alla Multimedia artisti associati di Pescara diretta da Bruno Leombroni. Per questa realizzazione Baglioni ha puntato su giovani artisti abruzzesi la cui scelta, non casuale, ha privilegiato la competenza e la professionalità di musicisti che, nonostante la loro giovane età, hanno già acquisito un valido bagaglio di esperienze. Capaci di assicurare un livello artistico di qualità, provenienti da ambienti eterogenei ma che respirano una tradizione musicale fortemente radicata in Abruzzo, essi si avvalgono di una preparazione accurata che trova nel direttore Cericola il naturale riferimento.
L'orchestra sinfonica Ars Musica è un organico che si prefigge come obiettivo primario di favorire la crescita culturale e artistica dei giovani musicisti, collocandosi come importante punto di riferimento dell'Abruzzo. Composta da oltre 30 elementi accuratamente selezionati e preparati, l'orchestra si avvale della direzione artistica nonché della competenza didattica di Antonio Cericola, direttore stabile.
Tra le precedenti esperienze dei suoi componenti un'incisione per il cd di Marco Werba per il film «Zoo» con Asia Argento, il sodalizio con il pianista jazz Lerry Willis.
Il repertorio spazia da Bach ai capolavori del sinfonismo ottocentesco fino alla musica del Novecento. Innovativi risultano i programmi da concerto in cui i classici sono affiancati da pagine meno consuete tratte da una letteratura più moderna.
Invitata al tour estivo 2003 di Claudio Baglioni, l'Orchestra sinfonica Ars Musica sarà presente a tutti gli appuntamenti della tournée negli stadi delle maggiori città italiane.
L'organico è il seguente:
flauto, Stefano Mammarella; oboe, Fabrizio Santeusanio; clarinetto, Maurizio Croci; corni, Fausto Leli, Gianfranco Di Donatantonio; trombe, Domenico Di Francesco, Nicola Giuliani; tromboni, Matteo Di Matteo, Renato La Mantia; violini, Federica Vignoni, Alberto Fabiani, Sonia Cusenza, Chiara Leonzi, Domenico Mancini, Marialetizia Massetti, Dora Ruggiero, Morena Di Gennaro, Alessio Giuliani, Silvia Di Virgilio, Catia Graziaplena, Sabina Graziaplena, Clara Desiderio, Chiara Aventaggiato; viole, Chiara Piersanti, Fabrizio Pagliarone, Erika Alessandrini, Alessandra Terra; violoncelli, Antonio D'Antonio, Rony Beraha, Federico Orlando, Daniela Di Felice; contrabbassi, Paolo Di Camillo, Umberto Ciaramellano.

la sicilia

14/06/2003

LEONARDO LODATO 
L'amore che i fan nutrono per Claudio Baglioni, dai tempi di «Questo piccolo grande amore» ad oggi, è risaputo. Il 5 giugno scorso, grazie alla collaborazione dei promoter della data catanese del tour estivo dell'artista romano, abbiamo deciso di offrire la possibilità a cinque lettori - oggi aumentati a dieci - di incontrare il loro idolo che ha sempre amato il contatto con il pubblico. Ed ecco che all'indirizzo segreteria@ngweb.it è arrivata una valanga di lettere (il concorso, a proposito, si chiuderà il 10 luglio). La «commissione», composta da due giornalisti de «La Sicilia» ed uno del sito www.lasicilia.it, ha dato una prima lettura ad alcune e-mail - ne sono arrivate oltre quattrocento in meno di dieci giorni - e la cosa che ha più colpito, è che molte provengono da altre regioni, tante addirittura dall'estero. Tra i messaggi giunti fino a ieri, vogliamo sottoporne qualcuno ai nostri lettori. Non sono quelli dei «vincitori» perché tutti, compresi quelli pubblicati oggi, verranno riletti attentamente e giudicati in seguito. Il primo è di un illustre personaggio e crediamo che sia utile pubblicarlo. 
Carissimo Claudio Baglioni, conosci bene il dramma che tantissimi bambini (in Italia e all'estero) vivono riguardo al loro sfruttamento sessuale e alla pedofilia. Chi ti scrive è don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione Meter (www.associazionemeter.it) impegnata nel promuovere i diritti dell'infanzia contro la pedofilia: che ne diresti di fare un piccolo accenno durante il tuo concerto? Di spendere, se lo riterrai opportuno, una parola di testimonianza per l'impegno della nostra associazione Meter. Un caro abbraccio. Una benedizione per il tuo lavoro e la tua missione di parlare e cantare della vita con le tue canzoni. 
don Fortunato Di Noto 
Dicevamo della tante lettere che sono arrivate dall'estero, come quella di Laura Cantarella proveniente dall'Australia, oppure quella di Emanuela Sanfilippo Allen che ci scrive da Hendersonville, negli Stati Uniti. 
Da un po' più vicino, Siracusa, arriva la lettera di Carmela Lo Manto: «Ho sempre ascoltato con molto interesse e con il cuore le tue canzoni, che mi hanno sempre emozionato, sono piene di amore, sentimenti e ti chiedo come può essere che nonostante tutto ciò che ci circonda, tutte le cattiverie, tutte le cose brutte inspiegabili, tu riesci ancora a credere così fortemente all'amore? E cos'è che ti fa ancora andare avanti senza farti arrendere? A presto, una tua grandissima e eterna ammiratrice. 
La cascata di lettere prosegue: 
Come ci si adegua al mercato, cambiando musicalità e testi delle canzoni? Me lo sono sempre chiesto. 
Valerio, Catania 
Sono una tua fan di trent'anni. Ti seguo dall'età di 8 anni e continuo (con ancora più entusiasmo) a comprare i tuoi dischi. Hai mai pensato di ritirarti dalla vita pubblica, facendo scelte simili a Battisti o Mina, per goderti momenti più intimi con i tuoi cari? O hai «bisogno» della gente? 
Katia, Messina 
Ci siamo incontrati spesso ma tra la folla ero come una foglia di un albero che non poteva essere notata. Grazie per questo magnifico disco che ci hai donato. Patapan mi ha colpita al cuore anche se non ho mai avuto un padre. Mi sono chiesta se mai scriverai una canzone per dire a tua madre che l'ami. Non aspettare che sia troppo tardi, io non ho fatto in tempo. probabilmente l'hai già scritta ma la pubblicherai mai? 
Eleonora Perotti, Mantova 
Perché non vieni mai a suonare ad Aosta? Nella tua carriera in più di mille date di tour, da Solo passando per Assolo, Assieme, i tour dei colori, fino ad arrivare ad Acustico 2000 ed InCanto, non sei mai venuto a suonare in Valle d'Aosta. Ci spetta il primato della tua mancanza. Grazie per aiutarmi con la tua musica a superare i momenti difficili di ogni giorno. 
Lorenzo, Aosta 
Hanno scritto anche tanti ragazzi che pongono a Baglioni quesiti puramente tecniche (come Davide e Carlo che scrivono da Palermo, Toto da Caltanissetta), mentre la catanese Claudia, che si sposa a settembre, vorrebbe invitare il cantante al matrimonio. 
Ricordiamo che soltanto dieci lettori avranno la possibilità di incontrarlo, ma a tutti assicuriamo che consegneremo a Baglioni l'intero «malloppo» di mail. Chi lo sa, potrebbe venirne fuori un simpatico volume o potremmo convincere Claudio a rispondere personalmente, magari via mail ai tanti messaggi. 
A tutti, rivolgiamo l'invito a continuare a scriverci e, soprattutto, a non dimenticare, con l'intestazione «SCRIVI A CLAUDIO BAGLIONI», di indicare nome, cognome, indirizzo e numero di telefono.

