Le notizie dai

Concerti di Torino

Le News di Doremifasol.org

Entra nel forum dei fans di Claudio Baglioni

Torna all'indice delle Rassegne Stampa Del Tour CRESCENDO

Febbraio

Marzo 

Aprile

Giugno 1 2 3

Maggio

Luglio1 2 3

Settembre

Ottobre

Novembre

I numeri

L´allestimento dello spettacolo

QUANTI MOTORI PER DARE VOCE A UNA LEGGENDA

 

Progettato dallo stesso Baglioni con la complicità di Pino Chiodo, Guido Tognetti, Mario Zumpano e Claudia Picchiotti, l´imponente show è co-arrangiato da Paolo Gianolio, prodotto da Massimiliano Savaiano e organizzato da Ferdinando Salzano per "Friends & Partners". Sul palco insieme all´artista saranno Simona Cazzulani (violino e cori); Mario Guarini (basso e contrabbasso); Federica Mazzanti (viola e cori); Stefano Melone (piano, tastiere e cori); Adriano Molinari (batteria e percussioni); Francesca Ruffilli (violoncello e cori) e Pio Spiriti (violino, tastiere, fisa e cori). Il palco, al centro del Mazda Palace, misura mt 15.20 x mt. 12.50, con 5 pedane mobili, 2 sistemi computerizzati per la gestione delle strutture, oltre 600 mt. di struttura in alluminio e 45 motori con controllo computerizzato. Elementi scenografici: oltre 350 mt lineari di struttura scenografata e oltre 50 elementi scenografici realizzati. Il sistema audio ha una diffusione a 360? completamente sospeso, con 140 diffusori sistema V-Dosc, 48 diffusori subwoofer e 40 motori per sistema di apprendimento, per una potenza erogabile pari a 140.000 watts. Sofisticato il sistema di radiofrequenza come il sistema luci, che consta di 600 kw. di potenza utilizzata, 8 strutture mobili, 350 corpi illuminanti distribuiti su 4 strutture e un sistema di controllo e gestione tramite computer. La produzione si avvale di ben 9 autoarticolati da 16,00 mt per il trasporto dei materiali, 18 auto/van trasporto personale tecnico e produzione, 130 persone al seguito della produzione, 250 persone utilizzate su ogni città come tecnici e produzione locale, e 2 gruppi elettrogeni. Oltre 15 km di cavi sono utilizzati per il collegamento e il funzionamento di tutti i sistemi e le infrastrutture, mentre il servizio catering al seguito fornisce oltre 250 pasti giornalieri.

 

CLAUDIO BAGLIONI

 

Sintonizzato sull’ultimo Cd Sono io – L’uomo della storia accanto, il tour invernale di Claudio Baglioni fa una doppia sosta al Palasport di Treviglio. “È un concerto più raccolto ed essenziale”, puntualizza il cantautore romano, “e quindi non una replica e tantomeno un riassunto dello show estivo. Si tratta di un progetto che si snoda su un percorso narrativo pieno di sorprese e colpi di scena in cui ambientazione, linguaggio gestuale e musica daranno vita a uno show emozionante”. Ancora una volta, dunque, Baglioni gioca la carta dell’happening espressivo e visuale interpretando alcuni fra i suoi più famosi successi e le canzoni dell’ultimo album.
•CLAUDIO BAGIONI
Palasport Treviglio (BG)
info: 0363350350
Quando: mercoledì 26 e giovedì 27 novembre
Orario: 21
Ingresso: € 48,30 parterre numerato; € 42,50 tribuna numerata; € 26,50 tribuna non numerata

 

 

Partito da Torino il nuovo tour.

 E venerdì esce il dvd

Baglioni in «Crescendo»


Il 1º marzo sarà a Parma

Claudio Baglioni torna a esibirsi a Parma. Il suo «Crescendo Tour», partito ieri sera dal Mazda Palace di Torino, approderà infatti al Palasport «Bruno Raschi» il 1º marzo, terz'ultima tappa della sua nuova tournèe di 52 date su e giù per l'Italia. L'evento parmigiano sarà organizzato in collaborazione con Arci e Caos. I biglietti - distribuiti tramite il circuito Ticketone - saranno disponibili negli abituali punti vendita, anche se la data di apertura della prevendita non è ancora stata fissata. Non appena sarà resa nota, ovviamente, ne verrà data tempestiva comunicazione. Per informazioni è comunque possibile rivolgersi allo 0521/706214.

«Non sarà né una replica in tono minore, né un riassunto dello show dell'estate - ha dichiarato Baglioni (che sabato prossimo sarà al Palamalaguti di Bologna) - ma un progetto radicalmente nuovo, maturato parallelamente, se non, addirittura, prima di quello del tour degli stadi. Un progetto che si snoda lungo un percorso narrativo estremamente innovativo, ricco di sorprese e colpi di scena».