Il gazzettino

14/06/2003
AD ANCONA 
Marika e Federico sui pattini per accompagnare Baglioni 


Ballare sui pattini accompagnando Claudio Baglioni in concerto. Un sogno? No, realtà. Accadrà stasera ad Ancona dove Marika Zanforlin e il suo partner Federico Degli Esposti saranno protagonisti della coreografia nell'esibizione del celeberrimo cantante romano.
Il pattinaggio artistico è una disciplina elegante e spettacolare e la rodigina Marika Zanforlin, portacolori della F.lli Pavanello Olimpica Skaters, è una dei migliori interpreti a livello mondiale tant'è che con il bolognese Federico Degli Esposti detiene la medaglia d'argento iridata.

Sul palco allestito allo Stadio del Conero e davanti ai previsti 30 mila spettatori, Marika Zanforlin e Federico degli Esposti si esibiranno insieme ad altre tre coppie della nazionale: Venerucci-Palazzi Rossi, Casadei-Ronci e Marzocchini-Fabbri. Gli otto pattinatori saranno protagonisti della coreografia di "Le vie a colori" ma saranno impegnati anche per il resto dello spettacolo che vedrà la partecipazione straordinaria anche di Andrea Bocelli.

Un appuntamento che per Marika Zanforlin sarà sicuramente emozionante, come lo sono già state le prove dell'altra sera, perchè il tutto avverrà davanti a una platea di 30 mila spettatori e insieme a ... Claudio Baglioni.

Claudio Domenica pomeriggio 15 giugno sara' in conferenza stampa all'hotel Sheraton Nicolaus di Bari dopo di che inizieranno le selezioni per "ci sono anch'io"

 13/06/2003


ANCORA BIGLIETTI DISPONIBILI 

Scatta la caccia al «posto numerato» per il concerto che Claudio Baglioni terrà a Catania allo stadio Angelo Massimino il prossimo 12 luglio, a chiusura del Tour 2003. Ma i biglietti per tutti gli altri settori («tribuna B» e curve) sono ampiamente disponibili presso tutte le prevendite abituali, sparse nelle province siciliane e calabresi. Il call center che è stato attivato già da alcune settimane per dare tutte le informazioni sull'unico concerto in Sicilia del cantautore romano (tel. 095.509615) è stato bombardato nelle ultime ore dalle telefonate dei fan, che chiedevano notizie su una presunta indisponibilità di biglietti. In realtà Giuseppe Rapisarda, organizzatore della data siciliana, ribadisce che «al momento sono stati suddivisi in tutte le prevendite quasi 17.000 tagliandi». Le uniche difficoltà sono legate in queste ore soltanto alla disponibilità dei «posti numerati» della tribuna coperta dell'ex Cibali, che in questo momento possono essere comprati in alcune prevendite; tra queste a Catania da Box Office (095.7225340) e da Primafila (095.7151740) ed a Palermo da Box Office presso Ricordi Mediastore (091.335566), Ellepì Dischi (091.323084), Dischery (091.205808) e Master Dischi (091.323151). Il costo dei biglietti per il concerto di Catania è di euro 57,50 (diritti inclusi) per la tribuna numerata coperta e di euro 28,80 (diritti inclusi) per il posto unico (tribuna B e curve).

Corriere Adriatico

 13/06/2003
DOMANI CONCERTO IMPERDIBILE BAGLIONI APRE IL NUOVO TOUR 

Il fine settimana straordinario di Ancona si apre domani con il concerto di Claudio Baglioni allo stadio del Conero. Dopo cinque anni, l'interprete romano torna ai grandi spazi e lo fa con un progetto, ancora una volta, innovativo: non un tour in senso stretto, ma sette pezzi unici, per altrettante "prime", caratterizzate, tra l'altro, da ospiti, impianti scenografici e quadri luce diversi di città in città. Oltre tre ore di show live, nelle quali il musicista romano - accompagnato da un supergruppo di 6 musicisti e da un'orchestra di 30 elementi, artisti e acrobati - presenterà alcuni assaggi del nuovo album "Sono io, l'uomo della storia accanto", insieme al meglio di un repertorio unico e intramontabile, che unisce e appassiona, ormai, tre generazioni e racchiude alcune tra le pagine più belle e amate dell'intera musica leggera italiana. Uno spettacolo da non perdere che Ancona ospita per la prima tappa prima del tour nazionale.

 13/06/2003
Un'orchestra abruzzese per Baglioni
DOMANI L'APERTURA DEL TOUR ALLO STADIO DI ANCONA
E' la sinfonica «Ars Musica» diretta da Antonio Pericola

Claudio Baglioni torna nei grandi stadi delle principali città italiane con un singolare tour. Da domani, partendo dallo stadio di Ancona, si accende nuovamente l'universo di suoni, di colori e di emozioni: un insieme di magia e suggestione che si rinnova ogni volta, nelle scenografie e nei riflessi, nel carattere e negli accadimenti. Uno spettacolo grandioso e imponente, diverso di volta in volta, grazie al coinvolgimento di artisti, ballerini e performer, reclutati in ognuna delle 8 città del tour, ideato da Baglioni insieme allo scenografo Pepi Morgiae al coreografo Luca Tommasini. Tra le novità del tour la presenza di un'orchestra abruzzese.

Si tratta della sinfonica Ars Musica diretta da Antonio Cericola, direttore e compositore tra i più stimati e quotati dell'ultima generazione. La produzione dell'orchestra è affidata alla Multimedia artisti associati di Pescara diretta da Bruno Leombroni. Per questa realizzazione Baglioni ha puntato su giovani artisti abruzzesi la cui scelta, non casuale, ha privilegiato la competenza e la professionalità di musicisti che, nonostante la loro giovane età, hanno già acquisito un valido bagaglio di esperienze. Capaci di assicurare un livello artistico di qualità, provenienti da ambienti eterogenei ma che respirano una tradizione musicale fortemente radicata in Abruzzo, essi si avvalgono di una preparazione accurata che trova nel direttore Cericola il naturale riferimento.

L'orchestra sinfonica Ars Musica è un organico che si prefigge come obiettivo primario di favorire la crescita culturale e artistica dei giovani musicisti, collocandosi come importante punto di riferimento dell'Abruzzo. Composta da oltre 30 elementi accuratamente selezionati e preparati, l'orchestra si avvale della direzione artistica nonché della competenza didattica di Antonio Cericola, direttore stabile.

Tra le precedenti esperienze dei suoi componenti un'incisione per il cd di Marco Werba per il film «Zoo» con Asia Argento, il sodalizio con il pianista jazz Lerry Willis.

Il repertorio spazia da Bach ai capolavori del sinfonismo ottocentesco fino alla musica del Novecento. Innovativi risultano i programmi da concerto in cui i classici sono affiancati da pagine meno consuete tratte da una letteratura più moderna.

Invitata al tour estivo 2003 di Claudio Baglioni, l'Orchestra sinfonica Ars Musica sarà presente a tutti gli appuntamenti della tournée negli stadi delle maggiori città italiane.

L'organico è il seguente:

flauto, Stefano Mammarella; oboe, Fabrizio Santeusanio; clarinetto, Maurizio Croci; corni, Fausto Leli, Gianfranco Di Donatantonio; trombe, Domenico Di Francesco, Nicola Giuliani; tromboni, Matteo Di Matteo, Renato La Mantia; violini, Federica Vignoni, Alberto Fabiani, Sonia Cusenza, Chiara Leonzi, Domenico Mancini, Marialetizia Massetti, Dora Ruggiero, Morena Di Gennaro, Alessio Giuliani, Silvia Di Virgilio, Catia Graziaplena, Sabina Graziaplena, Clara Desiderio, Chiara Aventaggiato; viole, Chiara Piersanti, Fabrizio Pagliarone, Erika Alessandrini, Alessandra Terra; violoncelli, Antonio D'Antonio, Rony Beraha, Federico Orlando, Daniela Di Felice; contrabbassi, Paolo Di Camillo, Umberto Caramellano.

Il corriere adriatico

 13/06/2003
"Claudio, sei il sesto evangelista" 


ANCONA - Bello e suggestivo l'incontro tra Claudio Baglioni e i suoi fan. Arriva attorno alle 17 presso l'aula Magna dell'Università Politecnica delle Marche: in completo bianco e in clamoroso ritardo sui tempi nei quali l'incontro era stato fissato. Ma il 'suo' pubblico non l'ha abbandonato... si scusa Baglioni: "Non ho scuse sufficienti ma il calendario di questi giorni è così pieno d'impegni che i ritardi si susseguono per tutta la giornata". 

Inizia l'incontro e l'occasione per vedere e porgere una domanda al cantante romano è per molte ragazze irripetibile e il ritmo con quale vengono poste diventa frenetico. Baglioni si racconta e inizia parlando del suo ritorno musicale alle origini: "Ho sentito il bisogno di tornare ai miei pezzi che parlano d'amore; in un'epoca confusa come quella che stiamo vivendo, l'amore è una medicina e un ponte verso un futuro migliore". 

Poi introduce il suo concerto e ne parla come fosse una relazione d'amore: "Ogni concerto è una storia a se e ogni volta che ho la possibilità di cantare su di un palco riesco ad esprimere la mia voglia di libertà. Sono una persona molto malinconica e quando posso raccontare la mia vita, mi sento come stessi vivendo un rapporto d'amore. Certo, tanta è la tensione che arriva prima dello spettacolo, proprio come se si dovesse sostenere un esame, anche se tutto viene preparato nei minimi particolari; poi, all'interno di uno stadio (nell'occasione il Del Conero) ci si ritrova a vivere sensazioni completamente diverse".

La platea (circa 200 le persone che hanno atteso in trepidazione Baglioni) inizia a scaldarsi e c'è chi addirittura lo definisce il sesto evangelista: "Bhe - sorride Baglioni- allora vi saluto volando via... direi di non meritare nemmeno un centesimo di quello che mi è stato detto anche perchè la responsabilità di sopportare queste parole è molto alta. Del resto faccio questo mestiere da circa 35 anni è oltre al fatto di provare una grande soddisfazione nel farlo c'è la grande tensione di non dover mai deludere nessuno. Le responsabilità mi pesano, sono una persona timida e riservata, e ogni tanto cerco di sfuggire a tutto questo entusiasmo". 

Baglioni ha trovato ad Ancona un città che lo ha ospitato e accolto come fosse di casa e il cantante ne è consapevole: "Ormai quella di Ancona è diventata per me una tappa scaramantica e, dopo l'assolo davanti alla ridotta platea del teatro delle Muse, quello di domani sarà il naturale passaggio di consegne col pubblico". 

Il suo pubblico freme, vuol sapere cosa si vedrà nello spettacolo di sabato e Baglioni, almeno in parte, accontenta tutti: "Si tratterà di un concerto molto particolare che non dovrebbe avere un'ossatura rigida. Sentirete che alcune canzoni esulano dall'organizzazione del concerto e qualche volta avrete l'idea di stare all'interno di una sorta di 'Sarabanda'. Forse sarà l'ultimo spettacolo di questo tipo che farò nella mia carriera".

L'ultima domanda è per il suo ventilato ritorno in tv ma Baglioni scongiura che questo avvenga: "Non ci penso... almeno per adesso". 

DAVID LUCONI

Il corriere adriatico 

13/06/2003
A Tvrs questa sera tra gli ospiti Pepi Morgia 

Su "Ulisse" puntata speciale dedicata all'evento musicale 

RECANATI - Dopo la pausa di una settimana e prima dell'inizio delle repliche estive (sempre questa sera alle 20.30 su Tvrs), Ulisse: viaggio nel nostro tempo torna con una puntata speciale interamente dedicata all'evento musicale di inizio estate: il concerto di Claudio Baglioni allo stadio "Del Conero" di Ancona che apre il tour italiano.

Ospiti di Giuseppe Corradini, lo show designer Pepi Morgia, regista di tutti i concerti del cantautore romano oltre che di molti degli eventi più importanti del panorama musicale italiano e il coreografo Luca Tommassini, chiamato a coordinare i circa trecento artisti che saliranno sul palco insieme a Claudio Baglioni la sera del 14 giugno. Alcuni di essi saranno in trasmissione e racconteranno alle telecamere di Ulisse il proprio stato d'animo alla vigilia di un appuntamento così importante.

Al programma parteciperà anche Piero Cesanelli, ideatore e direttore artistico del Premio Città di Recanati che vede proprio Claudio Baglioni tra i nomi di prestigio del Comitato Artistico e lo stesso Pepi Morgia in qualità di regista dell'evento.

Com'è nello spirito del programma di punta dell'emittente marchigiana, ampio spazio verrà dedicato al dibattito sul ruolo della musica d'autore nella società odierna. Ad orientare la discussione saranno, come sempre, i servizi realizzati da Manolita Scocco. 

IL corriere adriatico 

13/06/2003
Il rapporto tra la Grande rete e il cantautore romano 
"Internet? Bene, ma..." 

ANCONA - La meravigliosa carriera di Baglioni ha rappresentato per molti cantanti nostrani un punto di riferimento ma, come racconta lo stesso cantante romano: "Ho avuto diversi incontri musicali con i cantautori importanti del nostro panorama musicale. Apprezzo moltissimo Carmen Consoli, che per me rappresenta un'artista piena e versatile, Daniele Silvestri, nel quale ritrovo quell'estro che anche avevo nei miei primi anni di carriera, e Samuele Bersani che trovo molto originale. Peccato che tutti questi grandi personaggi entrino nel mondo discografico proprio adesso che la situazione è veramente difficile: pirateria, copie masterizzate e prezzi troppo alti sono i veri problemi di questo mercato discografico". 

E a tal proposito si arriva a parlare di internet e di tutti i relativi sofware utilizzati per scaricare canzoni e masterizzare Cd e Baglioni entra in merito alla questione: "Internet è un po come la fissione nucleare... se ci realizzi la bomba atomica sbagli e rendi il tutto molto pericoloso ma se la usi per scopi che possono portare progresso fai del bene alla comunità. Del mondo di internet, che credo essere la più grande innovazione del nostro secolo, apprezzo la parte comunicativa ma, se le aspettative che vi si gettano risultano eccessive allora diventa tutto sbagliato". 