Intanto il trionfale concerto all'Olimpico dell'estate scorsa sta per rivivere nel doppio dvd live Tutto in un abbraccio, disponibile nei negozi da venerdì prossimo: oltre allo show che ha visto sul palco 6 musicisti, 34 ballerini, 33 elementi d'orchestra e 400 performer, il dvd conterrà una lunga intervista all'artista romano, uno speciale «dietro al palco», una galleria fotografica, il videoclip di Sono io e diverse sorprese.

 

 

 

9 MILA FAN PER BAGLIONI

E' partito nel segno del tutto esaurito il nuovo tour del cantante italiano

Una scena spoglia ma emozionante ha accolto i 9 mila fan accorsi per gustarsi l'inizio del tour di Claudio Baglioni che ha esordito al Mazda Palace di Torino.

Sulle note di "Yesterday", "una canzone - dice Baglioni dal palco - che già 35 anni fa mi ha mostrato che le note sono della stessa materia dei sogni", Baglioni saluta il palazzetto gremito di giovani e meno fan.
Hit del passato per accontentare la platea ma anche le più recenti novità, per un concerto di oltre tre ore. Ai più giovani, rigorosamente in prima fila Baglioni ha preso le mani e regalato sorrisi e sguardi inteneriti.

 

CORRIERE ADRIATICO

 

23 novembre 2003

 

"Crescendo", il racconto di 35 anni di carriera. Allestite per l'occasione tre scenografie
Baglioni apre il concerto con "Yesterday"


TORINO - E' cominciato con un fuori programma, "Yesterday" dei Beatles, il concerto di Claudio Baglioni che da Torino inaugura il tour "Crescendo". "Yesterday è un ricordo molto vicino e molto lontano -ha detto Baglioni, salutando il pubblico torinese che non gli ha risparmiato applausi e ovazioni- è un ricordo di oltre 35 anni fa di quando in una cantina capii che le parole e le note erano della stessa materia con cui si fanno i sogni e dopo 35 anni mi piace ritornare in questo posto che abbiamo voluto ricostruire come se fosse una cantina". Lo spettacolo infatti si articola in tre momenti e l'inizio dello show si riferisce scenograficamente proprio a quelle cantine in cui Claudio Baglioni, giovanissimo cantautore, immaginava di essere una star.

E' un Claudio Baglioni con tanta voglia di raccontarsi quello sul palco del Mazda Palace di Torino nella serata dell'esordio del tour invernale dei palazzetti intitolato "Crescendo" che lo porterà a toccare fino a marzo le principali città italiane. Il 1° dicembre sarà anche al Bpa Pals di Pesaro. E se la scelta del capoluogo piemontese è tutt'altro che casuale, poichè proprio sotto la Mole partì nell'81 "Alè-o-ò", il primo viaggio del cantautore negli stadi d'Italia, del tutto nuova sarà la formula dello spettacolo. Nessuna replica o edizione tascabile dei concerti della scorsa estate, dunque, ma una kermesse rinnovata nella forma, nei contenuti, nelle canzoni, negli arrangiamenti, nei musicisti. E così il cantautore entrato nella storia per brani come "Questo piccolo grande amore", "E tu", "Solo", riparte da Torino con nuove scene, nuove storie, nuove atmosfere, "non per un cambiare fine a se stesso, ma per la voglia di raccontare la storia di un'evoluzione, di una crescita, di una maturazione". Di 35 anni di carriera, insomma, che hanno accompagnato generazioni di giovani e non.

 

 

 

23 Novembre

 

Baglioni, varato il tour che farà tappa a Trento Ha cantato anche Yesterday, nella prima data del nuovo tour: Claudio Baglioni ha varato al Mazda Palace di Torino, davanti a 9 mila fans, il tour che toccherà 28 città, ovvero quasi altrettanti palasport, facendo tappa anche a Trento il 10 e l'11 dicembre. Tre scenografie sul palco.

 

 

 

 

23 Novembre

 