Si parla di Internet e dell'aspetto comunicativo di un personaggio all'interno del mondo musicale e la domanda che sorge spontanea riguarda l'importanza del look in una carriera musicale: "Sinceramente pensavo che al look - racconta Baglioni - si desse meno importanza ed invece mi sono accorto che qualcuno ne fa una vera e propria questione di stile e di vita. Cerco di essere gradevole, un po come quello che si fa la barba tutte le mattine per non sembrare troppo trasandato ma, sicuramente questa nostra società è troppo improntata sull'aspetto visivo delle persone vicine". 

Mentre, per Baglioni la vera urgenza, come lui stesso suggerisce, è quella di comunicare tramite le sue canzoni: "Ho il grande desiderio di essere vicino agli altri e credo che le mie canzoni, in tal senso, non siano mai terminate o concluse... in ognuna di loro va aggiunto qualcosa. Ma è il mio stesso pubblico a sostenermi, in particolare, quando rileggo le lettere che mi giungono; in esse i miei fan mi descrivono le belle sensazioni che provano ascoltando la mia musica e queste sono situazioni che mi danno la forza di andare avanti". 
D.L.

Il Tirreno

Venerdi 13 Giugno 2003

 

SUL PALCO INSIEME A BAGLIONI

 

Il 27 Micaela Niccolai ballerà al concerto di Firenze

 

di Ilenia Reali

QUARRATA. Ballerà a fianco di Claudio Baglioni durante il concerto del cantante fissato per il 27 giugno a Firenze. Si muoverà, insieme ad altre ballerine selezionate con lei, a ritmo di flamenco agitando lunghi scialli colorati seguendo l’andamento delle canzoni «Mille giorni di te e di me» e «Adesso la pubblicità». Si tratta della quarratina Micaela Niccolai, 36 anni, madre di una bambina, e da sempre una passione sfrenata per la danza, prima classica (ha preso lezioni per dieci anni) e adesso latino-americana.

Micaela Niccolai è stata scelta durante un’audizione direttamente dal cantante Claudio Baglioni (insieme ad altre ballerine della scuola di danza Gbs di Montemurlo e della palestra Victoria) tra oltre 1800 ragazze. Nella preparazione delle coreografie sarà diretta da Luca Tommasini (coreografo anche dei tour di Madonna) con la guida del suo maestro, ormai dal 1997, Luca Bonini. «Sul palco con Baglioni - racconta Micaela che nella vita è impiegata nell’azienda del padre - ci saranno complessivamente 200 ballerini». «Quando ci hanno selezionate - aggiunge - ci hanno chiesto di seguire Baglioni addirittura in tutto il tour che prevede sette concerti di cui uno a Catania. Io non me la sono sentita di accettare anche perché non faccio la ballerina di professione: ho una figlia e partecipare al concerto di Firenze mi sta già impegnando moltissimo. Stiamo facendo le prove tutte le sere mentre solitamente ballo solamente una volta alla settimana».

Un’emozione, stare sul palco con Baglioni, che per Micaela Niccolai sarà fortissima.

«È stato direttamente il cantante - evidenzia - a sceglierci e ad applaudirci. Per me, inutile nasconderlo, ballare su quel palco è la realizzazione di un sogno che custodisco da più di 20 anni: non credevo che ci avrebbero selezionato con tutte le ballerine che c’erano. Sono felice non solo per Baglioni ma anche perché le coreografie sono di Tommasini. Il suo “braccio destro” ci ha già dato delle indicazioni per le prove».

«Balleremo - continua a raccontare Micaela - il flamenco che, tra l’altro, non è nemmeno la nostra specializzazione. Fortunatamente si tratterà di passi molto coreografici (dovranno essere visti bene anche da lontano) e per noi, specializzati in altre danze, sarà più semplice».

Nonostante Micaela Niccolai non sia una ballerina professionista (studia danza però da moltissimi anni), non è nuova ad esibizioni anche di un certo livello. Ha partecipato a una puntata di «Buona Domenica» con i balli caraibici e «Alla vita in diretta».

«Spesso - racconta Micaela - ci chiamano per le esibizioni anche in zona: in estate partecipiamo a moltissime manifestazioni. Niente a che vedere però con l’esperienza del 27 giugno».

Il Tirreno

Venerdi 13 Giugno 2003

MONTEMURLO. Parteciperanno al tour di Baglioni con ben 70 elementi. Il Gruppo Ballo Spettacolo & Victoria Club ha incontrato proprio in questi giorni la coreografa di fiducia di Luca Tomassini, che cura le coreografie di molti personaggi famosi, tra cui anche la star Madonna. La giovane coreografa Ida, che sta curando i balli del tour estivo di Claudio Baglioni, ha incontrato il gruppo montemurlese, e dopo aver impartito le coordinate per eseguire alcuni balli sul palco per la tappa fiorentina del tour (27 giugno allo stadio comunale), ha chiesto la partecipazione della scuola di ballo montemurlese con ben 70 atleti. I ballerini del Gruppo Ballo Spettacolo di Montemurlo, hanno proposto un balletto di flamenco con costumi originali, per accompagnare la canzone “Bolero”. Ma il gruppo capitananto da Bovini, unici in Toscana a partecipare a questo spettacolo, saranno impegnati ad accompagnare anche le canzoni più note e conosciute del grande cantautore italiano. Il Gruppo Ballo Spettacolo ha dovuto allargare tantissimo il proprio organico per partecipare alla data fiorentina del tour di Baglioni. Per questo, Luca Bonini, il responsabile istruttori, ha deciso di organizzare per lunedì prossimo una prova serale all’interno dello stadio di Montemurlo. Qui il Gruppo potrà contrassegnare per tutta la diagonale del campo un palco lungo 120 metri e largo 12, delle stesse dimensioni di quello che sarà allestito a Firenze. Le prove per il tour sono già iniziate e stanno mettendo a dura prova un gran numero di allievi.

 

Il Tirreno

Venerdi 13 Giugno 2003

«Mi spinse mia madre a fare il provino»

UN REGALO DAL CIELO

 

QUARRATA. È un regalo di sua madre. Micaela Niccolai ne è certa. Quando è andata a fare il provino sua madre era già molto malata ma se lo sentiva, era quasi sicura che Micaela avrebbe ballato a fianco di Claudio Baglioni. «Il 21 maggio - racconta Micaela - mia madre mi disse di non rinunciare al provino perché mi avrebbero sicuramente selezionata». E proprio il giorno in cui sua madre è morta, pochi giorni dopo il provino, Micaela ha ricevuto la notizia che avrebbe fatto parte del corpo di ballo che affiancherà Claudio Baglioni durante il concerto fiorentino.

«Mia madre - dice Micaela Niccolai - era una donna eccezionale. Credeva fortissimamente che avrei realizzato il mio sogno e voglio dedicare a lei questo evento: con tanto amore e, allo stesso tempo, con immenso dolore».

Venerdi 13 Giugno 2003

Una lezione con il prof Baglioni

 

di Massimo D'Agostino

ANCONA — Per Claudio Baglioni, che sabato sera debutterà nel suo tour proprio qui da noi, Ancona è diventata qualcosa di più di una semplice tappa concertistica. E' una città che gli porta fortuna. Lo ha detto ieri pomeriggio rispondendo alle numerose domande degli studenti di ingegneria nell'aula magna di Monte Dago. Completo bianco, leggermente affannato per le estenuanti prove a cui si sta sottoponendo in queste ore, Baglioni si è presentato con un ritardo abissale ai circa 200 fan dell'università di ingegneria, che lo hanno atteso con pazienza per più di un'ora e mezza. Ma si è fatto perdonare rispondendo con grande disponibilità agli interrogativi a 360 gradi posti dai suoi fan. Come il perché, ad esempio, di questo debutto ad Ancona. «Per tanti motivi — ha risposto lui — logistici, essendo il Palarossini un'ottima struttura per provare, e poi per motivi scaramantici: qui mi sono rimesso a lavorare dopo un periodo molto triste per me e i risultati sono stati ottimi». Una città, la nostra, dove Baglioni ha ormai tanti amici, che come ha sottolineato non lo lasciano mai solo. Ma perché abbandonare la televisione, lo ha incalzato con una domanda impegnativa un'altra fan. «Tempo fa alcuni programmi li avevo proposti – ha confessato – ma forse erano troppo innovativi. Il fatto è – ha commentato con un pizzico di amarezza – che oggi in televisione non si guarda più alla qualità dei programmi, ma solo al riscontro dell'auditel». E di importante per i giovani oggi c'è anche internet, gli ha fatto notare una ragazza. Uno strumento che secondo Baglioni bisogna saper usare, arma a doppio taglio nella diffusione della musica. «E' come la fissione nucleare. Può essere utile ma pure pericolosa. Dipende da cosa ci fai». E poi il concerto di sabato. Cosa si aspetta Claudio Baglioni dalla prima tappa anconetana? « Non lo so – ha risposto il cantautore – Sarà un concerto molto particolare. L'idea non è tanto di rappresentare tutto il mio repertorio musicale, ma di fare qualcosa di nuovo, che coinvolga tanti artisti che collaborano con me e che dia alla serata una dimensione di festa. Saranno tre ore di concerto, di spettacolo e di sorprese».

Gli ultimi biglietti per il concerto di Baglioni sono disponibili al T.Box di Ancona (presso il Palarossini; info 071/2901224) e nelle consuete prevendite.

Servizio in Regionale

Giovedi 12 Giugno 2003

Eros e Claudio, la sfida è al vertice

 

di Sandro Neri

MILANO — I vecchi marchi di fabbrica non si smentiscono. La sfida, al vertice della classifica degli album più venduti, è tra Eros Ramazzotti con il suo «9» e Claudio Baglioni, tornato con un nuovo disco dopo un lungo silenzio. La novità, però, viene da oltreoceano ed era abbastanza imprevedibile: l'ingresso, rapidissimo, in hit parade dei Metallica, con «St. Anger», pubblicato a distanza di quasi sei anni dall'ultimo lavoro in studio. Il loro quarto posto è un risultato clamoroso, considerato il loro genere di musica. Il singolo più venduto, «Bring Me To Life» degli Evanescence, deve il suo successo al film «Daredevil», di cui è colonna sonora. Nel jazz entra in classifica l'album (disco di platino) «When I Look in Your Eyes» di Diana Krall, dal film «True crime», e risale Nicola Arigliano. Nella classica, è terzo Sakamoto.

 

Giovedi 12 Giugno 2003

Claudio Baglioni incontra gli studenti

Sabato allo stadio l'atteso concerto

 

ANCONA — Claudio Baglioni incontra gli studenti universitari di Ancona. Questo pomeriggio (ore 15.30) il cantautore sarà infatti nell'aula magna della Facoltà di Ingegneria a Brecce Bianche. L'occasione è offerta dal meeting promosso dalle associazioni studentesche «Università Europa» e «Darwin», e darà, attraverso le parole di Baglioni, la visione di una vita trascorsa a raccontare i tempi che hanno scandito tre generazioni dell'Italia, fino ad arrivare all'ultimo lavoro uscito il 23 maggio dove «è il cuore più che la testa a tenere il timone». Si parlerà ovviamente anche del tour che il cantante ha deciso di far partire proprio da Ancona. Il grande show, organizzato su iniziativa dell'Amministrazione comunale in collaborazione con Capitanicoraggiosi e Anno Zero, è in programma sabato sera allo stadio «Del Conero». Sono disponibili ancora i biglietti, in vendita al T.box, presso il Palarossini (tel. 071/2901224) e nelle abituali prevendite.

 

 

In settanta balleranno a Firenze con Baglioni

MONTEMURLO — Saranno settanta i ballerini del gruppo «Ballo Spettacolo» di Montemurlo che parteciperanno al tour 2003 di Claudio Baglioni. In questi giorni i ballerini stanno provando: fondamentale è stato l'incontro tra coreografa di fiducia (nella foto) del Baglioni Tour e il Gruppo Ballo Spettacolo, Un gruppo che sarà impegnato con settanta artisti, contro i trenta preventivati in un primo momento. Un gruppo talmente numeroso che, nei prossimi giorni, si dovrà dare vita a una prova all'interno dello stadio “Artemio Franchi”. Per il concerto del 27 giugno A forense e per il tour italiano che Baglioni e la sua band porteranno in tutto il paese, allo stadio sarà allestito un palco lungo 120 metri e largo 12, simile a quello che caratterizzerà lo spettacolo del mitico Baglioni: i ballerini di Montemurlo scelti per partecipare allo spettacolo sono molti, più del previsto: Saranno non solo i componenti del “Gruppo ballo spettacolo”: i quali saranno integrati da alcuni allievi della palestra «Victoria Club», che da sempre, a Montemurlo, lavora con il gruppo di ballo. I tempi sono ristretti: la prova, in notturna,al «Centrale» è imminente. Su un palco che sarà, come estensione, quello del concerto di Baglioni. E Firenze è solo una tappa: di cui un gruppo di artisti di Montemurlo, quelli del “Ballo spettacolo”, sarà un momento importante

Corriere Adriatico

11 giugno 2003

Nessuna è voluta mancare all'appuntamento con l'artista. Ricordi in più da conservare
Quel giorno al Corriere, che emozione!


C'È gente che può permettersi di fare un ritardo di un paio d'ore senza incorrere nell'ira funesta delle donne.

Claudio Baglioni potrebbe tardare di mezza giornata e le sue ammiratrici non batterebbero ciglio. E infatti erano tutte lì, al Corriere Adriatico, già alle due del pomeriggio. Hanno fatto di tutto per esserci, tempestato di telefonate Radio Arancia, saccheggiato edicole a caccia del giornale per ritagliare i magici tagliandi, biglietto d'ingresso per un pomeriggio intero con il loro Claudio. Poi, hanno sistemato mariti e figli, qualcuna si è tirata dietro la bimba piccola, tranquilla e abituata alle piccole follie di mamma, quando c'è nei paraggi Baglioni.

Fans tanto accanite non si formalizzano mica per due ore di attesa, momenti da vivere tra amiche con l'emozione, i ricordi, le risate.

Raccontano di raduni nazionali, di incontri con Claudio un po' ovunque in Italia, di concerti in giro per le città, di canzoni che hanno accompagnato la loro vita.