A gonfie vele le prevendite per il concerto del prossimo primo dicembre al Palas Già cinquemila fans aspettano Baglioni PESARO Ha già superato quota cinquemila la prevendita dei biglietti per il concerto che Claudio Baglioni terrà al Bpa Palas lunedì 1° dicembre. Che la performance del cantante romano fosse molto attesa era cosa risaputa, ma che il numero di quelli che si sono voluti assicurare per tempo un buon posto "nell'astronave" fosse così alto non se lo aspettavano nemmeno gli organizzatori. I motivi? Il concerto di qualche mese fa tenuto da Baglioni ad Ancona e che aveva richiamato un buon numero di pesaresi. Il fatto poi che Baglioni si è esibito a Pesaro meno di due anni fa e, infine, la tiepida accoglienza del pubblico per il disco "Sono io, l'uomo della storia accanto". Nonostante questo, le prevendite sono andate a gonfie vele e non si può certo negare che questo sia per l'artista romano un momento particolarmente felice, tour, interviste, trasmissioni televisive con ascolti record (al Costanzo Show ha trattenuto davanti al video quasi due milioni di spettatori). Il cantante romano per questa nuova avventura live che si chiama "Crescendo" ha già iscritto ben 52 date in altrettante località italiane. Il nuovo tour è partito l'altro ieri da Torino, mentre la data pesarese sarà la settima del calendario preceduta da quella al Palamalaguti di Bologna. Lo spettacolo durerà oltre due ore e proporrà almeno una trentina di canzoni. I prezzi dei biglietti sono di 48 euro per i numerati, di 36 euro per le gradinate numerate e 26,50 per il posto libero. Informazioni 0721-259024. C.Sal.

 

 

 

 

23 Novembre

 

Claudio Baglioni ieri in tv da Fazio: bel tempo previsto sul suo show Alla fine le oltre due ore e mezza di spettacolo sono diventate quasi tre e mezza «ma sarà il caso di accorciarlo un po' - dice Claudio Baglioni, che ieri ha tenuto la seconda delle due date previste a Torino per l'esordio del "Crescendo tour" - anche se un quarto d'ora si può recuperarlo stringendo i tempi tecnici». Spettacolo semplice e complesso al tempo stesso, "Crescendo" è forse la miglior "scaletta" di canzoni che Claudio abbia assemblato da anni a questa parte, scorrevole, piacevole, che concede un po' di tutto al gusto dei fan ma al tempo stesso si ritaglia un po' di divertimento personale. Ieri Baglioni lo ha presentato in tv con un collegamento speciale all'interno delle "previsioni del tempo" dell'amico Fabio Fazio su Raitre. L'apertura solitaria con "Yesterday" dei Beatles ha sorpreso perfino i collaboratori: «L'ho deciso all'ultimo istante perchè avevo visto tutti un po' troppo tesi - spiega - perchè i tempi di allestimento dello spettacolo erano stati molto stretti e non c'era stata neanche una vera prova generale. Mi sembrava un modo per sdrammatizzare e scioglierci». Alla fine è stato anche un buon inizio solitario per uno spettacolo che vuole giocare sui quattro livelli della "crescita musicale", l'inizio in cantina, il passaggio al piano alto, al tetto, e poi il successo, il vero e proprio show annunciato e introdotto come tale all'inizio dell'ultima parte di spettacolo, quando vanno in scena i brani più amati dalla folla. Il progetto in realtà è solo enunciato, ma non appare chiaramente nello svolgimento dello show: «È vero - dice Claudio - e infatti dobbiamo studiare meglio la caratterizzazione delle diverse parti. Comunque non ho voluto costruire una scaletta apposita, differenziando le parti anche con la musica. La divisione è solo uno spunto, ci fa giocare, ma il concerto è costruito come un... concerto». La nuova band ha dato un soffio di novità alle canzoni di Claudio, anche se gli arrangiamenti alla fin fine sono in gran parte quelli di sempre. Traspare di quando in quando un "tiro" rock che non sta male sotto le melodie a gran voce del cantautore romano. È certo che quello che arriverà a Verona il 5 e 6 dicembre, a Trieste l'8 dicembre e il 26 gennaio a Treviso sia uno show certamente migliore e rodato, e che anche dal punto di vista musicale («Abbiamo avuto solo due settimane per imparare il repertorio», confessano i nuovi musicisti) ci sarà tempo per sciogliersi. Intanto le vorticose menti del suo staff meditano già alcuni appuntamenti "piccoli ma speciali" in estate e una versione "da teatro" dello show.

 

Giò Alajmo

 

 

 

 

22 Novembre

 

BAGLIONI, ARCHITETTO POP

Lunedì a Genova arriva il tour "Crescendo", che ha debuttato ieri sera da Torino.

L'ISPIRAZIONE PER LE SCENE DAL SUO CORSO DI LAUREA

UNO SHOW IN VERTICALE, CON PALCHI COME ASCENSORI

 

di Renato Tortarolo

TORINO - L'universo verticale di Claudio Baglioni risponde all'ultima vocazione: diventare finalmente architetto, laurearsi in un'arte nobile, più disciplinata della canzone.

Solo così si può immaginare il good boy, il bravo ragazzo di "Strada facendo" e "La vita è adesso" mentre si arrampica su visioni di enormi lastre di legno, che scendono da una cattedrale di alluminio e risalgono come astronavi di Spielberg.

A voler sondare il mistero che spinge una star sul palco, c'è da rimanere allibiti alla stravaganza che Baglioni si diverte a confezionare per il nuovo tour "Crescendo", decollato ieri sera al Mazda Palace torinese e che lunedì sarà invece al Mazda Palace di Genova.

Questa, in realtà, sarebbe la cronaca di una lunga notte, che ha preceduto quella della prima, a seguire Baglioni nelle sue imprese di ingegneria musicale e bilanciamento di tre palchi diversi, che vanno su e giù come gli ascensori cromati di "Grand Hotel", come fette di un Saint-Honoré zuppo di grandi canzoni sentimentali.

Immaginate Baglioni che guida la squadra di carpentieri e scenografi della sua musica, con una mistica da Torre di Babele. «Non fumate» predica in tono canzonatorio. «Non parlate» sibila al quartetto d'archi, che recita un ruolo da commedia dell'arte. Perché questo "Crescendo" sarà meno ciclopico del tour estivo, ma è pur sempre l'idea sofisticata di uno show che deve far palpitare il pubblico. E ci riesce benissimo.

L'idea è lineare, ma per un architetto. A un contabile del rock, non verrebbe mai in mente di far scendere un palco dall'alto e poggiarlo di quello che c'era sotto. E ripetere il giochetto più volte, in un balletto di piani orizzontali molto elegante nella sua semplicità.

Allora, c'è un cubo scintillante, sormontato da un tetto di legno e da una cornice di luci. Dieci minuti prima dello show, i "macchinisti" si arrampicano in alto e spariscono. E sei minuti prima, alle note di "Fianco a fianco" e "Acqua nell'acqua", Baglioni accende i neon su una cantina: rete metallica, baule, panca, stufa, registratore Revox.

Si parte con "Yesterday" dei Beatles, almeno a Torino, poi "Noi no": ci sono dei traslocatori con casse di strumenti, la band suona con impeto rock. Bravissimo il giovane batterista Adriano Molinari. Insomma, il sogno di fare un concerto parte dalla cantina, poi salirà ai piani alti di questa casa che per Baglioni è più di una metafora. "Dagli il via" stantuffa adrenalina. Dai nastri del Revox, che per chi ama la musica è come il basilico per il pesto, escono le note di "Quanto ti voglio", mille anni fa. Poi Baglioni entra con la sua voce e il tempo si confonde al tempo. Due, tre canzoni, e dall'alto scende un secondo palco-soggiorno: cucina, divano letto, un set di aspiravolvere, frullatore e lucidatrice da suonare come percussioni. Persino un caffè in scena, spillato da una preziosa macchinetta.

Intanto scorrono languide "Quante volte", "Domani mai", "Un giorno nuovo". Baglioni è più asciutto, risalta di più, è meno popstar e più autore-attore. Si vede benissimo che questi lastroni che gli piovono sulla testa stuzzicano il suo orgoglio di architetto. Un tavolo diventa un biliardo. E si ricomincia: ora dall'alto scende un terrazzo: telescopio, camino con lucine, una scala. Il cielo si fa notte, e partono "Acqua dalla luna", "Ninna nanna", "Avrai", "Grand'uomo", "Notte di note". E qui viene il bello.

La metafora è evidente: il sogno di fare un concerto dura un giorno, poi lo show arriva: con i seguipersone, le luci calibrate, le pedane e i palchi che ballano un valzer verticale. E in qualche modo da vertigini.

"Questo piccolo grande amore" precede "Cuore di aliante", "Io sono qui", un "canzoniere" che va da "Poster" a "E tu come stai", poi "La vita è adesso" e la bella introspezione di "Mille giorni di te e di me". Il forte ottimismo di "Strada facendo" e la parabola autobiografica di "Sono io". Le canzoni scivolano in alto e in basso, esattamente come i palchi che sembrano tolde di nave, scheletri di grattacieli, tavolozze da pittore, e che mastro Baglioni, con talento rinascimentale, fa coincidere con la sua musica. Come un trapezista che, salito a un certo punto, stia sospeso sul vuoto.

 

 

 

22 Novembre

 

BAGLIONI, VIA AL NUOVO TOUR UNA CARRELLATA DI SUCCESSI CELEBRA 35 ANNI DI CARRIERA

 

di Mario Luzzatto Fegiz

TORINO - Entra in una scena disadorna e, solo alla chitarra acustica, attacca «Yesterday». È tutto un altro film rispetto allo show negli stadi di quest’estate il nuovo «Crescendo» di Claudio Baglioni che ha debuttato ieri sera davanti a novemila spettatori al Palastampa di Torino.