Preparano macchine fotografiche e telecamere, non vogliono perdere nemmeno un attimo della magia che Claudio si porta dietro. E quando lui arriva, bello come il sole, in bianco candido e il sorriso tenero di chi chiede scusa, si sciolgono letteralmente ma senza isterismi, composte e sorridenti come se vedessero un amico carissimo.

E loro, le fan professioniste, tirano fuori i bigliettini con le domande. Gli chiedono di tutto, dal suo rapporto con Dio passando per i rimpianti e i rimorsi, fino al nuovo disco, alla musica di ieri, ai progetti per domani. Qualcuno azzarda pure qualche questione personale, storie di divorzi e di figli lontani.

Claudio non si sottrae, scherza e sbuffa fingendo un imbarazzo che non gli appartiene, abituato com'è a raccontarsi, in musica, da sempre. Parla della sua vita, dei sensi di colpa grandi come palazzi, di un figlio cresciuto con la madre, una piccola assenza che gli pesa.

E poi il nuovo disco, un ritorno al ritmo e alle emozioni di una volta, il concerto che prende i colori della città, gli artisti, i ballerini, i volti delle Marche.

E Ancona che porta fortuna, sono partiti da qui tanti tour sempre alla grande. In un angolo il regista dello spettacolo e amico da una vita, Pepi Morgia, vestito di bianco anche lui, capita tra persone che hanno un'intesa perfetta.

Quando arriva la splendida Rossella, le amiche di Claudio hanno un brivido di gelosia. Qualcuna azzarda a dire che magari non è tanto bella come sembra da lontano. Lei resta, discreta, in disparte, tra gli amici. Finite le domande è il momento dell'affetto, dell'abbraccio attorno al tavolo, dell'ultima foto, un autografo, una stretta di mano ancora.

Non vorrebbero più mandarlo via ma tanto, "strada facendo", troveranno ancora il modo per dirgli quanto lo amano, c'è da scommetterci.

ANGELICA MALVATANI

Corriere Adriatico

11 giugno 2003

Nato a Roma il 16 maggio del 1951 nel quartiere di Montesacro scopre giovanissimo la musica
La chitarra per raccontare storie d'amore


LE CANZONI di Claudio Baglioni sono inconfondibili. Il climax viene raggiunto con un'accurata progressione di note. Non è uno di quei tipici "crescendo" arrabbiati e disperati, ma la vibrazione profonda ed istintiva da sembrare connaturata con il personaggio. Se la voce è roca l'artista è comunque educa«ato, romantico all'ennesima potenza, abile nel costruire strofe d'amore che raccontano la realtà così come dovrebbe essere, certo non com'è. In un'intervista del 1982 dice: "In tutti questi anni molte persone si sono prese la briga di trovare delle etichette per le mie canzoni: c'è chi le ha chiamate facili, difficili, altri ermetiche, intimiste, commerciali, qualunque cosa siano in realtà, io so soltanto che sono spontanee, che vengono da quello che ho visto con questi occhi e da quello che ho sentito con questo cuore". Sono le parole semplici, ma accuratamente incastonate in uno slargo melodrammatico, in un'apertura di note che rendono celebri ed indimenticabili alcune delle sue canzoni come Sabato pomeriggio o Questo piccolo grande amore. Il segreto del successo di Baglioni, del resto è proprio questo: riuscire a rendere accettabile le esigenze e le piccole proteste giovanili in nome di un pacifismo interclassista e, soprattutto, intergenerazionale, con una musicalità vincente che sa citare con abilità il folck anglosassone, la tradizione melodica della scuola di Genova e il melodramma ottocentesco.

Claudio Baglioni nasce il 6 maggio 1951 a Roma, nel quartiere Montesacro: la madre Silvia fa la casalinga, il padre Riccardo è un ex contadino arruolato nei carabinieri e arrivato al grado di maresciallo. L'adolescenza trascorre tra Montesacro e Centocelle, tra dignitose ristrettezze economiche. La musica si presenta sotto forma di una chitarra regalata da uno zio di Claudio quattordicenne: è il 1965 e a Roma si stava scoprendo città del beat con l'apertura del Piper. I Rokes furoreggiavano con le loro canzoni. Tutti i ragazzi volevano una chitarra, tutti i ragazzi portavano i capelli lunghi. Claudio alternava la chitarra al pianoforte: il beat non lo interessava. Il suo animo batteva per ritmi romantici. Bravissimo a scuola, termina con il massimo dei voti Ragioneria con l'intento di iscriversi ad Architettura. Ma, intanto, cresceva la voglia di musica. Ora, nel 2003, la prossima tappa non sarà una canzone, ma la laurea in Architettura.

STEFANO FABRIZI

Corriere Adriatico

11 giugno 2003

Sono ventimila in tutta Italia gli aficionados del cantautore. Un uomo, un artista che ha sedotto tre generazioni con la sua musica
Sono tanti i fan anconetani. Lo seguono da anni e qualcuno ascolta soltanto la sua musica
"Claudio è nato per cantare le canzoni d'amore"


SONO ventimila in tutta Italia i fan di Claudio Baglioni. Un uomo, un artista che ha sedotto tre generazioni con le sua poesia e la sua musica. E un carisma che una volta che ti "acchiappa" è per tutta la vita.

Ce lo raccontano anche i fan anconetani che stanno vivendo questi giorni di vigilia come una specie di sogno. Con Claudio sempre qui a portata di mano, che gira per la città, che va allo stadio a vedere l'Ancona, e le ha portato pure fortuna. E adesso che il 14 è a un soffio sta al Del Conero a seguire il montaggio del megapalco da 2000 metri quadrati, dove si consumerà l'evento.

"Io lo seguo da 11 anni - dice Danilo - e viene con me anche la mia ragazza Manuela. Giro l'Italia per seguirlo nei suoi concerti. Nell'ultimo alle Muse ero tra i 14 che all'1 di notte era davanti alla biglietteria per prendere i posti migliori".

E Manuela telefona a posta in redazione, per puntualizzare che è vero che Danilo l'ha iniziata al culto di Baglioni, ma quella che "rischia la vita" e aspetta le ore per vedere il loro idolo è lei, e non Danilo. E poi ci confessa che gli piace anche perché è un uomo bellissimo, "che riesce a dare sensazioni forti, e a raccontare la vita vera, come quella che viviamo tutti noi. Racconta momenti ed emozioni e te le fa materializzare davanti".

E torniamo a Danilo, come è nata questa passione?

"Ho cominciato ad ascoltare i suoi dischi, a vederlo dal vivo. Mi ha conquistato. Nel '95 è tornato alla grande dopo 5 anni di silenzio con "Io sono qui". E si è dimostrato ancora una volta all'altezza. Per me definirlo cantautore è riduttivo, lui è un poeta. In quest'ultimo cd è tornato il "vecchio" Baglioni, quello delle canzoni d'amore. E il vero Claudio è questo. Dolce, romantico".

Lui è cambiato in questi anni, hai apprezzato questi mutamenti?

"Ti rispondo con quello che ha detto Claudio durante un'intervista. E cioè che il movimento della musica in Italia va avanti per forza d'inerzia, e che lui invece ha sempre cercato di dare alla gente quello che si aspetta da lui, di capire quello che il suo pubblico desidera ascoltare".

Che musica ti piace?

"Ascolto solo lui"

E anche Luana non ha pudori a raccontare la sua passione.