È una Baglioni-story (festa per i 35 anni di carriera) per musica e immagini, in cui il puntiglio del geometra (quasi architetto) emerge in tutto il suo gusto dell’allusione, dell’interazione. Con un originale allestimento al centro della sala, circondato dal pubblico, lo show parte da una situazione «bassa», in senso spaziale e musicale: la cantina, dove i suoni sono grezzi ma vivaci, le luci povere (al neon). Ci si aspetterebbe che il periodo underground proponesse canzoni d’epoca. No, troppo banale. L’assemblaggio è invece tematico con «Noi no», «Fotografie», «Dagli il via», «Ragazze dell’Est», la recentissima «Di là dal ponte». Poi con un gioco di elementi che calano dall’alto alla cantina si sovrappone un soggiorno-cucina, dove i suoni sono meno spartani, i musicisti hanno sedie anziché casse e il padron di casa mette pure il caffè sul fuoco: «Quante volte», «Serenata in sol», «Mai più come te», «E adesso la pubblicità», «Quei due».

Crescendo ancora ecco la star pronta a spiccare il volo da una terrazza-attico, che allude al mitico concerto sul tetto dei Beatles, ove i suoni sono già più alati e sofisticati con «Acqua dalla luna», «Avrai», «Tutto in un abbraccio», «Grand’uomo». Mirabile sequenza di canzoni che guardano con ottimismo al futuro, alla speranza, alla progettualità vista come una delle più alte sublimazioni dell’amore. Protagonista cresciuto, fine delle costruzioni, inizio del concerto vero e proprio con luci, suoni, amplificatori e tutta la costosa sarabanda delle star vere. Una sequenza tirata al massimo, che si conclude oltre la mezzanotte e mezza, che riunisce le canzoni più universali di ieri e di oggi di Baglioni: «Io sono qui», «Poster», «Sabato pomeriggio», «La vita è adesso», «Via», «Mille giorni di te e di me», «Strada facendo», portando la platea a un coro continuo con un entusiasmo totale e indescrivibile che si ripeterà quasi ogni sera fino a marzo in tutta Italia

 

TV: FAZIO OSPITA BAGLIONI E PAOLO ROSSI
 
Roma, 21 nov. (Adnkronos) - Claudio Baglioni e Paolo Rossi saranno ospiti di 'Che tempo fa', il programma di Fabio Fazio in onda alle 20.10 su Raitre. Baglioni, che nel 1997 con Fazio e' stato protagonista del programma di Raidue 'Anima mia', partecipera' alla puntata di domani in collegamento dal Mazda Palace di Torino, prima tappa del suo tour 2003. Paolo Rossi, invece, si colleghera' durante la puntata di domenica di 'Che tempo fa' dal teatro Ambra Jovinelli di Roma, dove e' in scena con lo spettacolo 'Il Signor Rossi e la Costituzione. Adunata popolare di delirio organizzato'. (Ggu/Pe/Adnkronos)
 

 

 

CLAUDIO BAGLIONI PER TRASPI.NET

 

di Gino Steiner Strippoli

E’ un grande ritorno, in "Crescendo", quello di Claudio Baglioni, il cantautore romano che mesi or sono, con il suo ultimo album, ha ribadito ancora una volta il suo status di cantautore popolare, quello che racconta le storie più vicine alla gente comune, storie d’amore. "Sono io l’uomo della storia accanto" (Columbia – Sony) ha riportato il cantastorie romano verso atmosfere riconducibili a dischi come "Strada facendo" e "La vita adesso". Le tredici canzoni contenute nell’album sono meraviglie sonore legate a storie d’amore e di pace universale, raccontata quest’ultima in una sorta di inno intitolato "Requiem".

L’amore che viene narrato da Claudio è anche quello tra genitore e figlio come in "Grand’uomo" e in "Patapan", vero omaggio al papà scomparso. Difficile, poi, non innamorarsi dei ritmi e sonorità in bossa nova contenuti in "Quei due". Una rentrée, insomma, ancora intrisa di tanto amore, con Baglioni a scrivere pezzi dettati dal cuore, canzoni d’amore verso l’amore, verso un futuro più tranquillo, di pace e tranquillità. Questa e domani sera, al Mazda Palace (ex palastampa) di Torino, Claudio Baglioni aprirà il suo tour invernale denominato "Crescendo". Un titolo significativo che libera la mente del nostro cantautore a continuare a raccontare l’amore attraverso le canzoni, anche dopo 35 anni di carriera. Ben 5 i cambi di palco previsti a corollario di una troupe di 120 uomini: rispetto al passato ci sarà meno spazio alla coreografia mentre la musica ritornerà assoluta protagonista.

 

"Crescendo" è un ritorno alle piccole dimensioni, ai piccoli spazi concertistici ed un addio ai grandi stadi?

Sì, non volevo più fare i palasport, ma trovare luoghi più piccoli, dove la resa acustica potesse soddisfare me e chi mi viene ad ascoltare. Poi ho scoperto che cantare in mezzo alla gente mi dà una felicità immensa, formando una vera alchimia di sensazioni.

 

Questo tour invernale arriva dopo 5 mesi dall’uscita del tuo ultimo lavoro "Sono io l’uomo della storia accanto", ma racconta un po’ la tua vita artistica.

Proprio così, "Crescendo" racconta la costruzione di una carriera. Sarà come descrivere la costruzione di una casa, partendo dalla cantina, da dove ho iniziato a cantare, fino ad arrivare alla sommità del tetto, dove ho raggiunto il successo, l’affermazione, da dove uno prende il volo verso le grandi platee, i grandi spazi.

 

Guarda dal successo di oggi i tuoi esordi, che non furono per nulla facili...

Ricordo bene la mia prima tournée in Polonia, fu un successo, ero popolarissimo. Ma in Italia ero il signor nessuno, partecipavo a tutti i festival esistenti, Disco per l’estate, la Gondola d’oro, ma inesorabilmente finivo sempre classificato tra gli ultimi.

 

Poi però arrivò anche per te la persona giusta al momento giusto, quella che seppe valorizzarti.

Sì, fu quando Totò Torquati sentì le musiche che avevo scritto e mi disse che erano veramente belle, così, in soli 20 giorni, scrissi i testi che diedero alla luce "Questo piccolo grande amore". Quando il disco uscì arrivò al secondo posto delle hit parade!.

 

Adesso, dopo 35 anni di canzoni, questo nuovo album, che ha sonorità tutt’altro che ripetitive, con molto spazio al pianoforte.

Volevo fare un album solare, visto che il mio precedente "Viaggiatore sulla coda del tempo" era invece molto lunare, a cominciare dalla grafica della copertina. "Sono io, l’uomo della storia" è un disco che mi ha cercato, seguito e appassionato. Avevo l’esigenza di avvicinare molto la fase creativa con quella realizzativa. Il risultato è quello di un disco molto suonato, passando da una dimensione acustica a quella sinfonica. Ogni canzone ha la sua dimensione, il suo colore.

 

Come la toccante “Patapan” dedicata al padre scomparso, una struggente ballata!

La sua morte ha fortificato la sua figura. La sua scomparsa mi ha lasciato un insicurezza che prima non conoscevo. Penso che un padre sia quella figura che ti indica sempre la direzione giusta, dove stiamo andando.

 

Tu e il pubblico ai tuoi concerti...

Sai, una volta le performance dal vivo e quindi il rapporto col pubblico mi sembrava faticoso; oggi vedo il pubblico come l’essenza per il mio scrivere e il mio cantare. E poi mi sento veramente bene quando sono di fronte a persone che apprezzano la mia musica.

 

BAGLIONI ESORDISCE IN “CRESCENDO”

 

di Monica Mautino

Si dice che il primo amore non si scordi mai. Verissimo, almeno per quel che mi riguarda, in campo musicale. Ancora oggi ripenso con aria sognante al mio primo concerto. Il protagonista? Il Claudio nazionale, Baglioni ovviamente, al centro dell’attenzione di un Palazzetto dello sport (quello di Torino, ora in ristrutturazione pre-olimpica) gremitissimo, pieno di luci, fumo, applausi, cori, fiammelle di accendini, urla e balli tutti per … LUI! Grandioso, con i suoi pantaloni di pelle, che ancora oggi, a qualche anno, o forse lustro…o forse decennio…, di distanza, ama esibire.

E la magia sta per ripetersi stasera, nello spettacolo attesissimo che apre la nuova tournée di uno dei nostri cantautori più popolari, sicuramente il più romantico ed amato dalle fanciulle, e dalle mamme (le fanciulle di una volta, che erano ragazzine negli anni ’70, quando il nostro esordiva con i versi, tagliati dalla censura, di Questo piccolo grande amore…).

Lasciamo i ricordi e parliamo del nuovo tour, che comincia oggi proprio a Torino (grazie alle ottime capacità organizzative di Metropolis) e si preannuncia come l’evento caldo dell’autunno/inverno musicale. Trentatré serate in giro per l’Italia con uno spettacolo nuovo di zecca, tre ore di emozioni intense, con la musica, regina di corte ben accompagnata da spettacoli di luci e danze sensuali.

Al centro della performance ci sono le canzoni dell’ultimo album “Sono io l’uomo della storia accanto”, che, dopo quattro anni di silenzio creativo, è lo specchio di un Baglioni più maturo e riflessivo. Musiche dolci, suggestive ed esotiche, testi profondi, ragionati e sofisticati. La raccolta comprende tredici brani che, in settantacinque minuti, raccontano storie d’amore tra padri e figli, tra figli e padri, storie tristi, storie allegre, riflessioni su quello che è stato e quello che sarà.

Un disco da centellinare come un bicchiere di buon barolo, assaporandone lentamente note e parole, perché sentire non sempre vuol dire ascoltare, e in questo caso è proprio l’ascolto, fatto soppesando i testi, profondi e ricercati, quello che provoca le emozioni maggiori.