"Lo seguo dal '95, siamo un bel gruppo e ci troviamo nelle varie città d'Italia per i suoi concerti. Una volta sono andata con Cristiana Borghi a parlagli in camerino. Mi ha colpito la sua sensibilità, la grinta. E' un uomo di classe. E poi è fatto apposta per cantare l'amore. Ha una grande energia nel trasmettere le sensazioni".

M. R.

Corriere Adriatico

11 giugno 2003

Cristiana Borghi è una fan appassionata, che si fa anche 50 tappe a tour
"E' come una droga, la Baglionina"


PER Cristiana Borghi è una passione profonda, di quelle vere, di quelle che ti danno la carica, la forza per sobbarcarti migliaia di chilometri in un giorno e accaparrarti i posti in prima fila, passando magari tutta la notte davanti alla biglietteria del teatro o dello stadio. Con qualunque tempo, in qualunque stagione.

"Io la chiamo la Baglionina, una specie di droga come la cocaina - dice Cristiana guardandoti con la suo sguardo azzurro e scanzonato - è una passione che ti prende dentro, e un po' come andare sul Tibet. Ma è anche un gioco. Siamo un gruppo di matte che ci teniamo in contatto e partiamo alla conquista del nostro idolo. E' un qualcosa che ti fa sentire viva".

Da quando è iniziato tutto questo?

"Da tanto tempo. Le prime canzoni mi hanno colpito quando avevo 15 anni, E' stato un crescere insieme a Claudio. Ho comprato tutti i dischi, le cassette, ho una collezione invidiabile. A dire la verità i primi anni non mi piaceva tanto, poi ho cominciato a scoprire nei suoi testi le cose che avevo dentro e che non sapevo esprimere. Lui le cantava".

Ma la follia vera e propria quando è esplosa?

"Guarda, mi ricordo anche il giorno, era il 21 marzo del '92, ero a Roma e assistevo a "Oltre il concerto". Da allora sono diventata una "globe trotter" di Baglioni. Lo seguo in tutta Italia. Viaggio con due amiche, una di Carrara e una di Firenze che ho conosciuto in tour. Spesso ci facciamo 40, 50 tappe dello stesso tour... Una volta è capitato che ci ha fermato la Finanza, perché essendo sciopero dei benzinai viaggiavano con due taniche di benzina. Per fortuna è andata bene, non ci hanno arrestato."

Con lui parlate spesso?

Certo, lui è carinissimo, è una persona disponibilissima, aperta. Ormai ci accoglie come delle amiche, sa che siamo inoffensive e ogni volta ci facciamo quattro chiacchiere dopo i concerti, senza essere troppo invadenti".

Ma questi fan come sono?

"Sono di tutte le età, uomini e donne, mamme che si portavano dietro le figlie e che ora vengono trascinate dalle figlie diventate ormai grandi e pazze di Claudio. L'età media? Intorno ai trenta, ma ci sono anche i giovanissimi"

Baglioni nel corso di questi anni è cambiato, lo preferivi primi o adesso?

"Claudio è sempre lui. Io apprezzo la sua versatilità. L'album prima di questo era complesso, adatto a un pubblico attento. L'ultimo Cd è più accessibile, però va osservato con attenzione, può essere letto a più livelli.

E che mi dici di questo nuovo look che ha adottato e che fa discutere?

"Io vado oltre, non mi interessa come è. Ma quello che canta".

Ti piace più la dimensione intimista o i grandi spazi?

"Io preferisco ascoltarlo in teatro, mi piace vederlo cantare da solo, lo sento più vicino. Poi sai, dopo tanti anni riesco a cogliere tutte le sfumature".

Ma ascolti solo Baglioni?

"No, ascolto tanta musica; soprattutto quella italiana. Ma alla fine diciamolo, Claudio è Claudio".

MARINA ROSCANI

Corriere Adriatico

11 giugno 2003
In autostop da Roma per cantare a Sirolo
Quel lontano 26 luglio Il ritratto di un giovanissimo Claudio Baglioni nell'articolo che abbiamo ritrovato nel nostro archivio
Fu Pino Scaccia a dargli il passaggio

LA NOSTRA miniera non finisce mai di stupirci ed è così che, dopo che Claudio Baglioni ci aveva ricordato la sua venuta ad Ancona il 26 luglio, siamo andati a scavare nel nostro archivio e l'articolo lo abbiamo trovato (in pagina uno stralcio) e non solo. Cerca che ti cerca sono saltate fuori anche le foto originali di quell'evento. Un tuffo nel passato. A firmare quell'articolo un giovane giornalista che ora è l'inviato di punta del Tg1, Pino Scaccia. Abbiamo spolverato sia la carta che le immagini e il velo dei ricordi si è aperto a vecchie emozioni.

SIROLO - Lanciamo l'auto a... ragionevolmente folle velocità su' per i tornanti del Conero, perchè è tardi e l'happening di Sirolo sta per iniziare. Proprio davanti all'incrocio per Portonovo, vediamo un ragazzo che agita il pollice implorando l'autostop. Ha i capelli sulle spalle, un viso pulito, fresco, un sacco rigonfio, un calzone e una maglietta. In più una chitarra. Nella custodia. Ci fermiamo. Così, stranamente, perchè non siamo usi a concedere autostop.

Il ragazzo sale in macchina e ben presto scopriamo che siamo entrambi romani. «Bello il Conero», ci fa. Sei qui in vacanza?

«Sì. Vengo da Roma in autostop. E tu?».

Lavoro ad Ancona. Fumi?

«No, grazie; non fumo».

Dieci chilometri di strada ancora. Ci scambiamo ogni tanto qualche battuta. Poi, arriviamo. Lo lasciamo sulla piazzetta di Sirolo.

Un quarto d'ora dopo, lo rivediamo con Guccini e Leo Ferrè. «Strano», pensiamo.

Scendiamo giù, nel prato teatro dello spettacolo. Uno sguardo intorno e rivediamo quel ragazzo con una camicia hippy gialla e la chitarra (senza fodero ora) attaccata al collo. La segretaria di produzione arriva per mettere a posto tutte le cose e ci saluta. Ossia saluta sia il sottoscritto che... quel ragazzo.

Ci scambiamo un'occhiata. Porca miseria, è ora di svelare il mistero! Il ragazzo che è venuto in autostop da Roma è Claudio Baglioni.

Canta «Io, una ragazza e la gente» e i giovani di Sirolo lo ricoprono di applausi. Diventiamo amici, quasi d'incanto.

Così, scopriamo che Claudio è della RCA, che è un grosso cantautore (tre canzoni fra tante: «Suggestione» e «Se caso mai» di Rita Pavone e «Amore, amore un corno» di Mia Martini che abbiamo sentito di recente al Cantagiro.

Scopriamo, pure che tra due giorni avrà gli esami.

- Che esami?

«Faccio architettura».

Ecco, questo è Claudio Baglioni, un ragazzo che vale. Artisticamente, intendiamo. Ma anche un ragazzo «vero», che per andare a cantare fa trecento chilometri in autostop («mi piace») e che non è stato capace di dirci, che andava a Sirolo per essere ripreso dalla televisione ed essere applaudito.