Da un punto di vista artistico quest’ultima produzione del cantautore romano rappresenta un cambio di direzione, armonico, ma visibile, della sua poetica, un po’ come era successo nel 1985, quando l’album “La vita è adesso” aveva arricchito di molti nuovi spunti l’immagine di Baglioni, variando il suo percorso artistico precedente.

Quello che non cambia mai, invece, è lo straordinario amore dei fan di Baglioni, che riempiono da decenni stadi e palazzetti, ammaliati dalla verve di Claudio, dalle sue parole e dalla sua musica. E per continuare la tradizione, oggi e domani a Torino (e poi in tutt’Italia fino a marzo), saremo in tanti, trequattrocinquemilapersone, lì a cantare in coro e ad anticipare i versi alla prima nota di chitarra…

Ognuno di noi avrà una sua storia, una canzone preferita, un modo diverso di vivere il concerto, ma tutti ci identificheremo, almeno per un attimo, in qualche personaggio cantato, ci immedesimeremo in qualche vicenda raccontata, sentendoci protagonisti attivi dell’evento Crescendo!

Già, perché questo tour ha un nome importante, che sottolinea il filo conduttore delle canzoni che risuoneranno in queste due sere al Mazda Palace (es Palastampa) di Torino, cui, come detto, spetta il privilegio di essere il primo estasiato spettatore della nuova avventura di un cinquantaduenne sale e pepe che da trent'anni si esibisce sulle scene nazionali ed internazionali.

Attenzione, anche se questo tour segue a distanza molto ravvicinata i trionfali concerti-evento dell'estate 2003 nei grandi stadi (dove, con 120 metri di palco, un supergruppo di 6 musicisti, un'orchestra di 33 elementi, 34 ballerini e più di 300 performer sul palco, Baglioni ha messo in scena il più grande spettacolo musicale mai prodotto e realizzato nel nostro Paese, per la gioia incontenibile di oltre 320.000 spettatori in 8 date) non vi annoierete perché le novità saranno tantissime.

Infatti, come sottolinea Baglioni, questo spettacolo "non sarà né una replica in tono minore, né un riassunto dello show dell’estate, ma un progetto radicalmente nuovo, maturato parallelamente, se non, addirittura, prima di quello del tour degli stadi. Un progetto che si snoda lungo un percorso narrativo estremamente innovativo, ricco di sorprese e colpi di scena, nel quale ambientazione scenica, linguaggio gestuale e musica daranno vita a una proposta-spettacolo ricca di emozioni ed energia".Ancora una volta, quindi, Baglioni gioca la carta dell'innovazione e della ricerca espressiva e visiva per incastonare in un nuovo habitat scenico e narrativo un repertorio assolutamente unico, nel quale trovano posto alcuni tra i più grandi successi della musica popolare italiana di sempre, accanto alle nuove proposte della sua più recente produzione musicale.

 

Claudio Baglioni in concerto a Torino

21 e 22 novembre 2003 - ore 21.00

MazdaPalace - C.so Ferrara n. 30 - Torino

Tel. 011.455.90.90

Fax 011.455.15.63

Parterre A: 42,00 + prevendita

Parterre B/tribuna: 37,00 + prevendita

Zona ceta: 32,00 + prevendita

Gradinate: 23,00 + prevendita

Informazioni: www.baglioni.i; www.friendsandpartners.ne

Organizzazione Metropolis

 

CRESCENDO

un progetto di CLAUDIO BAGLIONI

con Pino Chiodo, Guido Tognetti, Mario Zumpano e Claudia Pacchiotti

arrangiato da Claudio Baglioni e Paolo Gianolio

prodotto da Massimiliano Savaiano

per AG Produzioni

organizzato da Ferdinando Salzano

per Friends & Partners

 

MUSICISTI

Paolo Gianolio - direzione, chitarre e cori

Simona Cazzulani - violino e cori

Mario Guarini - basso e contrabbasso

Federica Mazzanti - viola e cori

Stefano Melone - piano, tastiere e cori

Adriano Molinari - batteria e percussioni

Francesca Ruffilli - violoncello e cori

Mariella Sanvito - violino e cori

Pio Spiriti - violino, tastiere, fisa e cori

 

SUONO

Alberto Butturini - ingegnere del suono

Maurizio Maggi - ingegnere del suono

Wolfgang May - fonico di palco

Sandro Fiorentini - assistente

Fabio Sacchetti - assistente

Andrea Frediani - assistente

Silvio Visco - installazioni

Enzo Pantalena - installazioni

 

 

 

 

21 Novembre

 

DOPPIO CONCERTO

Baglioni al Mazda Palace "Quanti ricordi a Torino

Stasera (tutto esaurito) e domani al Mazda Palace i due concerti che aprono il tour "Voi avete applaudito i miei primi successi"

Baglioni riparte da qui "Torino mi porta bene"

"Al Comunale fui fischiato, al Palasport il pubblico cantò per me che ero senza voce La Juve? Ahimè, pare ancora la più forte?"

 

 

di Gabriele De Rienzo

Due sere con Claudio Baglioni al Mazda Palace - l´ex Palastampa in corso Ferrara - per l´apertura del tour invernale nei palasport. Se non ci avete pensato in tempo, stasera non ci sarà più nulla da fare: biglietti esauriti. Ma c´è ancora qualche posto per la replica di domani.

 

Baglioni, come mai ha scelto di far partire il suo tour proprio da Torino?

«Perché è stata l´unica grande città italiana lasciata fuori dal tour estivo. E poi perché proprio da voi iniziò nell´81 il mio primo tour importante, intendo dire il primo nei grandi spazi, con impianto scenico spettacolare. Era quello che poi divenne "Alé-Oo", la scelta fu davvero beneaugurante».

Non aveva detto che non avrebbe più fatto i palasport?

«Sì, ma il problema è che in Italia mancano le strutture intermedie, grandi teatri o auditorium. O meglio esistono solo in 5-6 grandi città, voi a Torino avete il Lingotto? ma poi diventa difficile a livello tecnico organizzare un tour su tutto il territorio nazionale. Storco il naso, certo, i problemi ci sono, ma non ho altra scelta».

Vuol dire che l´acustica del suo concerto non sarà delle migliori?

«Ma no. Anzi con lo staff abbiamo trovato delle soluzioni per il palco: sarà centrale con il pubblico tutto intorno, piuttosto vicino alla scena. Inoltre il nostro impianto acustico può essere appeso: così dirigiamo il suono verso il pubblico, senza bombardarlo. Riusciamo a evitare quelle anomalie tipiche dei palasport: certi riverberi o vibrazioni, sul serio fastidiosi».

Nel suo passato torinese ci sono due esperienze forti, entrambe negli anni 80. Una positiva, una negativa. Se ne ricorda?

«Benissimo. Quando suonai al concerto per i diritti umani al vecchio comunale con Sting e Springsteen: fui fischiato da una parte del pubblico, quello delle prime file. Una manifestazione di intolleranza che paradossalmente accadde in un contesto che aveva significato esattamente opposto: il rispetto per ognuno. Ricordatevi che furono fischiati anche i filmati di Amnesty International. Ma in ogni caso fu un momento vero: imparai la lezione che non a tutti puoi stare sempre bene».

E il ricordo positivo?

«Fu al Palasport ed ero rimasto completamente senza voce, ma decisi di andare avanti lo stesso. Essere senza voce per un cantante è un po´ come essere senza gambe per un calciatore. Ma ci pensò il pubblico a salvarmi. Fu una grande dimostrazione di affetto».

Già. Conoscevano a memoria le parole di ogni sua canzone. E cantarono loro, mentre lei sul palco dirigeva commosso. Non creda: fu un´esperienza unica anche per molti di loro. Ma questo è il suo passato, se permette, «sdolcinato»: poi è stato «sdoganato» da Fazio, è quasi diventato un autore impegnato...

«Mah? tutte le etichette lasciano il tempo che trovano. A me non sembra di aver fatto poi così tanti cambiamenti: ora come allora canto l´avventura e la disavventura del vivere. Certo sono cresciuto, e questo si riflette nei testi».

Di recente ha espresso il suo parere sulle droghe al Costanzo Show, vero?

«Mi era stato chiesto come mai il mio nome non appariva sul "cartello" che aveva risposto alla "provocazione" di Fini per quanto riguarda l´equiparazione tra droghe leggere e pesanti. Il mio pensiero è questo: per chi spaccia, e dico solo per chi spaccia, non ci dovrebbe essere distinzione tra droghe leggere o meno; perché fanno del commercio sull´esistenza, sulla personalità altrui. Comunque concordo sul fatto che per anni la musica pop è stata responsabile di atteggiamenti dubbi, con la droga intesa come sinonimo di libertà o addirittura di crescita. E questo secondo me non è assolutamente vero. Ciò detto non sposo assolutamente la legge, anzi: andiamoci cauti».

Un´ultima domanda: da romanista, che ne dice della Juve?

«Ahimé, mi sembra ancora la squadra più forte di tutte?».

 

 

18/11/2003 Prove aperte per gli Associati Con riferimento all'oggetto si comunica che per tutte le date del Tour "Crescendo" 2003/2004 di Claudio Baglioni, a tutti i soci in regola con l'iscrizione all'Associazione Culturale ClaB, è riservata l'entrata anticipata per assistere alle prove dei concerti. Pertanto l'ingresso è previsto alle ore 17:00 presso i cancelli contraddistinti dal cartello "Ingresso ClaB", dove sarà necessario esibire la tessera ClaB, un documento d'identità e il biglietto valido per il concerto in programma