Vedete, a noi piacerebbe un mucchio presentare Claudio Baglioni a Modugno. Un tipo che non solo non ci va in autostop a cantare (ad una certa età, in fondo, non si può pretendere), ma che arriva, fa lo schizzinoso e poi sparisce

BARI "CI SONO ANCH'IO" audizioni Si comunica che, il giorno 15 giugno 2003 nella citta' di Bari si terranno le audizioni per "CI SONO ANCH'IO" l'iniziativa attraverso la quale Pepi Morgia e Luca Tommassini - rispettivamente regista e coreografo del tour 2003 di Claudio Baglioni - puntano a reclutare centinaia di artisti per il concerto/spettacolo di Bari previsto per il giorno 8 luglio 2003 all'Arena della Vittoria. Gli interessati alle selezioni di scuola di danza varia, artisti di strada, società sportive e ginniche, dovranno avere un riferimento preciso di un direttore artistico o responsabile e quindi compilare la scheda allegata con tutti i dati richiesti ed inviarla entro e non oltre il 13 giugno 2003 all'attenzione di Andrea Asti o Daniela Bellini all'indirizzo e-mail: tour2003@baglioni.it.

VI PROMETTO SOGNI E FORTI EMOZIONI

di Claudio Baglioni

Gli stadi si avvicinano, la febbre sale. Un'equazione che conosco bene, ma che non ho ancora imparato a risolvere. Così come non ho ancora imparato a governare la tensione che l'accompagna, E' febbre dentro e intorno a me. Febbre di preparativi, di incontri con i collaboratori, addetti ai lavori, giornalisti. Febbre di decisioni grandi e piccole (nessuna facile) ma, soprattutto febbre di passione: voglia di dare emozioni in musica e ricevere la musica delle vostre emozioni. Un crescendo che taglia fiato e gambe. Non ho avuto nemmeno il tempo di riprendermi dall'uscita di "Sono io, l'uomo della storia accanto" che sono stato catapultato sul treno in corsa di questo nuovo tour: il primo negli stadi dopo cinque anni; un'accelerazione così forte che adesso che avrei bisogno di parole semplici ed efficaci per dire come sarà questo viaggio non riesco a trovarle. So che può sembrare incredibile, ma la verità è che non so ancora come sarà. Non faccio pretattica, come quegli allenatori che non svelano la formazione fino all'ultimo momento, nè cerco di stuzzicare la vostra curiosità, alimentando la suspense. E' così. L'unica cosa certa è che non sarà un concerto usa e getta, uno di quelli che scivolano via secondo il solito, collaudato ma, ormai, consumato rituale. Non è ancora definito. E, conoscendomi, credo che non lo sarà fino all'ultimo. Anzi: non lo sarà affatto. Nel senso che non verrà ingabbiato in uno schema rigido, da replicare - più o meno svogliatamente - sera dopo sera. Sarà uno spettacolo dinamico, ogni volta diverso, cercando di assecondare la nostra e la vostra voglia di musica, il nostro e il vostro bisogno di sogno. E, città dopo città, il pubblico non assisterà a una replica, ma a una vera "prima"! Del resto, chi mi conosce sa che - dagli stadi di "Da me a te" ai palasport de "Il viaggio", dalla magia dei luoghi d'arte di "Sogno di una notte di note" alla vertigine dei teatri di "Incanto", solo per citare gli episodi più recenti - non ho mai fatto due volte lo stesso concerto. Scelte che salteranno all'occhio anche di chi sfoglierà "A tempo di musica", racconto inedito, per foto e parole, di questi ultimi cinque anni di musica e vita, reperibile negli otto stadi che ospiteranno il tour. Una storia per immagini, pubbliche e private, animata sopratutto da questo bisogno di non sedersi mai sul già fatto, di rimettersi continuamente in gioco, raddoppiando la posta e, ogni volta, alzando un pò di più l'asticella da saltare. Un bisogno, oggi, ancora più forte. Come forte è il desiderio di lasciare grande spazio alla creatività, all'espressività, all'improvvisazione. Anche per questo sul prato non sarò solo. Sì, sul prato, perchè non ci sarà un palco tradizionale. Tutto si svolgerà in uno spazio scenico innovativo al centro dello stadio, con il doppio vantaggio di non penalizzare nessuno, né dal punto di vista della qualità dell'ascolto nè da quello della visuale.

Oltre alla band, a un'orchestra di 40 elementi e ai performer, infatti, saranno con me centinaia (avete letto bene) di giovani e giovanissimi artisti. Artisti di strada, atleti, ballerini, fantasisti, saltimbanchi dell'esistere, che - con il loro linguaggio, la loro gestualità, la loro straordinaria carica di energia - hanno conquistato me e, sono sicuro, conquisteranno anche voi. Per questo ho deciso di offrire loro l'opportunità che attendono con ansia e la chance che meritano, in una sorta di "stage on stage", dedicato al loro bisogno di gridare: "Ci sono anch'io!".

Ma la novità più importante saranno, probabilmente, le canzoni.

So che può sembrare un'affermazione ovvia, ma non è così.

Il vento nuovo portato da questo disco ha contagiato anche il tour.

Questo bisogno di guardare alle cose importanti con leggerezza e immediatezza, di emozionarsi ed emozionare mi ha fatto ritrovare la voglia di riscoprire quelle canzoni che hanno fatto incontrare le nostre piccole storie e le hanno legate insieme con il filo doppio delle emozioni che non restano in superficie, ma ci segnano in profondità. Per questo - per la prima volta - ho deciso di toccare tutti i momenti più ricchi di significato di questi 35 anni di musica, riproponendo anche alcune canzoni importanti che mi fanno abitare da tanto nei vostri cuori e che non suono più da tempo. Da troppo tempo, forse. E, infine, ci sarà anche il nuovo album (non tutto, naturalmente, ma quei brani che mi sembrano più adatti a essere eseguiti in uno stadio) perchè in fondo, è a lui che debbo questi occhi nuovi con cui guardo il mondo, assieme al desiderio che questo mondo ci veda, ancora una volta, fianco a fianco, ad affrontare un altro pezzo di strada insieme.

 

VUOI FARE UNA DOMANDA A CLAUDIO BAGLIONI? SCRIVI A ROCKOL

Rockol vi offre la possibilità di porre una domanda a Claudio Baglioni, cantautore romano recentemente tornato alla ribalta con l'album "Sono io l'uomo della storia accanto": l'artista, infatti, parteciperà all'iniziativa organizzata da "ViviMilano", supplemento settimanale del "Corriere della Sera", che permette ai big della musica italiana di incontrare i loro fan. Al rendez-vous con Baglioni, programmato per il prossimo 16 giugno, sarà possibile partecipare contattando il recapito telefonico che sarà pubblicato sul numero di "ViviMilano" in edicola non domani ma giovedì 12 giugno a causa dello sciopero dei giornalisti, oltre che sul sito http://vivimilano.corriere.it. Rockol collabora all'iniziativa dando ai propri lettori, soprattutto a quelli che abitano lontano dal capoluogo lombardo, l'opportunità di partecipare virtualmente all'appuntamento con Claudio: è sufficiente inviare la propria domanda all'indirizzo claudio@rockol.it senza dimenticare di specificare nome, cognome, età e città di residenza. La redazione di Rockol selezionerà le dieci domande più curiose, interessanti e bizzarre, fornendole poi al conduttore del "Faccia a faccia", che le rivolgerà direttamente al cantante. Rockol, successivamente, pubblicherà i nomi degli autori delle domande e le risposte di Baglioni